Silver Cloth di Cerbero (Liv. III); Energia Rossa - ELENE
" Esticazzi. "Questo fu il mero pensiero di Elene nel vedere l'enorme figura del nemico dinnanzi a lei e a Vhan. Il pensiero successivo fu:
" Ma come cazzo l'hanno trovata un'armatura che gli entrasse? "Il cavaliere era, in una parola, grosso. Muscolosamente grosso. Sarebbe stato un ottimo fabbro, se non fosse stato un autentico stronzo. Cagnolina? A lei?
« Fottiti, ok? »Aveva preso a far ruotare minacciosamente la catena quando il balenottero colpì il terreno con un colpo cosmico, che si divise in due fasci, uno diretto a lei. Era pronta a riceverlo, pronta a parare (anche se forse non era la cosa più furba da fare) ma non si aspettava proprio un intervento di Vhan che, sfuggendo all'attacco diretto a lui, decise di beccarsi quello diretto a lei. Allontanata dal pericolo, si difese da esso utilizzando lo scudo di prima, pensando che anche questa volta sarebbe bastato. In realtà questa volta il colpo era anche cosmico e l'esplosione la colpì, per fortuna non in modo grave in quanto non era particolarmente vicina ad essa e comunque era di livello inferiore al suo.
Una volta concluso l'attacco, la ragazza si diresse verso Vhan.
« Cosa cazzo pensavi di fare? »Era decisa a massacrarlo di botte per essersi preso la libertà di proteggerla (gli aveva forse chiesto qualcosa?) ma l'occhiolino che le fece la bloccò dai suoi intenti.
" Che vuoi che faccia?? "Non era assolutamente chiaro il suo intento, ma era certa della mania di protagonismo del compagno perciò era logico supporre che da lei volesse un semplice diversivo. Questo le piaceva davvero poco, contando quanto fosse grande l'ego di lei, ma scelse di aiutarlo, anche perché lui ormai era partito alla carica e rischiava di farsi ammazzare. Portò la catena sopra la propria testa, facendola roteare. Compì quindi qualche passo in direzione del balenottero e lanciò contro di lui la sua catena, stando attenta a non interferire con l'azione di Vhan. Voleva riuscire ad imprigionare il nemico per permettere al compagno di colpirlo senza indugio, lasciando che la catena si attorcigliasse al torace, alle braccia e a un pezzo di gambe del cetaceo.