| Wanted dead or alive. Post introduttivo
Giorno, anche se in realtà poteva benissimo essere notte. Olivier lo sapeva nonostante la luce accecante del sole quasi urticava i suoi occhi. Si trovava in un giardino retrostante una magnifica villa color panna, circondato da tante persone intente a divertirsi per un barbecue che a lui pareva infinito. In verità il barbecue era davvero infinito seppure lo spettro non ricordasse da quando era iniziato ricordava molto bene di non aver mai avuto un periodo piacevole e spensierato, qualcosa non andava di certo. < Suvvia Holly non fare il muso, sei al barbecue del tuo fratellone, non dovresti essere triste, non ne hai alcun motivo, soprattutto perchè gli hamburger sono quasi pronti. > disse Kaysa. Non aveva alcuna cicatrice delle vecchie battaglie ed un sorriso spensierato solcava un viso pieno di speranze. < Fratello mio, io potrei darti pure ragione, il sole è stupendo ed ho una famiglia al mio fianco. Potrei essere un fiero zio di due splendidi nipotini e tutto non potrebbe andare meglio> disse Olivier con un sorriso sghembo, ma qualcosa nel suo cuore gli ricordava un'amara verità che il cervello non riusciva a rimembrare.
Caina attende chi tradisce la famiglia, Tolomea gli ospiti e Giudecca i benefattori e lo spettro dei pesci sentiva di aver fatto tutto ed anche di più così il suo Dio e benefattore gli concesse di arrendersi donandogli un sogno infinito e splendido, con la consapevolezza che il cuore del suo cavaliere non avrebbe mai accettato quel mondo come proprio. Il corpo reale di Olivier era infatti a sei metri sotto il ghiaccio. Congelato da quella che pareva un'eternità perfino gli occhi da uno scarlatto acceso erano oramai divenuti un acero smunto, l'accettazione di un castigo meritato, ma qualcosa stava per cambiare...
Nel Sogno impostogli infatti la mente di Olivier si mostrava più inquieta delle altre volte, per quanto non riuscisse mai a godersi la perenne festa riusciva quantomeno a partecipare quando i nipoti gli porgevano le loro piccole manine, spuntava persino un sorriso talvolta. Tutto parve più chiaro quando il sole iniziò a svanire avvolto da nuvole nere pronte alla tempesta. Gli invitati nella pioggia correvano all'impazzata, urlando e singhiozzando ripetendo che non volevano morire. <fratello, resta con noi. Non ascoltarlo ti prego, pensa a tutto questo, ti prego.> Kaysa parlava disperato stringendo la mano del fratello che non capiva più nulla, non ascoltare chi?
< Destati cavaliere...> La voce nell'oscurità parlava chiara seppure lontana, dava nuova forza allo spettro che lentamente prendeva nuova coscienza di sè. Le palpebre del suo corpo congelato iniziavano flebilmente a muoversi mentre nel sogno fulmini sempre più frequenti iniziavano a colpire il terreno tutto intorno alla festa che ormai era rovinata.
<io ricordo, ora.> disse Olivier fermo, stringendo i pugni a sè. Tutto si stava ovattando, tornadi da ogni direzione portavano l'oscurità in quel bel sogno. Tuoni e fulmini sbriciolavano zolle di terreno ad un ritmo sempre più costante quasi fosse il battito dello spettro. < SMETTILA FRATELLO!!! NON VOGLIO SPARIRE > urlò ciò che rimaneva dello spaventato sosia di Kaysa, ora più che mai diverso da ciò che era in realtà il fratello del cavaliere dei pesci. In uno slancio prese ciò che era ormai una versione malformata e grigia di una delle persone più importanti per Olivier. <non. Permetterti. Di chiamarmi fratello.> scandì bene ogni parola stringendo il collo dello spirito sempre più fino a farlo scoppiare in tanta cenere, così come cenere stava divenendo quel Mondo.
Ormai solo tra tornado e fulmini si avvicinò a passi lenti verso la radiolina rimasta su uno dei pochi tavoli in legno che non erano ancora scomparsi in tutto quel chaos e muovendo la manopola giunse ad un ritmo sincopato che era di suo gradimento per la sua "resurrezione". <wanted dead or alive di Bon Jovi? Persino la mia mente inizia a sfottermi, mi piace.> Seppure radio e tavolo iniziarono a sparire la musica non cessò di espandersi nell'area sempre più in alto, sempre più forte. Un'aura viola iniziò a comparire intorno ad Olivier mentre il corpo dalle dita delle mani fino ai muscoli cercava di muoversi, gli occhi come carichi di energia iniziavano a tornare verso il colore più consono al cavaliere.
In ciò che ormai era un grande uragano viola scuro lo spettro stava espandendo sempre più il suo cosmo urlando la sua rabbia per il passato, sfogando tutto il dolore rimasto sotto il tappeto per tutto questo tempo di finta spensieratezza. Solo la musica che stava raggiungendo picchi sempre più alti nell'assolo di chitarra dava concorrenza alle urla di Olivier che in un climax di cosmo aprì gli occhi nel mondo reale.
Nel cocito la quiete venne scossa da un pilastro di energia che fece un buco abbastanza largo da poterlo riempire con un transatlantico lasciando dannati senza arti o parti del corpo, mentre i più sfortunati vicino al cavaliere erano scomparsi evaporati nell'energia purpurea implacabile.
Scalando il cratere che aveva creato usando altri poveri dannati si issò fino in cima, trovando davanti a sè l'armatura che l'aveva accompagnato per tanto tempo e che nemmeno stavolta voleva abbandonarlo. < Destati, cavaliere...> < Ho capito, ho capito, sono sveglio.> disse Olivier alla voce mentre accarezzava dolcemente la sua armatura come se fosse la miglior amica del cavaliere. In un lampo di luce ella smise di avere la fattezza della costellazione per abbracciare il cavaliere a lui devoto fino a ricoprirlo quasi totalmente della sua violacea lucentezza di tenebra.
<ti parlerò solo una volta, quindi presta ascolto, perché non risponderò a nessuna delle tue domande e il tempo a tua disposizione è molto breve: tu, come pochi altri, sei stato scelto per entrare nella gloria, ma dovrai farlo calcando la terra dei morti, facendoti strada attraverso dure battaglie. Dovrai combattere contro chiunque ti sbarrerà il passo, e solo quando raggiungerai il Cuore Infuocato, al cospetto del sommo Ade, riceverai il premio che ti aspetta e che ti renderà grande agli occhi del tuo Dio. Torna quindi nel mondo dei vivi, da vittorioso, giacché il potere che ora permea il tuo corpo è effimero. Fai sì che sia tuo per sempre. Fai sì che tu stesso possa diventare un dio tra gli uomini>
Dopo un attimo di silenzio Olivier sorrise, poi parlò < Così sei un chiacchierone eh? E dire che ti avevo preso quasi per la mia sveglia donatami dal divino Ade. Un cuore infuocato al cospetto del mio Dio e per farlo dovrò sconfiggere chiunque mi si parerà davanti?> disse Olivier sgranchendosi le giunture < E sia, che la cerca abbia inizio, ci sarà da far casino.>
Un portale si aprì davanti allo spettro pronto a traghettarlo verso la zona dell'ade che l'avrebbe portato ad affrontare pericoli per riavere il favore della sua divinità. Il tempo era giunto quindi, con passo deciso si diresse verso la porta di luce. Mentre posava però il primo passo colpì qualcosa sul terreno, guardò in basso e rivide la sua maschera, la raccolse e fu come guardarsi negli occhi per quante volte l'aveva indossata...< Amica mia, di te non ho più bisogno.> e la gettò nel cono creato poco prima e senza neanche attendere il rumore sordo dell'atterraggio entrò nel portale.
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