Background:Roxem nasce ad Amburgo, in Germania, da una famiglia di non troppo modeste origini.
E' la minore di due fratelli, pertanto la secondogenita meno calcolata. Sua madre e suo padre, sin dalla nascita, hanno sempre dato più attenzioni a suo fratello maggiore di sette anni, piuttosto che a lei.
Per tal motivo, con il passare degli anni, si chiuse in un profondo silenzio che sfogava nella lettura, nella meditazione -che le piace fare- e nella ricerca della tranquillità più assoluta.
A causa dei genitori però, i suoi unici amici sono quasi sempre stati damerini dell'alta società, con i quali spesso le passava anche la voglia di parlare.
Spocchiosi, egoisti ed altezzosi. Erano gentaglia che non si addiceva alla sua innocenza di bambina solitaria ma erudita.
La sua più grande vocazione diventò così il canto. Che fosse con un insegnante privato a insegnarle o da sola, la musica era la sola cosa che l'aiutasse ad estraniarsi dalla sua vita chiusa e vuota.
Diventò quasi una dedizione, che la portò a scrivere testi lei stessa, in cui raccontava le gesta degli eroi mitologici e degli esseri magici di cui, da sempre, amava leggere.
Ad undici anni, Roxem iniziò a comprendere la mentalità contorta dei genitori, desiderosi solamente di ampliare le loro ricchezze, e del fratello, egocentrico, sadico e violento.
Quest'ultimo, cresciuto nello sfarzo, non comprese mai di essere diventato al pari di un mostro agli occhi della sorella. Arrivò infatti spesso a picchiarla e a crearle cicatrici sul corpo per le percosse ricevute.
Quando lei compì tredici anni, i loro genitori morirono in un incidente d'auto causato dallo stato di ebrezza di entrambi, dopo uno dei loro soliti festini. Erano soliti essere invitati da colleghi di lavoro o gente di alto rango a feste e buffet.
Alla notizia, Roxem non fece una piega. Non aveva mai provato affetto verso di loro, poichè mai un abbraccio nè gesto di amore le avevano rivolto-.
Il fratello maggiore, Remox, fu tutt'altro che triste di venire a conoscenza della morte di chi aveva donato lui tutto. Era fianlmente libero di esercitare il proprio potere e comandare.
Ereditò così ogni ricchezza della propria famiglia e riuscì anche a far andare meglio i loro affari. Per lui, ormai ventenne, rimaneva di ostacolo solo una persona: la sorella.
Intimorito infatti dalla possibilità che lei potesse sottrargli qualcosa, decise che negli anni successivi l'avrebbe portata, con una scusa, in vacanza in Grecia. Terra dove si sarebbe liberato senza rimorsi di lei.
Roxem crebbe sviluppando un cuore duro, all'apparenza incapace di amare. Nell'insensibilità del fratello trovava la debolezza che tanto lui cercava di occultare alla vista di tutti.
Alle feste d'alta classe, a cui partecipava nell'ombra di Remox, veniva vezzeggiata dagli uomini ogni qual volta ce ne fosse l'occasione e più volte, si era ritrovata a rifiutarne le moine e i corteggiamenti.
Lei doveva essere più forte delle altre donne presenti nell'alta società, doveva essere pronta tutto e specialmente...non poteva permettersi di fidarsi di nessuno.
Vedeva in ogni persona presente in quei luoghi, la donna che lei
mai in futuro avrebbe voluto diventare. Si isolava spesso da quei luoghi per lei corrosivi quando ci metteva piede.
Ma purtroppo il suo fascino, talvolta da Femme Fatale, le recava danno.
Il suo carattere però, mutava forma quando visitava gli orfanotrofi in cui spesso era dedita andare per donare qualcosa ai bambini più bisognosi.
Lasciava casa sua in segreto per poterli raggiungere. I visi sorridenti e giocosi di quegli infanti, erano l'unica cosa che infiammasse il suo cuore di un sentito astio verso coloro che abbandonavano dei pargoli tanto innocenti.
In quei bambini, rivedeva sè stessa e rivedere sè stessa era come osservare il fantasma della sua solitudine.
La faceva stare male, ma allo stesso tempo la rendeva ancora più determinata e forte nell'anima. La dolcezza e l'innocenza di quei piccoli, erano diventate da allora tutto ciò di cui aveva bisogno.
Ruppe il silenzio che da anni l'avvolgeva nelle sue spire ed iniziò a prendere molte decisioni.
Doveva assolutamente reagire contro il fratello che aveva preso il posto dei genitori nell'opprimerla.
In segreto, all'insaputa dell'altro, cominciò così a fare anche arti marziali e meditazione in modo ben più serio, per potersi sentire finalmente in grado di reagire ai soprusi di Remox.
Proseguì la sua passione per il canto, diventando anche una delle attrattive di quelle feste che tanto odiava. La sua voce divenne ammaliante per gli ospiti di alto rango, le vennero fatte anche varie proposte da questi, ma lei non ne accettò mai nessuna.
Era una soddisfazione sentire gli occhi degli altri volti a illuminare lei e non un invidioso, rancoroso e adirato Remox.
La passione per la musica le permetteva di vendicarsi di lui e della vita di ingiustizie subite.
Seppur non credente, spesso in quel periodo era solita stare al cimitero sulla tomba dei genitori.
In quei momenti non parlava, semplicemente mostrava la sua fierezza di fronte a loro. Si ergeva a simbolo, come per far capire loro che non si sarebbe mai piegata a nessuno da lì in avanti e si sarebbe riscattata della sua vita perennemente nell'ombra.
Dimostrò inoltre al fratello di non essere debole come una volta quindi di sapersi difendere, anche fisicamente, dai suoi atti violenti.
Una sera fu tanto adirato che dalla furia e l'odio nei confronti della sorella, cercò di violentarla. Roxem però non si fece sopraffare e gli tenne perfettamente testa, finendo così anche per risultare più forte di lui.
Da quel giorno, egli non provò mai più a sfiorarla con un dito, bensì iniziò a mostrarsi piuttosto aperto e disponibile nei suoi confronti.
Roxem aveva però imparato che, quando l'altro mostrava il viso d'angelo, dentro di sè celava gli intenti di un diavolo.
Giunse quindi il giorno della vacanza tanto agognata da Remox e la sorella dovette obbligatoriamente accettare di seguirlo. La prese però molto bene, pensando che finalmente avrebbe avuto modo di vedere qualche opera d'arte greca.
Un semplice pensiero che, dopo anni, la rendeva felice.
Tuttavia, la notte prima di partire per tale viaggio di sola andata, poichè all'oscuro delle intenzioni fraterne, Roxem fece dei sogni piuttosto strani...essi erano mischiati alle gesta di antichi guerrieri ornati d' oro, argento e bronzo, che ne combattevano altrettanti con strane armature addosso. Vari erano i colori di esse, ma ognuno con potenzialità differenti e strane.
Quella notte si svegliò di soprassalto e colta dall'agitazione, dovette correre all'esterno della sua dimora ad osservare il cielo notturno. Le costellazioni in cielo erano splendenti come mai le aveva viste e in un certo senso, osservarle la tranquillizzò.
Il giorno seguente, lasciata Amburgo e arrivati in Grecia, Remox fece di tutto per ingraziarsi la sorella, portandola nei luoghi che sapeva lei avrebbe amato.
Credette che fosse stupida, ma lui non poteva sapere i pensieri della ragazza...non si sarebbe fatta sopraffare da lui tanto facilmente. Aveva imparato a contare solo su sé stessa, a non fidarsi di nessuno e...in particolar modo: a non voltare mai le spalle al nemico.
Fu quindi la sera del secondo giorno in Grecia, che tutto accadde.
Roxem era andata ad ammirare la periferia di Atene, luogo in cui alloggiavano in una casa affittata. Si era messa su una collina vicino a delle rovine greche, per poter ammirare quei luoghi di notte e potersi dedicare alla sua amata meditazione notturna.
Tuttavia, qualcosa nel silenzio di quella notte la turbò tremendamente...un fremito alle sue spalle la fece risvegliare dalla sua calma.
Schivò la pugnalata di qualcuno con abilità e poco dopo, nel buio di quel luogo, riconobbe la figura del fratello avvolto dall'oscurità.
Il suo intento omicida nell'aria fu tangibile e l'attaccò più volte con il pugnale, prima di venire abilmente disarmato da lei.
Nel suo cuore non poteva credere che Remox potesse arrivare a tanto, ma lo svolgersi dei fatti, l'avevano costretta a ricredersi...soprattutto nel momento in cui lo vide estrarre la pistola e spararle alla spalla.
L'altro credette che fosse ormai finita e premendo di nuovo il grilletto, sparò un altro colpo rivolto alla sorella. Questo andò a vuoto, poiché la ragazza, stringendo i denti, era riuscita con un braccio a spostare l'arto dell'altro in un gesto di inaudita stupidità e coraggio.
Lo disarmò di nuovo, riuscendo anche così a bloccarlo a terra inerme. Presa dalla furia, dalla rabbia e dalla tristezza, Roxem tentò di farlo soffrire a sua volta, sparandogli ad alcune parti del corpo.
L'avrebbe fatta finita quella sera! Tutto sarebbe terminato con il fratello, se l'avesse ucciso tutto sarebbe stato come lei voleva...
Eppure non fece niente. Lo risparmiò e gli concesse di tornare alla sua vita, lontano però da lei.
Lo lasciò fuggire tenendolo sotto il mirino della pistola, prima di crollare a terra in ginocchio per il troppo sangue perso a causa della ferita e dello sforzo.
Tuttavia...nell'attendere la sua ora, Roxem avvertì un alone caldo avvolgerla e la voce di qualcuno...di una donna...in lontananza.
Non seppe se tutto ciò fosse frutto della sua immaginazione o altro, ma...quel tono soave e rassicurante, le ricordava quello di una vera madre...premurosa e pronta a dare tutto per un figlio.
La sentì pronunciare delle parole di incoraggiamento, le disse di non mollare...di dimostrarle che avrebbe continuato a vivere.
Nominò la giustizia e allora lei sorrise amaramente. La sua giustizia, ora che stava per abbandonare tutto, non sarebbe importata a nessuno.
Non voleva che altri bambini soffrissero come lei...che altre persone...che l'umanità, corrotta dal suo stesso animo, potesse autodistruggersi.
Non lo avrebbe permesso...ma ora stava svanendo nelle stesse ombre in cui era sempre rimasta...
Quello fu il suo ultimo pensiero, prima di svenire sulle mattonelle di quelle rovine poste nell'ombra della città e apparentemente nel nulla.
Svenne, con ancora quella voce materna che le parlava dolcemente...la voce dell'unica divinità che avrebbe potuto capirla e aiutarla a mantenere i suoi ideali.
Se solo ce ne fosse stata l'occasione...avrebbe voluto combattere per lei.
Udì infine le ultime sue parole:
"Cosa desideri?"
"Giustizia e pace..."
Fu l'unica risposta formulata, dalla mente ormai priva di logica, della ragazza.
Psiche Di carattere piuttosto schivo, Roxem nasconde in realtà in lato tenero e fraterno con chi è propenso a instaurare un legame d'amicizia con lei, al contrario invece diviene burbera e sfrontata con chi la infastidisce.
Un tempo era silenziosa, con il passare degli anni lo è rimasta in parte, ma il suo silenzio è un mezzo di studio degli individui o dei luoghi che la circondano. E' una persona infatti che sa osservare e pensare argutamente, prima di agire.
Odia i prepotenti, i presuntuosi e chi fa lo spaccone nei confronti del più debole. Se deve difendere qualcuno, lo fa con tutta sé stessa a spada tratta.
Ma soprattutto...se la si fa infuriare, mostra un suo lato caratteriale spietato e talvolta malefico. Cerca però sempre di tenerlo nascosto, ma ha un carattere altalenante tra il buono e il cattivo.
Solamente quando ha di fronte dei bambini si addolcisce e mostra i suoi sorrisi più belli, talvolta però lo fa anche con persone della sua stessa età se riesce a fidarsi di loro.
E' fiera della persona che è diventata, pertanto appare sicura...anche se molte volte vacilla se ci sono da fare delle scelte.
Mai disturbarla mentre pratica la meditazione o potrebbero volare oggetti se è in una camera, o sassi se è in giro immersa nella natura. O peggio...
Ama la pace, la musica, leggere e isolarsi da tutto ciò che può disturbarla. E' una ragazza pacifica, ma può cambiare umore e in una frazione di secondo, diventando combattiva e scontrosa.
Infatti è anche piuttosto lunatica...
Aspetto fisico:Ragazza slanciata, dal fisico atletico e prorompente. Non è troppo magra, ma nemmeno troppo robusta. Ha delle forme nella norma per una ragazza della sua età.
I suoi occhi sono fiammanti rubini scarlatti, essi sono in contrasto con i suoi corti capelli biondi, messi in risalto grazie al colore delle sue iridi. Ha tuttavia un ciuffo ribelle sul capo sin dalla nascita, che detesta.
Odia infatti che si facciano commenti su di esso, dato che ha anche una forma arricciata che risalta subito ad una prima occhiata.
Generalmente si veste con abiti aventi sfumature di colori caldi. Infatti il suo colore preferito è il rosso, ma per non stancare l'occhio di chi la guarda, qualche volta utilizza abiti blu, appositamente per sviare l'attenzione.
Ha una carnagione piuttosto pallida, perchè non ama prendere il sole. Tuttavia si adatta alla sua figura e fa risaltare quei tratti che la fanno sembrare una vera dura,