Roxem Remeria, Bronze Saint della Fenice

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view post Posted on 27/2/2015, 22:12
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Du bindest einen Blumenkranz Wieso siehst du so traurig aus?

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Roxem Remeria
Bronze Saint della Fenice

Nome: Roxem
Cognome: Remeria
Soprannome: Rox
Data di nascita: 24-02- 1994
Luogo di nascita:Hamburg, Germania
Casta; Bronze Saint
Fede: Athena
Allineamento: Neutrale-buono.
Energia:Energia Bianca


CHI SONO
storia, psiche, aspetto

Background:Roxem nasce ad Amburgo, in Germania, da una famiglia di non troppo modeste origini.
E' la minore di due fratelli, pertanto la secondogenita meno calcolata. Sua madre e suo padre, sin dalla nascita, hanno sempre dato più attenzioni a suo fratello maggiore di sette anni, piuttosto che a lei.
Per tal motivo, con il passare degli anni, si chiuse in un profondo silenzio che sfogava nella lettura, nella meditazione -che le piace fare- e nella ricerca della tranquillità più assoluta.
A causa dei genitori però, i suoi unici amici sono quasi sempre stati damerini dell'alta società, con i quali spesso le passava anche la voglia di parlare.
Spocchiosi, egoisti ed altezzosi. Erano gentaglia che non si addiceva alla sua innocenza di bambina solitaria ma erudita.
La sua più grande vocazione diventò così il canto. Che fosse con un insegnante privato a insegnarle o da sola, la musica era la sola cosa che l'aiutasse ad estraniarsi dalla sua vita chiusa e vuota.
Diventò quasi una dedizione, che la portò a scrivere testi lei stessa, in cui raccontava le gesta degli eroi mitologici e degli esseri magici di cui, da sempre, amava leggere.

Ad undici anni, Roxem iniziò a comprendere la mentalità contorta dei genitori, desiderosi solamente di ampliare le loro ricchezze, e del fratello, egocentrico, sadico e violento.
Quest'ultimo, cresciuto nello sfarzo, non comprese mai di essere diventato al pari di un mostro agli occhi della sorella. Arrivò infatti spesso a picchiarla e a crearle cicatrici sul corpo per le percosse ricevute.
Quando lei compì tredici anni, i loro genitori morirono in un incidente d'auto causato dallo stato di ebrezza di entrambi, dopo uno dei loro soliti festini. Erano soliti essere invitati da colleghi di lavoro o gente di alto rango a feste e buffet.
Alla notizia, Roxem non fece una piega. Non aveva mai provato affetto verso di loro, poichè mai un abbraccio nè gesto di amore le avevano rivolto-.
Il fratello maggiore, Remox, fu tutt'altro che triste di venire a conoscenza della morte di chi aveva donato lui tutto. Era fianlmente libero di esercitare il proprio potere e comandare.
Ereditò così ogni ricchezza della propria famiglia e riuscì anche a far andare meglio i loro affari. Per lui, ormai ventenne, rimaneva di ostacolo solo una persona: la sorella.
Intimorito infatti dalla possibilità che lei potesse sottrargli qualcosa, decise che negli anni successivi l'avrebbe portata, con una scusa, in vacanza in Grecia. Terra dove si sarebbe liberato senza rimorsi di lei.

Roxem crebbe sviluppando un cuore duro, all'apparenza incapace di amare. Nell'insensibilità del fratello trovava la debolezza che tanto lui cercava di occultare alla vista di tutti.
Alle feste d'alta classe, a cui partecipava nell'ombra di Remox, veniva vezzeggiata dagli uomini ogni qual volta ce ne fosse l'occasione e più volte, si era ritrovata a rifiutarne le moine e i corteggiamenti.
Lei doveva essere più forte delle altre donne presenti nell'alta società, doveva essere pronta tutto e specialmente...non poteva permettersi di fidarsi di nessuno.
Vedeva in ogni persona presente in quei luoghi, la donna che lei mai in futuro avrebbe voluto diventare. Si isolava spesso da quei luoghi per lei corrosivi quando ci metteva piede.
Ma purtroppo il suo fascino, talvolta da Femme Fatale, le recava danno.
Il suo carattere però, mutava forma quando visitava gli orfanotrofi in cui spesso era dedita andare per donare qualcosa ai bambini più bisognosi.
Lasciava casa sua in segreto per poterli raggiungere. I visi sorridenti e giocosi di quegli infanti, erano l'unica cosa che infiammasse il suo cuore di un sentito astio verso coloro che abbandonavano dei pargoli tanto innocenti.
In quei bambini, rivedeva sè stessa e rivedere sè stessa era come osservare il fantasma della sua solitudine.
La faceva stare male, ma allo stesso tempo la rendeva ancora più determinata e forte nell'anima. La dolcezza e l'innocenza di quei piccoli, erano diventate da allora tutto ciò di cui aveva bisogno.
Ruppe il silenzio che da anni l'avvolgeva nelle sue spire ed iniziò a prendere molte decisioni.
Doveva assolutamente reagire contro il fratello che aveva preso il posto dei genitori nell'opprimerla.
In segreto, all'insaputa dell'altro, cominciò così a fare anche arti marziali e meditazione in modo ben più serio, per potersi sentire finalmente in grado di reagire ai soprusi di Remox.
Proseguì la sua passione per il canto, diventando anche una delle attrattive di quelle feste che tanto odiava. La sua voce divenne ammaliante per gli ospiti di alto rango, le vennero fatte anche varie proposte da questi, ma lei non ne accettò mai nessuna.
Era una soddisfazione sentire gli occhi degli altri volti a illuminare lei e non un invidioso, rancoroso e adirato Remox.
La passione per la musica le permetteva di vendicarsi di lui e della vita di ingiustizie subite.

Seppur non credente, spesso in quel periodo era solita stare al cimitero sulla tomba dei genitori.
In quei momenti non parlava, semplicemente mostrava la sua fierezza di fronte a loro. Si ergeva a simbolo, come per far capire loro che non si sarebbe mai piegata a nessuno da lì in avanti e si sarebbe riscattata della sua vita perennemente nell'ombra.
Dimostrò inoltre al fratello di non essere debole come una volta quindi di sapersi difendere, anche fisicamente, dai suoi atti violenti.
Una sera fu tanto adirato che dalla furia e l'odio nei confronti della sorella, cercò di violentarla. Roxem però non si fece sopraffare e gli tenne perfettamente testa, finendo così anche per risultare più forte di lui.
Da quel giorno, egli non provò mai più a sfiorarla con un dito, bensì iniziò a mostrarsi piuttosto aperto e disponibile nei suoi confronti.
Roxem aveva però imparato che, quando l'altro mostrava il viso d'angelo, dentro di sè celava gli intenti di un diavolo.
Giunse quindi il giorno della vacanza tanto agognata da Remox e la sorella dovette obbligatoriamente accettare di seguirlo. La prese però molto bene, pensando che finalmente avrebbe avuto modo di vedere qualche opera d'arte greca.
Un semplice pensiero che, dopo anni, la rendeva felice.
Tuttavia, la notte prima di partire per tale viaggio di sola andata, poichè all'oscuro delle intenzioni fraterne, Roxem fece dei sogni piuttosto strani...essi erano mischiati alle gesta di antichi guerrieri ornati d' oro, argento e bronzo, che ne combattevano altrettanti con strane armature addosso. Vari erano i colori di esse, ma ognuno con potenzialità differenti e strane.
Quella notte si svegliò di soprassalto e colta dall'agitazione, dovette correre all'esterno della sua dimora ad osservare il cielo notturno. Le costellazioni in cielo erano splendenti come mai le aveva viste e in un certo senso, osservarle la tranquillizzò.
Il giorno seguente, lasciata Amburgo e arrivati in Grecia, Remox fece di tutto per ingraziarsi la sorella, portandola nei luoghi che sapeva lei avrebbe amato.
Credette che fosse stupida, ma lui non poteva sapere i pensieri della ragazza...non si sarebbe fatta sopraffare da lui tanto facilmente. Aveva imparato a contare solo su sé stessa, a non fidarsi di nessuno e...in particolar modo: a non voltare mai le spalle al nemico.
Fu quindi la sera del secondo giorno in Grecia, che tutto accadde.
Roxem era andata ad ammirare la periferia di Atene, luogo in cui alloggiavano in una casa affittata. Si era messa su una collina vicino a delle rovine greche, per poter ammirare quei luoghi di notte e potersi dedicare alla sua amata meditazione notturna.
Tuttavia, qualcosa nel silenzio di quella notte la turbò tremendamente...un fremito alle sue spalle la fece risvegliare dalla sua calma.
Schivò la pugnalata di qualcuno con abilità e poco dopo, nel buio di quel luogo, riconobbe la figura del fratello avvolto dall'oscurità.
Il suo intento omicida nell'aria fu tangibile e l'attaccò più volte con il pugnale, prima di venire abilmente disarmato da lei.
Nel suo cuore non poteva credere che Remox potesse arrivare a tanto, ma lo svolgersi dei fatti, l'avevano costretta a ricredersi...soprattutto nel momento in cui lo vide estrarre la pistola e spararle alla spalla.
L'altro credette che fosse ormai finita e premendo di nuovo il grilletto, sparò un altro colpo rivolto alla sorella. Questo andò a vuoto, poiché la ragazza, stringendo i denti, era riuscita con un braccio a spostare l'arto dell'altro in un gesto di inaudita stupidità e coraggio.
Lo disarmò di nuovo, riuscendo anche così a bloccarlo a terra inerme. Presa dalla furia, dalla rabbia e dalla tristezza, Roxem tentò di farlo soffrire a sua volta, sparandogli ad alcune parti del corpo.

L'avrebbe fatta finita quella sera! Tutto sarebbe terminato con il fratello, se l'avesse ucciso tutto sarebbe stato come lei voleva...
Eppure non fece niente. Lo risparmiò e gli concesse di tornare alla sua vita, lontano però da lei.
Lo lasciò fuggire tenendolo sotto il mirino della pistola, prima di crollare a terra in ginocchio per il troppo sangue perso a causa della ferita e dello sforzo.
Tuttavia...nell'attendere la sua ora, Roxem avvertì un alone caldo avvolgerla e la voce di qualcuno...di una donna...in lontananza.
Non seppe se tutto ciò fosse frutto della sua immaginazione o altro, ma...quel tono soave e rassicurante, le ricordava quello di una vera madre...premurosa e pronta a dare tutto per un figlio.
La sentì pronunciare delle parole di incoraggiamento, le disse di non mollare...di dimostrarle che avrebbe continuato a vivere.
Nominò la giustizia e allora lei sorrise amaramente. La sua giustizia, ora che stava per abbandonare tutto, non sarebbe importata a nessuno.
Non voleva che altri bambini soffrissero come lei...che altre persone...che l'umanità, corrotta dal suo stesso animo, potesse autodistruggersi.
Non lo avrebbe permesso...ma ora stava svanendo nelle stesse ombre in cui era sempre rimasta...
Quello fu il suo ultimo pensiero, prima di svenire sulle mattonelle di quelle rovine poste nell'ombra della città e apparentemente nel nulla.
Svenne, con ancora quella voce materna che le parlava dolcemente...la voce dell'unica divinità che avrebbe potuto capirla e aiutarla a mantenere i suoi ideali.
Se solo ce ne fosse stata l'occasione...avrebbe voluto combattere per lei.
Udì infine le ultime sue parole:

"Cosa desideri?"

"Giustizia e pace..."



Fu l'unica risposta formulata, dalla mente ormai priva di logica, della ragazza.


Psiche Di carattere piuttosto schivo, Roxem nasconde in realtà in lato tenero e fraterno con chi è propenso a instaurare un legame d'amicizia con lei, al contrario invece diviene burbera e sfrontata con chi la infastidisce.
Un tempo era silenziosa, con il passare degli anni lo è rimasta in parte, ma il suo silenzio è un mezzo di studio degli individui o dei luoghi che la circondano. E' una persona infatti che sa osservare e pensare argutamente, prima di agire.
Odia i prepotenti, i presuntuosi e chi fa lo spaccone nei confronti del più debole. Se deve difendere qualcuno, lo fa con tutta sé stessa a spada tratta.
Ma soprattutto...se la si fa infuriare, mostra un suo lato caratteriale spietato e talvolta malefico. Cerca però sempre di tenerlo nascosto, ma ha un carattere altalenante tra il buono e il cattivo.
Solamente quando ha di fronte dei bambini si addolcisce e mostra i suoi sorrisi più belli, talvolta però lo fa anche con persone della sua stessa età se riesce a fidarsi di loro.
E' fiera della persona che è diventata, pertanto appare sicura...anche se molte volte vacilla se ci sono da fare delle scelte.
Mai disturbarla mentre pratica la meditazione o potrebbero volare oggetti se è in una camera, o sassi se è in giro immersa nella natura. O peggio...
Ama la pace, la musica, leggere e isolarsi da tutto ciò che può disturbarla. E' una ragazza pacifica, ma può cambiare umore e in una frazione di secondo, diventando combattiva e scontrosa.
Infatti è anche piuttosto lunatica...
Aspetto fisico:Ragazza slanciata, dal fisico atletico e prorompente. Non è troppo magra, ma nemmeno troppo robusta. Ha delle forme nella norma per una ragazza della sua età.
I suoi occhi sono fiammanti rubini scarlatti, essi sono in contrasto con i suoi corti capelli biondi, messi in risalto grazie al colore delle sue iridi. Ha tuttavia un ciuffo ribelle sul capo sin dalla nascita, che detesta.
Odia infatti che si facciano commenti su di esso, dato che ha anche una forma arricciata che risalta subito ad una prima occhiata.
Generalmente si veste con abiti aventi sfumature di colori caldi. Infatti il suo colore preferito è il rosso, ma per non stancare l'occhio di chi la guarda, qualche volta utilizza abiti blu, appositamente per sviare l'attenzione.
Ha una carnagione piuttosto pallida, perchè non ama prendere il sole. Tuttavia si adatta alla sua figura e fa risaltare quei tratti che la fanno sembrare una vera dura,
ABILITA'
peculiarità e oggetti

Guarigione:
I cavalieri di Atena possiedono l’abilità tipica di curare i danni puramente fisici, sia su di sé che su altri. Maggiore sarà il danno che essi vogliono curare, maggiore sarà il consumo di cosmo e il tempo richiesto per farlo. Fintanto che questa abilità rimane attiva il saint dovrà rimanere del tutto immobile e non gli sarà possibile utilizzare nessun tipo di tecnica o altra abilità.
In ogni caso non è possibile rigenerare con questo mezzo parti del corpo perdute come braccia o gambe.

Controllo elementale: Fuoco.
Essendo la fenice uccello derivante da tale elemento, il cavaliere di Phoenix possiede la completa padronanza del fuoco.
Esso è alla base delle sue tecniche più potenti e anche di quelle difensive. Combinato inoltre al secondo elemento di cui la fenice ha il controllo, ovvero il vento, può dare vita ad attacchi e controffensive molto efficaci.
Le fiamme della fenice possono causare ingenti danni da ustione.

Controllo elementale: Vento.
Le possenti ali della fenice consentono al suo cavaliere anche la padronanza del vento. Da esso possono scaturire potentissime tecniche che sfuttano raffiche e turbinii d'aria.
Talvolta questo elemento può infliggere danni da taglio causati dal costante vorticare delle correnti che esso sviluppa.
Anche quest'abilità viene perfettamente combinata con il fuoco allo scopo di creare combo di attacchi e difese volte a tener lontani gli avversari.

†Armatura della fenice-

Rinascita: Come dal mito, l'armatura della fenice, se il Cosmo del suo cavaliere è adatto a sostenerne il peso, potrà ripararsi da sola.
Ciò nonostante comporta uno sforzo ingente e se il Cavaliere non è allenato, potrebbe creargli seri impedimenti tra cui la stanchezza.
E' un'abilità che comporta un'unione profonda tra Armatura di Phoenix e possessore.

Piume di bronzo della fenice:
Le piume poste sulle code dell'armatura di Phoenix possono essere utilizzate come armi contundenti e da taglio, ciò ovviamente comporta la perdita di una parte di armatura.
In seguito queste componenti possono essere rigenerate sfruttando la prima abilità principale dell'armatura, aderendo alle regole da essa prefissate.

Identità velata:
Può essere considerata una parte inutile, ma l'Armatura di Phoenix permette al possessore di velarne gli occhi e l'apparenza.
Rendendo talvota il suo Cavaliere misterioso agli occhi di un nemico.
TECNICHE
skills

†Phoenix genmaken -Fantasma diabolico -

In questa tecnica, il Cavaliere di Phoenix fa affidamento sulle sue abilità illusorie. Si scaglia contro all'avversario, fingendo un colpo diretto al suo cranio. In realtà ciò che diviene obiettivo dell'attacco non è una parte fisica esterna dell'avversario, bensì la sua mente e i centri nervosi ad essa connessi.
Quest'ultima stimolata dal colpo diretto al sistema nervoso centrale, potrebbe suscitare forti sensazioni negative, crear incubi o addirittura far riaffiorare ricordi poco piacevoli al malcapitato.
Non è una tecnica che può dare risultati nell'immediato, ma dipende dal divario di energia cosmica tra il Cavaliere della Fenice e l'avversario.

†Phoenix no Ken -Pugno della Fenice-


Tecnica di base tramite la quale il cavaliere di Phoenix si slancia contro il proprio avversario per poterlo colpire con un colpo fisico diretto, utilizzando un pugno o un calcio. Dipendentemente da quale colpo è solito usare più spesso in attacco.
In situazioni di grave pericolo, seppur occasionalmente, potrebbe utilizzare questo colpo anche tramite altre parti corporee. Questo tipo di colpo permette al Cosmo di Phoenix di bruciare e concentrarsi nell'arto da lui scelto.
E' reso quindi più potente grazie al completo controllo delle fuoco che caratterizza il Saint della fenice.
Il pugno è infatti una concentrazione di questo elemento e una volta che colpisce il nemico, due fiammate sembrano dividersi e in seguito assopirsi nell'aria.
Se sferrato nel giusto modo, può essere un colpo fisico ravvicinato devastante che, in base all'energia, tramite l'utilizzo del Cosmo infuocato di Phoenix, potrebbe permettere di sfondare una difesa nemica.

†Hoyoku tensho -Ali della Fenice-


E' una delle tecniche più efficaci del Cavaliere della Fenice ed è tra i suoi colpi più potenti.
Si suddivide in due varianti:

Fuoco: consente di sviluppare delle potenti raffiche di vento che successivamente si trasformano in aria incandescente in grado di creare delle ampie fiammate formate dal Cosmo rovente del cavaliere.
Il nemico viene circondato dalle fiamme roventi di Phoenix che a seguito scaglia una fiammata più potente delle altre nel tentativo di infliggere un gravissimo danno elementale da ustione.
Vento: anche in questo caso il colpo crea potenti raffiche di vento le quali si sviluppano in mulinelli a mezz'aria. Vengono scagliate contro il nemico nel tentativo di infliggergli danni di tipo elementale.
L'avversario si ritrova immerso in turbinii d'aria tagliente che cercano di fendere con violenza la sua carne.
Talvolta in questi mulinelli si intravedono delle scintille.


Allo stesso tempo, questa tecnica può essere di supporto per il cavaliere stesso che, mediante le sue fiamme e il vento prodotto dal suo Cosmo, può scagliarsi contro il nemico.
Alle spalle del detentore dell'Armatura di Phoenix, durante l'uso di questo attacco, si forma la sagoma, composta di pure fiamme, della fiera Fenice di cui porta il nome.


†Suzakumon -Porta dell'uccello rosso-

Tecnica difensiva di Phoenix. Essa consentirebbe, in base al suo utilizzo e al tipo di avversario, una difesa frontale contro attacchi di tipo fisico, elementale o cosmico.
(Per contrastare questo tipo di offese da parte del nemico, il cavaliere modifica l'intensità del cosmo riposto nella sua tecnica.
Nel caso del danno fisico: l'intensità sarà incentrata principalmente nel punto in cui l'avversario attaccherà e creerà dunque un muro di energia cosmica più spesso.
Negli altri due casi, elementale o cosmico, Phoenix cerca di espandere il proprio Cosmo nel muro in modo equo. Così facendo la tecnica riuscirebbe a sostenere entrambi i tipi di attacco.)

Innanzi a sè, il Saint della fenice innalzerebbe un muro rettangolare(da qui il nome porta) formato dalle sue roventi fiamme cosmiche concentrate in quel punto allo scopo di difenderlodall'attacco nemico.
Nel caso egli riuscisse nel suo intento, dopo aver parato il colpo,le fiamme che compongono la porta assumerebbero la forma di una fenice che vola via per poi dissolversi.

†Rostro della Fenice

Il detentore dell'armatura di Phoenix sfrutta la forza nelle sue gambe per effettuare sequenze di calci sfruttando la padronanza del fuoco e del vento.
Tale tecnica ha quindi tre varianti:
Rostro fiammeggiante: il cavaliere concentra il suo Cosmo composto di fiamme incandescenti attorno arti inferiori del suo corpo e si accinge ad attaccare il suo nemico con essi, nel tentativo di infliggergli cospicui danni di tipo elementale e fisico.
Rostro circolare: in questo caso il Cosmo concentrato sulle gambe forma delle correnti d'aria turbinante che vengono utilizzate nel tentativo di infliggere danni di tipo fisico ed elmentali, traducibili in tagli netti, all'avversario.
Feuertanz (Danza di fuoco.)
Questa variante della tecnica è probabilmente quella più potente ed efficace delle tre.
Il cavaliere di Phoenix contorna gli arti con le fiamme di cui è padrone.
Sfruttando le proprie capacità di combattimento e cercando di effettuare diverse combinazioni, si slancia in una serie di attacchi combinati di pugni e calci nel tentativo di infliggere danni fisici e di tipo fuoco, all'avversario.
Per alimentare le vampate più ampie contenute nei suoi colpi, il Saint potrebbe far ricorso anche al controllo del vento.

†Der Halbmond. -La mezzaluna.-

Tecnica incentrata anch'essa sulle capacità di utilizzo degli arti inferiori del cavaliere di Phoenix. Consiste in una serie di calci che tagliano l'aria concentrandola e trasformandola dunque in fendenti affilati a forma di mezzaluna.
Questi vengono lanciati con forza contro il nemico, nel tentativo di recargli danno elementale da taglio e fisico.

La variante più potente è quella del fuoco: oltre al vento, viene sfruttata la potenza delle fiamme che si sviluppano attorno al fendente in modo circolare.
La 'lama' dell'attacco viene dunque circondata da una corrente combinata di aria e fuoco, volta al tentativo di infliggere danno di entrambi gli attributi al nemico.


†Die Sonne. -Il sole.-

Tecnica offensiva che sviluppa tre globi di fiamme rappresentati l'astro del mattino.
Il cavaliere di Phoenix li utilizza come supporto, poichè vengono formati e posizionato alle sue spalle, fino a prendere la forma di un triangolo, per ottenere ulteriori fiamme attorno a sè e poter rilasciare una possente fiammata in linea retta, contro l'avversario.
La vampata di calore è tra le più potenti a disposizione del cavaliere di Phoenix, dato la potenza scaturita dai tre soli, e viene utilizzata nel tentativo di provocare gravi danni elementali al nemico.
Se in essa viene sfruttato anche l'elemento vento, un turbine inizia a far vorticare le fiamme in senso circolare. Provoca lo sviluppo di una spirale infiammata che potrebbe causare danni di fuoco o da taglio e in certi casi in base all'energia, contro un muro o una difesa, danni da perforazione.
E' l'asso nella manica di Phoenix che ricorre a questa tecnica solamente se le “Ali della Fenice” non sortiscono effetto.








Edited by †XamuOakenshield - 17/3/2015, 13:03
 
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Inquisizione
view post Posted on 2/3/2015, 21:45




Siamo giunti ad un verdetto riguardo alla tua scheda. Di seguito verrà indicato ciò che andrà corretto con le relative indicazioni.

CITAZIONE
†Phoenix genmaken -Fantasma diabolico -

In questa tecnica, il Cavaliere di Phoenix fa affidamento sulle sue abilità illusorie. Si scaglia contro all'avversario, fingendo un colpo diretto al suo cranio. In realtà ciò che diviene obiettivo dell'attacco non è una parte fisica esterna dell'avversario, bensì la sua mente e i centri nervosi ad essa connessi. Non è una tecnica che può dare risultati nell'immediato, ma dipende dal divario di energia cosmica tra il Cavaliere della Fenice e l'avversario.
Tuttavia il detentore del potere di Phoenix, ricorrerà anche alla sua stessa volontà per fare in modo che il colpo riesca nel suo intento.
Se il colpo va a segno sviluppa i pensieri più remoti del nemico, talvolta ricordi o semplici immagini che il Cavaliere vorrà imprimere nella sua mente, per creare così per lui un incubo da cui gli sembrerà di non potere uscire.
Nel caso di mancato segno del colpo, l'avversario potrebbe rimanerne comunque stordito per un minuto.

Il periodo in corsivo non è dl tutto corretto, in quanto il potere del Fantasma Diabolico non permette di generare consciamente nell'avversario ricordi, incubi o sensazioni, ma è la mente avversaria che li genera o li risveglia stimolata dall'effetto della tecnica. Quindi il periodo è da correggere in tal senso.
La frase sottolineata invece è da eliminare. Rimandiamo al tuo Maestro per le debite spiegazioni riguardo ai meccanismi coinvolti in queste dinamiche.

CITAZIONE
†Phoenix no Ken -Pugno della Fenice-

Tecnica di base tramite la quale il cavaliere di Phoenix si slancia contro il proprio avversario per poterlo colpire con un colpo fisico diretto, utilizzando un pugno o un calcio. Dipendentemente da quale colpo è solito usare più spesso in attacco.
In situazioni di grave pericolo, seppur occasionalmente, potrebbe utilizzare questo colpo anche tramite altre parti corporee. Questo tipo di colpo permette al Cosmo di Phoenix di bruciare e concentrarsi nell'arto da lui scelto.
Se sferrato nel giusto modo, può essere un colpo devastante.

La tecncia non è in sé errata, tuttavia pare incompleta, perché si tratta di un'azione assolutamente comune per chiunque possa usare il cosmo e sarebbe quindi opportuno aggiungere delle tipologie di danno che la rendano particolare.

CITAZIONE
†Hoyoku tensho -Ali della Fenice-

E' una delle tecniche forse più efficaci del Cavaliere della Fenice è tra i suoi colpi più potenti. Consente di sviluppare delle potenti raffiche di vento che successivamente si trasformano in aria incandescente che subito dopo fa avviluppare delle fiamme sviluppate dal Cosmo rovente.
Il colpo si scaglia contro uno o diversi avversari, investendoli in pieno con le sue raffiche incendiarie.
E' un attacco potente, ma ciò non toglie che il nemico potrebbe essere benissimo in grado di contrastarlo o evitarlo, anche se la seconda possibilità è molto rara data l'ampio raggio delle Ali della Fenice.
Allo stesso tempo, questa tecnica può essere di supporto per il cavaliere stesso, che mediante le sue fiamme e il vento prodotto dal suo Cosmo, può scagliarsi contro il nemico.
Alle spalle del detentore dell'Armatura di Phoenix, durante l'uso di questo attacco, si forma la sagoma composta di pure fiamme di una Fenice.

Il periodo sottolineato è scorretto, in quanto non è opportuno limitare le possibilità di difesa dell'avversario fin nel testo della tecnica. E' invece possibile e plausibile descrivere la tecnica come potente e ad ampio raggio, ma più di questo non è possibile fare (a meno che non si tratti di una tecnica ad effetto paralizzante, ma non è questo il caso).

CITAZIONE
†Suzakumon -Porta dell'uccello rosso-

Con questa tecnica il Cavaliere di Phoenix utilizza i movimenti delle sue braccia per creare un cerchio innanzi a se.
Questa circonferenza serve per parare il colpo dell'avversario, infatti Suzakumon è un tecnica esclusivamente difensiva che,se usata in modo opportuno, può creare la “Porta di Suzaku” la quale accoglie in sé l'attacco a lui diretto.
Se il Cavaliere è abbastanza abile e veloce, può aprirne un'altra per far in modo che il colpo ritorni al mittente.
E' tuttavia un contro-attacco che richiede una certa precisione, per cui può essere utilizzato solo con alla base una strategia.
Talvolta in battaglia però, è impossibile ragionare lentamente, per cui Suzakumon, rimane una tecnica in grado di assorbire l'attacco nemico, se il Cosmo dell'avversario non è ben più potente di quello del Cavaliere di Phoenix.
Rimane anche un ottima difesa per poter sviare il colpo di un altro individuo, solamente che chi la utilizza subisce il contraccolpo venendo spedito a metri e metri di distanza. La porta di Suzaku in questo caso, composta da fiamme scarlatte, si posiziona su uno degli arti del cavaliere.
Può essere utilizzata come tecnica di fuga sfruttando questo difetto.

Il potere di respingere al mittente gli attachi è prerogativa di pochissime Armature e la Fenice non rientra purtroppo in tale novero. La tecnica va quindi rivista escludendo la possibilità di respingere gli attacchi.
E' inoltre necessario indicare da quali tipi di danno difende la tecnica.

CITAZIONE
†Der Tanz der Schatten -La danza delle ombre.-
Viene accompagnata dalle seguenti parole:

“Meine Augen sind so dunkel
Gleichwohl hast Du Deine Augen versteckt
Auch sind die Visionen schwarz
Lichtschein hinter der Dunkelheit”


L'asso nella manica del Cavaliere di Phoenix.
Viene utilizzata solo in casi critici, poiché comporta un sacrificio in sangue da parte del possessore dell'armatura, che necessita di utilizzare le code di essa per recarsi delle ferite.
Generalmente gli arti che vengono lesionati sono le braccia, che contribuiscono a garantire un afflusso maggiore del sangue di cui la tecnica necessita. Se invece il Cavaliere è già malconcio e sanguinante, nonha bisogno di autolesionarsi ma utilizza il sangue perso in battaglia. (Purchè sia fresco di scontro.)
Tramite il potere del Cosmo indebolito dalla perdita, ha la capacità di creare un'illusione superiore a quella del Fantasma diabolico. Questa infatti si sviluppa secondo i sentimenti provati nel cuore del Cavaliere determinato a far giungere alla fine lo scontro con l'avversario, pur a costo della sua stessa vita.
Più forti sono le suo emozioni, più efficace sarà l'illusione.
Dopo il versamento di sangue, le gocce che perde vengono a formare una pozza ai suoi piedi che rapidamente si trasforma in un torrente di liquido nero.
Successivamente questo torrente sviluppa delle fiamme nere che circondano il Cavaliere e l'avversario che a questo punto potrà scambiare l'individuo davanti a sé per una delle persone a lui più vicine. Tale immagine potrà diventare per esso un incubo.
Se indebolito dal sentimento o dal senso di rispetto provato dalla visione davanti a lui, il nemico potrà cedere alla debolezza e in quell'istante il Cavaliere di Phoenix potrà effettuare il suo attacco: un pugno diretto, avvolto da spire di fiamme nere, dritte nel cuore della persona innanzi a lui.
Un colpo donato con velocità e movimenti pari ad una danza spietata. Nel caso infatti un solo colpo non bastasse, il Cavaliere ne sferrerà altri a suo rischio e pericolo.
Come già detto: è un colpo potente da utilizzare solo in casi estremi, poiché può mettere a serio rischio la vita dello stesso detentore dell'Armatura di Phoenix.

La tecnica è cassata: la Fenice non dispone di poteri simili e l'utilizzo del sangue per eseguire tecniche, per quanto colorito, non è un uso che si sia mai visto addosso alla Fenice.
Inoltre non sarebbe stata accettata anche perché si tratta di un doppio attacco (che sarà cura del tuo Maestro doverti spiegare).

CITAZIONE
†Der Mond. -La luna.-

Non è una tecnica d'offesa, né di difesa. Der Mond è un abilità che rappresenta la tranquillità con cui la fenice sorvola le terre di cui è guardiana, passando di fronte alla luna, illuminandola con le sue fiamme scarlatte.

Il cavaliere di Phoenix, utilizzando questa tecnica, entra in uno stato di meditazione in cui può ricercare l'energia e la calma persi. Durante questo lasso di tempo, si circonda di fredde fiamme bianche, volte a simboleggiare la sua pace interiore e la sua rigenerazione.
Der Mond non viene assolutamente usata in battaglia, bensì diviene utile nei momenti di pausa e quiete tra una battaglia e l'altra.

Non riusciamo a comprendere la natura di questa tecnica: i Cavalieri di Atena hanno già un'abilità di casta che permette loro di ottenere effetti analoghi e non risulta quindi chiara la dinamica di questa tecnica, né il suo scopo.

CITAZIONE
†Die Sonne -Il sole.-

La fenice è anche detta l'uccello del sole, pertanto questa tecnica ne rappresenta a pieno la definizione.
In combattimento il cavaliere di Phoenix crea tre globi lucenti simboleggianti l'astro celeste del mattino e questi gli volteggiano attorno per un lasso di tempo ben definito.
Terminato quel lasso di tempo essi scompaiono.
Li può comandare a suo piacimento ed essi possono anche, uno per volta, fargli da scudo se il nemico attacca.
E' dunque una tecnica per il combattimento a distanza controllato, ma anche di buona difesa da corpo a corpo.

La Fenice non dispone di poteri telecinetici, quindi la tecnica va rivista nel senso che può tenere le sfere attorno a sé o lanciarle, ma non controllarle a piacimento.

Occore qui indicare una nuova tecnica finale e dare una descrizione delle abilità di controllo del fuoco e del vento che sono alla base dei poteri dell'Armatura.
 
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view post Posted on 7/3/2015, 14:18
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Du bindest einen Blumenkranz Wieso siehst du so traurig aus?

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Scheda rivisitata con tecniche corrette, attendo giudizio ^W^
 
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Inquisizione
view post Posted on 17/3/2015, 21:51




SCHEDA APPROVATA



Ogni ulteriore richista di modifica della scheda andrà richiesta nell'apposita sede in Bacheca.
 
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3 replies since 27/2/2015, 22:12   288 views
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