CITAZIONE
Marcus della Fornace
Nome Armatura: Armatura di Bronzo (liv. IV)
Narrato
"Parlato"
*Pensato*
Alexandra replicò in maniera bizzarra, ma assolutamente non ostile. Lasciò che Marcus si avvicinasse di un paio di metri e nel frattempo menzionò ancora una volta il rapporto con la sua armatura, diametralmente opposto a quello che intercorreva tra l'incarnazione ed il protetto della Fornace. Inoltre la Gigantessa disse di aver sempre represso la propria indole e di essere sempre stata sola anche tra i propri fratelli... e con la propria stessa armatura!
Quel dettaglio scivolò addosso al Cavaliere, che rimase comunque turbato da quelle parole, ma la corazza non se lo fece sfuggire e in un certo senso rimase pure attonita a quella notizia: quale combattente poteva muoversi senza avere un accordo anche solo iniziale con la propria Armatura? Era a dir poco inconcepibile!
Però non ebbe modo di portare quel dettaglio all'attenzione del suo Cavaliere, perché Alexandra cambiò radicalmente atteggiamento, gli urlò di non fare un altro passo con rinnovata, ma ancora incompleta ostilità ed eresse tra loro un nuovo muro di roccia alto e abbastanza compatto, ma forse non abbastanza per fermarlo. Tuttavia Alexandra non si perse ulteriormente in chiacchiere e realizzò una dannata mossa che fece inclinare e ricadere quello stesso muro contro l'amico e la sua corazza.
Marcus non aveva la più pallida idea del motivo per cui Alexandra avesse cambiato così radicalmente idea e comportamento, ma la situazione richiedeva una reazione immediata.
Il Cavaliere non perse tempo e sfruttò un proprio pensiero, un'intuizione legata a ciò che sapeva dei poteri di Alexandra e soprattutto dal fatto che il muro fosse spuntato dalla sabbia dell'arena. E in ogni caso non poteva permettersi di scappare da quel muro o di ribaltarlo: doveva semplicemente abbatterlo o non avrebbe avuto speranze per sé e per la sua Armatura.
Quindi rintuzzò il suo potere cosmico per innalzarlo ai livelli necessari e sufficienti per concretizzare sulle sue mani due sfere di fuoco esplosive, che vennero lanciate una dopo l'altra contro il centro del muro, in modo da disgregarlo con due esplosioni di diametro di dieci metri ciascuna, tirate abbastanza in alto perché lui non venisse coinvolto e sufficientemente concentrate da risultare abbastanza devastanti e distruggere così il muro. Forse non era stato così devastante, ma la voragine di una ventina di metri e frammenti delle più varie dimensioni fu sufficiente a salvarsi la vita.
Nel lanciare però la sua tecnica, il braccio sinistro passò da intorpidito ad uno stato ben peggiore.
*
Diavolo, comincia a farmi male tutto dalla spalla in giù! Se andrà avanti così...*
Per fortuna, però, non furono costretti a sorbirsi una pioggia troppo rilevante di detriti di varia sorta e quei pochi che caddero nella loro direzione, non impensierirono i legati alla costellazione della Fornace. Tuttavia era arrivato il momento di pensare a come uscire da quell’impiccio, perché il polverone venutosi a creare non sarebbe durato per l’eternità.
Fu in quel momento che l’Armatura infuse il proprio cosmo nel suo Cavaliere e lo focalizzò sul loro rapporto e sul contrasto che aveva percepito poco prima di quell’interruzione di fatto. Marcus non riuscì a comprendere esattamente cosa volesse dire in un primo momento, ma quando poi l’Armatura indicò anche una sensazione di lontananza a quelle precedenti, il Cavaliere ebbe come un’illuminazione.
*
Vorresti dire che la corazza di Alexandra è in contrasto con lei e forse è responsabile della sua mente alterata e lontana da quello che è sempre stata?*
L’Armatura della Fornace confermò tramite il cosmo il ragionamento di Marcus.
*
E… aspetta un attimo! Se è così, allora quel collare… il collare che ha addosso Alexandra in questo momento non era parte della sua corazza. Ma sono sicuro di averlo distrutto quando abbiamo combattuto la prima volta. Tu credi che la corazza della Fiamma Azzurra possa aver volontariamente prestato le proprie potenzialità per cercare di plagiare Alexandra?*
A quell’ipotesi, l’Armatura della Fornace replicò con una sensazione che sarebbe equivalsa all’espressione di un’alta probabilità che così fosse e ad una concordanza con quella stessa possibile spiegazione.
*
Se è così… temo di doverti chiedere scusa, ma temo anche che dovrò distruggere quella corazzatura per poter liberare Alexandra.*
La reazione immediatamente successiva dell’armatura fu sorprendente: l’Armatura della Fornace gli trasmise una sensazione di repulsione verso quell’oggetto, come se non la considerasse una sua simile e che quindi non c’era nulla da farsi perdonare. E subito dopo, soggiunse che in ogni caso sarebbe stata con lui contro il male che evidentemente rappresentava ciò che stava succedendo ad Alexandra, chiunque ne fosse il responsabile.
Lui sorrise e toccò il giustacuore con la mano destra. *
Grazie, amica mia.*
Il polverone si dissolse e Marcus riemerse illeso dalle macerie da lui stesso create. Quando infine trovò Alexandra in mezzo a tutta la devastazione che si era venuta a creare fino a quel momento, il giovane Italiano salì su qualche ammasso di roccia per poter avere una migliore mobilità e guardò la Gigantessa con una nuova consapevolezza riflessa in viso e con essa anche una durezza che era tipica del Cavaliere quando decideva di sfoderare la sua piena potenza… un evento tanto raro, quanto temuto dallo stesso Marcus, che non sfoderava quasi mai quella forza: non era nella sua natura scatenare un incendio di tremende proporzioni, ma in quel caso sapeva che era dolorosamente necessario. E per di più, sapeva anche che non poteva sperare di vincere contro Alexandra di pura potenza elementale, perché entrambi loro utilizzavano il fuoco e meglio di altri potevano neutralizzare i reciproci colpi, ma doveva ricorrere anche e soprattutto al modo in cui scatenare le sue fiamme. Quella sarebbe stata la vera differenza tra loro due… anzi, tra loro quattro.
Marcus espanse così il proprio cosmo e la sua presenza divenne largamente diffusa e quasi opprimente. Non era ancora nulla che potesse impensierire qualcuno come la Gigantessa, ma che nel frattempo gli avrebbe consentito di attuare il suo piano. Quindi cominciò ad alzare entrambe le braccia lentamente, non tanto per nascondere il dolore ancora presente nell’articolazione sinistra, quanto per simulare di stare per raccogliere il suo cosmo per un attacco frontale.
E per cercare di prevenire la formazione di una difesa da parte della Gigantessa, le disse: “
Io ho compreso tutto, Alexandra. E ora mi dispiace, ma dovrò fare più male a noi che a te.”
Durante quelle stesse parole, Marcus avrebbe cercato di far comparire il semicilindro dell’Implosione Flammica proprio dietro ad Alexandra, dal collo fino alla fine del tronco… e alla fine di quelle sue stesse parole, avrebbe fatto implodere il suo attacco. L’obiettivo non era fare del male ad Alexandra, ma sfruttare il suo pieno potenziale per distruggere la sua corazza e l’influenza che essa aveva sulla Gigantessa per sua stessa implicita confessione. Se ci fosse riuscito, avrebbe certamente fatto del male alla Gigantessa, ma a quel punto gli sarebbe bastato sostanzialmente eliminare i gambali per liberare la sua amica.
CITAZIONE
Stato fisico: danni da strisciamento alle spalle, danni da impatto attutiti dallo scudo, braccio sinistro dolorante.
Stato Armatura: bracciale sinistro leggermente incurvato per l'impatto subito, leggeri danni da strisciamento sulle parti posteriori di elmo e spalliere. Determinata a proteggere e supportare Marcus nel liberare la Gigantessa dal male che la opprime.
Stato psicologico: ferramente determinato a distruggere l’Armatura, rassicurato e rafforzato dal supporto datogli dall’Armatura della Fornace.
Riassunto azioni: Marcus resta sorpreso dall’improvviso cambio di umore di Alexandra, mentre la sua Armatura registra le parole della Gigantessa. Quando questa attacca, Marcus comprende di non avere altra scelta e reagisce quindi sfondando la parete in caduta libera con due Palle di Fuoco esplosive dal raggio contenuto in dieci metri ciascuna e dal potere distruttivo quindi abbastanza concentrato da frantumare, se non polverizzare la parete.
Quindi Marcus e la sua Armatura hanno un confronto e arrivano a capire cosa sia successo ad Alexandra e, pur non avendo una certezza assoluta, trovano il vero bersaglio e colpevole di quella situazione.
Allora il Cavaliere sale sulle macerie onde poter schivare più facilmente eventuali reazioni nemiche ed espande ad area il proprio cosmo, pronto ad usare la sua piena potenza contro l’armatura di Alexandra, usando l’Implosione Flammica (nota: la tecnica è a potenza ordinaria) contro di lei, mascherando la manifestazione dell’attacco con l’espansione del cosmo in una vasta area e con le proprie parole
Tecniche utilizzate:
CITAZIONE
Palla di Fuoco esplosiva
Variante della Palla di Fuoco, esteticamente non ha nulla di diverso, ma in realtà, a differenza della prima, che può essere dipsersa, esplode al contatto con il bersaglio o con un ostacolo, causando un'esplosione molto dannosa, perché capace di infliggere ustioni di secondo grado.
CITAZIONE
Implosione Flammica
Anziché creare una sfera di fuoco, Marcus crea un campo di fiamme di forma semicilindrica attorno al nemico tagliato sulla sommità. Le fiamme, che possono raggiungere picchi molto elevati, vengono poi utilizzate per scatenare un'implosione dello stesso cilindro di fuoco, alto due metri, e causare così gravi ustioni al nemico e la fusione delle corazze più deboli. Alcune corazze di miglior fattura potrebbero resistere alla fusione, ma non rimarrebbero comunque esenti da conseguenze.