Spersa nelle tenebre

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.:Oracolo:.
view post Posted on 9/10/2011, 17:20




Elene era rimasta da sola. Che se ne rendesse conto o meno, la ragazza non era stata seguita da nessuno e nessuno l'aveva cercata... e presto non ebbe neppure più la possibilità di tornare indietro: poco dopo essersi allontanata, seguendo il gatto nelle tenebre, la ragazza avrebbe sentito uno strano rumore dietro di sé e se avesse tastato nel buio, avrebbe trovato un solido muro di pietra... e per quante volte lei potesse tentare, non avrebbe sortito alcun risultato, con nessuna delle sue armi e potenzialità: il muro sarebbe rimasto al suo posto.
E per tutto il tempo, l'inquietante gatto sarebbe rimasto seduto imperterrito ad osservarla, chiaro e perfettamente visibile nonostante il buio completo che li circondava. Tuttavia non si sarebbe fatto avvicinare: non appena Elene si fosse avvicinata, lui si sarebbe mosso in una serie di strade e cunicoli, scomparendo dietro angoli bui per poi riapparire una volta svoltati, il tutto per una quatità di tempo indefinibile.
Ma alla fine il gatto si sarebbe infilato in una galleria più larga ed illuminata, seppure fiocamente, da una fila di torce per muro. E una volta imboccata anche questa, un altro cancello, stavolta di metallo, sarebbe calato dietro la sacerdotssa, mentre il gatto spariva più avanti. Poco dopo, sarebbero apparsi degli strani individui: uomini dai visi felini, i corpi pelosi e dalle braccia artigliate e armate.
Uno dei quattro ringhiò e soffiò, miagolando minaccioso e dicendo: "Sento odore di cane!"
"Già, anch'io." soggiunse un secondo, dal lato opposto, esterno sinistro.
L'interno destro continuò: "I cani sono blasfemi! Vattene!"
"Vai via, donna-cane!" gli fece eco l'ultimo.
Come avrebbe reagito la Sacerdotessa?

Questa è una prova riservata ad Elene di Cerbero, alias poeta. Nessun altro è autorizzato a postare in questo topic, salvo diverse istruzioni.
 
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view post Posted on 23/10/2011, 10:09
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Camminava tranquilla dietro al gatto, chiedendosi sempre più se soddisfare la sua curiosità seguendo l'ignoto fosse stata la cosa migliore da fare. Pochi attimi dopo un rumore le spiegò che ormai era troppo tardi per i ripensamenti. Si voltò svogliata verso quel rumore e tornò indietro, trovandosi quindi davanti un muro che evidentemente prima non c'era. Non si sentiva ancora in trappola ma era evidente che qualcuno non voleva che se ne andasse da lì. Per scrupolo, riempì il proprio pugno di cosmo e cercò di abbattere la parete, ovviamente inutilmente. Sorrise sardonica a quell'evidenza. Sospirò, voltandosi poi verso il gatto, che le stava a debita distanza.
« Andiamo? »
Prese a camminare e il gatto davanti a lei. Sembrarono passare delle ore prima che si giungesse effettivamente da qualche parte. Elene sbucò in una galleria più larga e vagamente più illuminata. Dopo un semplice passo in avanti, un cancello di metallo le bloccò la strada del ritorno. Si voltò lentamente a guardare il freddo metallo.
« Eh, ma questo è un vizio. »
Dietro di lei dei rumori la spinsero a rivoltarsi e grazie alla maschera nessuno notò la sua espressione estremamente stupefatta. Chi mai avrebbe potuto immaginare che avrebbe incontrato degli uomini-gatto?
« Geni incompresi... » cominciò riferendosi agli ultimi due che avevano parlato. « Nessuno ha notato che sono chiusa qui dentro? »
Con la mano indicò la grata. Intanto però la sua mente lavorava: davvero odorava di cane solo perché indossava l'armatura di Cerbero?

 
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.:Oracolo:.
view post Posted on 23/10/2011, 14:23




Del gatto che l'aveva condotta fino a lì non c'era più traccia: probabilmente, mentre la Sacerdotessa guardava dietro di sé il secondo cancello, doveva aver svoltato uno dei due angoli dietro gli antropoidi... i quali semplicemente si risentirono delle parole di Elene e cominciarono a snudare i dentacci aguzzi e affilati che si ritrovavano, a muovere le code in chiaro segno di ostilità e a guardare male la ragazza con le orecchie abbassate.
Da chissà dove spuntarono delle armi fra le mani di tre di essi: uno aveva una sorta di lancia, un secondo aveva una frusta e un terzo impugnava due spade poco più lunghe di quelle tipiche dell'epoca dell'antico Egitto.
Quello disarmato invece tirò fuori degli artigli retrattili come quelli dei gatti e apparentemente molto più affilati.
"Ci vuoi prendere in giro oltre a nausearci, donna-cane? Non c'è niente che ti ostacoli dietro di te! Vattene o preparati a morire!"
Purtroppo però l'ostacolo dietro ad Elene c'era ed era incredibilmente tangibile e come facessero i quattro felinidi a non vederlo era un mistero che tuttavia la Sacerdotessa di Cerbero non aveva il tempo di risolvere: se non avesse fatto qualcosa alla svelta, si sarebbe ritrovata assalita da quattro bestie agguerrite e ben armate.
Ma le opzioni della ragazza erano piuttosto limitate: cercare di abbattere il cancello o comunque attaccarlo per dimostrare ai felini la presenza dell'intralcio, attaccarli per prima onde non venirne travolta subito o cercare di ragionare con loro... E solo Elene poteva sapere quale alternativa sarebbe stata la migliore. Una sola cosa era certa: nessuno sarebbe venuta ad aiutarla, dal momento che il Segugio aveva perso il contatto mentale con lei e a quel punto anche lei se ne sarebbe dovuta accorgere.
 
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view post Posted on 25/10/2011, 14:03
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Elene alzò gli occhi al cielo.
" Eh sì che ritenevo i felini animali intelligenti. "
Quel che comunque era certo al momento era che non se la sarebbe cavata con quattro chiacchiere. Beh, il problema per lei non si poneva, non aveva mai avuto remore a menar le mani. Osservò quasi con noncuranza le mosse degli attaccabrighe pelosi, anche se in realtà comprendeva bene la loro pericolosità. Elene non aveva problemi a partecipare alle risse ma amava vincere e non si vince senza dare il giusto peso agli avversari. Chissà qual'era la loro abilità con quelle armi. L'avrebbe scoperto solo combattendo, tanto per dir qualcosa di ovvio.
" Non vedono davvero il cancello? "
Poteva essere, oppure si comportavano come il più classico degli ubriachi da rissa, pronto a trovare le scuse più assurde per attaccare. Beh, avrebbe scoperto presto pure quello. Alla prima occasione si sarebbe dovuta ricordare di lanciare uno di loro proprio sulla cancellata. Se l'avesse attraversata avrebbe avuto la conferma che quell'ostacolo bloccava solo lei, altrimenti si sarebbe spalmato su essa, dimostrando a lui e agli altri che un ostacolo c'era ed era ben robusto.
« Oh come siete irascibili, micetti. »
Prese tra le mani la catene, tenendo vicine ai palmi le sfere chiodate. Non aveva molte alternative. Aveva poche possibilità di ragionare con quegli esseri, essendo la diplomazia totalmente estranea al suo DNA. Era ragionevole pensare che il punto forte di quei gatti antropomorfi fosse l'agilità condita con un po' di velocità. Dalla sua Elene aveva due splendide e letali sfere chiodate e una buona dose di cosmo. Loro erano in 4, lei era da sola.
" Let's rock! "
Fece compiere al braccio sinistro una parabola semicircolare orizzontale davanti a sé lasciando scivolare la catena tra le dita. In questo modo se i felini non si fossero mossi li avrebbe centrati tutti e quattro con la sfera. Impensabile che le cose funzionassero così, lo aveva fatto solo per avere l'onore di cominciar per prima e per vedere come reagivano, come si muovevano, se erano dei lupi (ehm gatti) solitari o se agivano in squadra. I suoi sensi erano completamente all'erta ed Elene era pronta a reagire con la sfera chiodata che le rimaneva tra le dita della mano destra.

 
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.:Oracolo:.
view post Posted on 25/10/2011, 18:41




Se davvero quella semplice mossa fosse bastata a disfarsi di quattro guerrieri in stato di guardia, sarebbe stata davvero un'ingenua e probabilmente sarebbe stata anche delusa. Ma non avvenne niente di ciò: tutti e quattro gli avversari riuscirono in un modo o nell'altro, chi abbassandosi, chi invece retrocedendo, a scansare il primo colpo, riportando al massimo lo strappo di qualche ciuffo di peli e un paio di strisce rosse.
I felinidi non persero tempo e scattarono tutti e quattro all'attacco: quelli esterni scivolarono sulle ginocchia, cercando di portare tre affondi: la lancia proveniente dalla destra della ragazza e puntata verso la stessa parte del costato, e le due spade del secondo micione, proveniente dall'altro lato e che tentava di infilzarle in linea retta e dal basso verso l'alto cuore e fegato; quello armato di frusta inece tornò eretto e cercò di usare la propria arma per incastrare la palla chiodata che Elene aveva scagliato; quello armato solo di artigli invece si tuffò in un volo a parabola, cercando di conficcargli tutte le sue armi naturali all'interno del collo e forse di trascinarle via la testa una volta che fosse ricaduto all'indietro.
Purtroppo per loro, i felini si muovevano tutti ad una velocità ancora ben visibile ad Elene.

Tutti e quattro i nemici si muovono ad un livello equivalente ad energia rossa. A te la scelta della difesa e della contromossa.
 
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4 replies since 9/10/2011, 17:20   75 views
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