Alessandria d'Egitto, Isola di Pharos

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Ramked
view post Posted on 29/8/2011, 10:34 by: Ramked




Essere giovani aiuta in vigore ma non in intelligenza. Ecco perché i presenti al Grande Tempio non comprendevano, anzi criticavano - chi apertamente, chi tra le righe - l'atteggiamento del Cancro. Eppure non era così complicato, a detta di quest'ultimo, comprendere cosa si celava dietro quel comportamento, all'apparenza così dispotico e scostante. Ma ivi c'erano solo ragazzi incapaci di guardare al di là del proprio naso, che si concentravano solo sulle loro prime impressioni, senza andare nel profondo. In quella situazione, ci si aspettava maggiore maturità mentale dai Cavalieri d'Oro di più fresca investitura, i quali invece avevano forse travisato il significato di quelle corazze che indossavano o peggio non avevano mai capito l'onere ch'esse comportano. Il contesto voleva uno stuolo di guerrieri pronti alla pugna ma senza nessuno che si prendesse la briga di guidarli con raziocinio. Solo Ramked lo aveva capito ed essendo anche il Cavaliere d'Oro con più anzianità lì presente si sentiva in dovere di assumere la veste di "coordinatore", con decisione e fermezza, essendo disposto a prendersi tutta la responsabilità di fronte al Grande Sacerdote in caso di fallimento. Sapeva che così facendo non avrebbe subito guadagnato il loro rispetto e la loro fiducia, ma col tempo, osservando il modo di fare del Cancro, quest'ultimo si augurava che cambiassero opinione. Ma ora era giunto il momento di andare sul campo di battaglia, ad Alessandria d'Egitto, il luogo indicato dal fuggitivo prigioniero.

Il cavaliere dorato ci mise poco ad arrivare a destinazione. Lo avevano preceduto Babel, Marcus e la sacerdotessa, oltre al redivivo cavaliere del Segugio. Sul luogo vi erano da tempo la Fenice e, soprattutto, il Sagittario, ovvero il suo vecchio maestro, colui che lo aveva condotto agli inizi delle vie del Cosmo, che lo aveva visto crescere in tal senso e lo aveva guidato alla conquista della prima corazza, quella del Triangolo. Se ora era degno di indossare un Gold Cloth, lo doveva anche a lui. Così, appena lo vide, gli si avvicinò sorridendo sinceramente.

"Il mio cuore trabocca di gioia nel vederti, maestro".

Tuttavia, sapeva che non poteva indugiare nei convenevoli. C'era una missione da compiere, di importanza cruciale. Tutti i presenti si erano imbattuti in una parete piuttosto alta e vasta, a cui si accedeva da un tunnel, che rappresentava l'ostacolo che separava i cavalieri dal celeberrimo faro. Dentro il cunicolo, ad entrambe le pareti vi erano varie figure e rappresentazioni. Una di esse (un uomo vestito di pelle d'animale) venne subito interpretata dalla Fornace, il quale comprese che si trattava di Ulisse. Le altre immagini, presenti sulla parete opposta, erano di altri uomini e il Cancro a quel punto le associò subito ai Proci, i pretendenti della moglie di Ulisse, Penelope. Ne ebbe la conferma dalla didascalia presente al di sotto. La galleria però era contraddistinta anche dalla presenza, sul soffitto, di vari anelli a distanza regolare l'uno dall'altro, con un foro presente sulla parete in corrispondenza dell'ultimo d'essi. Marcus fu il primo a comprendere che forse ciò che bisognava fare per avanzare era tirare una freccia che attraversasse tutti gli anelli e finisse nel foro sulla parete, richiamando proprio alla leggenda dello stesso Ulisse, e Ramked si trovò d'accordo. Così si rivolse nuovamente a Shaija.

"Maestro, concordo con la Fornace. Sembra anche a me la soluzione più logica, oltre che l'unica. Vale la pena di tentare".
 
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111 replies since 21/6/2011, 07:55   1561 views
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