Il tempo volava in fretta ad Atene e ancor più rapido era il destino che aveva spinto quel ragazzone italiano a divenire un cavaliere doro.
Molto era cambiato nella sua giornata tipo. era passato dagli allenamenti intensivi per divenire "qualcuno" per poi arrivare a divenire veramente "qualcuno".
Si fece carico di molte responsabilità, tra cui difendere la seconda casa dello zodiaco, quella del Toro, da qualunque cosa si definisse ostile nei confronti di Atena.
I tempi in cui partiva in missione con i suoi compagni di argento erano arrivati alla fine. Solo il Grande Sacerdote permetteva ad un cavaliere doro di lasciare incustodita la casa d'appartenenza per effettuare qualche tipo di missione.
Vhan difficilmente avrebbe dimenticato i suoi compagni di battaglia, per quello a volte decideva di andare a trovarli per scambiare quattro chiacchiere.
Ai piedi delle dodici case il grande Toro doro camminava con l'elmo sotto il braccio e l'armatura indosso, gustandosi quel breve momento che accoglieva il Grande Tempio.
Di lì a poco balzò un pensiero in testa al cavaliere del Toro, il quale ricordò la strada che conduceva alla casa del Cerbero, ove risiedeva la sacerdotessa Elene, sua compagna di avventure.
Credo proprio che andrò a trovare quella ragazza "con le palle". Vediamo che ha da raccontare.Ci volle poco a giungere innanzi alla casa della sacerdotessa che avrebbe udito delle possenti bussa alle porte della propria abitazione.
Chissà se è in casa quella matta
