Le stelle di Orione, solo saints

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.:Oracolo:.
view post Posted on 8/5/2011, 12:06




ATENE. Grande Tempio

La notte era silenziosa, come al solito al grande tempio. Ma il silenzio non significava necessariamente sonno.

I guerrieri d'oro non dormivano mai vegliavano sempre e in silenzio sul grande tempio e sugli uomini che inconsapevoli delle minacce e dei loro difensori vivevano una vita tranquilla, o quasi.

Dei passi rompevano ritmicamente il silenzio. L'armatura metallica colpiva il freddo marmo e come dei rintocchi seguivano il passeggiare tranquillo di un cavaliere d'oro.

Era un cavaliere d'oro speciale, perchè da poco tempo era anche il sacerdote di Atena e quindi era responsabile di tutto il complesso sacro di Atene e del coordinamento dei cavalieri d'oro tutti.


Nonostante la serata tranquilla e fresca non riesco a dormire, nemmeno il giardino vicino alle stanze di Atena mi riesce a dare pace o ristoro. Forse non sono più abituato alla tranquillità forse perchè troppe volte ho combattuto..

Prese in mano un fiore di loto prelevandolo delicatamente dalla pianta e lo annusò profondamente. Poi volse lo sguardo al cielo ammirandolo nella sua pienezza di stelle. Non una nuvola tale da poter vedere quasi tutte le costellazioni...Cassiopea, l'Orsa Maggiore.... Orione e la sua cintura...

Virgo sgranò gli occhi. Le stelle della cintura brillavano troppo per essere tutto normale.. cercò di capire cosa stesse succedendo ma un istante dopo si sentì soffocare, si guardò attorno disorientato alla ricarca della causa...

La causa era nella sua mano...soffocato dal loto che aveva in mano cadde privo di sensi sul marmo...con il loto che gli scivolò lentamente dalla mano.

Il fiore brillo lievemente perdendo le sua sembianze floreali e diventando un giovane uomo con una armatura scintillante...


Fin troppo facile. Ora alla ricerca del tesoro di Atena che ci tornerà utile...ma prima un diversivo.

Ad un suo gesto alcune stelle di Orione brillarono con violenza lasciando cadere un raggio di energia ai piedi delle 12 case...sul luogo dell'impatto comparinono 4 guerrieri con le armature di un colore rosso fuoco...

Si avvicinarono all'ingresso della prima casa.. quando un viandante sconosciuto che si aggirava in quella zona lì fermò.
Era un uomo oltre la 40ina armato di un arco rudimentale e di frecce dalla punta d'osso...aveva con sè un gattino dalle sembianze inoffensive se non fosse per le iridi rossastre che incutevano timore.


Voi 3 salite nelle sale sacre e io salirò con voi, tu invece devasterai il villaggio per compiere ciò che dio ha voluto. Sterminare il genere umano.

La risposta non si fece attendere. I guerrieri aprirono le mani sinistre e dalle loro dita uscirono altri raggi per creare 5 guerrieri armati più alla leggere, probabilmente fanteria di prima linea...

Così sarà fatto nostro signore.

In un attimo 3 di loro cominciatono la scalata accompagnato dal passo malfermo del viandante, mentre il quarto di diresse con 5 uomini alla piazza ai piedi del monte sacro...

Il cielo era ancora tranquillo e terso..le stelle brillavano come al solito non consapevoli di dover definitivamente tramontare, almeno agli occhi degli uomoni... le stelle di Orione solamente brillavano di una luce rossastra come se sanguinando volessero sporcare tutto il cielo.



SPOILER (click to view)
Warwizard, Aliolia, L o e k, Vhan L'Arciere Arcano, Poeta‚ ~ Shaija del Sagittario ~, Ramked, Kei di Scorpio, babel_83,Zakard Ki'Saad e Shiar.
Siete 11 quindi organizzatevi. Virgo è per ora out vittima dell'influsso del nemico. Il post è libero, ossia potete postare anche più volte ruolando liberamente. Il prossimo intervento avverrà giovedì mattina e quindi potete ruolare finio a mercoledì se qualcuno di voi salta non fa nulla posterà in seguito.BUON DIVERTIMENTO!
 
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view post Posted on 8/5/2011, 16:25
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Millenary Saint

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pensato
parlato

La notte era immersa in un cupo silenzio, ma a prima vista nulla pareva essere fuori dall'ordinario. Tuttavia un qualcosa rapì l'attenzione del custode della quinta casa... uno di quei presagi che i virtuosi potevano cogliere.

Privo del conforto di un sonno ristoratore, il dovere di un cavaliere d'oro prevedeva un perenne stato di allerta, un prezzo necessario per preservare la quiete del genere umano, ignaro della minaccia primordiale per il quale i santi guerrieri si battevano dalle ere del mito.
Dalla foresta di colonne e dall'oscurità del tempio emerse la sagoma dorata del cavaliere del leone, preannunciata dai rintocchi dei suoi nobili calzari sul ruvido pavimento di pietra, tanto simili a quelli causati dalle calighe di un legionario romano nella sua marcia trionfale.
Se qualcuno dotato di un'acuta vista avesse alzato gli occhi verso la quinta casa del leone, la sua curiosità era destinata a postarsi altrove non appena avesse incrociato lo sguardo arcigno di Babel che vigilava dal suo avamposto.

Si fermò sulla soglia di entrata, al centro delle due secolari statue leonine di Nemea poste a torreggiare sul sottostante. Quando vide il cielo capì cosa lo avesse spinto in quel preciso istante a volgere verso l'alto il suo sguardo: il cielo trapelava un messaggio di imminente pericolo e tinto di sanguigna. Non era un esperto di astrologia, ma non vi erano dubbi su quale disegno componevano quei punti luminosi, gli unici rimasti a dominare sulla volta celeste: essi costituivano la ben nota cintura di Orione con un dettaglio che faceva rabbrividire poiché brillavano di una sinistra luce scarlatta.

Nel contempo dei raggi purpurei e malevoli caddero in prossimità del primo tempio dello zodiaco, quello dell'Ariete, a suggerire che il male si era ridestato. Non era in grado di tradurre ciò che le stelle volevano enunciare, tanto meno captare l'entità del presunto nemico, eppure quegli eventi rivelarono una sola certezza: la quiete del Grande Tempio era stata profanata e i suoi paladini prossimi alla chiamata alle armi... ancora una volta.
 
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view post Posted on 9/5/2011, 11:27
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Ogni giorno il Cavaliere adempiva al proprio dovere, ogni giorno pattugliava il Grande Tempio e la piazza alla sua base e quando non si muoveva, rimaneva nei pressi della sua casa a forgiare armi ed altri oggetti di semplice metallo, in attesa che nuovi giovani arrivassero fino a lui per essere addestrati o passassero oltre per le più varie ragioni.
La sera tuttavia riposava, o almeno era solito farlo... ma in quella notte qualcosa non andava: sentiva una strana sensazione nell'aria, qualcosa che lo rendeva misteriosamente inquieto e che non gli permetteva di riposare molto bene. E se non fosse stato per il fatto che anche la sua Armatura condivideva quello stesso stato di ansia nascosta, avrebbe semplicemente pensato ad un attacco di paranoia o di irrequietezza in un tempo di apparente calma.
*Così non è...* si disse rigirandosi ancora nel letto, incapace di prendere sonno. *Mi chiedo cosa stia succedendo. Sembra quasi di vivere la quiete prima della tempesta. Ma che motivo abbiamo di pensarla così?* guardò lo scrigno della sua Armatura, come se da esso potesse giungergli una risposta, ma non gli venne nulla più dello stesso genere di dubbi.
Ma all'improvviso vide che fuori dalla finestra erano discesi in terra dei raggi di una qualche energia... direttamente sotto la base della Casa dell'Ariete! Era un fenomeno troppo anomalo perché non fosse collegato alla stessa sensazione di prima. Che le Dodici Case fossero sotto attacco? Se così era, allora...
Non perse tempo e, buttatosi giù dal letto, tirò la catena dello Scrigno e subito dopo la corazza si dispose sul suo corpo, pronta per la battaglia. Preso poi il suo bastone a lame, uscì di casa... e lì si fermò: buttarsi a capofitto nella battaglia senza sapere nulla non era nel suo stile, ma c'era anche un'altra preoccupazione di cui forse non era lui il responsabile, ma di cui non poteva non farsi carico: le difese del Grande Tempio andavano organizzate e i Cavalieri d'Oro non si sarebbero lasciati trovare impreparati. Normalmente poi quello sarebbe stato compito del suo Maestro, ma in sua assenza chi ci avrebbe pensato?
*Nessuno.*
Così il Cavaliere della Fornace si precipitò nella piazza del Grande Tempio: lì avrebbe richiamato e radunato i soldati e avrebbe cercato di organizzare le difese e tenere al sicuro gli abitanti... nella speranza di non essere il solo a provvedere a quel compito!
 
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Vhan L'Arciere Arcano
view post Posted on 10/5/2011, 01:06




Una bella notte stellata ricopriva il Grande Tempio ateniese, ove tutto era avvolto dalla calma grazie al costante lavoro delle tre caste dei cavalieri di Athena.

E Vhan non era certo uno di quelli da rimanere con le mani in mano, né prima da cavaliere d'Argento né tanto meno ora da cavaliere doro del Toro. Risiedeva sveglio nella seconda casa dello zodiaco, ove lui ne è il guardiano, rimanendo seduto sul suo trono d'avorio e marmo in base controllando rigorosamente chiunque tentasse di entrare o uscire dalla casa del Toro senza il suo permesso.

Poggiò la sua testa sul suo pugno destro chiuso osservando innanzi a se quello che era l'ingresso del suo territorio. Era rimasto incustodito per molto tempo permettendo il passaggio nella seconda casa da parte di cani e porci. Da quando c'era lui invece le cose erano di certo cambiate. Chiunque correva spedito dalle scalinate dopo la casa dell'Ariete, convinto che non gli aspettava altro che una casa vuota, si ritrovava sempre al cospetto dell'energumeno dorato che decideva le sorti del passante.

*Non è molto che mi trovo qui, eppure è un lavoro intenso questo. Molta gente passa per le dodici case chiedendo udienza al Grande Sacerdote e prima di esso chiedere a me il permesso di passare. Mi chiedo che sensazione proverò quando si presenteranno a me dei malintenzionati, che siano Specter o meno. Credo proprio che verrò odiato dagli architetti del Grande Tempio per quello che combinerò. Ma alla fine ma chissenefrega!!*

Era assorto in vari pensieri, più o meno belli, che comunque gli facevano passare si il tempo ma anche rendere conto di quello che era diventato. Esisteva solo il bene comune, nulla più. Doveva essere messo da parte qualsiasi pensiero personale o ideale, esisteva solamente la difesa del Grande Tempio ora.

D'improvviso qualcosa interruppe i pensieri di Vhan ed esattamente qualcosa precipitare dal cielo. Era come un raggio energetico che puntava esattamente ai piedi della casa dell'Ariete. Era ovvio quello che stava succedendo, non c'era nemmeno molto da pensare per certi versi.

Accennò un sorriso il cavaliere del Toro, come se tale evento non lo spaventava. Era pronto ad accogliere chiunque si sarebbe presentato sulla soglia della sua casa a braccia aperte: che sia amichevolmente o che sia nell'effettuarsi di un Great Horn era dettagli odi ben poco conto.

Ohhh a quanto pare qui abbiamo visite. Chissà chi si presenterà innanzi a me , difficilmente però sarà qualche bronzino che chiede umilmente il passaggio. Eh eh, vediamo che tipo di feccia si presenterà.

Volse poi lo sguardo verso il soffitto della costruzione e cominciò a parlarci, come se fosse un essere consenziente adatto al dialogo.

Perdono, ma penso che dovrò rovinarti un pò stasera.


A buon intenditor poche parole. Qualcuno avrebbe utilizzato tale espressione forse, ma una cosa era certa: presto si sarebbe scatenato qualcosa di molto cattivo odi molto buono.
Anche se la seconda ipotesi era molto remota visto il verificarsi degli eventi.
 
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Ramked
view post Posted on 10/5/2011, 10:47




Finalmente una notte serena. La tranquillità era diventata l'eccezione, piuttosto che la regola, nelle terre di Grecia. Ancora vi erano segni di battaglie sparsi qua e là, ancora vi erano famiglie che piangevano i loro cari. Ricostruire è sempre più difficile che distruggere. Era un colpo al cuore constatare come erano sempre più numerosi i nemici della pace e dell'armonia, come se quest'ultime non rappresentassero più, agli occhi di molti, il sentiero da seguire nella propria vita. Qualcuno insisteva ancora nel dire che nell'avere molti nemici vi era molto onore. Non si era mai udito nulla di più ridicolo.

Le stelle risplendevano nel firmamento, come fossero state tirate a lucido. Le costellazioni offrivano sempre un grandioso spettacolo alla vista, fiore all'occhiello del creato. Mentre il Cancro ammirava questa sublime veduta, appoggiato con la schiena su una delle colonne che campeggiavano sulla soglia della Quarta Casa, nessun pensiero osò sfiorargli la mente, volendo concentrarsi solo su ciò che le proprie iridi catturavano di quel panorama. Era passato così tanto tempo dall'ultima volta che questa gli parve fosse la prima. Una scena che rasserenava l'animo e i sensi, troppe volte turbati. Per uno abituato allo spettacolo duro e crudo della morte, era un grande risultato. Peccato che una simile manifestazione non possa durare in eterno.

All'improvviso, Ramked percepì un repentino, quanto sinistro, cambiamento. Le stelle presenti nella costellazione di Orione iniziarono a rifulgere intensamente, anche troppo. Il Cancro aggrottò le sopracciglia, segnale preciso che aveva intuito che ci fosse qualcosa che non quadrava. Ad un certo punto, vide un fascio d'energia provenire da esse per andare in direzione dei piedi delle 12 Case, in prossimità di quella difesa dall'Ariete. In quel preciso momento, il Gold Saint percepì varie fonti di Cosmo ostili. Non ci voleva un genio a comprendere cosa stava per accadere: il Grande Tempio, ancora una volta, veniva minacciato. Ciò lo turbò grandemente, ma nello stesso tempo venne risvegliato il suo spirito battagliero. Se qualcuno aveva deciso di sfidare i cavalieri d'Athena, avrebbero trovato pane per i loro denti. Di sicuro gli altri suoi compagni di casta avevano anche loro percepito il pericolo e Ramked era fiducioso del loro operato. Tuttavia, se i nuovi nemici fossero riusciti ad giungere alla Quarta Casa, allora è lì che il loro cammino sarebbe terminato. Nessuna pietà per chi aveva osato distruggere quella nuova, seppur flebile, tranquillità.
 
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L o e k
view post Posted on 10/5/2011, 19:47




Il Vento porta con sé la nuova Novella, sfiorando i lineamenti mascolini dell’Etiope.
Pareva quasi come se un qualcosa di indefinito nella propria testa, nel proprio cuore, oltre la concezione del vero, del reale, che brucia il proprio cosmo fin dentro le fondamenta senza concedere pace, gli sussurrasse: "Ora Vai, Senza Voltarti."

Questa sensazione, che in vero non poteva essere nemmeno definita come tale, provocò una scarica lungo la schiena del cavaliere Argenteo che gli fece corrugare la fronte in un’espressione enigmatica, con lo sguardo perso oltre i contorni del Grande Tempio.

Alone o Alone?

…forse entrambi…

Ma non importa.


Solitario, poco distante dalla propria abitazione, ad occhi di terzi modesta, ma che, a semplice confronto con ciò che definiva "Casa" prima di giungere al Grande Tempio, pareva la reggia di un potente signore, Loek di Cefeo vide calare quattro colonne luminose ai piedi delle dodici case.
Increspò le labbra in una smorfia dopo che parve aver trovato conferma a nefasti pensieri.
Immerso in quell’alone, che come un sudario ricopriva il grande Tempio fino ad estendersi verso la città e i suoi abitanti, Loek tirò a sé il tirante del proprio scrigno lì agiato; Allargò, poi, le braccia mentre ogni singolo pezzo delle Sacre Vesti si andava a posare sulla superficie del proprio corpo possente, adorno solamente da innumerevoli cicatrici bianche che, alla luce della pallida luna che riempiva il cielo, parevano illuminarsi di luce propria... la stessa del proprio cosmo nel momento in cui indossò la propria armatura.

La luna era ancora alta nel cielo puntellato di stelle, mentre inquietudine animava i mortali fedeli ad Atena.
Loek percepì con chiarezza il cosmo del maestro Fornace poco distante, che s’avviava giù lungo la Piazza che metteva in comunicazione il Grande Tempio con le ampie porzioni di territorio sottostante abitate dal popolo.

Atteggiamento tipico del Maestro

Sempre pronto a difendere i più deboli.
Mentre lui, Loek, che non era mai stato difeso, che non aveva mai trovato protezione in braccia amiche, fraterne, e che di conseguenza avrebbe dovuto comprendere meglio di altri il benessere e la felicità quando ti si viene tesa la mano per aiutarti, non riusciva a porsi in siffatta maniera innanzi ai bisognosi.
Si odiò per questo…

Ma il Grande Tempio aveva, tuttavia, bisogno di lui.
Chiunque fossero coloro che erano calati dal cielo per assalire il dominio della Dèa, le stavano recando una grave offesa, e questo il cavaliere di Cefeo non poteva permetterlo.
Eppure, a scapito di quanto ci si sarebbe potuto aspettare da Loek, voltò le spalle ai contorni del Grande Tempio e ridiscese il dolce pendio verso la Piazza presidiata dal maestro Fornace.
La Struttura Sacra era presidiata dai cavalieri d’Oro e altri cavalieri d’argento, che si trovavano nei pressi delle dodici case, sarebbero potuti accorrere in aiuto alle dorate figure.
Loek, nel frattempo, si sarebbe recato, non per codardia o tradimento nei confronti della Déa, a raggiungere Marcus.
In questo modo avrebbe difeso gli innocenti…
…Avrebbe precluso ogni via di fuga agli assalitori qualora avessero cercato di lasciare il Grande Tempio…
…Avrebbe servito la Déa in maniera più congeniale alle sue possibilità, distruggendo i suoi nemici qualora avessero trionfato sui cavalieri guardiani delle dodici case; un trionfo che li avrebbe comunque debilitati rendendoli facili prede delle catene argentate…

Si.
Si odiò anche per questo.
Ma ciò non aveva importanza.
Solo Atena ne aveva.


 
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view post Posted on 11/5/2011, 10:13
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Just fear me, love me, do as I say, and I will be your SLAVE.
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Silver Cloth di Cerbero (Liv. III); Energia Rossa - ELENE
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Non capitava tutti i giorni di avere un amico cavaliere d'oro. Beh, forse amico non è il termine giusto. Compagni d'arme descrive meglio il rapporto che univa lei e Vhan. Non conoscevano molto l'uno dell'altra, anzi. Erano però arrivati ad un livello di buona fiducia in combattimento (il che contava davvero molto vista la loro "professione").
Ad ogni modo Elene aveva deciso di andare a trovare l'ex cavaliere di Ercole per complimentarsi con lui (non ne aveva ancora avuto occasione). E magari disturbare il Cavaliere dei Pesci, sempre se dall'ultima volta che l'aveva visto un altro avesse preso la sua carica.
A differenza di quasi tutti i normali cavalieri, Elene non avvertì un disturbo nella forza o un cambiamento dell'aria circostante. Sembrava non essere particolarmente portata per l'individuazione del cosmo altrui. Aveva invece un ottimo fiuto per le risse. Chissà se qualcosa di femminile era possibile trovarlo in questa donna, al di là dei tratti fisici quali seno e vagina.
Era ormai arrivata in prossimità della Piazza del Grande Tempio e si stupì nel vedere una sagoma a lei familiare. A quanto pareva anche il suo maestro era lì. Pure lui era andato a trovare Vhan? Oppure aveva avvertito anche lui il presentimento pre-scazzottata che stava pizzicando l'inconscio della Sacerdotessa?
 
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view post Posted on 11/5/2011, 12:19
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Gold Saint di Libra

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**L’ora era tarda ma non per Kambei il quale era solito coricarsi la sera tardi , era solito leggere prima o allenarsi , in entrambi i casi l’aria della notte che abbracciava la settima casa riempiva i sensi di pace e anche di inverno sembrava di essere in estate , notti perfette per muoversi nel silenzio più assoluto favorendo la concentrazione .Di contro lasciava spazio alla malinconia ,Kambei pensava a suo zio in Giappone , da quando aveva intrapreso questa nuova vita , non lo aveva più rivisto , chissà quale dolore gli aveva procurato andando via senza neanche salutare .
Scosse la testa e decise di andare in bagno a darsi una rinfrescata , cercando di togliersi questi tristi pensieri dalla testa .Il Santuario aveva le sue regole rigide e lui aveva le sue responsabilità in qualità di secondo del grande sacerdote , suo maestro , il compito di primo ministro non lasciava spazio a visite alla famiglia .
Strano rapporto quello tra maestro ed allievo , col tempo si va intensificando , un po’ come tra i samurai , alcuni credevano che ci fosse un rapporto quasi “carnale” ,Kambei credeva fosse più qualcosa legata allo spirito , una specie di legame psichico .
Un brivido lungo la schiena lo percorse come una scossa elettrica mettendolo in allarme , qualcosa era successo , si guardò furtivamente intorno muovendo repentinamente lo sguardo in tutte le direzioni ed infine si voltò di scatto , ma dietro di lui non c’era nessuno. Il respiro divenne affannoso , possibile che si era immaginato tutto? Stava diventando pazzo?Il suo corpo era in fermento , si stava preparando alla battaglia, tremava. Guardò fuori dalla finestra del bagno e vide 3 luci cadere ai piedi del grande tempio . Era quel evento innaturale ad averlo messo in allarme ? L’istinto lo portò a precipitarsi alle stanze del grande sacerdote mediante l’uso della sua abilità : il teletrasporto .
Si ritrovò in un battito di ciglia nelle stanze del gran sacerdote , ma Virgo non c’era , la preoccupazione di Kambei era alta e le domande molte ,prima di mettersi a cercalo , lanciò l’allarme in mediante un sistema molto antico fatto di corde campane che si diramava per tutto il tempio, sapeva che forse era l’ultimo ad essersi accorto del pericolo , ma voleva ugualmente avvertire tutti , decise di cercare Virgo in tutte le stanze del suo alloggio privato era conscio della sua forza , ma in virtù del legame che univa maestro e allievo sentiva che stavolta aveva motivo di sentirsi preoccupato.**
 
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Kei di Scorpio
view post Posted on 11/5/2011, 21:10




*Una sera come un'altra in quel del Grande Tempio. Nulla lasciava presagire qualche imminente pericolo, così Kei fece un ultimo giro per la casa dello Scorpione per poi decidere di ritirarsi nelle sue stanze.
Oltrepassata la soglia della sua sfarzosa camera da letto ammirò le sinuose forme di due fanciulle che aspettavan il cavaliere ardentemente nel suo letto.
Probabilmente il comportamento di Kei non rispecchiava del tutto la concezione di saint che la Dea desiderava, ma era fatto così e non poteva cambiare. Quasi ogni sera, per questo motivo, si alternavan nel suo letto donzelle con le quali era solito bere, divertirsi e "giocare".
Un sorriso sardonico si dipinse sulle sue labbra che già pregustavan ad ogni passo verso il letto ciò di cui avrebbe goduto quella sera.
Non fece in tempo a levarsi neanche la maglietta che una brusca e negativa sensazione attanagliò il suo cuore.
Lasciando perdere, a malincuore, le due donne si recò immediatamente all'ingresso della casa che vestendo le vestigia dello Scorpione difendeva.
Da li potè vedere la insolita luminosità delle stelle che di Orione formavan la cintura dalle quali partiron degli strani raggi. Non ci voleva di certo un genio per capire che nulla di buono era disceso ai piedi del Grande Tempio e che presto si sarebbe trovato nuovamente a combattere. Tornò così all'interno della casa per indossare la sua armatura chiedendosi se il nemico sarebbe mai arrivato a lui o se prima i suoi compagni ne avessero fermato l'ascesa*
 
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view post Posted on 11/5/2011, 21:55
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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La situazione non era per niente chiara, ma agli occhi di Marcus e della sua Armatura era abbastnaza prevedibile quello che sarebbe successo di lì a poco: dei cosmi erano apparsi all'improvviso ai piedi delle Dodici Case e si erano all'improvviso moltiplicati senza alcun segno evidente da quella distanza. Le cose non potevano che andare di male in peggio e doveva quindi sbrigarsi, poiché, avendo la mente più lucida, il Cavaliere della Fornace non poté non percepire che alcuni dei cosmi ostili si stavano dirigendo proprio verso il basso, verso la piazza del villaggio del Grande Tempio. Avrebbero probabilmente trascurato le case dei cavalieri d'Argento e quelle dei Cavalieri di Bronzo come lui e si sarebbero diretti probabilmente subito verso il luogo dove potevano creare amggiori danni in termini di vite umane... e lui lo avrebbe impedito con tutte le sue forze, anche se avesse dovuto combattere da solo!
Ma così non sarebbe stato: difatti poco dopo si manifestarono in qeullo stesso luogo altri due cosmi che conosceva bene, in quanto appartenevano ai suoi ormai ex allievi e Cavalieri d'Argento Loek di Cefeo ed Elene di Cerberus.
"Bene, siete qui" li accolse con espressione determianta e pronta allo scontro. "Presto arriveranno qui dei nemici dall'alto del monte: dobbiamo liberarcene al ppiù presto per proteggere i civili e sfruttare i Cavalieri d'Oro per..."
Non riuscì a completare la frase, perché in quel mentre risuonò l'allarme del Grande Tempio, segno ormai inequivocabile che erano tutti sotto attacco. Marcus reagì impugnando il suo ormai caratteristico bastone, senza estrarne le lame.
"Soldati!" ingiunse con il tono tipico di chi assumeva il comando diretto. "Prepararsi alla battaglia! Il nemico viene dalle Dodici Case! Muro di scudi su tripla linea di fronte alle scale di collegamento, arcieri in posizione arretrata, pronti a tirare in linea di sbarramento! Le riserve evaquino i civili nella gola! Non ingaggiate il nemico! Aspettate che passi lo sbarramento degli arcieri!"
Poi si rivolse ai suoi ex allievi: "Non riesco ancora a capire quanti siano i nemici e quanto siano forti, ma dobbiamo fare attenzione: probabilmente i soldati non saranno minimamente sufficienti ad affrontarli, per cui la battaglia starà a noi. Aspettate che ordini agli uomini di ritirarsi nella gola con i civili prima di ingaggiare il nemico..."
E gli venne spontaneo pensare che probabilmente gli altri due sarebbero dovuti andare con i soldati per assicurare una minima speranza di sopravvivenza agli innocenti, indifesi ed inermi di fronte ad una simile minaccia.
*Ma dove diavolo sono tutti gli altri? Possibile che in tutto il Grande Tempio ci siamo solo noi tre? Spero che almeno i Cavalieri d'Oro siano stati svegliati dall'allarme, se no siamo davvero nei guai!*
L'Armatura sembrò condividere quell'ultimo pensiero trasmettendogli una sensazione particolare, come di solitudine di fronte alla tempesta che si sarebbe presto scatenata... e non era una sensazione molto positiva!
*Non è la prima volta che ci troviamo in una situazione del genere, proprio qui e ne siamo sempre usciti* le replicò il Cavaliere. Lei sembrò dargli ragione, ma lo stesso non sembrava del tutto convinta: quella volta c'era qualcosa di diverso, anche se non sapeva dire esattamente cosa.
 
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view post Posted on 12/5/2011, 01:48

Cavaliere d'Oro del Capricorno

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*Non si preoccupò minimamente di quello che accadeva all'esterno; le grida, l'agitazione, il pericolo palpabile...che noia. La solita routine, ci avrebbero pensato gli altri a mettere a posto le cose, d'alctro canto il suo ruolo era di attendere nella Decima Casa l'arrivo di eventuali assalitori, niente di più, niente di meno e cascasse il mondo, avrebbe portato a termine il suo compito ad ogni costo: rimanere in attesa! Possibilmente con un pacchetto di patatine, una coca cola e la televisione accesa.
Lasciò cadere lo sguardo per un momento sulle pantofole a forma di coniglio, dimenticando quanto accadeva fuori...*
 
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~ Shaija del Sagittario ~
view post Posted on 12/5/2011, 13:39




Shaija era giù verso le spiagge di Athene ad allenarsi da solo.
Nell’anima del Cavaliere d’Oro nutriva, oggi, una volontà ossia quella di ritornare ad essere tra i più forti Sacri Guerrieri di tutti i tempi, d’altronde egli aveva combattuto con alcune divinità, ne aveva sconfitta addirittura una ed era stato per un periodo anche un Angelo Divino.
Il suo Cosmo non riusciva più ad espandersi sino a quei livelli, forse per la punizione divina giuntagli quando osò sfidare l’Olimpo, forse perché non aveva ancora visto soffrire e perire chi amava.
Naija era lì seduta, quando si sentì nell’aria qualcosa di terribile.
Lo sguardo del leggendario ragazzo dai capelli blu scattò subito verso le dodici case zodiacali.

Cosa è successo???



I due sussurrarono.
Shaija Fece un salto verso Naija per prendere il proprio sacco d’allenamento e disse alla sua donna.

Naija oggi sta per accadere qualcosa di indefinibile, ti prego di andare via, lì c’è una piccola barca con cui puoi allontanarti senza destare troppi sospetti…



La bellissima guerriera non ebbe nemmeno la forza di contraddirlo, lo strinse forte a sé e ancora una volta con voce sensuale e calda, proferì parole a voce bassissima.

Amore mio pregherò per te che tu riesca a tornare da me, io senza di te sono nullità in questo mondo pieno di lacrime, solo insieme a te posso vivere.
Vai Shaija, mostra ancora una volta che tu sei il più forte, sei il Sacro Guerriero che innalza il suo Cosmo sul sentiero dell’amore!



Dal canto suo Shaija la baciò delicatamente sulle labbra e poi le accarezzò il viso ed il capo, non disse nessuna parola, ma lo sguardo diceva tutto, egli avrebbe lottato per tornare da Naija.

Mentre la ragazza lasciava le spiagge del Santuario, Shaija correva senza sosta verso le dodici case, l’obiettivo era di tornare quanto prima.
La sua armatura, per fortuna, non era riposta nella Casa del Sagittario, ma era riparata presso il loculo di Nemes, che Shaija conservava ancora con cura.
Giunse li ed osservò come la notte rendesse quel posto ancora più tetro e capace di far riemergere ricordi pesantissimi e ricordi bellissimi.

Nemes oggi quel giorno che dovevamo attendere assieme è arrivato e oggi tu non ci sei, con me c’è una ragazza Naija, ti somiglia molto per carattere e fisico, ma proprio come avrei fatto con te, le ho fatto capire che è una sfida da dover affrontare da solo.
All’epoca avrei combattuto con le ali di Icaro, l’Angelo degli Dei, oggi combatterò con le ali del Sagittario, il Paladino di Athena!



Mise lo scrigno dorato del nono segno zodiacale sulle proprie spalle e riprese la corsa, guardandosi intorno nella speranza di poter incontrare qualche altro suo Compagno.
 
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Zakard Ki'Saad
view post Posted on 12/5/2011, 17:33




« Giorni tranquilli trascorrono per il giovane cavaliere della Fenice. In viaggio nella sua terra natia, non sarebbe mai tornato a casa sua senza la vittoria e senza portare alle spalle lo scrigno di bronzo contentente le vestigia della Fenice, la costellazione del cielo di Athena. Fu proprio lei ad indicare la via a colui che, prima di allora, altri non era che un ragazzo comune. La guerra continua, in quel paese. Zakard vorrebbe aiutare a respingere gli oppositori, ma le sacre vestigia, così come i poteri del cosmo non vanno usati per scopi personali, ma soltanto per proteggere la dea Athena. Ed è proprio per questo motivo che Zakard non si trattiene molto nel suo villaggio natio. Una strana quiete imperversa nella zona del grande tempio da giorni e giorni ormai, ma Zakard ha l'impressione che qualcosa non vada per il verso giusto. Non ha ricevuto missive, e neanche Marcus, cavaliere della fornace, si è fatto sentire. Nel mezzo del cammin che porta il giovane saint ad attraversare il deserto, egli viene attaccato da una grossa banda di predoni. Athena non se la prenderà a male se utilizzo il cosmo per sconfiggere questi banditi. La piena padronanza della velocità del suono fa in modo che i proiettili sparati dai loro fucili abbiano come la stessa velocità di una farfalla che svolazza gioiosa sul prato in fiore, sebbene per un occhio di un umano qualunque io possa apparire come un super uomo. I miei pugni infuocati riescono ad abbattere un bersaglio per volta, e le ali della fenice, usate nel deserto, provocherebbero un cataclisma di dimensioni pazzesche. Cosa devo fare? Mi serve una nuova tecnica, capace di abbattere molti avversari senza che il luogo circostante subisca danni, o peggio ancora finisca con il coinvolgere anche innocenti o alleati nel raggio di azione. Questi soldati... è stato facile per me sconfiggerli, ma il prossimo nemico, o i prossimi nemici potrebbero essere più agguerriti. Ehehehe... come mi sarà saltato in mente di camminare per giorni nel deserto e, una volta raggiunto il mare, attraversarlo a nuoto, con questo dolce fardello di bronzo sulla mia schiena? Anche i passeggeri delle navi da crociera ed il loro equipaggio mi hanno dato per pazzo. Ma sarei pazzo se non raggiungessi la Grecia al più presto. Non so per quale motivo. Non so se il presentimento è infondato, eppure il mio istinto non mi ha mai tradito. Sono sicuro che, in qualche modo, gli altri saint di Athena saranno presto coinvolti in qualche dura battaglia. Ed io? Io?... Beh, io, come al solito, attenderò il momento propizio per agire. Escluso Marcus, per il quale nutro un profondo rispetto per aver risvegliato in me i poteri del fuoco, non mi è mai piaciuto molto stare in compagnia, ragionare ed elaborare dei piani. Mi limiterò, se mai ce ne sarà il bisogno, ad osservare la situazione a debita distanza. Ah si, dovrò anche chiedere al grande Virgo di insegnarmi i segreti dell'Arayashiki. Sono spesso tornato indietro dalla morte, proprio come un'araba fenice che risorge dalle proprie ceneri. Ma preferisco non sfidare troppo la sorte. Ecco, pensando e pensando, sono giunto nelle coste della Grecia. Non posso sbagliarmi, l'ambiente è inconfondibile. »

" E...e... etciù! Accidenti.. anf.. mi ero dimenticato che i saint, a parte poteri e armatura, sono degli esseri umani, in grado quindi anche di raffreddarsi. E poi è notte fonda. Passerò la notte qui. "

« quindi, con un semplice cenno della mano sinistra di Zakard, un quarto di tronco d'albero si incendia. Quindi Zakard si sdraia ed ivi si addormenta. La notte passerà in fretta. Molto in fretta. »
 
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.:Oracolo:.
view post Posted on 12/5/2011, 20:57




Il primo passo era stato fatto. Il primo fendente era stato inferto al grande tempio.

La sorpresa dell'attacco fece sì che i saint fossero temporaneamente senza guida e che quindi la loro difesa fosse meno efficace.

STANZE DEL GRANDE SACERDOTE
Un ciliegio del giardino fu scosso dal vento. Un petalo di un suo fiore si stacco con delicatezza e ondeggiando si posò sul volto di Virgo, fermando un rivolo di sangue che dal capo scendeva lungo la guancia guidato dalla gravità.

Come mossa da un potere soprannaturale, il petalo così intriso volò via verso il nemico come se volesse colpirlo... un ciliegio stava per porre fine alla vita di Virgo? Probabilmente così egli avrebbe voluto... il petalo raggiunse il ragazzo ma al contatto prese fuoco liberando l'odore acre di sangue bruciato..

L'aggressore fece dei passi lenti in direzione delle stanze di Atena. Che motivo aveva di fare ciò? Voleva l'armatura di Atena? voleva oltraggiare la dea? Nessuno ancora lo sapeva ma bisognava scoprirlo in tempi rapidi...

Il nemico non fece in tempo a fare una decina di passi che sentì il tichettio dei passio di Kambel che si era precipitato nelle stenze del grande sacerdote intuendo il pericolo. Un attimo dopo il volto ansimente del cavaliere d'oro apparve sulla porta della stanza.

L'oscura presenza si fermò palesando un ghigno di piacere...

SCALINATA SACRA.
Il viandante si abbassò prendenzo un filo di erba cresciuto in una frattura del marmo della scalinata sacra. Era da poco entrato nella casa dell'Ariete in quel momento incustodita e sinceramente sorpreso di quella enorme fortuna.

Aveva mandato avanti i suoi compagni che avanzavano velocemente ma con circospezione, consapevoli della forza dei saint.

Annusò l'erba cercando di carpire l'essenza dei queli luoghi, delle battaglie, del sangue e di Atena. Anche se la notte era senza luna, il ciela era molto illuminato, tanto erano forti i bagliori di Orione. Alzò lo sguardo e fisso quella luce.
Quanto l'aveva anelata, quella luce poteva donare l'aldilà e la vita eterna, essa era la guida per la strada da percorrere...

Scosse la testa, non doveva distrarsi...stava per entrare nella seconda casa. Non era incustodita, lo percepiva.
Entrò con decisione e notò nascosti vicino le colonne i suoi seguaci. Li oltrepassò dopodichè anch'essi uscirono allo scoperto.

Di fronte a loro era fermo inamovibile come un macigno il Toro d'Oro. Sarebbe riuscito a impedire il passaggio?

PIAZZA.
Il terreno in piazza stava tremando, come se un gigante si stesse avvicinando.

War, Loek e Poeta non avevano trovato molti compagni a cui fare affidamento, ma organizzarono una sorta di difesa raccogliendo i pochi soldati che avevano trovato.

Ma una strana visione fece gelare loro il sangue...

Una linea non interrotta di 10 maetri avanzava verso di loro, la linea era formata da una dozzina di guardie del palazzo. Erano ancora vive e cercavano di divincolarsi per sfuggire alla morsa che li teneva prigionieri. Erano staccati dal suolo di circa 10 centimetri e quindi erano spinti inesorabilmente verso gli ateniesi.

Dietro di loro alcuni strani guerrieri armati di asce e con uno strano anello trivale a forma di serpente incastonato nel braccio.
Ancora dietro a loro, probabilmente l'artefice di tutto questo. Un cavaliere dall'armatura rosso fuoci avanzava con le mani che toccavano una strana perla conficcata all'altezza della cintura.
La perla mutava colore tranquillamente attraversando tutti i colori dell'iride.

Il sorriso spietato che aveva stampato nel volto non lasciava alcun dubbio sulle sue intenzioni sadiche.

Nel frattempo nel cielo le stelle di Orione seppur brillando continuavano a far sgorgare un colore rossastro che ormai invase tutto il cielo notturno. Qualche secondo dopo cominciò a piovere.. sangue...

Che fosse giunta l'ora dell'Armageddon?


SPOILER (click to view)
Ragazzuoli. Stessa modalita. Mi raccomando non fatevi fregare :D
Prossimo post tra domenica e lunedì.
Cartellinio giallo per Aliolia... da quando con il teletrasporto di salgono le 12 case? O___O
 
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Zakard Ki'Saad
view post Posted on 12/5/2011, 23:02




« Le stelle sembrano stranamente lucenti questa sera. Che il dominatore dei cieli abbia finalmente pagato la bolletta? Dorme, Zakard. Addormentato quasi come se la luce di quelle stelle lo abbiano in qualche modo ipnotizzato. Ma il suo sonno viene repentinamente disturbato. Una goccia d'acqua. Ed ora la seconda, poi la terza. In men che non si dica le gocce d'acqua iniziano a diventare numerose, copiose. Tant'è che Zakard si ridesta. Anche il fuoco emanato dal quarto di tronco incendiato viene spento »

" Accidenti, ci mancava solo questa "

« borbotta alqualto infastidito. Prima un bel bagno nel mar Mediterraneo, adesso ci mancava proprio questa doccia fuori programma, e dire che mi ero appena asciugato. Le mani porta ai capelli, scrollandosi l'acqua di dosso. Ma nonostante la notte, il colore rossastro sulle mani si nota, eccome se si nota. »

" Per Athena. Ma sono ferito?! "


« in un primo momento, il saint della fenice viene scosso da un leggero sgomento. Sgomento che aumenta quando lo sguardo sposta al resto del corpo, completamente macchiato di sangue. »

" Ma come può essere successo? "

« acquisisce la postura eretta, rapidamente »

" E poi, se sono ferito, perchè non sento dolore? Se sto perdendo tutto questo sangue, perchè non mi sento neanche debole? "

« tante domande. Attorno è buio, la notte copre, la notte porta le tenebre, e con esse l'impossibilità di accorgersi immediatamente della consistenza di quello che sembra un semplice acquazzone estivo. Tuttavia, i dubbi di Zakard trovan celere rimedio, quando lo sguardo porta al suo Pandora's Box di lucente bronzo, completamente ricoperto di liquido rosso. »

" Accidenti. Forse inizio a credere di essere uscito di senno. Troppi chilometri di viaggio, ed altrettanti di nuoto.. "

« ed è così che egli volge lo sguardo verso il cielo. Nemmeno una nuvola in cielo, quindi come fa a piovere? Da dove arriva quest'acqua? E poi le stelle, che prima erano luccicanti di bianco, adesso sono rosse.. rosse come il sangue! »

" Ma certo, non sono ferito, e non sono neanche impazzito. Piove.. piove sangue!.... Accidenti, è un brutto segno! "

« così dicendo, egli prende il pandora's box e lo indossa a mo' di zaino scolastico, iniziando a correre, molto rapidamente, in direzione del Grande Tempio »

" E' forse giunta la fine del mondo? Di sicuro non starò qui ad attendere. Raggiungerò al più presto il Grande Tempio, forse il Gran Sacerdote Virgo ha già potuto prevedere questo evento. "

« ed è così che, più celere di una Audi R8 spinta alla massima velocità, Zakard raggiunge la Piazza. Da quelle parti il suo cammino si fece più ostico, come se un terremoto stesse scuotendo la terraferma. Prima la pioggia di sangue. Adesso il terremoto. Che stia davvero arrivando la fine del Mondo? »
 
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107 replies since 8/5/2011, 12:06   1718 views
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