[Quest] I Pirati dell'Egeo, Atto Finale

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view post Posted on 13/10/2010, 22:28
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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E infine l'imbarcazione raggiunse il Pireo, l'antico porto dell'Atene classica, la gloriosa città da cui la storia era stata da sempre influenzata. Lì, nascosta alla vista dell'ignara popolazione civile, il giovane apprendista Cavaliere aiutò il Cavaliere d'Argento a scendere dall'imbarcazione, mentre a bordo si trovava l'unico membro ancora abbastanza in forze per proseguire la missione. Tuttavia era stata sua l'idea di tornare al Grande Tempio e di lanciare un sommario messaggio alle alte sfere proprio grazie ai suoi poteri.
Avrebbe voluto eliminare quanto prima la minaccia che infestava l'Egeo, ma purtroppo gli eventi a cui lui stesso aveva assistito e le condizioni in cui Frey era uscito, pur vincitore, dall'imboscata che aveva quasi ucciso anche il Generale degli Abissi di Krisaore, lo avevano ricondotto alla stessa idea del Cavaliere di Bronzo.
Tuttavia non ritornavano esattamente a mani vuote: con loro avevano tre delle corazze rubate al Grande Tempio e tre corpi di altrettanti traditori. Purtroppo quelli più grossi restavano ancora da riprendere, ma pur senza Armature, c'era da temerli.

Aveva appena finito di usare la propria telecinesi sulla terza corazza, quando apparve la "delegazione" del Grande Tempio: inservienti che trasportavano casse e lettighe, soldati di scorta alla spedizione... e altri individui. Il ragazzo si rivolse direttamente a loro.
"Salute a voi, Cavalieri. Io sono Demetrios, la guida che è stata assegnata alla missione. Sentitevi liberi di rivolgere qualsiasi domanda vogliate, ma per i dettagli credo che vi dovreste rivolgere al Cavaliere della Fornace, sulla nave. Altrimenti partiremo non appena avremo imbarcato tutto il materiale necessario."

CITAZIONE

Angolo di Narrazione


La scena è più o meno la seguente: vi trovate in porto antico e abbastanza deserto e desolato.
Vicino alla nave vedete tre corpi di altrettanti defunti, due dei quali hanno subito pesanti ustioni, ma tutti e tre hanno inoltre una strana e vistosa puntura sul collo.
Vicino c'è un quarto uomo, vivo, ma in uno stato di semi-incoscienza e con indosso un'Armatura d'Argento che ricorda molto le fattezze di un ragno.
Tutt'intorno a voi lavorano gli uomini con i quali siete giunti fino a lì. Sapete solo che siete stati radunati ed inviati lì, dove sareste stati prelevati da Demetrios e da Marcus della Fornace, che in questo momento si trova sul ponte della nave, che ha tutta l'aria di essere una buona e agile imbarcazione moderna, che ovviamente suscita perplesità e meraviglia negli altri individui.
A vostra discrezione, potete decidere di parlare con Demetrios, oppure di salire direttamente a bordo e parlare con Marcus.

 
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Vhan L'Arciere Arcano
view post Posted on 13/10/2010, 23:47




Vhan aveva ancora in mano la lettera di invito inviatagli dal Grande Sacerdote in persona, oltre che al suo scrigno argenteo con l'armatura inserita al suo interno.
Dalla convocazione era uscito fuori uno strano avvenimento riguardo a dei problemi nel mar Egeo e che serviva un nuovo manipolo di cavalieri a supporto di quello inizialmente inviato per poter risolvere il problema una volta per tutte.

Ora Vhan si trovava al porto assieme a Loek e Elene rispettivamente silver saint di Cefeo e Cerbero, in attesa di una nave con sopra chi li avrebbe portati verso l'Egeo.

Si qualificò un tale con il nome di Demetrios, che era poi la guida assegnata alla missione, dicendo che era disponibile a rispondere a qualsiasi tipo di domanda ma che per i dettagli bisognava rivolgersi al cavaliere dell Fornace situato sul ponte della nave.

Salve a te Demetrios, sono Vhan di Eracle e ho giusto una domanda. Vedo delle armature e dei cadaveri...sono parte dei traditori che dovevano essere giustiziati? ce ne sono altri da cacciare?

Si sarebbe poi diretto verso il ponte della nave per poter domandare altro a Marcus, superstite di tale spedizione per chiedere altre informazioni più precise. L'attracco fu netto come se i lsaluto fosse cosa sotto intesa...

Dalle ferite riportate dai cadaveri che ci sono sulla nave devo dire che ti sei dato un bel da fare eh? Sorrise per poi continuare Bentornato Marcus, il Grande Sacerdote ci ha scelti per fare da spalla a te in questa missione con la speranza di completarla. C'è anche Loek con Elene con me, non so se altri poi arriveranno.

Fece una piccola pausa guardando il cavaliere con ancora la sua cloth addosso in stato confusionale e di tramortimento e chiese..

Non credo faccia parte dei traditori ma non lo conosco...chi è Marcus? Che gli hanno fatto?

Lo si sarebbe presto scoperto...poco ma sicuro.

 
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view post Posted on 14/10/2010, 15:15
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Elene di Cerbero
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Dopo tanto tempo finalmente si tornava al lavoro. Era da tempo che non veniva richiesta la sua presenza per una qualche missione e non era strano che la richiesta venisse proprio dal suo maestro. In generale gli alti cavalieri preferivano non avere a che fare con lei.
Elene portava con sé la lettera d'invito e lo scrigno contenente la sua Armatura di Cerbero. La maschera verde e argento era ben fissata sul suo volto.
La giovane donna si guardò attorno. Era impossibile non fare caso alla desolazione di quel porto antico ma ancora più impossibile era non notare i tre cadaveri vicino alla nave. Due di loro erano stati praticamente bruciati, era opera del suo maestro? E cosa erano quelle punture sul collo? E perché diavolo quel Cavaliere d'Argento giaceva, vivo ma immobile, accanto a loro, quasi fosse in stato di shock?
Tornando al perché della missione, non sapeva molto. Lei e gli altri due cavalieri dovevano essere prelevati da Marcus e da un certo Demetrios. Quest'ultimo era sul ponte della nave e si era detto disponibile per rispondere ad alcune domande e Vhan non perse tempo, chiedendogli spiegazioni sui cadaveri. Elene era poco incline a chiedere a quello sconosciuto, avrebbe quindi seguito il Cavaliere di Eracle per raggiungere Marcus.
 
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L o e k
view post Posted on 16/10/2010, 16:01




Il sole era alto quando finalmente giunse al vecchio porto l'imbarcazione che li avrebbe scortati per la loro missione.
Il Moro avvertì distintamente il cosmo della Fornace. Marcus si trovava già a bordo e non sarebbe sceso poichè aveva ancora forza per continuare la missione che gli era stata affidata...

Ammirevole.


Lo sguardo di brace dell'Etiope si mosse dalla figura della loro guida, Demetrios ai suoi compagni.
Loek chiudeva il gruppo mentre, senza parola alcuna, superava la suddetta guida per salire a bordo e chiedere direttamente al proprio Maestro maggiori dettagli sulla missione; Ma Vhan, cavaliere di Eracle, lo aveva preceduto.
Non perdeva certo tempo. Era diretto. Proprio come lo era lui.
A quelle domande l'Etiope non poté fare a meno che rimanere in attesa.
Poggiò delicatamente il proprio scrigno sul pavimento dell'imbarcazione, mentre si tergeva la fronte scura imperlata di sudore.

 
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view post Posted on 16/10/2010, 21:20
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L'apprendista Cavaliere rispose molto umilmente a Vhan: "Sì, Cavaliere: sono i tre allievi di una dei tre responsabili di tutti gli incidenti di questo periodo, uccisi da lei stessa non appena sconfitti dai Cavalieri della Fornace e di Taratula"
Quando tutti e tre i rinforzi gli passarono di fianco, Demetrios tornò a coordinare e dare le istruzioni per il carico agli uomini che erano giunti, prestando particolare attenzione ad uno scrigno di legno bordato di bronzo.

Marcus si poté trovare facilmente sul ponte della nave, avvolto come sempre nel suo mantello rosso fuoco, mentre la sua Armatura si trovava all'interno dello scrigno lì a fianco. Era appoggiato con le spalle ad una paratia di metallo, ma non appena vide i suoi rinforzi avvicinarsi, si rialzò immediatamente e mostrò loro un sorriso un po' stanco. Si vedeva chiaramente che era provato, ma ancora in grado di combattere, ma se fosse ferito o meno, non lo si poteva vedere sotto il mantello.
"Benarrivati, ragazzi" li salutò.
Dei tre fu solo Vhan di Eracle a parlare, calmo, ma diretto, esprimendogli qualche complimento e chiedendogli del Cavaliere parirango che non aveva mai incontrato prima. "Quello è Damian Frey di Tarantula, un veterano tra i Cavalieri d'Argento. E' un peccato che lo vediate in queste condizioni: è una persona che vale la pena incontrare... Anche se non ha una grande opinione dell'Italia" soggiunse con una mezza risatina che faceva risaltare quanto fosse ironico quel suo accenno.
Tornando serio e abbracciando tutti e tre con lo sguardo, disse: "Immagino che non vi abbiano detto molto sulla missione e su quello che abbiamo scoperto, vero? Quanto sapete dei fenomeni che si sono verificati nel Mar Egeo?"
In base alle loro risposte, Marcus avrebbe fornito un racconto più o meno dettagliato su quanto aveva scoperto.
 
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L o e k
view post Posted on 16/10/2010, 23:03




Mh.

Un'espressione cupa e pensosa si dipinse sul volto dalla pelle scura. Anche se fino a qual momento nessuna sillaba era stata proferita da Loek, il suo volto era tutt'altro che inespressivo.

«Sono a conoscenza di strani eventi che infestano questi mari come una piaga; E che voi, Maestro, insieme ad altri due cavalieri del Grande Tempio siete stati inviati come nostri predecessori.»

Le labbra carnose si schiusero lentamente. La voce profonda di Loek si propagò nell'aria risultanto imponente così come la sua fisicità; Sebbene questo dato lo rendesse in apparenza sbruffone e incurante dei rischi in cui si poteva incorrere, egli, ad un'analisi più profonda, mostrava la sua calma apparentemente inscalfibile e le proprie riflessioni su quanto stava accadendo.
Quando si dice che le apparenze ingannano...

 
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Vhan L'Arciere Arcano
view post Posted on 19/10/2010, 23:47




Il cavaliere steso a terra quasi privo di sensi, non era altro che un cavaliere d'argento, a detta di Marcus, valeva la pena conoscere e portava il nome di nome Damian Frey.

Marcus portò varie domande ai rinforzi che meritarono assolutamente una risposta:

Quanto ne sappiamo? Bhè Marcus sappiamo che c'è una probabile minaccia che merita l'attenzione del Grande Tempio. Dato il vostro ritorno in queste condizioni, direi che la minaccia è confermata e che per quanto mi riguarda sono pronto a dar battaglia se serve.

Volse poi lo sguardo verso il Silver di Tarantula e disse:

Bhè è un peccato che la pensi così sul nostro paese...bhè vedremo di fargli cambiare idea con il nostro operato, che ne dici Marcus?

Sorrise al suo amico e, ancora una volta, compagno di missione.

Sono pronto a partire amico mio.

 
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view post Posted on 20/10/2010, 18:10
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Elene di Cerbero
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Quel mantello rosso avvolgeva sempre il corpo di Marcus. Elene sorrise sotto la maschera pensando che doveva farsi pure la doccia indossandolo.
Il suo maestro era evidentemente provato e alla ragazza un po' dispiacque. Solo un po', sia chiaro. Ascoltò comunque quanto disse loro e rispose per ultima, dopo Loek e Vhan, alla domanda posta dal Cavaliere della Fornace.
« Io non ne so nulla, praticamente. »
Alzò le spalle come per scusarsi della sua ignoranza sull'argomento ma il suo tono di voce esprimeva tutt'altro. Disinteresse, forse?
Decise invece di tacere riguardo alla questione "Italia". Sia Vhan che Marcus venivano da quella nazione e non piaceva loro che qualcuno non provasse simpatia per la loro patria. Poteva essere comprensibile ma difficilmente si poteva far cambiare idea riguardo ad un Paese semplicemente perché due italiani fanno un buon lavoro.
 
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view post Posted on 23/10/2010, 12:52
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Ognuno dei tre Cavalieri parlò, esprimendo un calando di informazioni e di consapevolezza di quanto li attendeva. Evidentemente chi aveva aggregato i tre Cavalieri d'Argento alla spedizione di rifornimento non era stato in grado o non aveva voluto esporre loro nulla di nulla.
Dopo un sorriso un po' tirato alla replica di Vhan, tornò incredibilmente serio. "Le informazioni che avete sono corrette, ma tutt'altro che complete. Vi spiegherò tutto durante il viaggio."
Quindi guardò dietro di loro e alzò la voce: "Demetrios, a che punto è il rifornimento della nave?"
Il ragazzo, tornato a bordo in quello stesso momento, replicò: "Ancora poco, Cavaliere, e saremo pronti a salpare."
"Bene. Poi porta qui quello che sai."
"Sì, signore."

Demetrios fu di parola: neanche dieci minuti dopo tutti gli altri uomini lasciarono l'imbarcazione, la quale mollò subito dopo gli ormeggi e lasciò il vecchio porto con il motore a poca potenza. Raggiunta la velocità di crociera e stabilita la rotta, l'apprendista Cavaliere si presentò ai quattro con in mano un piccolo scrigno particolarmente rinforzato, evidentemente ciò che Marcus gli aveva detto di portare. Senza dire nulla, il ragazzo consegnò l'oggetto al Cavaliere di Bronzo e tornò al timone.
Quindi Marcus si rivolse ai suoi amici e allievi. "Bene, è ora che vi esponga quello che è successo e quello che ci troveremo ad affrontare. La minaccia di cui sapete è qualcosa di effettivamente serio: tempo fa si trovavano al Grande Tempio, tra gli altri vostri parigrado, tre Cavalieri del tutto particolari, rispettati per la loro forza, ma temuti per i loro metodi. In molti vedevano i loro dei possibili e futuribili Cavalieri d'Oro, ma così non è stato, perché tutti loro, l'uno per l'altro, si sono macchiati di crimini tali da meritare l'esilio e lo spontaneo abbandono da parte delle loro stesse Armature d'Argento."
Fece una pausa, riprendendo fiato. "Tutto ciò è successo molto tempo prima del mio arrivo al Grande Tempio e per cinque anni interi, nessuno ha saputo più nulla di loro. Qualche giorno fa però, si sono verificati degli strani fenomeni in mare aperto, rivolti contro diverse navi mercantili e soprattutto da crociera e da traghettatura dei turisti. Molti sono morti e quei pochi superstiti hanno parlato di onde di tale direzione e portata da essere del tutto anomale nel Mar Egeo. Il mondo civile è scettico e gli psicologi parlano in prevalenza di shock, se non di precoci casi di DSPT, Disturbo da Stress Post-Trauatico, ma noi sappiamo che così non è: simili fenomeni hanno attirato l'attenzione dei Generali degli Abissi e uno di loro, Aioros di Krisaore, è venuto giorni fa al Grande Tempio a chiedere aiuto nel cercare di scoprire che cosa fossero quei fenomeni palesemente innaturali... e gli sono stati affiancati Damian Frey di Tarantula, che avete visto al porto, e Tisifone dell'Ofiuco. Non è ancora ben chiaro come o perché, ma Tisifone è finita dispersa e le vicende si sono evolute in un modo tale da indurre a richiedere rinforzi al Grande Tempio, senza che fossero date grandi specificazioni. In seguito a questo evento, sono arrivato io e dopo essere stato raccoltoda Demetrios, siamo arrivati su un atollo dove ho ritrovato Aioros e Frey... in compagnia di alcuni Cavalieri Neri. Vi risparmio i dettagli dei combattimenti che si sono susseguiti, ma abbiamo trovato delle carte nautiche e abbiamo scoperto che i veri responsabili di quegli eventi sono i tre Cavalieri reietti che ho menzionato poco prima. Sono..."
Demetrios li interruppe all'improvviso con un contatto telepatico rivolto a tutti e i presenti: *Imbarcazione in avvicinamento da babordo in rotta di intercettazione!*
*Maledizione... sono loro?* chiese il Cavaliere di Bronzo.
*Non saprei dirlo, ma si avvicina a grande velocità. Per ora non c'è traccia di cosmo a bordo o nei paraggi.*
*Spero sia solo una coincidenza* disse Marcus poco convinto. *Proseguiamo, ma prepariamoci ad un abbordaggio. Attento a non farti speronare Demetrios ed erigi una difesa psicocinetica sulla fiancata per evitare di farci bucare lo scafo, se la nave non rallenta.*
"Prepariamoci al peggio..." disse infine il Cavaliere, entrando in cabina di pilotaggio con entrambi gli scrigni.
Due minuti dopo, una nave grande quanto quella dei Cavalieri si palesò, andando a tutta potenza, diretti contro la fiancata della nave. Apparve subito evidente che la nave non avrebbe rallentato e che, nella migliore delle ipotesi, avrebbero potuto schivare il colpo a prezzo dell'elica e forse di parte dei motori... un prezzo inaccettabile.
La nave si voltò leggermente in direzione di quella avversaria. La voce di Demetrios colpì ancora la mente di tutti i Cavalieri con un solo avviso allarmato: *Impatto imminente!*
Cinque secondi dopo, la prua dell'altra nave urtò la barriera invisibile di Demtrios, ma l'urto si sentì in maniera piuttosto imponente e la nave sembrò voler girare su se stessa, fino a che non urtò la fiancata dell'altra nave. I motori di entrambe si fermarono...

CITAZIONE

Angolo di Narrazione


La nave è stata speronata, ma non sembra aver subito alcun danno per fortuna. Tuttavia i motori di entrambe le imbarcazioni sono fermi e nesuno pare essere a bordo della nave speronante, praticamente attaccata alla vostra. Dopo l'urto, in altre parole, non succede assolutamente nulla e avete l'iniziativa, qualunque vogliate (sempre nei limiti dell'autoconclusività).
Reagite come meglio potete o volete, con tutta libertà. Se volete, potete dire che indossate le vostre Armature prima dell'impatto, ma se non lo specificate, resterete senza le stesse fino a dopo l'urto.
Un ultimo appunto: se volete rivolgere dei pensieri a Demetrios, lui li recepirà e vi risponderà, ma non potrete comunicare telepaticamente tra di voi.

 
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Vhan L'Arciere Arcano
view post Posted on 27/10/2010, 22:11




Vhan ascoltò il racconto di Marcus riguardante la missione che stavano per affrontare. Era tutto molto interessante ma allo stesso tempo si rese conto di quanto pericoloso fosse quell'evento nel mar Egeo.

La ripartenza ci fu nel giro di poco tempo e tutto sembrava abbastanza regolare: il mare era accettabile per la navigazione, il vento tranquillo ed il tempo reggeva....come si suol dire "chi ben comincia è a metà dell'opera".

Ma c'era un altra frase fatta adatta a quel momento "Le ultime parole famose". Si. Da quel che disse Demetrios c'era una nave che stava puntando diretta verso quella dei cavalieri d'Atena senza accennare nessun intenzione di rallentare.

Puttana cieca! Ci sta speronando!!

La tensione si fece più concreta nell'animo dei cavalieri che si stavano già preparando ad uno scontro imminente tanto che Vhan decise di vestire la propria armatura di Eracle.

In un certo qual modo l'impatto venne attutito da qualcosa di soprannaturale, probabilmente il potere di qualcuno della nave ateniese che però Vhan non riuscì ad interpretare forse per la situazione.

Nulla più di uno scontro, che potrebbe essere stato molto più violento, dato che nessuno si fece vivo imprecando o arrembando.

*Una nave fantasma?? Uhmmm sento puzza di bruciato qui*

Signori bisogna controllare l'interno di quella nave. Potrebbe essere una trappola tanto quanto una nave assalita con dei feriti dentro. Chi viene dentro con me?

Che fare? Chi si sarebbe unito?


 
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view post Posted on 27/10/2010, 22:38
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Elene di Cerbero
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Poco dopo il loro arrivo, furono in mare. Elene ne approfittò per guardare la distesa blu con cui aveva davvero poca affinità. Non che non fosse mai andata al mare, abitava su un'isola! Non le era però mai particolarmente piaciuto viaggiarci. Avere la terra sotto i piedi le dava un senso di sicurezza. Il mare le dava solo ansia.
Dopo poco dalla loro partenza, Marcus li riunì per mostrar loro un piccolo scrigno che gli era stato portato dall'apprendista Cavaliere. Cominciò così il racconto del suo maestro, che come al solito non era in grado di spiegare le cose in modo sintetico. Ormai Elene si stava abituando.
Ad ogni modo parlò di incidenti che si erano verificati in mare aperto, dove onde anomale avevano travolto e ucciso moltissime persone. Senza nemmeno rendersene conto, la ragazza aveva cominciato ad indossare la propria armatura. Era un pensiero stupido ma si sentiva più sicura se la indossava. Aveva appena finito di indossare l'ultimo pezzo, l'elmo, quando Marcus informò che dovevano prepararsi al peggio. Ora sì che si sentiva sicura.
Neanche due minuti dopo, la loro imbarcazione era stata speronata. La Sacerdotessa di Cerbero non cadde ma oscillò abbondantemente. Oh, come voleva essere sulla terra ferma in quel momento!
Ascoltò la proposta di Vhan e, senza nemmeno pensarci troppo, gli rispose.
« Vengo io. »
La voce ovattata dietro la maschera era decisa e curiosa. Cosa sarebbe accaduto?
 
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L o e k
view post Posted on 28/10/2010, 10:04




Nemmeno il tempo di prendere il largo e di sparire alla vista della terra ferma che l’allarme risuonò all’interno delle loro menti.
L’aria si caricò, in un batter di ciglia, di grande tensione ed energia cosmica. Immediatamente, e senza attendere oltre, Loek aprì il sigillo del proprio scrigno liberando il proprio contenuto; L’armatura di Cefeo.
L’argentea superficie rifletté i raggi solari scintillando sotto il sole caldo.
Avevano ricevuto una visita molto poco gradita… nemici oppure vittime di quel mare infestato da forze occulte? Il cuore del cavaliere lo incitava alla prudenza, ma vedere due dei suoi compagni salire sull’imbarcazione ignota lo preoccupò.

«Maestro Fornace, affido a te e Demetrios la guardia sulla nostra nave. Per evitare di esser separati ti prego di vegliare sull’estremità della mia catena che si ancorerà qui.»

Ciò detto la catena s’impregnò di energia cosmica, riempiendo ogni singolo poro, ogni singolo interstizio della lega metallica, scendendo fino a terra prima di aggrovigliarsi a quello che sembrava un punto molto robusto dell’imbarcazione, formando un più che solido punto di ancoraggio tra la nave con cui erano salpati e quella presidiata dai due argentei compagni che l’avevano preceduto.
Spiccato un balzo, si ritrovò sulla nave ignota, avendo come prima preoccupazione quella di sondare l’increspature che lasciava il cosmo; segni impercettibili nella dimensione reale da parte di un potere divino, per scovare la presenza di qualche nemico pronto ad assalirlo.
Con in mente questo monito e i sensi in allerta, si mosse ad assicurare, sempre con la catena di sinistra che si era ancorata all’imbarcazione presidiata da Marcus, quello che sembrava essere un punto altrettanto favorevole della nave, al fine di formare un punto di congiunzione tra le due. Ad una prima analisi dell’Etiope, la catena di Cefeo unita all’energia cosmica in essa incanalata avrebbe retto, seppur per pochi attimi in caso di estremo pericolo, donando del tempo prezioso a tutti i presenti per mettersi al riparo.

Così quelle onde, di cui il Maestro ha fatto menzione, non dovrebbero separarci anche qualora fossimo colti di sorpresa.


Dopo di che si mosse a seguire i due compagni avanzando lentamente. Certo che avere solo una delle due catene a disposizione lo debilitava palesemente. Ciò non toglie che in caso di mare burrascoso e improvviso avrebbe dato il tempo a tutti e tre i cavalieri argentei di giungere alla nave di Marcus.

Meglio uniti che divisi. Affido ai miei compagni la sicurezza mia e della catena.

 
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view post Posted on 28/10/2010, 13:10
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Il ponte della nave che li aveva speronati non presentò alcuna anomalia particolare, né a livello fisico né men che meno cosmico. Tuttavia era deserto e anche la cabina di pilotaggio non sembrava contenere nessuno. Pareva abbandonata e solo la prontezza di Demetrios aveva evitato un danno a entrambe le imbarcazioni. Da sottocoperta non proveniva alcun rumore e non c'era una luce che fosse una. Possibile che fosse una nave fantasma?
Una nave-tomba sarebbe stata una definizione più appropriata, quando all'improvviso un tanfo di morte e decomposizione iniziò a farsi sentire da sottocoperta.
La scelta sembrava facile: scendere a controllare la scena, ammesso e non concesso di avere uno stomaco abbastanza forte per resistere ad uno spettacolo probabilmente molto brutto, restare in coperta a controllare la cabina di pilotaggio ed eventuali altri dettagli sfuggiti ad una prima occhiata, oppure tornare a bordo della propria nave.

CITAZIONE

Angolo di Narrazione



C'è poco altro da aggiungere. Scegliete la vostra meta e fermatevi lì, poiché sarò nel prossimo intervento a dire se e cosa troverete. Nel caso in cui decidiate di tornare sulla nave, potete riferire a Marcus, che ora si trova sul ponte, quello che avete finora scoperto.

 
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Vhan L'Arciere Arcano
view post Posted on 28/10/2010, 16:55




Sia Cefeo che Cerbero decisero di seguire Vhan dentro la nave che sembrava svuotata del suo equipaggio, mentre Demetrios e Marcus sarebbero rimasti sulla nave greca per accertarsi che la catena assicurata da Loek tra le due imbarcazioni non si sarebbe spezzata per via di qualsiasi fatalità.

Bene ragazzi, allora andiamo e facciamo attenzione a dove mettiamo i piedi.

Vhan fece un salto per atterrare sulla nave fantasma e vi si addentrò per poter investigare su cosa potesse essere successo. La parte superiore dell'imbarcazione non presentava nulla, assolutamente nulla, solo un esterno tranquillo ed un interno vuoto come abbandonato, non si riusciva a trovare nulla di molto sospetto tanto meno cadaveri.

E' strano. Non ci sono ne persone svenute ne cadaveri...niente, assolutamente nie...

Ed anche qui..."le ultime parole famose..". Un tanfo pestilenziale si sollevò da dove si poteva dedurre essere il sottocoperta. Forse erano stati accumulati tutti li gli elementi dell'equipaggio..

Oh Cazzo di...Ma cos'è questo tanfo assurdo...è come decomposizione? Ragazzi dai andiamo a controllare, uno di voi controlli le retrovie. Faccio strada..

Vhan si diresse al di sotto di dove si trovava attualmente, nella parte sottocoperta della nave, tenendosi una mano sul volto in modo da accusare di meno tale tortura polmonare.
Probabilmente presto avrebbe scoperto che fine avesse fatto tutto il popolato di quella nave...

 
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view post Posted on 28/10/2010, 17:14
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Elene di Cerbero
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Ed ecco l'allegra compagnia che si metteva in moto. I tre Cavalieri erano ormai sulla seconda nave, ancorati all'altra grazie alla catena di Loek. Tecnica ingegnosa, se ne sarebbe dovuta ricordare.
" Non mi hanno mai usato in questo modo. "
" Non ne dubito, cagnetto. "
La giovane donna si guardò attorno, per quanto almeno la maschera le concedesse. Potevano dire quello che volevano ma utilizzare una maschera, per quanto ben fatta, era sicuramente scomodo. Maschilisti.
Improvvisamente avvertì l'odore pestilenziale di corpi in decomposizione. Vhan, dolce come sempre, proruppe con un "cazzo" davvero sentito. Se non l'avesse anticipata, probabilmente sarebbe stata lei a dirlo.
« Loek, controlla tu le retrovie, visto che sei attaccato alla nave. »
Nonostante il tono, Elene non glielo stava ordinando ma proponendo. Le sembrava la scelta più ovvia.
Seguì quindi Vhan sottocoperta. Lei avvertiva meno l'odore per via della maschera ma non era comunque particolarmente piacevole avvicinarsi alla fonte di quella decomposizione. La giovane Sacerdotessa temeva ciò che si sarebbero trovati davanti.
 
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