La sua offensiva aveva avuto successo e, come si era augurato, si era verificata una tremenda esplosione praticamente a ridosso di Nicholas.L'onda d'urto generata era indubbiamente uno scomodo effetto collaterale, soprattutto per il futuribile, ma anche per lui: investito in pieno, il Cavaliere della Fornace venne sbalzato all'indietro nonostante il bastone e fu solo grazie all'azione di attrito della lama sulla pavimentazione di pietra che non era finito di peso contro la parete che divideva gli spalti senza pubblico dall'arena in cui stavano combattendo due alte potenze cosmiche quali loro erano.
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Accidenti, c'è mancato poco!* si disse lui mentre il tallone sinistro cozzava abbastanza violentemente contro il muro retrostante. *
E' indubbiamente capace di sfruttare le potenzialità che aveva Shion prima di lui... devo fare attenzione, perché non ripeterà lo stesso errore due volte di fila!*
Fece a malapena in tempo a rimettersi in posizione eretta, quando, senza neanche aspettare che si rimettesse a posto il mantello, l'arena scomparve e lui e l'avversario si trovarono senza logica apparente in mezzo al cosmo, con nuovi e sconosciuti pianeti che si spostavano secondo un moto sconosciuto e non del tutto naturale. Come fosse possibile sulle prime non se lo seppe spiegare, poi all'improvviso si ricordò di un racocnto del suo Maestro: anni prima, nel corso di una precedente guerra sacra, Kanon, fratello di Arles e suo successore nel possesso dell'Armatura d'Oro di Gemini, era riuscito ad ingannareuno Spectre di particolare abilità e potenza grazie ad un'illusione ben congegnata e sciolta solo dall'allora Spectre delle Viverna... era logico supporre allora che anche lui fosse rimasto vittima delle capacità illusorie di quel nuovo utilizzatore degli stessi poteri degli antichi Gemelli.
Tuttavia qualcosa all'improvviso attrasse la sua attenzione: una serie di luminose esplosioni sopra la sua testa. Marcus alzò allora il capo e rimase quasi spaventato da ciò che vedeva: rocce, detriti, meteore ed energia pura che si dirigevano indistintamente verso di lui, forse frutto di una collisione tra diversi corpi celesti. Una pioggia inesorabile, dalla quale, comprese fin da subito, non ci sarebbe potuto essere scampo alcuno! E anche difendersi era praticamente fuori questione: lo Scudo Oplitico non lo avrebbe protetto di certo contro l'energia della galassia che gli stava per arrivare contro, mentre la Barriera di Fuoco non poteva essere riorientata verso l'alto. Poteva quasi escludere che gettandosi di traverso potesse finire disperso chissà dove nell'universo, ma come poteva averne la certezza assoluta? Forse quella non era un'illusione, ma un'altra delle risorse di Gemini...
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Non posso restare qui a torturarmi prima di essere martoriato! Devo reagire e c'è un solo modo!*
E quel modo era un'altra eredità del suo Maestro, simile nella forma, ma diversa nella sostanza... tanto quanto era diversa la Meteora Avvolgente della scomparsa Castalia e che il suo allievo Seth aveva da poco appreso.
CITAZIONE
Pioggia di meteore infuocate
Imitando il Ryu Sei Ken del suo maestro, Marcus lancia una serie di Palle di Fuoco a ventaglio più o meno ampio (da uno fino a cinque metri di ampiezza) per un ammontare di centinaia di veloci attacchi, che, se focalizzati, possono anche portare alla fusione di determinate corazze. L'attacco può essere lanciato da fermo o anche in corsa e ogni colpo andato a segno ha lo stesso effetto di una Palla di Fuoco, ma in nessun caso può essere composto da Palle di Fuoco Esplosive.
Con la mano sinistra, libera dal bastone e liberata dal mantello, Marcus fece quindi scorrere all'inverso una tremenda pioggia di sfere infuocate, tante meteore che andarono a contrastare le decine di migliaia di frammenti in un cono di media larghezza, tre metri di salvezza. Tuttavia non fu abbastanza tempestivo e dal suo fuoco di sbarramento qualcosa sfuggire... e quel qualcosa apparve nella sua vera forma, quella di sfere di energia cosmica dorata.
Deviate o forse smorzate dall'impatto con quelli di fuoco, alcuni globi di energia andarono ad impattare contro la spalla sinistra, il torace, la gamba destra e il ginocchio sinitro, costringendolo quasi a crollare e a sorreggersi solamente con il suo bastone a lame.
Ansimante più per il dolore ricevuto che per lo sforzo fino a quel momento compiuto, Marcus era comunque riuscito a scampare la maggior parte dell'offensiva e si ritrovava quindi a dover valutare la situazione.
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Come si sente che manca la mia Armatura!* rimpianse quasi con rimorso. La considerazione che altrimenti si sarebbe incirnata, se non addirittura infranta contro una tale potenza fu quasi una consolazione che, ne era certo, neppure la sua corazza avrebbe accettato più di tanto.
Nicholas lo aveva distratto, aggirato, sorpreso e quasi fregato, usando un cosmo diffuso per riuscire a creare un attacco a pioggia che avrebbe potuto avere conseguenze più che devastanti se solo... quell'analisi gli fornì la soluzione, qualcosa che forse avrebbe posto fine a quell'incontro: avrebbe semplicemente ritorto la strategia dell'avversario contro lui stesso.
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Chi di cosmo ferisce,di cosmo perisce!*
Quindi, senza rialzarsi e fingendo di non riuscire a sollevarsi da quella posizione quasi inginocchiata, il Cavaliere della Fornace prese ad espandere il suo cosmo rosso in modo da espanderlo in tutte le direzioni, quasi a voler brillare come un sole in mezzo a quell'oscurità galattica. La rapida diffusione del suo cosmo caldo non solo avrebbe illuminato l'ambiente, ma l'avrebbe anche riscaldato e creare così un inganno teso a non far comprendere subito a Nicholas le fiamme che avrebbe fatto comparire dietro di lui sotto forma di un semicilindro di fuoco privo di chiusura verso l'alto, un muro ricurvo pronto ad abbattersi e a franare sul malcapitato avversario, il quale, se non si fosse allontanato o difeso per tempo, avrebbe subito una delle tecniche più potenti e devastanti del combattente italiano.
CITAZIONE
Implosione Flammica
Anziché creare una sfera di fuoco, Marcus crea un campo di fiamme di forma semicilindrica attorno al nemico tagliato sulla sommità. Le fiamme, che possono raggiungere picchi molto elevati, vengono poi utilizzate per scatenare un'implosione dello stesso cilindro di fuoco, alto due metri, e causare così gravi ustioni al nemico e la fusione delle corazze più deboli. Alcune corazze di miglior fattura potrebbero resistere alla fusione, ma non rimarrebbero comunque esenti da conseguenze.
Un colpo devastante per un nemico devastante. Forse era un pò esagerata, ma quella era la proporzione che in quel momento aveva il combattente di Bronzo del suo avversario d'Oro. E senza la sua Armatura, rischiava molto, forse anche troppo.
Sperava di non dover ricorrere ad altro, ma l'esperienza gli aveva spesso mostrato che purtroppo gli eventi si sviluppavano in maniera spesso contraria alle proprie intenzioni. Quello sarebbe stato l'ennesimo caso di quella legge non scritta, ma inderogabilmente posta dal Destino? Solo l'esito di quella mossa lo avrebbe mostrato. E senza un gesto, ma solo con un moto della volontà, l'attacco incominciò...
Riassunto: Marcus subisce anche lui le cosneguenze dell'esplosione, anche se in grado minore per via della distanza dall'epicentro e del suo bastone, con il quale riesce a frenare il moto contrario. Quando finisce nella galassia capisce grazie alle proprie conoscenze di essere probabilmente finito in un'illusione, ma non ne ha la certezza e questo gli costa qualche secondo di ritardo nel frapporre la Pioggia di Meteore Infuocate all'Esplosione Galattica, subendo alcuni danni a varie parti del corpo. Con un pò di rammarico per non avere la protezione della sua cara Armatura, Marcus finge di non potersi rialzare per recuperare un pò di forze e nel frattempo espande il suo cosmo in modo da diffonderlo in tutto l'ambiente e cercare di alzare la temperatura e mascherare così l'Implosione Flammica che materializza e cerca di far scattare contro l'avversario.