Warwizard VS Alucard, En. Nera & Armatura d'Oro dei Gemelli

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Il Consiglio
view post Posted on 16/5/2010, 23:34




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Luogo: Arena del Grande Tempio

Nonostante questo topic sia assolutamente fuori dal contesto della Guerra Sacra, varranno le stesse regole per quanto riguarda l'ambientazione, per maggiore chiarezza CLICCA QUI.

1° post: Alucard

N.B. 1 post di presentazione e minimo 4 di combattimento rigorosamente SENZA armatura.
 
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^Alucard^
view post Posted on 17/5/2010, 22:33




*Il tempo della verità era dunque giunto.
Dopo l'incontro con Shion di Aries nello Jamir, ora Nicholas doveva affrontare la suprema prova all'interno dell'arena del Grande Tempio, in quell'antico edificio che tante volte aveva mirato.
Mai il giovane avrebbe lontanamente immaginato che in quel loco si sarebbe svolto un così fondamentale evento per la sua vita.
Le luci già illuminavano l'arena, intensificando la propria luminosità ad ogni passo che ne diminuiva la distanza dal cavaliere.
Le stelle intanto, come da diverso tempo addietro, continuavano ad emanare la loro vermiglia luce, inusuale per chiunque fosse abituato a guardarle.*


°Quale prodigio vi ha reso così, dolci astri della notte?°

*Mentre questi sinistri pensieri si annidavano nella mente del giovane, un dolce vento serale si levava, recando con sè profumi dei luoghi che aveva attraversato, scompigliando i capelli di Nicholas e accarezzandone le braccia scolpite non coperte dalla nera maglia priva di maniche che indossava quella sera, unitamente a dei jeans di colore blu sbiadito e le immancabili scarpe ginniche dalla candida livrea.
Un passo dopo l'altro, l'aspirante gold saint era ormai giunto ai piedi dell'arena.
Il consueto rumore del pubblico che normalmente animava quell'edificio, era assente quella sera, probabilmente perchè la contesa che di lì a poco si sarebbe svolta era tutt'altro che idonea ad esser oggetto di spettacolo per le persone.
I passi lenti e cadenzati del pretendente alle vestigia di Gemini echeggiavano nel frattempò nelle arcate dell'arena, fino a diventare un singolo rumore una volta che il guerriero fosse giunto sulla terra battuta che delimitava l'area di scontro.*


°Dunque ci siamo al fine...
Il momento tanto atteso è giunto.°

*Nervi saldi, determinazione nello sguardo e tutta la passione che un cuore di combattente potesse avere.
Nicholas attendeva ora l'arrivo del proprio avversario, pronto come non mai.*
 
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view post Posted on 19/5/2010, 17:20
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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I giorni appena trascorsi erano stati molto stressanti, se non devastanti: il cielo si era oscurato da ormai troppo tempo e su tutta la Grecia, cancellando ogni traccia dell'alternanza tra giorno e notte e sprofondando tutti in una notte perenne, poi era avvenuta la distruzione del villaggio nei pressi del Grane Tempio con la successiva comparsa di quella sorta di santuario luminescente e poi i problemi avevano cominciato ad accavallarsi l'uno sull'altro... Come facesse ad essere ancora vivo e sostanzialmente in salute, non se lo sapeva spiegare.
L'Armatura della Fornace, per conto proprio, cominciava a temere che tutte quelle tremende prove avessero inciso e stessero ancora incidendo profondamente sulla tempra e soprattutto sulla psiche del suo Cavaliere e lui stesso non poteva darle torto per quelle inquietudini: chiunque infatti avrebbe avuto parecchio disagio dopo aver sostenuto la prova di investitura di un nobile inglese, che non si sapeva bene perché fosse stato scelto da Atena come nuovo custode della XII Casa, aver scampato un tentativo di linciaggio per un'accusa ingiusta ed essersi addossato nello stesso giorno il coordinamento militare per la resistenza ad un assedio e la penosa sepoltura di tanti soldati morti. Il tutto senza capire poi molto su quanto stava realmente accadendo e con ancor meno possibilità di rigenerarsi dalla fatiche sostenute.
Erano passati solo pochi giorni di inquieta calma, se così si poteva dire, quando arrivò alla sua casa una nuova missiva da parte del Consiglio: a quanto pareva, un'altra persona in poco tempo aveva finito di intraprendere la strada per diventare un Cavaliere d'Oro e gli era richiesto, anzi ordinato di recarsi seduta stante nel nuovo Anfiteatro per prendere visione del candidato e metterne alla prova le forze.
*Senza neanche tanti complimenti...* commentò sarcastico mentre l'occhio scivolava lungo la pergamena per cercare di capire quale delle Armature d'Oro rimanenti potesse essere riempita in quella circostanza... e per poco non gli prese un colpo quando lesse che si trattava della corazza dei Gemelli!
"Ma che diavolo significa?" chiese più a se stesso che alla propria corazza, dopo essere sobbalzato sulla poltrona della propria Casa. Poi, passata un pò la sorpresa, si mise a ragionare e a ricordare e gli sovvenne che non molto tempo prima il Cavaliere dei Gemelli era comparso misteriosamente privo della propria Armatura, fatto più unico che raro per un membro della casta più elevata del Grande Tempio, e che lo stesso Edward Cavendish, così attento alla gerarchia e ai titoli, aveva esistato nel nominarlo di fronte a tutti gli altri presenti in quel momento...
Finalmente quella bizzarra circostanza si spiegava, anche se non avrebbe potuto dire perché si fosse verificata. E allo stesso tempo chiariva anche perché fosse passato così poco tempo per riempire quel vuoto rimasto ancora senza un motivo e, forse ancora per poco, senza un volto. Il silenzio delle alte sfere del Grande Tempio era solo un dettaglio marginale e non del tutto inspiegabile. Più arcano era il motivo per cui fosse stato scelto proprio lui per verificare l'idoneità di quel nuovo futuribile Cavaliere.
*Non resta che andare a scoprirlo* concluse.
Quindi si alzò e indossò nuovamente il proprio mantello rosso fiammante, che lo copriva dal collo fino alle caviglie, lasciando a malapena intravedere delle scarpe da ginnastica bianche, mentre venne coperto il resto del vestiario, dello stesso colore del mantello tranne la cintura nera allacciata alla vita. Infine decise di prendere con sé un unico pezzo di equipaggiamento: il bastone a lame, trofeo della sua prima missione che tante volte lo aveva aiutato nelle sue sfide più difficili.
L'Armatura ci rimase inizialmente male, ma comprese il motivo per cui doveva rimanere nella Rossa Casa: quella che attendeva il suo protetto era una prova e, come nel caso di Edward Cavendish, lui non poteva e non voleva rischiare la sua integrità, specie contro un'avversario dotato delle capacità di un qualsiasi Gemini.

Arrivare al luogo dell'appuntamento fu semplice, nonostante la perenne oscurità: qualcuno, per chissà quale ragione, aveva deciso di illuminare a giorno l'arena, quasi a voler garantire la massima visibilità ad un evento che però non vedeva la partecipazione di alcun pubblico. Quella circostanza, totalmente opposta allo scontro con Ramked quando era ancora Cavaliere del Triangolo e così simile al suo incontro con Iancyu del Segugio, era molto diversa: in tutti i casi sapeva chi sarebbe stato il suo avversario, ma mai come fino a quel momento sentiva la tensione e la solitudine.
*Forse ho fatto male a rinunciare anche alla sola compagnia della mia Armatura...* pensò inquieto. Era come se temesse qualcosa al di là dell'oscurità del corridoio che di lì a poco lo avrebbe fatto entrare nell'Arena. Cosa poteva mai essere?
*E' come se mi stessi abituando alle tenebre e a non vedere ciò che esse celano...*
Si fermò e trasse un respiro profondo: con quello spirito non poteva di certo entrare nell'arena. Si fermò e aspettò che i battiti del suo cuore tornassero al loro consueto ritmo, ma il momento della tensione era ormai giunto e non poteva più essere rimandato. Quando ne fu consapevole, riaprì gli occhi e varcò la soglia dell'oscurità.
Al centro si trovava già il suo avversario, un tipo indistinto, apparentemente comune e vestito in maniera moderna, così come lo stesso Cavaliere avrebbe palesato se non fosse stato per il mantello. Lui si avvicinò all'altro, mostrando chiaramente il bastone, a lame ancora ritratte, nella mano destra e il lembo sollevato di quell'indumento mostrò parte della maglietta e dei pantaloni rossi di colui che era stato convenuto in quell'arena.
Arrivato a circa cinque metri da lui, si fermò e parlò: "Immagino che voi siate Nicholas, aspirante Cavaliere dei Gemelli. Io sono Marcus della Fornace, Cavaliere di Bronzo e Maestro di Cavalieri del Grande Tempio... l'ultimo ostacolo che è stato frapposto tra voi l'Armatura d'Oro."
Quindi non mutò la propria posizione, salvo che per la mano destra, che sollevò il bastone in modo da impugnarlo più vicino al centro dell'arma e mutare la propria presa da una classica da passeggio a una invece più battagliera, l'unico segno che rivelasse che il giovane era già pronto ad una battaglia che gli era stata richiesta.

SPOILER (click to view)
Anche se siamo fuori dalla Guerra Sacra, ho voluto contestualizzare lo scontro con eventi avvenuti nello stesso ambito per migliorare la caratterizzazione di Marcus, anche se non sono stati citati proprio tutti gli eventi di Guerra Sacra di cui è stato protagonista per ovvi motivi.
Da ultimo, in bocca al lupo al mio avversario.
 
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^Alucard^
view post Posted on 24/5/2010, 07:51




*L'avversario che il destino aveva posto innanzi a Nicholas si rivelò essere Marcus della fornace.
Egli era stato uno dei primi visitatori della casa del Montone Bianco quand'era ancora presidiata dal suo precedente custode, in un lontano passato, ormai lontano.
Nel presente, il bronze saint rappresentava l'ultimo ostacolo, l'ultima prova che separava l'aspirante Gemini dalla corazza a lui indicata dagli astri.
Questo solo pensiero infervorava l'animo di Nicholas, facendolo risuonare come un diapason urtato contro una superfice.
Le onde prodotte dall'animo del giovane si manifestavano all'esterno sotto forma del dorato cosmo che cingeva pienamente la sua figura, mentre le palpebre andavano a celare le cristalline iridi, un gesto che il guerriero era solito fare prima di ogni contesa, atto a carpire ogni più piccolo briciolo di concentrazione.
Dall'incontro con Shion nello Jamir il chiudere gli occhi non donava più al senso della vista del giovane la consueta oscurità e la conseguente pace che ne derivava, ma una sola figura affollava quegli istanti.
La speculare immagine di Nicholas stesso che aveva visto in quei momenti di meditazione nella pagoda del santo dell'ariete, sorridente, imponente e spietata.
L'aria fresca, intanto, riempiva i polmoni del ragazzo, mentre il muscolo cardiaco batteva regolarmente il proprio ritmo.
Gli dei dovevano aver propiziato quel duello.
Dopo aver riaperto gli occhi, Nicholas volse il proprio sguardo al cielo reso sinistro dall'inconsueta luce delle stelle.*


- Spero che le stelle siano con te, nobile cavaliere della Fornace, ma che anche volgano lo sguardo verso me, permettendomi di tornare da Colei che bramo servire, più di me stesso. -

*Un lieve bagliore si erse dagli occhi dell'aspirante gold saint, opacizzato da un lucido velo che ne copriva l'azzurrina superficie.*

°Atena, permettimi di tornare da te, te ne prego... °

- Che sia una contesa nobile e leale... -

*Aggiunse un attimo prima di far esplodere totalmente l'arcano potere delle stelle ch'albergava in lui.
Nicholas era pronto per la battaglia.
Non un dubbio, non un timore e neanche un piccolo ripensamento occupavano la sua mente.
Tutta la sua volontà era ora tesa a dimostrare alle stelle e alla propria dea di esser ancora degno di poter occupare uno dei templi della più alta casta dei saints.
Era ora di iniziare...
Così con un indicibile rapidità, egli scagliò contro Marcus una lucida sfera di cosmo, la quale deviò un attimo prima di attingere il proprio bersaglio, andando ad impattare con il terreno, sollevando conseguentemente una considerevole nuovola di polvere.
Quasi contemporaneamente alla prima, altre copie della precedente emanazione cosmica furono scagliate da Nicholas verso il proprio avversario.
Alcune andarono nuovamente a colpire il suolo, mentre altre sembravano mancare deliberatamente il bersaglio.
Il tutto veniva compiuto mentre l'esecutore, alla maggiore velocità consentita dal proprio potere, percorreva una traiettoria circolare avente come centro Marcus stesso.
L'intento di Nicholas era quello di disorientare il bronze saint, mentre cercava di chiuderlo nella morsa del Dance of Light, sublime tecnica originata dallo splendido pirolettare di sferiche emanazioni cosmiche.
Chissà quale effetto avrebbe avuto tale sortita sullo scontro.*


SPOILER (click to view)
Dance of Light: "Le luci danzano fino alla fine dello spettacolo, fino alla fine della tua vita."
Un considerevole numero di sfere di dorata energia, vengono lanciate dal saint, le quali si dirigono verso l'avversario, e dopo aver pirolettato nell'aria, finiscono per circondarlo, continuando ad orbitargli intorno.
Questa mossa risiede nel potere telecinetico dell'esecutore, che, a suo piacemento, può muovere le sfere.
I danni causati da tale attacco sono da impatto.
 
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view post Posted on 24/5/2010, 12:41
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Non lo aveva riconosciuto subito, ma dopo averlo osservato meglio, anche per studiarlo, Marcus si ricordò infine di lui: era Nicholas, il Cavaliere d'Oro che aveva incontrato tempo addietro, la prima volta che aveva scalato le Dodici Case su convocazione dell'allora Grande Sacerdote, il predecessore di Virgo. Tuttavia in quell'occasione il suo avversario indossava le vestigia dell'Ariete e presidiava pertanto la Prima Casa, prima di scomparire misteriosamente... e alla fine era tornato, simile nell'aspetto, ma diverso nel cosmo e nella corazza. Perché era giunto lì a cercare di conquistare un'Armatura diversa dalla sua, la stessa Armatura che aveva abbandonato Shion solo pochi giorni prima?
Che avesse saputo di quella disgrazia e avesse quindi deciso di tentare di prendere per sé quella corazza dorata o fosse semplicemente un caso, non sapeva dirlo, né poteva saperlo: dopo un augurio di una lotta nobile e leale, Nicholas partì all'attacco scagliando una sfera che si rivelò poi un bluff, in quanto andò a colpire il terreno e sollevare un polverone.
Era una tattica consueta, che ormai non lo ingannava più: quel trucchetto era teso a nascondere qualcos'altro e Marcus non era propriamente curioso di scoprirlo sulla propria pelle. Quasi istintivamente dunque, il Cavaleire della Fornace compì un balzo indietro e, sentendo dell'altro cosmo arrivare contro di lui da varie direzioni, portò nel frattempo le mani in avanti, facendo comparire dinnanzi a sé la propria difesa cosmica.

CITAZIONE
Barriera di Fuoco Cosmico
Marcus stende in avanti le mani completamente aperte e con i palmi rivolti all'esterno per erigere una sorta di muro di fuoco capace di fornire protezione contro gli attacchi cosmici e condotti con energie fredde. Ha una certa parziale efficacia anche contro gli attacchi psichici, ma non può nulla contro gli attacchi fisici.

Il muro venne plasmato come una sorta di palizzata tutt'intorno alla sua figura a formare un cilindro tagliato sulla parte più alta, permettendo al suo evocatore di chiudersi in difesa. Varie sfere arrivarono ad impattare contro la Barriera e spesso Marcus arrivò a credere che avrebbe presto ceduto, ma per fortuna così non fu... anzi, non avvenne proprio nulla, in quanto, dopo che la cortina diversiva si fu diradata, Marcus comprese il vero intento dell'avversario: intrappolarlo in un circolo di sfere vorticanti. La manovra ebbe indubbio successo e Marcus, che si era inutilmente stretto in una manovra difensiva, aveva addirittura agevolato quella manovra. A quel punto, il giovane tentò di analizzare la situazione: muoversi allo scoperto sarebbe stato un suicidio, così come mantenere attiva la barriera, perché in entrambi i casi Nicholas avrebbe sfruttato qualsiasi mossa falsa e qualsiasi spiraglio per scatenargli addosso l'inferno e chiudere così l'incontro nel giro di pochi istanti. Per non contare poi l'incognita della natura delle sfere: se quelle fossero state esplosive tanto quanto quelle che poteva generare lui, contrattaccare per spezzare la morsa avrebbe semplicemente generato un effetto a catena devastante per il suo corpo e anche per la sua Armatura, se si fosse trovata lì.
Tuttavia il Cavaliere aveva una carta particolarmente utile tra le mani e quello gli sembrò il momento giusto per calarla.
"Una buona tattica, ma avreste dovuto organizzarvi meglio ed essere più tempestivo, Nicholas. Io non so perché avete deciso di ambire ad un'Armatura diversa dalla vostra e credo che non lo saprò prima della fine di questo incontro, ma voi non sapete di cosa è capace il Cavaliere della Fornace."
Mentre parlava, usando le parole come diversivo verbale per attirare l'attenzione del futuribile custode della Terza Casa, Marcus dipanò tutt'intorno a sé una strana cortina.

CITAZIONE
Vapori della Fornace
Marcus sfrutta il proprio caldo cosmo in una maniera più astuta e indiretta, riuscendo a manipolare il calore dell'aria per creare una cortina dall'aspetto di una nebbia rossa in un'area cinque metri quadrati nel suo campo visivo o anche attorno a sé. La cortina ha alcune peculiarità: innanzitutto, anche se non molto, può causare scottature a tutti quelli che non possiedono un cosmo igneo perché si tratta di una nebbia calda e il Cavaliere può spostarla a proprio piacimento una volta intessuta; inoltre Marcus può anche incendiare la nebbia, scatenando a piacimento un inferno di fiamme, anche se solo a partire dal turno seguente a quello della formazione della nebbia stessa.
Ovviamente la nebbia sarà soggetta a tutte le leggi della fisica e quindi condizioni di vento o di pioggia renderanno questa nebbia inutile nonostante la volontà del Cavaliere.

Approfittando dell'assenza di vento, Marcus riuscì ad intessere una cortina rossa nei cinque metri attorno a sé, coprendosi verosimilmente alla visuale dell'avversario. Quest'ultimo poi avrebbe avuto un'ulteriore svantaggio: poiché la nebbia era una sua emanazione cosmica, essa poteva essere anche adeguata allo stesso livello di colui che l'aveva creata ed in tal modo il suo occultamento non fu solo visivo, ma anche cosmico. Quindi per trovarlo avrebbe dovuto entrare nella nebbia a suo rischio e pericolo oppure trovare un modo per spazzarla via... nel frattempo però, Marcus, che non risentiva di alcun effetto della sua stessa cortina, sarebbe quasi certamente riuscito a spostarsi dalla traiettoria delle sfere luminose, salvo soprese da parte dell'avversario, e iniziò quindi a portarsi, il più silenziosamente che gli fu possibile, dall'alltro capo dell'area coinvolta dalla sua tecnica rispetto alla posizione dell'avversario, abbassandosi fin quasi al livello del suolo e spostandosi quindi in maniera subdola e furtiva nell'area non coperta dal cerchio di sfere nemiche. Se tutto fosse andato per il meglio, sarebbe arrivato a destinazione prima ancora che Nicholas riuscisse a reagire... ma non si poteva mai dire.

SPOILER (click to view)
Riassunto: Marcus usa a vuoto la barriera di fuoco cosmico, credendo di stare per essere attaccato da altre sfere di cosmo, prima di accorgersi di essere stato gabolato e imprigionato fra le stesse. Parlando, allora, cerca di distrarre Nicholas e nel frattempo erige la nebbia per occultarsi e spostarsi. Tenta quindi di liberarsi dall'accerchiamento di sfere, approfittando di un'area non coperta, e di allontanarsi, sempre comunque all'interno della nebbia per non perdere la mimetizzazione.

Edit: ho modificato leggermente il post dietro consenso del mio avversario.


Edited by Warwizard - 24/5/2010, 23:18
 
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^Alucard^
view post Posted on 25/5/2010, 16:24




*Come previsto da Nicholas, la tipologia di offensiva da lui mossa, altro non poteva se non produrre pochi o nulli effetti verso il cavaliere della fornace.
Difatti il bronze saint riuscì a cavarsela egregiamente attivando una delle sue tecniche difensive e modellandola a seconda dell'evenienza.
Un solo neo si poteva trovare in cotale effimera esecuzione: nel frapporre la sua barriera tra sè e l'imminente pericolo, Marcus non aveva calcolato che le sfere di cosmo di Nicholas erano state create al preciso scopo di avvinghiarlo in una letale trappola, e non di colpirlo direttamente.
Ma di certo un saint dalle indubbie doti quale era quello della fornace, non poteva certo farsi sorprendere, nonostante quella lieve sbavatura.
A tal fine il guerriero d'Atena evocò attorno a sè una cortina di vermigli vapori, dall'aspetto e dalla consistenza ustionante.
Essi celarono la vista a Nicholas, il quale altro non potè fare se non retrocerede parzialmente per non essere attinto da quella letale nube.
Ingegno e lungimiranti doti di combattimento.
Così si presentava Marcus agli occhi del futuribile gemini.
Ma, forse, in una sola cosa aveva peccato il bronze saint...*


°... Bisogna attaccare e rischiare, sempre°

*Una oscura voce si fece strada tra le membra di Nicholas, mentre il suo sguardo acquistava un nuova e determinata luce.
La mani si aprirono quindi come le braccia, fin su all'altezza delle spalle.
Gli occhi erano ben puntati sulla nube, l'attuale ostacolo che separava i due contendenti.*


- Another Dimension. -

*Tuonò Nicholas, mentre proprio davanti a sè uno squarcio si apriva nell'aria, mostrando al suo interno un mondo di tenebre senza fine.
L'obiettivo del giovane era triplice: l'immenso risucchio generato dalla tecnica avrebbe dovuto diradare la nube, mentre colui che le aveva dato vita, se non si fosse appigliato a qualcosa di abbastanza solido, sarebbe stato risucchiato anch'egli.
Inoltre sarebbe cessato il controllo telecinetico sulle sfere ancora presenti su campo di battaglia.
Quest'ultime, in preda ai venti generati dal varco dimensionale, avrebbero cominciato ad avere andamenti casuali: alcune avrebbero impattato sul suolo, altre sarebbero state risucchiate e disperse nel nulla, ma non importava.
Esse avrebbero quasi sicuramente dato qualche problema in più a cui pensare a Marcus.*

SPOILER (click to view)
TECNICHE USATE:

Another Dimension: "La dimensione oscura ti attende cavaliere... possa il tuo spirito non trovare mai pace in essa."
La dimensione oscura è un particolare tecnica usata da Nicholas per esiliare i corpi dei suoi sfortunati avversari in un limbo senza fine.
Tale colpo viene anche usato per deviare, assorbire o persino rimandare al mittente varie tipologie di colpi.
La riuscità di quest'ultima capacità della tecnica, come pure la prima, è data dalla differenza del potere del cosmo del gold saint e da quello del suo avversario.

-Edit per errori di battitura concordato con il mio avversario.-




Edited by ^Alucard^ - 25/5/2010, 22:11
 
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view post Posted on 3/6/2010, 13:33
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Grazie al suo diversivo, il Cavaliere della Fornaceera riuscito nel proprio intento e, impedendo la vista al suo avversario, era riuscito ad allontanarsi dalla zona in cui era stato precedentemtne circondato e si era quindi portato come da intento fino al margine opposto della cortina da lui stesso creata. Si era allontanato più o meno di due metri e mezzo, ma tanto bastava in teoria da permettergli di percepire e di prevenire abbastanza per tempo la successiva mossa dell'avversario.
Quest'ultimo tuttavia scelte una replica molto forte, forse troppo: sulle prime Marcus non comprese perché la sua nebbia si stesse spostando senza che lui la manipolasse com'era in suo potere fare perché i poteri di Gemini non comprendevano capacità eoliche. Tuttavia, quando i Vapori della Fornace si furono in parte diradati, anzi assorbiti, l'Italiano si rese immediatamente conto di quanto stava succedendo e di cosa era stato scatenato: Nicholas aveva aperto il passaggio per un altro luogo tetro e indefinito, la Dimensione Oscura!
Sopreso e quasi spaventato, Marcus fece scattare le lame del proprio bastone e lo usò come puntello per reggersi e restare saldo nella tempesta risucchiante che il candidato Cavaliere d'Oro aveva innalzato contro di lui.
*Sta calcando troppo la mano per una semplice dispersione di qualche fumo...* si disse il Cavaliere, mentre la corrente si intensificava, risucchiando nebbia, sfere e sabbia all'interno dello squarcio creato. Alcune delle sfere, come impazite ed evidentemente non controllate dal loro creatore, andarono a cozzare contro il suolo, dissipando la propria potenza in un polverone solo in parte fastidioso, in quanto tutto venne presto fatto sparire dalla tecnica utilizzata dall'avversario.
Marcus però si trovò presto in difficoltà: privo della sua Armatura e armato con il suo solo cosmo e con l'appiglio del suo bastone, che per quanto utile era pur sempre un'arma comune e non ben salda al suolo, non poteva sperare di resistere a lungo. Il suo stesso mantello si stava ritorcendo contro di lui, perché, attratto inesorabilmente dal vento ostile, stava esercitando un'azione traente nei suoi confronti. Doveva fare qualcosa e alla svelta, se non voleva finire risucchiato anche lui...
Sospinto verso il buco nero, il Cavaliere ebbe un attimo di cedimento e fu solo grazie alla presa sul suo bastone a salvargli la vita. Quest'ultimo tuttavia si inclinò, perdendo in parte la propria stabilità. Con orrore, Marcus si rese conto che non avrebbe retto ancora a lungo, ma la punta della lama che non era ancorata al pavimento dell'arena, puntata contro la tecnica dietro cui si stagliava cosmicamente l'avversario, gli suggerì indirettamente un'idea forse folle, ma che era comunque meglio della semplice resa.
*Vale la pena provare!*
Il Cavaliere, risoluto a non lasciarsi vincere da quell'attacco, espanse il proprio cosmo fino ai limiti estremi cui era giunto e allora fece leva su se stesso e sulle proprie forze per riuscire a riportarsi in ginocchio e al fianco della propria arma. Allora convogliò il proprio cosmo al suo interno e la sfruttò ancora una volta come catalizzatore per concentrare il proprio attacco e lanciare così un unico dirompente fascio di fuoco invece di due distinti dai propri due pugni.

CITAZIONE
Pugno di Fuoco
Marcus concentra la sua energia cosmica nei pugni portati indietro all'altezza del cuore e poi portati in avanti, rilasciando due fasci di fuoco ad alta temperatura, sufficiente per causare ustioni di secondo grado e di riscaldare le armature, in quanto i fasci sono a flusso continuo. Questo attacco ha una componente fisica, ma è essenzialmente cosmico e di solito è portato alle massime temperature raggiungibili tramite il suo cosmo.

In tal modo, la tecnica cardine della sua costellazione e la prima che il suo Maestro gli aveva trasmesso avrebbe saturato il buco nero creato da Nicholas e avrebbe originato una reazione esplosiva che avrebbe probabilmente coinvolto entrambi i contendenti, probabilmente in diversa misura: essendo Marcus distante dal suo bersaglio, ossia la risorsa usata dall'avversario, sarebbe stato investito più che altro dall'onda d'urto del colpo, mentre l'aspirante Gemini, il cui cosmo si trovava poco distante dal suo stesso attacco, sarebbe stato colto molto più vicino all'epicentro dell'esplosione... salvo che non si spostasse o non si difendesse in qualche modo, qualora avesse intuito ciò che stava per accadere.

SPOILER (click to view)
Chiedo scusa per l'enorme ritardo accumulato, ma sono stato impegnato da due esami e ho dovuto in seguito badare ad alcune questioni burocratiche. Cercherò di fare in modo che non accada più.
 
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^Alucard^
view post Posted on 7/6/2010, 22:39




*Marcus aveva subito ed incassato la tecnica di Nicholas come solo un grande saint di Atena poteva fare.
Dapprima messo parzialmente in difficoltà da quella forza devastante, aveva trovato nella stessa la soluzione al proprio problema.
Caricò, quindi, al massimo l'arcano potere che le stelle gli avevano donato all'interno della stessa arma che stava usando per non esser spazzato via, generando conseguentemente un enorme ed imponente fascio infuocato, il quale volava implacabile verso la voragine generata da Nicholas.
Tale sortita avrebbe sicuramente generato l'effetto desiderato, dacchè non vi era abbastanza tempo per l'aspirante gemini di erigere adeguata difesa, nè tantomeno per spostarsi, in quanto per tener attiva la tecnicha Another Dimension, egli doveva rimanere assolutamente immobile.
Mentre attendeva dunque l'inevitabile, un ghigno inquietante gli si disegnò sul volto facendo trasparire tutta la soddisfazione possibile nel vedere la reazione pronta e decisa del suo avvesario.
Poi ci fu un bagliore veloce un attimo, seguito da una enorme deflagrazione, la quale spazzò via il varco oscuro ed il suo creatore.
Fortunatamente l'altra dimensione riuscì ad assorbire parte del devastante potere originato da Marcus, e solo ciò impedì a Nicholas di vaporizzarsi nel nulla.
Tuttavia le conseguenze a quanto accaduto furono più che mere ferite.
L'onda d'urto scagliò l'aspirante saint lontano, fino alle barriere in pietra che delimitavano l'arena facendolo schiantare pesantemente su di esse.
Al fine di limitare i danni, Nicholas cercò con una caparbia rotazione del busto di limitare i danni, facendo impattare solo un parte del corpo.
Toccò dunque alla spalla sinistra subire il dolore di tale scontro.
Il giovane si ritrovò quindi a terra stringendò i denti per il danno ricevuto, tenendosi l'articolazione ferita con la mano destra.
Vivo era il desiderio di rialzarsi, di continuare a combattere e dimostrare al suo avversario che la contesa era ben lungi dal concludersi, ma il guerriero fu costretto ad attendere alcuni momenti per controllare gli impulsi nervosi e riacquistare la lucidità necessaria al proseguo della contesa.
Quando le palpebre si risollevarono, mostrarono nuovamente quei particolari occhi di una persona pronta a tutto.
Sebbene ferito, Nicholas sapeva che poteva dire ancora la sua nel duello e lo avrebbe fatto nel modo più spettacolare possibile.
Forte del nuovo cosmo che nuovamente cingeva interamente la sua figura, il cavaliere si rialzò lentamente riguadagnando l'eretta posizione.
Scrutò poi il campo di battaglia e la posizione di Marcus.
Cosa si poteva fare per mettere in difficoltà un simil avversario?
Lo si doveva cogliere di sorpresa, e forse un modo c'era.
Il cosmo dorato di Nicholas si dipanò quindi in tutte le direzioni, generando al suo passaggio una vivida illusione dell'universo e delle sue costellazioni.
Corpi celesti d'ogni tipo orbitavano apparentemente senza controllo ovunque.
L'immagine dell'arena dei duelli era ormai un ricordo.
Tale visione era stata creata con il preciso scopo di disorietare il cavaliere della fornace, mediante la mancanza di punti di riferimento.
Un solo singolo attimo sarebbe bastato, poichè dall'alto, e non frontalmente, confuse tra gli altri corpi celesti, sarebbero cominciati ad abbattersi su un'area più vasta di quella dove si trovava Marcus, gli effetti del Galaxian Exsplosion.
Alcuni pianeti cominciarono a disgregarsi, generando conseguentemente relative deflagrazioni.
La zona di effetto era più grande e più decentrata rispetto alla posizione del bronze saint, poichè l'intento di Nicholas era semplicemente quello di colpire indirettamente il cavaliere della fornace, facendogli letteralmente mancare il terreno sotto i piedi.
Il possibile disorientamento, unitamente alla casualità delle esplosione ed alla vasta area che esse toccavano avrebbero potuto insieme determinare una ottima riuscita dell'offensiva, ma in fondo non si sapeva quali erano le altre carte che aveva a disposizione il guerriero d'Atena*



SPOILER (click to view)
TECNICHE:

Galaxian Explosion: "Conosci la forza capace di far sparire intere galassie."
Colpo di incomparabile potenza del Saint di Gemini.
Egli, espandendo il proprio cosmo, e capace di far deflagrare contro l'avversario un'energia immensa, la quale si presenta agli occhi di chi la subisce come l'immagine di una serie di pianeti disgregati dall'esplosione stessa.
I danni riportati da colui che la subisce sono causati da una serie di sfere cosmiche che orbitano intorno al bersaglio.
 
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view post Posted on 8/6/2010, 13:38
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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La sua offensiva aveva avuto successo e, come si era augurato, si era verificata una tremenda esplosione praticamente a ridosso di Nicholas.L'onda d'urto generata era indubbiamente uno scomodo effetto collaterale, soprattutto per il futuribile, ma anche per lui: investito in pieno, il Cavaliere della Fornace venne sbalzato all'indietro nonostante il bastone e fu solo grazie all'azione di attrito della lama sulla pavimentazione di pietra che non era finito di peso contro la parete che divideva gli spalti senza pubblico dall'arena in cui stavano combattendo due alte potenze cosmiche quali loro erano.
*Accidenti, c'è mancato poco!* si disse lui mentre il tallone sinistro cozzava abbastanza violentemente contro il muro retrostante. *E' indubbiamente capace di sfruttare le potenzialità che aveva Shion prima di lui... devo fare attenzione, perché non ripeterà lo stesso errore due volte di fila!*
Fece a malapena in tempo a rimettersi in posizione eretta, quando, senza neanche aspettare che si rimettesse a posto il mantello, l'arena scomparve e lui e l'avversario si trovarono senza logica apparente in mezzo al cosmo, con nuovi e sconosciuti pianeti che si spostavano secondo un moto sconosciuto e non del tutto naturale. Come fosse possibile sulle prime non se lo seppe spiegare, poi all'improvviso si ricordò di un racocnto del suo Maestro: anni prima, nel corso di una precedente guerra sacra, Kanon, fratello di Arles e suo successore nel possesso dell'Armatura d'Oro di Gemini, era riuscito ad ingannareuno Spectre di particolare abilità e potenza grazie ad un'illusione ben congegnata e sciolta solo dall'allora Spectre delle Viverna... era logico supporre allora che anche lui fosse rimasto vittima delle capacità illusorie di quel nuovo utilizzatore degli stessi poteri degli antichi Gemelli.
Tuttavia qualcosa all'improvviso attrasse la sua attenzione: una serie di luminose esplosioni sopra la sua testa. Marcus alzò allora il capo e rimase quasi spaventato da ciò che vedeva: rocce, detriti, meteore ed energia pura che si dirigevano indistintamente verso di lui, forse frutto di una collisione tra diversi corpi celesti. Una pioggia inesorabile, dalla quale, comprese fin da subito, non ci sarebbe potuto essere scampo alcuno! E anche difendersi era praticamente fuori questione: lo Scudo Oplitico non lo avrebbe protetto di certo contro l'energia della galassia che gli stava per arrivare contro, mentre la Barriera di Fuoco non poteva essere riorientata verso l'alto. Poteva quasi escludere che gettandosi di traverso potesse finire disperso chissà dove nell'universo, ma come poteva averne la certezza assoluta? Forse quella non era un'illusione, ma un'altra delle risorse di Gemini...
*Non posso restare qui a torturarmi prima di essere martoriato! Devo reagire e c'è un solo modo!*
E quel modo era un'altra eredità del suo Maestro, simile nella forma, ma diversa nella sostanza... tanto quanto era diversa la Meteora Avvolgente della scomparsa Castalia e che il suo allievo Seth aveva da poco appreso.

CITAZIONE
Pioggia di meteore infuocate
Imitando il Ryu Sei Ken del suo maestro, Marcus lancia una serie di Palle di Fuoco a ventaglio più o meno ampio (da uno fino a cinque metri di ampiezza) per un ammontare di centinaia di veloci attacchi, che, se focalizzati, possono anche portare alla fusione di determinate corazze. L'attacco può essere lanciato da fermo o anche in corsa e ogni colpo andato a segno ha lo stesso effetto di una Palla di Fuoco, ma in nessun caso può essere composto da Palle di Fuoco Esplosive.

Con la mano sinistra, libera dal bastone e liberata dal mantello, Marcus fece quindi scorrere all'inverso una tremenda pioggia di sfere infuocate, tante meteore che andarono a contrastare le decine di migliaia di frammenti in un cono di media larghezza, tre metri di salvezza. Tuttavia non fu abbastanza tempestivo e dal suo fuoco di sbarramento qualcosa sfuggire... e quel qualcosa apparve nella sua vera forma, quella di sfere di energia cosmica dorata.
Deviate o forse smorzate dall'impatto con quelli di fuoco, alcuni globi di energia andarono ad impattare contro la spalla sinistra, il torace, la gamba destra e il ginocchio sinitro, costringendolo quasi a crollare e a sorreggersi solamente con il suo bastone a lame.
Ansimante più per il dolore ricevuto che per lo sforzo fino a quel momento compiuto, Marcus era comunque riuscito a scampare la maggior parte dell'offensiva e si ritrovava quindi a dover valutare la situazione.
*Come si sente che manca la mia Armatura!* rimpianse quasi con rimorso. La considerazione che altrimenti si sarebbe incirnata, se non addirittura infranta contro una tale potenza fu quasi una consolazione che, ne era certo, neppure la sua corazza avrebbe accettato più di tanto.
Nicholas lo aveva distratto, aggirato, sorpreso e quasi fregato, usando un cosmo diffuso per riuscire a creare un attacco a pioggia che avrebbe potuto avere conseguenze più che devastanti se solo... quell'analisi gli fornì la soluzione, qualcosa che forse avrebbe posto fine a quell'incontro: avrebbe semplicemente ritorto la strategia dell'avversario contro lui stesso.
*Chi di cosmo ferisce,di cosmo perisce!*
Quindi, senza rialzarsi e fingendo di non riuscire a sollevarsi da quella posizione quasi inginocchiata, il Cavaliere della Fornace prese ad espandere il suo cosmo rosso in modo da espanderlo in tutte le direzioni, quasi a voler brillare come un sole in mezzo a quell'oscurità galattica. La rapida diffusione del suo cosmo caldo non solo avrebbe illuminato l'ambiente, ma l'avrebbe anche riscaldato e creare così un inganno teso a non far comprendere subito a Nicholas le fiamme che avrebbe fatto comparire dietro di lui sotto forma di un semicilindro di fuoco privo di chiusura verso l'alto, un muro ricurvo pronto ad abbattersi e a franare sul malcapitato avversario, il quale, se non si fosse allontanato o difeso per tempo, avrebbe subito una delle tecniche più potenti e devastanti del combattente italiano.

CITAZIONE
Implosione Flammica
Anziché creare una sfera di fuoco, Marcus crea un campo di fiamme di forma semicilindrica attorno al nemico tagliato sulla sommità. Le fiamme, che possono raggiungere picchi molto elevati, vengono poi utilizzate per scatenare un'implosione dello stesso cilindro di fuoco, alto due metri, e causare così gravi ustioni al nemico e la fusione delle corazze più deboli. Alcune corazze di miglior fattura potrebbero resistere alla fusione, ma non rimarrebbero comunque esenti da conseguenze.

Un colpo devastante per un nemico devastante. Forse era un pò esagerata, ma quella era la proporzione che in quel momento aveva il combattente di Bronzo del suo avversario d'Oro. E senza la sua Armatura, rischiava molto, forse anche troppo.
Sperava di non dover ricorrere ad altro, ma l'esperienza gli aveva spesso mostrato che purtroppo gli eventi si sviluppavano in maniera spesso contraria alle proprie intenzioni. Quello sarebbe stato l'ennesimo caso di quella legge non scritta, ma inderogabilmente posta dal Destino? Solo l'esito di quella mossa lo avrebbe mostrato. E senza un gesto, ma solo con un moto della volontà, l'attacco incominciò...

SPOILER (click to view)
Riassunto: Marcus subisce anche lui le cosneguenze dell'esplosione, anche se in grado minore per via della distanza dall'epicentro e del suo bastone, con il quale riesce a frenare il moto contrario. Quando finisce nella galassia capisce grazie alle proprie conoscenze di essere probabilmente finito in un'illusione, ma non ne ha la certezza e questo gli costa qualche secondo di ritardo nel frapporre la Pioggia di Meteore Infuocate all'Esplosione Galattica, subendo alcuni danni a varie parti del corpo. Con un pò di rammarico per non avere la protezione della sua cara Armatura, Marcus finge di non potersi rialzare per recuperare un pò di forze e nel frattempo espande il suo cosmo in modo da diffonderlo in tutto l'ambiente e cercare di alzare la temperatura e mascherare così l'Implosione Flammica che materializza e cerca di far scattare contro l'avversario.
 
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^Alucard^
view post Posted on 9/6/2010, 22:35




*Il galaxian explosion si abbattè in tutta la sua potenza sul campo di battaglia, cercando d'attingere l'obiettivo per cui era stato scatenato.
Ma, ancora una volta, Marcus si rivelò essere un avversario dotato di enorme caparbietà.
Con un rapido movimento delle braccia, il saint evocò un serie interminabile di meteore infuocate, le quali si frapposero efficacemente tra l'attacco del futuribile gemini ed il suo bersaglio.
Tale mossa, tuttavia, non fu totalmente sufficiente dallo schermare il cavaliere d'Atena da tutto quell'immenso potere scatenatogli contro.
Colpito duramente in alcune parti del corpo, Marcus apparve agli occhi di Nicholas provato e messo a dura prova.*


°Finalmente sono riuscito nel procurargli danni di una certa rilevanza...*

*Pensava l'aspirante gemini, mentre ancora una volta, la sinistra coscienza ch'albergava in lui si fece strada nei meandri della sua mente, fino a sussurargli una semplie parola.*


°Attento..°

*Ed il giovane aveva ben ragione di doverlo essere.
Gocce di sudore grondavano dagli aurei capelli di Nicholas, scorrendo lungo il volto e le vermiglie labbra fino a staccarsi dalla pelle e cadere al suolo.
Faceva caldo, troppo caldo, ed essendo l'avversario un maestro nel controllare il rosso elemento del fuoco, l'aspirante saint capì subito che qualcosa stava per accadere.
Per nulla voglioso d'esser colto impreparato, egli decise d'usare l'estrema tecnica di difesa insegnatagli da Shion: la Dimensional Ipersphera.
Quindi, senza ulteriori indugi, il giovane eresse la sua difesa intorno al proprio corpo, la quale prese si presentò sotto forma di una sfera dagli oscuri bordi, che alterava l'immagine degli oggetti che copriva, distorcendola.
Tempo un battito di ciglio ed anche l'offensiva di Marcus si manifestò in tutta la sua magnificenza.
Una colonna di fuoco dalla cima assente si materializzo attorno Nicholas, cingendolo e facendolo visivamente sparire all'interno del suo immenso vorticare di fiamme.
Per alcuni attimi ci fu silenzio.
Poi, dalla cima della colonna, un qualcosa sbucò fuori, lanciato velocemente lontano da quella incandescente struttura generata da Marcus.
Era Nicholas, il quale non era riuscito a reggere la pressione della tecnica lanciatagli, la quale aveva fatto collassare la sfera difensiva generando una specie di vuoto dall'effetto deflagrativo, che lo aveva letteralmente catapultato fuori dalla colonna di fuoco.
Ora il giovane, oltra alla spalla malconcia, presentava varie ustioni sulle braccia e alla schiena, anche se esse non erano di gravissima entita.
Tuttavia il rialzarsi, dopo aver subito tanto, era davvero difficoltoso, sia per la fatica, sia per il dolore che al momento immancabilmente era giunto.
Fu allora che Nicholas, ormai giunto alla fine delle proprie risorse, ferito nello spirito e nel corpo, non potè fare altro che porre fine al proprio duello.
Avrebbe lanciato quella che per lui rappresentava l'ultima offensiva, e se Marcus avesse in qualche modo eluso anche quella, avrebbe sicuramente vinto la contesa.
Così l'aspirante Gemini caricò il suo cosmo, facendolo bruciare fino alla fine.
Una tetra e duale voce emerse dalla bocca del ragazzo, mentre si preparava a muovere l'offensiv
a.*

- Insieme possiamo farcela... -

*Nel lasso di tempo di un secondo, il cavaliere esplose letteralemente generando un esplosione che si propagava dal suo stesso corpo ed investiva tutto ciò che incontrava a 360 gradi.
Con questa tecnica, Nicholas manifestava la propria ammirazione per il proprio avversario.
L'ultima sortita, infatti, non era stata portata nè con inganni, nè con raggiri.
Era una diretta manifestazione dell'arcano potere delle stelle che il giovane governava, ed egli sperava che Marcus avrebbe risposto facendo altrettanto.*



SPOILER (click to view)
TECNICHE UTILIZZATE

Dimensional Ipersphera: "Nulla esiste nel vuoto..."
Una sfera circonda Nicholas, e qualunque sia l'entità dell'attacco, sia esso fisico o cosmico, viene assorbito e proiettato in un'altra dimensione. La reale funzionalità della tecnica dipende ovviamente dal livello energetico del nemico,in quanto la sfera può andare incontro ad un collasso.

Galaxian Extinction:(TECNICA FINALE) "Possa la tua vita incontrare un mondo privo di luce."
Come l'esplosione di una stella arrivata alla fine della propria vita, così Nicholas è in grado di generare un'immensa deflagrazione che si propaga in ogni direzione avente come fulcro il saint stesso.





 
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view post Posted on 10/6/2010, 20:44
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Sarebbe stato troppo bello per essere vero: il suo avversario riuscì forse a subodorare l'inganno o forse era stato lui stesso ad esagerare con la credibilità scenica del suo diversivo, ma fatto stava che Nicholas si era chiuso in difesa prima ancora che la tecnica potesse avere il suo pieno effetto. Tuttavia Marcus riuscì comunque ad avere un successo, per quanto parziale: la potenza della tecnica fu infatti tale da riuscire a sfondare in parte la difesa dell'aspirante Cavaliere d'Oro, il quale, senza un'Armatura che ancora non gli competeva, non poté fare altro che salire fumante verso il cielo. Probabilmente, pensò, era riuscito ad infliggergli diverse scottature, se non ustioni, sulla parte posteriore del corpo, altrimenti tutto quel fumo non si sarebbe potuto spiegare altrettanto facilmente.
Ciò però non bastava a chiudere quel combattimento in suo favore... e non ci furono requie: non era passato che qualche istante dall'implosione del suo semicilindro di fuoco quando il futuribile Gemini cominciò ad espandere il suo cosmo a dismisura, come se lo stesse accumulando fino a saturarsi e poi esplodere! Il suo cosmo era ancora alto e diffuso, anche se non ancora intenso come prima di lanciare il suo attacco, mentre in quegli attimi il Cavaliere della Fornace ebbe l'impressione di trovarsi nel momento che precedeva la tempesta.
E fu precisamente ciò che avvenne: qualche secondo ancora e il cosmo di Nicholas esplose in una tremenda conflagrazione che tutto investiva e tutto ancora voleva investire. Non c'era più spazio per la fuga: l'illusione era caduta e la parete di pietra era riapparsa in tutta la sua limitante durezza dietro e di fianco a lui. E anche ad avere avuto lo spazio per scappare, non ne avrebbe avuto il tempo, perché l'attacco lo avrebbe comunque investito.
Con un senso di ineluttabilità, si accorse che c'era una sola cosa da fare: reagire al cosmo con il fuoco. Marcus condensò ancora una volta il proprio cosmo, richiamandolo dall'area dove lo aveva diffuso e arrivò a bruciarlo fino ai limiti estremi, al pari dell'avversario. Ma a differenza di come aveva fatto nel corso di quella stessa lotta, decise di non utilizzare di nuovo il suo bastone come catalizzatore del suo potere, ma di buttarlo e di usare i suoi nudi pugni per usare tutto il suo potere. E ancora una volta, utilizzò la prima tecnica che il suo Maestro gli aveva insegnato, come però non aveva mai fatto prima di allora.

CITAZIONE
Pugno di Fuoco
Marcus concentra la sua energia cosmica nei pugni portati indietro all'altezza del cuore e poi portati in avanti, rilasciando due fasci di fuoco ad alta temperatura, sufficiente per causare ustioni di secondo grado e di riscaldare le armature, in quanto i fasci sono a flusso continuo. Questo attacco ha una componente fisica, ma è essenzialmente cosmico e di solito è portato alle massime temperature raggiungibili tramite il suo cosmo.

Grandissimo, estremo era il potere che Marcus aveva riversato in quel suo attacco. Tanta era la forza utilizzata, che il Cavaliere si ritrovò senza accorgersene contro la parete di pietra, risospinto all'indietro dal suo stesso doppio fascio di fuoco o forse dalla forza dell'attacco dei Gemelli, che era arrivato molto vicino a lui, comprimendolo e facendolo sprofondare sempre più nella parete. Sarebbe riuscito a sfondare l'offensiva dirompente dell'avversario prima che fosse essa a distruggerlo? Non poteva che sperare di perforare l'onda esplosa dal cosmo avversario e poterlo così investire con le proprie fiamme...

SPOILER (click to view)
Riassunto: Marcus vede l'esito del suo attacco e capisce che non è finita. Poi vede Nicholas caricare il suo cosmo e per reazione usa il Pugno di Fuoco alla massima potenza. Nel momento in cui lancia la sua controffensiva, l'assalto di Nicholas è quasi arrivato addosso a Marcus, il quale si ritrova a sprofondare all'interno della parete.
Nota: l'attacco ha un livello tale da raggiungere il livello di una tecnica finale. La tecnica ferma sostanzialmente l'avanzata dell'Extinction, ma lascio all'avversario la decisione sull'esito della mia mossa, se trapassa la sua o se arrivano a fermarsi vicendevolmente.
 
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^Alucard^
view post Posted on 10/6/2010, 22:56




*La tecnica finale adoperata da Nicholas per tentare di porre fine al duello aveva incontrato sulla sua strada tutta la potenza e la determinazione di Marcus, manifestata sotto forma di due fasci di fuoco generati dai pugni stessi del saint.
Le due potenti energie si scontrarono l'una con l'altra ponendo la situazione in una temporanea stasi.
Nessuno dei due contendenti era evidentemente disposto a cedere, perciò entrambi continuavano a riversare nei loro rispettivi attacchi, tutto il potere ch'albergava nel proprio animo.
La luminosa e tetra sfera dell'aspirante gemini era tenuta a bada nel suo incedere dal luminoso e vermiglio raggio infuocato del saint della fornace.
Dopo alcuni momenti in cui lo scontro era apparentemente congelando, qualcosa accadde, qualcosa che mutò le cose e che spostò il piatto della bilancia a favore di Marcus.
Nicholas, affaticato dalle maggiori ferite riportate nell'arco della contesa, cominciò a lasciarsi andare, indebolendo conseguentemente la Galaxian Extinction, e lasciando che i fasci infuocati avanzassero pericolosamente.
Resosi conto della situazione, il guerriero dalla dorata chioma, diede un ultimo, determinato sguardo con le azzurrine iridi al proprio avversario.*


- No... Nooooooooooo... -

*Urlò in un impeto di furia attingendo tutte le ultime energie che gli rimanevano, riportando la situazione allo stato iniziale.
Ma ciò non fu comunque sufficiente.
Lo sforzo era stato immane e non determinante.
Fu così che gradatamente la sfera generata da Nicholas si spense, facendolo investire il giovane dall'attacco di Marcus, il quale lo spinse, in seguito, fino al muro dell'arena.
L'impatto fu tremendo e l'esposione di fiamme della tecnica del bronze saint avvolse l'aspirante gold saint definitivamente.
All'estinguersi delle fiamme, la situazione vedeva un Nicholas in ginocchio con le braccia chiuse a croce davanti alla testa ripiegata in una difensiva posizione sul petto.
Le bruciature, coprivano ora una gran parte degli arti del ragazzo, ed inoltre il dorato cosmo non brillava più.
La fatica era stata tanta che lo si poteva nitidamente sentire ansimare.*


- Ben fatto, saint della fornace... -

*Trovò la forza di dire Nicholas, mentre abbassava le braccia mostrando il viso annerito dalle fiamme che lo avevano investito.*

- Nulla mi è rimasto per portare avanti la nostra contesa.
Quindi ti annuncio che cedo. -

*Aggiunse poggiando i palmi delle mani al terreno per non cadere rovinosamente al terreno.*

- Sono contento di sapere che il santuario d'Atena può vantare un così valente protettore. -

*Disse abbozzando un sorriso di soddisfazione sul volto.
Il duello si era svolto in una maniera eccelsa, e Nicholas si era spinto al massimo per sopraffare l'avversario, dando il meglio di sè, e solo questo contava per lui...
Non essersi risparmiato...
Non aver ceduto fino all'ultimo.*
 
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view post Posted on 11/6/2010, 12:29
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Affrontare una simile ondata devastante era un'esperienza molto dura, ai limiti del sostenibile, compresso com'era dalla forza dell'avanzare dell'esplosione e dall'inatteso contraccolpo del suo attacco. La semplice pietra non poteva reggere il confronto e ormai la figura del Cavaliere della Fornace stava involontariamente scavando quello che doveva essere un divisorio tra i contendenti e il pubblico... stava lentamente andando oltre i confini, stava superando i limiti, anche se in una maniera inattesa e non certo salutare. Per quanto ancora si sarebbe protratta quella situazione?
Stava quasi per disperare, quando alla fine fu l'avversario a mostrare segni di cedimento, restringendo, pur di poco, la portata del proprio cosmo. Quel fatto spinse il Cavaliere a rinsaldare il proprio sforzo e a riversare ancora forze per cercare di vincere la resistenza di Nicholas. E così, qualche istante più tardi, la tenacia del Cavaliere di Bronzo ebbe la meglio sulla pari forza dell'aspirante Cavaliere d'Oro, sfondando la sua offensiva e arrivando a lambire il corpo di Nicholas.
Ottenuto quel risultato, però, Marcus si fermò dopo poco: quello non era un nemico e dopo avergli procurato un grave danno da logoramento e varie ustioni su varie parti del corpo, non aveva senso accanirsi o continuare l'offensiva in modo da procurargli danni permanenti, se non addirittura ucciderlo. Con i pugni ancora protesi ei muscoli rigidi per l'immane sforzo compiuto, l'Italiano vide il risultato della propria fatica, stravolto, ma forse ancora abbastanza pronto di spirito per reagire ad altri eventuali assalti. Tuttavia non ce ne fu bisogno: il vecchio conoscente si mostrò così com'era, stanco e bruciato, ma ancora vivo e sostanzialmente integro... anche se non abbastanza da continuare, come gli annunciarono le sue parole e poi il suo cedimento.
Era finita. In quel momento si poteva davvero dire che fosse arrivata la conclusione. E con essa, lo scioglimento della tensione, che portò il caldo combattente a rilassarsi fino quasi a rimanere seduto in quella conca come se fosse in una di quelle poltrone a forma di semisfera cava che aveva visto a Parigi... un pezzo che non poteva definire come d'artigianato, quanto come il frutto di una mente idiota che non aveva niente di meglio da fare che farsi passare per artista della decorazione casalinga. E c'era anche chi comprava obbrobri simili!
*Non che il resto dell'arena sia messo molto meglio...* si disse guardando quasi distrattamente l'ambiente dietro all'avversario svenuto, a dir poco devastato dal combattimento appena concluso. *Devastato come lo sarò io domani* soggiunse fra sé con un mezzo sorriso sul volto, considerando come il momento peggiore di qualsiasi combattente, il giorno dopo, dovesse ancora arrivare con tutte le conseguenze del caso.
Dopo non seppe quanto tempo, Marcus trovò la volontà e la forza per tirarsi su e non giacere sulla pietra incavata in maniera così innaturale. *Il Grande Tempio ha sborsato così tanto per creare un luogo di confronto del genere e tu guarda che disastro... meno male che non c'erano spettatori, altrimenti ci sarebbero state non poche vittime! Alla faccia della custodia...* pensò, quasi divergendo dal complimento che Nicholas gli aveva rivolto prima di cedere alla fatica e alle ferite riportate.
Con uno sbuffo di fatica, il ragazzo si chinò a raccogliere l'arma che lo aveva accompagnato in quella lotta. Era incredibile, ma in qualche modo, da quando l'aveva guadagnata nella sua prima missione da Cavaliere, quell'arma era stata in grado di resistere all'impensabile e gli era stata inverosimilmente utile quasi fosse una parte di lui, nonostante Atena avesse bandito l'uso delle armi... anche se erano veramente in pochi ad aver ubbidito a quel comando. Persino tre dei suoi cinque migliori paladini, tre degli antichi compagni del suo Maestro, avevano combattuto in piena violazione di tale ordine secolare...
Con uno scatto, le lame rientrarono nel bastone e con verso che esprimeva tutta la sua fatica, Marcus usò il proprio torfeo di guerra per rialzarsi. *Meglio non stare qui a pensare troppo. Devo avvertire l'Infermeria, poi me ne andrò a riposare... se no chissà cosa sarei capace di fare!*
Fu così che il vincitore se ne andò. La contesa era finita e il giorno dopo avrebbe riferito quanto doveva, in attesa che le conseguenze, tutte le conseguenze, si manifestassero. Ci sarebbe stato un altro Cavaliere d'Oro dopo quell'inglese?
*Non spetta a me deciderlo.*
Aveva vinto e tanto gli bastava... ma era sicuro che se entrambi avessero avuto le Armature delle rispettive costellazioni, la battaglia non si sarebbe svolta allo stesso modo. Preferiva non sapere come sarebbe andata, ma probabilmente non se ne sarebbe andato sulle sue gambe...
 
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12 replies since 16/5/2010, 23:34   253 views
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