CITAZIONE
Armatura: Armatura di Bronzo della Fornace
Livello: III
Il piano che aveva concepito era semplice e quindi potenzialmente molto efficace. Ma come sempre, tra il dire e il fare c'era di mezzo il mare... e il cosmo. Pensava di chiudere lo scontro in quel momento, ma molto spesso i progetti a breve termine non si concludevano come sperava chi li ideava: il Cavaliere non sapeva assolutamente come lo Spectre avesse fatto ad accorgersi della manovra in atto alle sue spalle, ma fatto stava che il suo avversario era riuscito a riattivare il proprio cosmo e a spostarsi prima che i Vapori della Fornace potessero raggiungerlo.
E il suo creatore trattenne a stento un'imprecazione, più che altro per rispetto del luogo ove si trovava... o almeno credeva di trovarsi.
Poco dopo il nemico, meno fiaccato di com'era apparso dopo essere uscito dalla cortina, fece un ampio giro e finì anch'egli nella navata sinistra. Ma soprattutto non lo fece a mani lunghe: senza alcun rispetto per quello che poteva essere il luogo sacro di una fede diversa, il nemico senza nome creò e lanciò contro la cortina rossa una sfera di fuoco del diametro di qualche metro almeno.
*
Ma che...? Allora ha un cosmo igneo!?*
Non fece in tempo a chiedersi nulla, perché la creazione cosmica del nemico viaggiò a forte velocità e l'Armatura diede al proprio Cavaliere un pungolo indolore, ma innegabilmente vero e presente. Allora il combattente del Grande Tempio si riscosse e balzò all'indietro, stendendo in avanti le braccia.
CITAZIONE
Barriera di Fuoco Cosmico
Marcus stende in avanti le mani completamente aperte e con i palmi rivolti all'esterno per erigere una sorta di muro di fuoco capace di fornire protezione contro gli attacchi cosmici e condotti con energie fredde. Ha una certa parziale efficacia anche contro gli attacchi psichici, ma non può nulla contro gli attacchi fisici.
Lo scoppio fu devastante e investì tutta l'area dei Vapori, disperdendoli. Ma non fu l'unica cosa ad essere persa nell'esplosione: anche le colonne nell'area investita dall'esplosione vennero devastate e vennero ridotte in pezzi.
Per sua fortuna e grazie all'avvertimento della propria corazza, il Cavaliere venne investito solo dall'onda d'urto dell'esplosione e i residui cosmici vennero assorbiti o deviati dalla barriera di fuoco.
Purtroppo però, la difesa era solo cosmica ed elementale, per cui alcuni pezzi riuscirono a passarvi attraverso con tutta la loro violenza, investendo il combattente con tutta la loro forza. Purtroppo o per fortuna, una pietra lo colpì dritto sul giustacuore e se non ci fosse stato, il colpo sarebbe stato decisamente più duro... come quello che si era beccato allo stomaco, insieme alle varie schege che gli avevano causato vari tagli superficiali lungo tutto il tronco e le gambe nelle parti lasciate scoperte dall'Armatura. Il mantello sforacchiato come se fosse uscito da una sparatoria completava un quadro non esaltante, ma neppure tragico.
Una volta posti i piedi a terra, portò il destro più avanti del sinistro, annullò la barriera e si piegò leggermente in avanti per assorbire meglio il salto con l'attrito e gli stivali d'arme. Arrivò a toccare il muro con il tacco sinistro e allora rimase piegato un pò più a lungo, fingendo di non aver subito niente per non farsi attaccare a rapido giro dallo Spectre e nel frattempo cercava di mettere insieme le idee, oltre al suo corpo.
*
Ma che diavolo...? Com'è possibile tutto questo? Se aveva un cosmo di fuoco come il mio, perché non l'ha usato per resistere ai Vapori? Chiunque se ne poteva accorgere facilmente... E ora questo!*
Rialzò la testa, osservando la devastazione causata dal nemico: la navata centrale era deturpata, il pavimento era un mezzo cratere e mancava una decina di colonne per lato. Un colpo davvero terribile.
*
E ci voleva un colpo del genere per stanarmi? Non ha capito nulla, proprio come nessuno Spectre ha capito qualcosa del mondo. E temo che non sia neppure uno dei disperati plagiati da Hades...*
Come se poi la distinzione avesse un qualche senso, sembrò voler dire l'Armatura: su un campo di battaglia conoscere il nemico era importante, ma prima di pensare alla sua redenzione bisognava pensare alla propria integrità... la stessa integrità che il nemico a una quindicina di metri da lui voleva distruggere a cosmo spianato.
Ma non ci sarebbe riuscito. Aspettò quindi che il nemico fosse a qualche metro da lui, poi si confuse di nuovo tra la nebbia rossa.
CITAZIONE
Vapori della Fornace
Marcus sfrutta il proprio caldo cosmo in una maniera più astuta e indiretta, riuscendo a manipolare il calore dell'aria per creare una cortina dall'aspetto di una nebbia rossa in un'area cinque metri quadrati nel suo campo visivo o anche attorno a sé. La cortina ha alcune peculiarità: innanzitutto, anche se non molto, può causare scottature a tutti quelli che non possiedono un cosmo igneo perché si tratta di una nebbia calda e il Cavaliere può spostarla a proprio piacimento una volta intessuta; inoltre Marcus può anche incendiare la nebbia, scatenando a piacimento un inferno di fiamme, anche se solo a partire dal turno seguente a quello della formazione della nebbia stessa.
Ovviamente la nebbia sarà soggetta a tutte le leggi della fisica e quindi condizioni di vento o di pioggia renderanno questa nebbia inutile nonostante la volontà del Cavaliere.
Ancora una volta quello strumento versatile gli avrebbe probabilmente salvato la vita. Il combattente italiano approfittò del fatto di torvarsi proprio vicino al muro per darsi una spinta e proiettarsi al di fuori della cortina stessa senza usare più cosmo di quanto gli servisse per muoversi e mantenere in piedi quella cortina. Convinto che l'avversario non si sarebbe fermato pur di lanciare la sua offensiva, si slacciò il suo mantello in volo e lasciò a cadere nel mezzo della nebbia. In tal modo il nemico, se anche avesse visto un guizzo, sarebbe rimasto confuso dal secondo movimento per il tempo sufficiente al Cavaliere a rialzarsi e a reagire.
Se proprio avesse avuto fortuna, cosa di cui dubitava, il nemico avrebbe lanciato la sua offensiva alla cieca contro il mantello o in mezzo alla nebbia...
Condizioni fisiche: impatto alla bocca dello stomaco, tagli ed escoriazioni superficiali sul tronco e sulle gambe nella poca parte scoperta delle stesse.
Condizioni dell'Armatura: sostanzialmente integra, con un'ammaccatura poco rilevante sul giustacuore.
Riassunto azioni: Marcus, vedendo il nemico accorgersi chissà come della sua manovra e sfuggire alla stessa, trattiene un'imprecazione. Quando Oytis lancia una grossa sfera di fuoco ne rimane stupito, ma, pungolato dall'Armatura, salta all'indietro ed erige una barriera, subendo in pratica l'onda d'urto dell'attacco in maniera non frontale e vari pezzi delle colonne, non arrestati dalla sua difesa meramente cosmica. Alla fine Marcus arriva fino al muro seguendo una traiettoria obliqua rispetto alla sua posizione precedente e ne approfitta per riprendersi e riordinare le idee.
Accorgendosi del nemico in avvicinamento che varca la distanza creatasi tra i due, crea una nuova nebbia rossa con intenti tattici, quindi usa il muro che ha toccato con il solo piede sinistro per saltare via senza impiegare più cosmo del dovuto e quindi non scoprirsi. In mezzo alla fitta nebbia, Marcus lascia cadere il proprio mantello con lo scopo di ingannare il nemico e farlo esitare o, in caso di estrema fortuna, fargli usare il proprio cosmo a vuoto.