Warwizard & Gray vs Aioros & Dursinger, Sala dell'Unione [Ottavi]

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view post Posted on 2/11/2009, 23:16

J

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II° Turno

Warwizard & Gray

vs

Aioros & Dursinger

Sala dell'Unione [Ottavi]

Un brivido attraversa il vostro corpo, mentre i sensi si affievoliscono di nuovo, non appena venite a contatto con il portale. Quando li riacquistate siete in un'arena, con al fianco il vostro compagno di battaglia, pronti a dar pugna.


Campo di Battaglia: Arena dei Fuochi
Condizioni climatiche: /
Temperatura: 18 °C
Descrizione: La stanza risulta un cubo di 500 metri di lato, composto da marmo color grigio, di spessore pressochè infinito. La stanza è buia, se non fosse per la presenza di fiammelle color sangue di varia dimensione e di posizionamento casuale (totalmente eteree e quindi indistruttibili). Ne consegue una penombra generale, con zone di perfetta visibilità alternate ad altre d'ombra.

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(L'immagine vuol essere uno spunto per la descrizione e non un vincolo. I giocatori si possono sentire liberi di descrivere il tutto in modo diverso, pur attenendosi a ciò che è scritto in questo post)

Post Minimi: post di presentazione + due post di combattimento
Limite di tempo: 45 giorni
Penalità di giudizio: -1 punto per ogni ritardo dopo tre giorni

Impossibilità a teletrasportarsi al di fuori dell’arena

Ore 0.01 del 3 Novembre: Start!

~

Ordine di postaggio: Squadra A (Warwizard & Gray)--> Squadra B (Aioros & Dursinger)
(A voi scegliere chi della squadra posterà per primo. Una volta scelto, tare ordine rimarrà per tutto il duello)

Regolamento 2vs2: QUI

~

Dati obbligatori

• Nome Armatura
• Resistenza Armatura
• Ruolo nella Squadra (Attaccante/Difensore o Stratega, ruolo che rimarrà fisso)
• Quote delle tecniche usate
• Riassunto (solo nel caso in cui si reputi il post poco comprensibile)
• Legenda del post (quali simboli si usano)

(Questi dati sono obbligatori e sono considerati necessari per far comprendere il post)

Dati opzionali

• Status fisico
• Status armatura
• Status psicologico
• Tutto ciò che non rientra tra i dati obbligatori

(Questi dati non sono obbligatori e possono essere inseriti a discrezione del giocatore)



© Luxifer



Edited by _Luxifer_ - 2/11/2009, 23:43
 
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G r a y
view post Posted on 5/11/2009, 20:01






GDR: II Round - Babel Tower
PG: Axel di Beta Uma
CLOTH: God Robe di Beta UMa, liv. V
RUOLO: Attaccante/Difensore
LINK SCHEDA: [x]




CITAZIONE

*Narrato*
°Pensato°
«Parlato»


POST I




Senza esitazione alcuna, Axel aveva seguito Marcus nel portale. Malgrado si trattasse di un vero e proprio salto nel buio - in tutti i sensi - il guerriero di Odino non provava timore alcuno; sapeva che, qualunque cosa fosse accaduta, non sarebbe stato solo ad affrontarla: ci sarebbe stato il saint della Fornace con lui, ed inspiegabilmente, Axel riponeva in lui una fiducia incondizionata. Il che era strano, a pensarci bene; mai prima d’allora il ragazzo aveva provato un sì forte senso di cameratismo verso un individuo che non fosse uno dei suoi compagni abituali, un God Warrior come lui. Se si escludeva Baian, certo. Ad ogni modo, la frittata era fatta. La decisione era stata presa, il misterioso portale imboccato. Restava da vedere dove esso avrebbe condotto, e da subito fu chiaro che già stabilire quello sarebbe stata un’ardua impresa: d’improvviso, i sensi del giovane presero ad offuscarsi. La visibilità tacevasi sempre più scarsa, confondendo i contorni della realtà; ben presto, Axel perse del tutto conoscenza, un increscioso fenomeno che aveva la fastidiosa tendenza a ripetersi all’infinito, nelle ultime ore. Odiava svenire. Inconsciamente, lo riteneva un senso di debolezza, e la debolezza era una parte del suo essere che stava disperatamente cercando di sopprimere dentro di sé, da quando era stato investito cavaliere.


Con questi pensieri in libertà, Axel riaprì gli occhi: ci volle qualche istante affinché la vista si adeguasse all’incredibile panorama che gli si profilava davanti, e tutt’intorno.
Si trovava su un pavimento marmoreo, presumibilmente grigio, ma illuminato da suggestivi bagliori rubinacei. Alzò lo sguardo per determinare la fonte di quella incantevole luce soffusa; immediatamente, trovò ciò che stava cercando: un’indiscriminata quantità di fiammelle rosso rubino si stagliavano nell’ambiente circostante, poste tra loro senza alcun ordine apparente.
Facendo appello alla propria esperienza, il giovane potè subito determinare che non si trattava di fiamme naturali: o, perlomeno, non erano quelle le fiamme con cui era abituato a trattare. No, aveva la netta sensazione che si trattasse dei cosiddetti fuochi fatui, che si dicevano apparire di notte nei cimiteri.*


°Perfetto.. L’ambientazione cimiteriale era giusto quello che ci voleva..°


*Pensò sarcastico rialzandosi. Notò senza particolare stupore che il suo cosmo era tornato, ai livelli insolitamente elevati di quando aveva combattuto contro Violet. Un altro mistero svelato. Con tutta probabilità, era opera di Omonoia, o di colui del quale il bellissimo angelo dell’Unione si faceva rappresentante. Tutti loro, cavalieri accorsi alla chiamata del fato, stavano subendo una serie ininterrotta di manipolazioni e costrizioni.. La qual cosa non faceva esattamente impazzire Axel, che, però, non potè far altro che accettare con infastidita rassegnazione le condizioni del gioco a cui lui stesso aveva deciso di partecipare, sin dal momento in cui non aveva deciso di bruciare quella maledetta lettera di convocazione.*


°La situazione non mi piace granchè, ma tant’è.. Sono in ballo, tanto vale ballare.°


*Il suo umore fu sostanzialmente rallegrato alla vista di Marcus; anche lui ce l’aveva fatta a giungere in quella misteriosa arena sano e salvo. Axel ne fu felice. Gli sorrise genuinamente, avvicinandosi a lui, additando col pollice della mano sinistra la più vicina delle fiammelle:*


«Curiosa, l’ambientazione che il destino sembra aver scelto per il nostro prossimo scontro. Invero, ben si sposa con quelli che sono i miei poteri: sai, mi è concesso da Odino il pieno controllo delle energie fredde, quanto di quelle calde. Una strana coincidenza, non credi?..»


*Continuò, in tono assolutamente confidenziale, come se conoscesse da sempre il suo interlocutore. Fu solo a quel punto che si rese conto di conoscere ben poco di lui, ed in particolare di ciò che sapeva fare. La possibilità di dover sostenere uno scontro stando nella stessa squadra era decisamente alta, e conoscere le rispettive abilità sarebbe stato un vantaggio considerevole. Senza porsi particolari problemi, gli chiese con curiosità:*


«E tu? Quali sono le tue abilità? Immagino già saprai quanto potrà essere importante coordinare i nostri poteri, in caso di scontro.. E non credo che siamo qui per un scampagnata.. Ahah!»


*Eh già, quel Marcus gli ispirava proprio simpatia. Trovarsi a ridere e scherzare con lui sembrava la cosa più naturale del mondo, anche se forse non era quello il momento più adatto: ben presto, si disse, sarebbero arrivati i loro sfidanti, o presunti tali. I suoi occhi azzurri, illuminati dei sanguigni bagliori emanati dalle eteree fiamme, si dedicarono allo squadrare con maggiore attenzione il paesaggio circostante. La visibilità era decisamente scarsa in alcune zone d’ombra, e sorprendentemente chiara nelle zone circostanti i fuochi fatui. Poteva essere tanto un vantaggio quanto uno svantaggio; per quanto ne sapeva, gli avversari potevano essere già lì da un bel po’, annidati nell’ombra, aspettando di coglierli di sorpresa. Il pensiero lo fece tornare immediatamente più serio. Si avvicinò ulteriormente a Marcus, accorciando le distanze in modo che solo lui potesse sentire le sue parole:*


«Da ora si fa sul serio.. Meglio stare in guardia. Sei pronto?»


*Sorrise nuovamente, mentre un brivido di adrenalina gli percorreva la schiena. Ormai ne era sicuro: lui e Marcus erano ormai una squadra, e nessuno sarebbe stato mai in grado di batterli...*





 
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view post Posted on 7/11/2009, 22:23
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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CITAZIONE

Secondo Turno del Babel Tower
Corazza: Armatura di Bronzo della Fornace, livello III
Ruolo: Stratega


Legenda:
"Parlato"
*Pensato*


Marcus non lo diede a vedere, ma quando varcò il portale sentì in sé la calma tipica di chi stava per andare sul patibolo... ed in effetti quello poteva essere ben più di un salto nel vuoto. Tuttavia la consapevolezza di non essere solo e di avere vicino non solo la sua fidata ed insostituibile Armatura, ma anche un compagno di squadra e un amico, vero o imposto che fosse, lo aiutò a superare quello schermo d'argento che velava ciò che si nascondeva dietro di sé.
Il Cavaliere quindi compì il passo che poteva essere anche fatale, ma che si rivelò letteralmente un salto nel buio: non fu doloroso, ma semplicemente dopo aver visto la corrente argentea, non vide più nulla. E non sentì più nulla. Né addirittura si ricordò di aver percepito una qualche cosa diversa dal senso di vuoto e di vertigine che lo aveva spinto a chiudere gli occhi contro la sua volontà. Riavutosi da quell'esperienza traumatica e dopo chissà quanto tempo, percepì di nuovo il cosmo della sua Armatura che lo pungolava e lo spingeva a rialzarsi con una certa urgenza e con una preoccupazione tipica di chi era molto affezionata alla persona da risvegliare e anche vagamente impaurita dalla situazione generale.
E nessuno avrebbe potuto dare torto alla sacra corazza di Bronzo, visto il luogo dove il Cavaliere si risvegliò: si ritrovò infatti disteso a terra, stavolta volgendo la schiena a quello che poteva essere l'alto, in un locale dominato da ombre lunghe interrotte da una luminosità di incerta intensità. Guardandosi attorno, Marcus poté vedere una moltitudine di fiamme innaturali che aleggiavano per tutta la stanza, a perdita d'occhio... e l'occhio alla fine si perse: quello in cui era finito era un campo sterminato di fiamme color sangue, che illuminavano fiocamente parti dell'area, lasciando molte altre in penombra, se non completamente in ombra.
Indicibile. Inverosimile... ed inquietantemente etereo: tale era lo spettacolo che si profilava dinnanzi al Cavaliere della Fornace. Senza che quasi se ne accorgesse, Marcus aveva riottenuto di nuovo il suo cosmo, tornato ai livelli superiori dello scontro precedente, e con esso anche le sue percezioni. Da quello che però poté comprendere mediante la sua sensibilità cosmica, non dedusse nulla di normale o naturale: nessuna di quelle fiamme conteneva in sé la benché minima traccia cosmica né contenevano alcuna sostanza fisica avvertibile con la vista o altro. Non si azzardò a toccare le fiamme rosse come il sangue e non come il fuoco, ma anche così sarebbe stato più che probabile che nulla le avrebbe scalfite e che altrettanto probabilmente non avrebbero intralciato in alcuna maniera il combattimento se non con la loro divisione.

Venne allontanato dalle sue congetture dal proprio compagno di suqadra, che si era poco prima presentato, secondo i suoi ricordi, come Axel, Cavaliere di Asgard di Beta Uma... titolo che ovviamente gli disse poco o niente, non essendosi mai avventurato fin nella terra nativa del suo nuovo improvvisato amico. Quest'ultimo ebbe la giusta intuizione di dirgli che poteva controllare a proprio piacere sia le energie fredde sia, paradossalmente, quelle calde. Il tutto condito con uno scherzo che precedeva un sussurro che lo invitava a stare pronto all'azione.
Tuttavia non si percepiva ancora nulla all'orizzonte e decisedi sfruttare questo vantaggio per rispondere ad Axel con la stessa voce bassa e praticamente incomprensibile a lungo raggio e forse anche inudibile: "Durante il mio addestramento ho imparato a manipolare le sole energie calde tipiche di una Fornace, ma i tuoi poteri contraddittori Axel ci saranno molto utili perché..." e gli espose la sua strategia sul modo di procedere e su quello che aveva intenzione di produrre con un pizzico di fortuna.
"Bene, prepariamoci: come hai detto, non sarà una scampagnata e pagheremo ogni minimo errore."
Quindi si allontanò rapidamente in una zona d'ombra a destra e un pò più indietro rispetto ad Axel e, senza che ci fosse ancora nessuno a portata di cosmo, sparì completamente, azzerando ogni più flebile traccia: se il piano avesse funzionato, sarebbe tornato percepibile solo per i pochi secondi necessari a completare la fase che a lui competeva.
*Divide et impera!* pensò lui, presto seguito dall'Armatura nel nascondere ogni minima tracciabilità cosmica.
Presto i loro avversari, chiunque fossero, avrebbero visto i fuochi d'artificio...
 
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Dursinger
view post Posted on 11/11/2009, 00:32




SPOILER (click to view)
Gdr : II scontro Babel Tower
Nome armatura: Alpha Uma, liv V
ruolo: attaccante/difensore
Parlato
Pensato


Mentre si avvicinava al portale argentato nel quale era scomparso il suo amico ebbe un attimo di esitazione, cosa avrebbe trovato dall'altra parte? Forse si trattava di una trappola tesa a quei cavalieri giunti da tutto il mondo per far si che perissero o si eliminassero l'un l'altro così da indebolire le schiere degli eserciti divini sì da permettere l'ascesa di un nuovo nemico. Non lo sapeva. La sua unica certezza era il compagno che il destino gli aveva donato per affrontare il prossimo scontro, ed essendosi inoltrato così tanto nella torre vano sarebbe stato qualsiasi desiderio di ritorno. Avrebbe fatto ciò per cui era da sempre stato addestrato..combattere con valore e,in caso, morire con onore così da essere eletto per sedere insieme ai grandi eroi del passato nel valhalla al cospetto di Odino.
Mentre le sue membra toccavano la barriera argentata sentì che i suoi sensi si affievolivano per l'ennesima volta da quando aveva iniziato il suo strano viaggio all'interno della torre.La strana sensazione di un sonno senza sogni lo avvolse e rimase per un tempo indefinito. Quando la realtà ricominciò a prendere forma intorno a sè si ritrovò sdraiato su un freddo pavimento che pareva essere di marmo.L'armatura non gravava più su di lui poichè era sostenuta dalla forza del cosmo tornato potente come quando aveva combattuto contro l'emissario degli inferi Papillon, una forza che prima di quel suo combattimento non aveva mai provato e che ora tornava avvolgendo le ali del drago con la sua forza ed il suo vigore.
Dopo aver riacquisito la coscenza di sè e del suo cosmo riaprì gli occhi ritrovandosi immerso in un'area nella quale si alternavano le tenebre più profonde a flebili luci cremisi proiettate da fiammelle rosse sospese in aria apparentemente senza nessun'ordine preciso.Spinto dalla curiosità passò una mano su un fuoco che aleggiava poco al di sopra della sua faccia, e che quindi lo illuminava chiaramente, e potè notare che quelle fiamme erano assolutamente innocue poichè non erano in grado di bruciare ma solo di illuminare.
Suppongo che così debba apparire alle anime dei morti l'Hel,il luogo in cui cadono coloro che senza la gloria della morte in battaglia raggiungono al termine della loro esistenza
pronunciò tra sè e sè mentre lentamente si levava in piedi cercando guardandosi intorno alla ricerca del suo compagno e dei suoi avversari.
Dapprima non vide nessuno,e si fece avanti in lui lo sconforto per non avere accanto il compagno che il destino aveva legato a lui, Aioros generale dei mari, in seguito individuò una figura illuminata a stento dalla luce di alcuni fuochi ma potè capire ben presto che non si trattava del suo compagno.
Si avvicinò cautamente tendendo l'orecchio per poter percepire eventuali suoni o rumori che tradissero altre sinistre presenze ed i muscoli rilassati pronti a contrarsi nel caso di un attacco improvviso da parte della figura che si trovava poco distante da lui. Giunto ad una decina di metri si fermò riconoscendo infine la figura di Axel,anche lui valoroso guerriero di Odino conosciuto di vista ma con il quale tuttavia non aveva avuto modo di parlare.

Cavaliere di Asgard proclamò ad alta voce ergendosi fiero e con voce tonante Il mio nome è Uriel, come te guerriero di Odino, custode di Alpha uma le vistigia del drago del nord. A lungo il fato ha tardato la nostra presentazione e crudele il destino ci ha posti l'uno sul cammino dell'altro ma confido invero che questa sia una prova a cui siamo sottoposti da Odino il quale vuol misurar nella pugna il valore dell'uno e dell'altro.Con un compagno abbiamo varcato entrambi le soglie dei portali argentati eppure vedo che qui siamo soli entrambi,forse devono ancora arrivare o forse si son ritirati temendo il duello tremendo,ma confido che colui che è stato scelto per ergersi al mio fianco in battaglia sia trattenuto nell'oblio che precedette questto luogo.Attenderò dunque il suo arrivo e quello del tuo compagno così che la sfida possa avere un leale svolgimento così come è stato deciso dalla bella Omonoia,angelo dell'unione. Solo una cosa ti chiedo.. di non trattenere la tua mano sapendomi compagno e di combattere valorosamente secondo quanto prescritto dal Dio,poichè io lo farò e non mi tratterrò. Possa vincere tra noi colui che verrà favorito dal volere divino"

Terminato quindi di parlare accennò un mezzo inchino per poi allontanarsi di alcuni metri senza volgere le spalle al compagno-avversario e si dispose nella posizione di guardia con entrambe le braccia poste a difesa del volto ,la gamba destra vanzata di un passo rispetto alla sinistra che teneva il tallone sollevato da terrà così da avere una maggiore stabilità e mobilità. In silenzio attese lo svolgersi degli eventi.
Aioros,amico, perchè tardi?
 
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Aioros
view post Posted on 12/11/2009, 22:37




~ L’oblio contrastato dall’amicizia ~

Aveva preso l’iniziativa e, senza pensarci due volte, aveva varcato l’argenteo portale creato da Omonoia ma, purtroppo, non aveva fatto i conti con gli effetti collaterali che ciò avrebbe causato. Infatti, non appena il varco venne attraversato un brivido percorse dapprima la schiena e, poi, l’intero corpo del Cavaliere lasciando che lentamente i sensi di questi venissero spenti uno ad uno inesorabilmente.
Lottò, Aioros, contro il tutto sperando che con la sola forza di volontà riuscisse a resistere ed a mutare la propria sorte ma, purtroppo per lui, non vi riuscì abbandonandosi e lasciandosi cadere pur continuando a stringere, inconsciamente, la dorata lancia sua fedele amica.
Una oscurità latente che l’abbraccia e l’avvolge senza sosta continua a cullarlo come madre generosa, lasciando ch’egli non si risvegli dal sonno che gli è stato procurato ma gli incubi si susseguono veloci, uno dietro l’altro, come se non volessero lasciare pace alcuna ad Aioros, come se volessero torturarlo e sfinirlo psicologicamente al solo scopo di non lasciarlo avanzare nel torneo. E’ ancora quell’antica notte a non concedergli sonno, la notte in cui venne risvegliato il suo incubo peggiore, quello che devastò senza pietà alcuna il villaggio in cui aveva vissuto sin dalla più tenera età, il villaggio che gli aveva dato una identità! Era morto, sepolto, così come la maggior parte delle persone che lo avevano visto crescere e l’avevano aiutato in quel lungo percorso; tutto finito e già li la sua identità aveva subito una dura, se non grave perdita: ancora una volta si ritrovava senza alcuna identità. L’addestramento a Generale sembrò dargli delle risposte, risposte che non furono abbastanza e così Aioros si ritrova di nuovo punto e a capo, smarrito e perso nei meandri del suo animo.
Sembra non respirare, sembra annegare in quel miasma di terrore che l’assale a perdifiato senza riuscire a riprendere i sensi perduti, lasciando che quella tortura continui all’infinito senza concedergli nessuna tregua ma, infine, un fioco bagliore di luce che gli scalda l’animo, donandogli un senso di pace simile a quello che in prima istanza gli aveva provocato la stessa Omonoia.
In quel bagliore riconobbe la figura amica di Uriel, pronto a tendergli la mano ed a tirarlo fuori dal buio più profondo che circondava il suo animo e, senza alcuna esitazione allungò la mano per stringere quella del God Warrior e…

Ancora oscurita!
Anzi, no, stavolta era diverso visto che v’era qualche cosa che seppur flebilmente illuminava quel luogo.
Freddo, sentiva freddo e ciò era dovuto al freddo marmo sul quale era disteso, d’un grigio talmente scuro, da sembrare infinitamente profondo da provocargli per un attimo vertigini. Scosse il capo con violenza, per poi alzarsi in piedi e guardare ora con dilagante interesse il luogo dove era giunto dopo essersi svegliato da quel tormento e si rese conto di trovarsi in uno scorcio di semi oscurità, a tratti flebilmente illuminato da quelle che sembravano essere fiammelle d’un fuoco vivo, color sangue: davvero innaturale.
L’intera scena era capace di far raggelare il suo sangue, quasi si trovasse nella scena d’un film dell’orrore. Seppur con riluttanza, tentò di tastare quella fiamma: doveva sapere s’essa fosse dolorosa e se in sé celasse il calore proprio delle fiamme ma, con suo grande stupore, si rese conto che queste non erano nulla di più se non un ornamento o semplici fiaccole che avrebbero illuminato un poco di più quella che doveva essere l’arena di scontro. Si svegliò giusto in tempo per ascoltare buona parte del discorso fatto dal compagno che l’avrebbe accompagnato per l’intero scontro e, di certo, gli doveva di già un grande, immenso favore. Grazie all’amicizia che s’era venuta a creare tra i due combattenti egli era riuscito ad uscir fuori da quella oscurità latente, permettendogli dunque di poter giungere nella destinazione comune per far sì che il combattimento, infine, avesse luogo.
L’affiancava, ora, ma Uriel si sarebbe potuto accorgere della sua presenza ben presto per via del cosmo che era stato bruciato in minima parte in precedenza e così l’avversario che avevano dinanzi. Già, un solo avversario: e l’altro? Che fine aveva fatto? Era improbabile che si fosse ritirato visto che tutti, chi più chi meno, avevano delle ottime ragioni per combattere e mettere a repentaglio la propria vita in quella che sembrava essere una competizione senza alcun senso.
Infatti, erano ben pochi coloro che combattevano per la mera gloria e questo Aioros lo sapeva bene, visto che aveva un premio ben più allettante del predominio sugli altri Cavalieri od ancora della gloria stessa: in gioco v’erano le risposte alle sue domande più frequenti le quali, volente o nolente, vertevano sulla sua identità e sul suo passato.

E’ te che devo ringraziare, amico mio: grazie al tuo aiuto sono uscito fuori dall’oscurità che m’aveva rapito…” Sorrise Aioros nel poggiare al contempo la mano sulla spalla sinistra dell’amico, trovandosi sul medesimo lato, di modo da fargli capire una volta di più che fosse arrivato e che d’ora in avanti avrebbe potuto fare affidamento sul suo cosmo per ogni evenienza. Ma ora era il momento di vedere chi realmente fosse l’avversario che aveva dinanzi a sé. Si sforzò non poco, visto che comunque non v’era molta luce, ma infine riconobbe nel suo avversario le fattezze di Axel, God Warrior di Beta Uma! In quel momento i pensieri del Generali vennero portati al giorno in cui combatté contro Axel, in quella che doveva essere la sua prova finale per la God Robe; già allora, infatti, Axel s’era mostrato ampiamente degno di possedere quell’armatura, senza contare quel doppio potere che lo contraddistingueva da ogni altro cavaliere: poteri contraddittori, fuoco e ghiaccio, che di certo avrebbero spiazzato gli avversari più tenaci.

Ehi Axel! Hai visto? Finalmente ci siamo incontrati di nuovo e, di nuovo, metteremo a confronto i nostri poteri! Mi auguro che tu sia migliorato, perché io sono diventato più forte da quella volta…” Un sorriso genuino, finalmente, comparve sul volto di Aioros, di quelli che non aveva da tanto, troppo tempo e che sicuramente non aveva mai sfoggiato durante quel torneo. Purtroppo, però, quel sorriso durò poco, pochissimo lasciando di nuovo spazio ad una espressione corrucciata ed assolutamente concentrata. “Uriel, fa completa attenzione a quanto sto per dirti: è impossibile che il compagno di Axel non sia ancora giunto e mi rifiuto di credere che si sia ritirato!” Riprese fiato, tenendo comunque un tono di voce che fosse il più basso possibile di modo che Axel non potesse udire quel che il Generale stesse dicendo al suo compagno. “Se il compagno è già arrivato, deve essersi nascosto sicuramente da queste parti indi tieni gli occhi aperti, altrimenti dovremo vedercela solo con lui!” Marcò l’ultima parola con riluttanza, ma purtroppo era la verità! Non sarebbe stato affatto leale combattere contro Axel in due, ma purtroppo non poteva permettersi il lusso di perdere tempo prezioso: anelava risposte sulla sua identità ed avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di trovarle e giungere così alla fine di quell’assurda competizione.
Sussurrò ancora qualcosa nelle immediate vicinanze del compagno, di modo da suggerirgli quella che sarebbe stata la loro strategia di combattimento per poi seguire, dunque, il suo esempio e mettersi, così, sulla difensiva.
Ampliò il suo cosmo, che mostrava una certa insicurezza nel suo flusso, ma in compenso v'era persino una vena di determinazione a fare da contorno al tutto. In realtà, ciò rappresentava in toto l'intero stato d'animo del giovane che, seppur rinvigorito da un forte senso d'amicizia, si ritrovava comunque minato nell'animo da pesanti incertezze dovute alla mancanza di risposte.
La gamba sinistra, dunque, venne posta in avanti con il ginocchio a formare un angolo di circa novanta gradi, mentre la destra era stata arretrata e tenuta semi distesa; il braccio destro era stato posto indietro con la lancia posta orizzontalmente, mentre il braccio sinistro era stato posto in alto a protezione del viso.
Tutto era pronto per l'inizio dello scontro!



Info


Nome Armatura: Scale di Krisaore
Resistenza Armatura: IV
Ruolo: Stratega
Tecniche: /
Legenda: Azioni, "Parlato", Pensato, «Altro»
Sunto: Aioros varcato il portale perde i sensi e si ritrova avvolto in una oscurità latente che l'avvolge appieno portandogli terrore e sconforto. Quando tutto sembra perduto ecco l'amicizia a trarlo in salvo nelle vesti del suo compagno Uriel e finalmente si risveglia nell'arena. Ivi, dopo un primo momento di smarrimento s'avvicina ad Uriel e parla con il suo avversario ma già carpisce che c'è qualche cosa che non va, visto che non vede il compagno di Axel. Infine, dopo aver predisposto una strategia d'attacco con l'amico, si mette sulla difensiva.

Good Luck e buon divertimento a tutti =D

 
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G r a y
view post Posted on 15/11/2009, 21:33






GDR: II Round - Babel Tower
PG: Axel di Beta Uma
CLOTH: God Robe di Beta UMa, liv. V
RUOLO: Attaccante/Difensore
LINK SCHEDA: [x]




CITAZIONE

*Narrato*
°Pensato°
«Parlato»


POST II



*Axel fu particolarmente lieto nell'apprendere che le abilità del suo compagno erano del tutto simili alle sue: un'affinità che andava oltre la semplice amicizia, dunque.
Sorrise a Marcus, annuendo di tanto in tanto, fino al momento in cui quest'ultimo non gli espose una strategia di battaglia appena elaborata.
Restò piacevolmente sorpreso nel constatare le innate doti tattiche di Marcus, ma non ebbe il tempo di complimentarsi con lui: come era chiaro, gli avversari sarebbero potuti giungere da un momento all'altro, e proprio per questo il saint della Fornace prese ad indietreggiare silenziosamente, immergendosi nelle tenebre che la semi-oscurità dell'arena facilmente concedeva, alternativamente a spiazzi ben illuminati dagli spettrali fuochi fatui. Il loro piano era quindi entrato nella fase iniziale: ora c'era solo da attendere gli eventuali opponenti. Opponenti che, dal canto loro, non impiegarono molto tempo a fare la loro comparsa nell'arena. Il primo di essi a giungere fu un possente guerriero, che indossava delle vestigia fin troppo familiari: con grande stupore, Axel comprese che si trattava di un guerriero di Asgard.*


°Il nuovo Orion.. Questa sì che è una sorpresa. Non avrei mai immaginato di dovermi trovare a fronteggiare un mio compagno di casta, uno dei difensori della sacra Asgard.°


*Axel dovette ammettere di non conoscere l'asgardiano figuro se non di fama. Di lui, sapeva ben poche cose: l'armatura di cui era il detentore, e la nomea di giusto e leale guerriero, trapelata a fatica, considerando il clima di oppressione in cui la loro comune patria versava. Il suo nome, comunque, non era tra le cose che sapeva di lui.. Una mancanza a cui il God Warrior di Alpha UMa provvide subito ad ovviare, presentandosi con voce fiera e altisonante.*


«Salve a te, Uriel di Alpha UMa. Io sono Axel, Beta UMa è la mia stella, ed a Slepinir il destriero di Odino è consacrata la mia armatura. Anch'io, come te, son convinto che è Odino stesso a guidare il nostro fato, benchè non possiamo negare le evidenti manipolazioni perpetrate da questi.. angeli. Per cui, se questo è il volere del Sommo, ci batteremo da pari, senza trattenere i nostri pugni e i nostri cosmi. Diamo vita ad una battaglia degna di tale nome, allora! »


*Nel pronunciar tali parole, si morse il labbro inferiore: non aveva ancora accennato alla presenza del saint della Fornace ad un suo compagno di casta. Uriel gli aveva dimostrato una sicurezza pressochè totale nell'affermare che entrambi i God Warrior erano soli nell'arena. Come Axel ben sapeva, non era affatto così: Marcus era infatti ben nascosto, pronto a combinare le proprie mosse con quelle di Axel.
Era in occasioni come queste che la sua giovane età arrivava a tradire una tempra morale, richiesta dal suo ruolo, non ancora del tutto acquisita, sebbene disperatamente anelata: stava di fatto, comunque, che nel cuore v'era la consapevolezza assoluta di non poter tradire l'amicizia e la fiducia di Marcus, che contava su di lui per tutta la durata del duello.
Tal consapevolezza parve rafforzare il suo spirito: in ogni caso, i suoi dubbi furono vanificati dall'improvvisa comparsa del secondo avversario della squadra composta da Axel e Marcus; quel torneo non smetteva di riservargli sorprese: il nuovo arrivato altri non era che Aioros di Krisaore, ben noto al giovane guerriero di Beta UMa.
Lo stesso Aioros, dopo qualche minuto di sussurrata consultazione con Uriel, rivolse la propria attenzione su Axel.*


°Dovrà senz'altro apparirgli strano il fatto che, dopo tutto questo tempo, io sia ancora solo. Chissà se hanno capito qualcosa..°


*Rivolse un rapido pensiero a Marcus, ancora nascosto. Chissà se anche lui conosceva i loro due sfidanti.. Axel certamente sì. E proprio in nome della loro vecchia conoscenza - i due si erano conosciuti circa due anni prima - Aioros salutò allegramente il God Warrior, che sulle prime ricambiò con un gesto della mano, accompagnato da un sorriso. Riflettè per un istante sulle parole del General Marine, tornando con la memoria ai tempi del loro scontro: proprio in quell'occasione, Axel si dimostrò degno dell'armatura che indossava in quel momento. Era ancora alle prime armi, allora: con ben poca esperienza, in confronto a quella che poteva vantare adesso. Due anni di "carriera" non erano certo pochi, ed erano cambiate molte cose da allora. Ricordò la sconfitta subita per mano di Aioros, già allora navigato ed esperto cavaliere; sin dalla fine di quello scontro, Axel aveva sentito il desiderio di confrontarsi nuovamente in battaglia col Marine di Krisaore. Si trattava comunque di una sana competizione: il Generale aveva rappresentato per lui un esempio, oltre che un obiettivo necessario a dimostrare a sè stesso i progressi effettuati nel tempo.
In qualche modo, dunque, sentiva che il loro scontro non era mai stato completato a dovere. Allo stesso tempo, però, Axel sentiva di non aver ancora raggiunto un livello di potenza sufficientemente alto per potersi permettere uno scontro alla pari con il generale dei mari. Ma, come lo stesso Aioros aveva detto, molte cose erano cambiate.*


«Ciao, Aioros! È passato molto tempo dal nostro ultimo incontro.. Anche io non sono stato con le mani in mano, e posso dire di esser migliorato parecchio dall'ultima volta.. Te lo dimostrerò con i fatti! »


*Sorrise genuinamente all'indirizzo del cavaliere di Poseidone, sperando che potesse percepire in egual modo l'ammirazione e la determinazione che Axel provava. Quest'ultimo, poi osservò, senza poter udire una singola parola, Uriel ed Aioros discutere per qualche altro minuto. Dopo poco, entrambi si disposero in posizione di guardia.
A quel punto, i due schieramenti erano completi, tutti erano pronti: non v'era più nulla da dire. Restava invece da attuare la strategia pianificata di comune accordo con Marcus: a questo proposito, Axel richiamò a sè il proprio cosmo. Tese le braccia verso il pavimento, senza però chinarsi, ed una corrente cosmica ghiacciata fu trasposta nel sottosuolo, con consumata abilità. Dopodichè, espanse la potenza del ghiaccio cosmico ormai penetrato nel sottosuolo, per poi dirigerlo verso i due avversari. La corrente venutasi a creare sarebbe poi emersa con estrema rapidità in corrispondenza dei piedi di Uriel ed Aioros, mirando a congelarne completamente i corpi. Era dunque quella, la prima fase del piano; restavano da verificare due cose: la capacità di Marcus di coordinarsi all'attacco appena lanciato, e gli effetti che l' Ice Trap avrebbe avuto sui due avversari...*

CITAZIONE
Riassunto (straordinario):
In pratica, il mio pg parla sia con Uriel che con Aioros, dopodichè lancia due ice trap, una per ogni avversario, sperando:
1) che gli attacchi vadano a buon fine;
2) che marcus riesca a coordinarsi con lui;


Tecnica usata:
image
Ice Trap: Tecnica complessa, che può essere eseguita in tre modi, seguentemente descritti. Nel primo, Axel scaglia uno spesso raggio sull'avversario. Esso, dal punto in cui riesce a colpire, inizia a congelare istantaneamente e tende a continuare così lungo il resto del corpo, tentando di rinchiuderlo totalmente in una vera e propria bara di ghiaccio. Nel secondo, il god warrior può anche scegliere di limitare gli effetti della tecnica su una limitata parte del corpo dell'avversario, ed è il caso in cui l'Ice Trap viene eseguita tramite un contatto corpo a corpo. Infine, la terza possibilità consiste in Axel che tende le mani verso terra e comincia a trasmettere la parte glaciale del suo cosmo al terreno ed a tutto ciò che vi è appoggiato, compreso il suo avversario; se la tecnica ha esito positivo, il ghiaccio ingloberà dal basso verso l’alto il cavaliere avversario. Questa tecnica è leggermente più lenta delle altre, ma detiene un effetto congelante vagamente superiore alle altre tecniche glaciali di Axel.




 
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view post Posted on 16/11/2009, 22:19
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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CITAZIONE

Secondo Turno del Babel Tower
Corazza: Armatura di Bronzo della Fornace, livello III
Ruolo: Stratega

Legenda:
"Parlato"
*Pensato*


Uno dei momenti più topici di qualsiasi incontro arrivò poco dopo che il Cavaliere riuscì a nascondersi, probabilmente con successo. I contendenti in quell'incontro organizzato dal destino si fecero avanti e si presentarono entrambi, lealmente, ma anche un pò ingenuamente perché si rivelarono e non pensarono affatto a nascondersi o a procedere con cautela in un ambiente insidioso come quello.
Il primo dei due avversari gli era ignoto, ma la sua Armatura gli sembrò tuttavia familiare. Era un tipo imponente e dava l'aria di essere un guerriero forte fisicamente e spiritualmente, temprato da chissà quali difficoltà della vita. Subito dopo, grazie ad un discorso ai limiti dell'epico e degni dei racconti delle vecchie narrazioni, si presentò come Uriel di Alpha Uma, un Cavaliere di Asgard che conosceva il suo amico e compagno di squadra, sebbene solo di vista. Quel nome gli fece tornare alla mente un particolare piuttosto curioso, mentre Axel replicava con uno stile simile a quello del normale compagno d'armi, ma un discorso decisamente più stringato: ai tempi della sua prima battaglia in India contro la dea Khalì, uno dei compagni che il destino gli aveva assegnato era stato Shiar, allora detentore proprio delle vestigia di Alpha Uma e poi ricomparso, completamente immemore del proprio passato, come nuovo Cavaliere d'Oro del Capricorno.
E in quella circostanza ricomparve, disgraziatamente, anche un altro dei suoi alleati e amici di allora.
*Aioros!* constatò costernato. Il destino lo aveva messo contro il suo vecchio amico incontrato giusto pochi giorni prima quella fatidica spedizione! Ancora una volta il Destino aveva deciso di scherzare piuttosto pesantemente con lui: aveva intravisto l'amico tra le persone attorno ad Omonoia e ne era stato contento. In quel frangente, però, i suoi sentimenti cambiarono radicalmente. Avvolto nell'oscurità e senza emanare alcuna traccia di cosmo, solo la sua Armatura era testimone dell'amarezza che aveva colto il Cavaliere della Fornace nel realizzare di doversi battere contro un amico.

Purtroppo la sua strategia era già stata messa in atto nelle sue fasi preliminari e, sebbene ne fosse tentato, decise di restare dov'era: attuare il suo piano lo avrebbe in un certo senso portato a tradire Aioros, ma rivelarsi prima del tempo avrebbe certamente significato deludere Axel, che aveva fatto in modo di non tradire la presenza dello stesso combattente del Grande Tempio. Fu faticoso decidere quale amico "pugnalare alle spalle" e purtroppo l'Armatura non poté che comunicargli empaticaemnte la sua vicinanza e il suo sostegno in qualsiasi sua decisione. Marcus apprezzò e in un certo senso lo rafforzò: sebbene non gli avesse dato un'indicazione univoca, gli era di conforto sapere che non sarebbe stato abbandonato in nessun caso, specie in quel frangente davvero intricato e difficile.
Alla fine scelse di continuare a seguire il piano da lui stesso delineato, anche se avrebbe preferito attuare quella strategia contro due avversari ignoti. L'unico fattore positivo in quella vicenda era che l'Armatura di Marcus era l'unica ad essere viva e ad avere una propria volontà, in quanto, per quanto ne sapeva, solo le Armature del Grande Tempio erano state forgiate con quella peculiarità. Almeno, per quanto penoso, il suo compito non sarebbe stato così gravoso.

Subito dopo le presentazioni e i preparativi di Uriel e Aioros, Axel attuò la propria parte del piano. A Marcus sarebbe toccata la parte subito successiva: in base a quanto aveva pianificato, gli avversari avrebbero dovuto liberarsi della tecnica congelante di Axel e in quel preciso istante entrambi avrebbero dovuto subire attorno a sé il potere dell'Implosione Flammica... anche se uno solo fosse stato congelato. In quel caso l'aria congelante di Axel lanciata una seconda volta avrebbe finito il lavoro, sebbene con un pò di ritardo e in senso inverso.
Se invece il colpo di Axel non fosse andato a buon fine su nessuno dei suoi avversari, li avrebbe avvolti nella cortina rossa che aveva imparato da poco a sviluppare, ma che sarebbe stata davvero disorientante in quell'ambiente: la tecnica dei Vapori della Fornace non aveva un grande impatto offensivo, ma, essendo composta anch'essa da fuoco, sarebbe apparsa abbagliante in quella penombra e avrebbe quasi sicuramente lasciato abbacinati Aioros e Uriel qualora fossero usciti dall'area avvolta dal suo potere... e ciò avrebbe permesso ad Axel di riprovare ad utilizzare la sua tecnica congelante.
In ogni caso, Marcus si sarebbe rivelato solo all'ultimo secondo e in maniera improvvisa e, sperava, confusa.
Lo scopo ultimo di quella fase del piano era quello di sfruttare le estreme differenze di temperatura per distruggere le Armature degli avversari in poco tempo e mettere anche i corpi degli avversari in netta difficoltà. Una volta ottenuto quello scopo, avrebbero proceduto a far svenire i loro avversari già mezzi fritti dopo lo scongelamento rapido.
Per il bene di Aioros, si augurava che la procedura fosse rapida, indolore e senza resistenze da parte sua.

SPOILER (click to view)
Riassunto: Marucs, nascosto nell'ombra, osserva gli avversari e ha dei dilemmi quando vede di dover afforntare il suo vecchio amico Aioros, ma alla fine decide di continuare ad attuare il piano, pur con un certo dispiacere.
Il piano in sostanza si basa sul congelamento degli avversari e, dopo la loro liberazione dal ghiaccio di Axel, Marcus userebbe la tecnica Implosione Flammica. Nel caso in cui uno solo rimanga congelato, userebbe la sua tecnica su entrambi, a rapido giro, onde lasciare ad Axel il tempo e la possibilità di ripetere il colpo e distruggere così anche l'Armatura del secondo avversario, sebbene in senso inverso rispetto al filone principale del piano. Se invece entrambi dovessero sfuggire, Marcus si manifesterebbe in maniera più sottile e forse più impercettibile con la tecnica Vapori della Fornace, contando più sugli effetti secondari della tecnica che non su quelli primari e con lo stesso scopo dell'ipotesi della fuga di uno dei due avversari dall'Ice Trap di Axel.
Tecniche:
Primaria
CITAZIONE
Implosione Flammica
Anziché creare una sfera di fuoco, Marcus crea un campo di fiamme di forma semicilindrica attorno al nemico tagliato sulla sommità. Le fiamme, che possono raggiungere picchi molto elevati, vengono poi utilizzate per scatenare un'implosione dello stesso cilindro di fuoco, alto due metri, e causare così gravi ustioni al nemico e la fusione delle corazze più deboli. Alcune corazze di miglior fattura potrebbero resistere alla fusione, ma non rimarrebbero comunque esenti da conseguenze.

Secondaria
CITAZIONE
Vapori della Fornace
Marcus sfrutta il proprio caldo cosmo in una maniera più astuta e indiretta, riuscendo a manipolare il calore dell'aria per creare una cortina dall'aspetto di una nebbia rossa in un'area cinque metri quadrati nel suo campo visivo o anche attorno a sé. La cortina ha alcune peculiarità: innanzitutto, anche se non molto, può causare scottature a tutti quelli che non possiedono un cosmo igneo perché si tratta di una nebbia calda e il Cavaliere può spostarla a proprio piacimento una volta intessuta; inoltre Marcus può anche incendiare la nebbia, scatenando a piacimento un inferno di fiamme, anche se solo a partire dal turno seguente a quello della formazione della nebbia stessa.
Ovviamente la nebbia sarà soggetta a tutte le leggi della fisica e quindi condizioni di vento o di pioggia renderanno questa nebbia inutile nonostante la volontà del Cavaliere.
 
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Dursinger
view post Posted on 19/11/2009, 16:02




Si trovava ancora davanti ad Axel quando sentì l'amico arrivare,se questo da un lato lo sollevò dall'altro gli diede certezza di quanto sospettava: il compagno di Axel era nascosto da quella parte tra la penombra che regna sovrana nell'arena in cui era capitato.Ascoltò con molta attenzione la presentazione di entrambi quindi prestò orecchio a quanto gli veniva suggerito da Aioros il quale aveva avuto modo in passato di conoscere il loro antagonista e che pertanto ne consoceva le doti. Sorrise pensando a quanto forte fosse il figlio di Odino che aveva innanzi, tuttavia non si lasciò intimorire e si preparò a combattere richiamando intorno a se il cosmo che lo avvolse con una scintillante aura bianca solcata da saette violace che attraversavano tutto il corpo del giovane mentre la sola potenza del cosmo faceva aleggiare candidamente i lunghissimi capelli rossi trattenuti dall'elmo del drago. Lo scontro poteva avere inizio.
Subito Axel,richiamato il cosmo andò ad inginocchiarsi portando entrambe le mani al terreno in quello che certamente era un attacco ma non avrebbe potuto dire con precisione di quali e quanti effetti dal momento che nulla al momento sembrava palesarsi. Sfruttando la potenza del cosmo richiamò a se le ancestrali scaglie del Drago,le quali da sempre proteggono il guerriero di Alpha uma, che andarono ad avvolgere completamente la figura del cavaliere mentre questi si piegava leggemrente sulla gamba posteriori andando ad incrociare le braccia innanzi al volto e facendo chiudere il paramento del casco. La difesa del Drago del nord è tra le più resistenti.. essa vanta quattro gradi di protezione.. IL cosmo, che è difesa naturale di ogni cavaliere addestrato e che da quando era giunto nella torre aveva preso a bruciare dentro di lui con un vigore mai visto prima.
L'armatura del nord, le quali al pari di ogni armatura di Asgard sono ben in grado di resistere al freddo e donano un ottimo livello di protezione. Le scaglie del drago,Tecnica insegnatagli dal suo maestro affinchè facesse propria la natura del drago, rivestito di scaglie più resistenti dell'adamantio.Infine, l'abilità donata alle vestigia di Alpha Uma dal suo primo possessore, il sangue del drago con cui fu cosparso il corpo di Uriel al termine dell'addestramento così che il suo corpo stesso acquistasse un vigore soprannaturale in grado di resistere ai colpi. Dopo aver eretto questa barriera attese fin quando il pericolo non si palesò dal basso..ma ormai era troppo tardi.
Fu colpito in pieno dalla tecnica congelante di Axel ritrovandosi dapprima con i piedi bloccati nel ghiaccio poi,sempre più velocemente,ricoperto da uno spessissimo strato di ghiaccio che andò ad avvolgerlo completamente. La temperatura era al di là di qualsiasi limite di sopportazione umana,molto vicina allo zero assoluto,e lo strato di ghiaccio spesso. Era praticamente imprigionato all'interno di una bara di ghiaccio Che poteri sorprendenti possiede il cavaliere di beta uma.. pensò tra sè e sè Ma non mi darò per vinto Con uno sforzo incredibile richiamò a sè gran parte del suo cosmo andando a concentrarlo al centro del suo essere per poi farlo esplodere insieme ad un urlo liberatorio che si levò nell'arena quasi come se non uno ma una moltitudine di uomini urlassero tutti insieme. Quando si fu liberato del ghiaccio, con il fiatone e sopravvissuto solamente grazie alla difesa che aveva eretto attorno a sè, potè notare una spessa patina di ghiaccio sull'armatura Incredibile.. nonostante le mie difese e l'abitudine al gelo.. costui è riuscito a causare un principio di congelamento alle mie vestigia.. Stava per prepararsi al contrattacco quando una violenta ondata di calore lo prese di spalle,riuscì a volgersi vedendo un alto muro di fuoco disposto a semi-cerchio intorno a lui e all'amico. Il vantaggio che gli aveva dato la sua innata resistenza al freddo diventava ora un pesante malus dal momento che già solo il calore del deserto era stato quasi insopportabile. Le fiamme si levavano per un altezza di quasi due mentri con lingue di fuoco gialle ed arancioni che sprigionavano temperature elevatissime.Subito il ghiaccio precedentemente depositatosi sull'armatura prese a sciogliersi..e con esso anche la superficie della cloth prese a fondere cominciando a liquefarsi producendo bruciature di varia entità su tutto il corpo del giovane nonostante il fatto che appena accortosi del nuovo attacco avesse richiamato nuovamente intorno a sè le scaglie del Drago. Erano dunque fondati i timori di Aioros..aveva un compagno nascosto.. che strategia..mentre pensava queste cose guardandosi intorno alla ricerca di una via di fuga potè notare che sulla sommità del semi cilindro non vi erano fiamme..era dunque quella l'unica via di fuga praticabile. Con gli occhi che bruciavano per il fumo concentrò tutto il cosmo di cui fu capace nelle gambe piegandole per poi fletterle di colpo in modo tale da saltare in alto oltre l'altezzza del muro di fuoco che andava ora a chiudersi come una morsa nel punto dove si trovava poco prima.
Con una parte del corpo intorpidita dal freddo e con l'altra dolorante per le ustioni cercò di attuare il piano che aveva elaborato insieme all'amico..sperando che questi fosse in grado di portarlo a compimento. Mentre si trovava ancora in volo cominciò a far fluire violentemente il cosmo nelle mani andando a generare in entrambe sfere di luce bianca ci hanno fregati per bene.. ma è giunto il momento di contrattaccare ciò detto cominciò a girare vorticosamente scagliando le sfere di energia bianca che andavano a fermarsi a mezz'aria ad una ragionevole distanza di sicurezza da dove,secondo il piano, si trovavano lui ed Aioros,una volta scagliate le sfere venivano sostituite da altre e queste da altre ancora così che ben presto quasi tutta l'area dell'arena ,fatta eccezione per una sfera di 8 metri di raggio, fu illuminata oltre che dalla luce dei fuochi fatui anche da quella delle sfere della Luce di Asgard. Con un sorriso amaro, dovuto ai colpi subiti a pochi istanti dall'inizio dell'incontro, attese l'evolversi della situazione.

SPOILER (click to view)
pensato
Stato : Riporta ferite di medie entità
Riassunto: Non conoscendo nulla della tecnica del suo avversario decide di richiamare a sè le scaglie di drago contando sulla potenza della sua difesa. Nonostante riesca a liberarsi dai ghiacci senza riportare gravi ferite nota comunque un principio di congelamento sull'armatura; viene poi avvolto dalle fiamme di Marcus che fondono in parte l'armatura e causano ustioni sul corpo del giovane. Per evitare di prendere in pieno il colpo salta verso l'alto.Una volta in aria decide di utilizzare la tecnica Luce di Asgard.
Tecniche usate :
Scaglie di Drago: Residuo della leggendaria invulnerabilita' di Sigfrid,tramite questa tecnica il Cavaliere del Drago del Nord riveste il proprio corpo di un sottile strato di energia in grado di renderlo molto resistente alla maggioranza degli attacchi fisici e di cosmo. (Ma ovviamente non invulnerabile in rispetto delle leggi del Clan)

Luce di Asgard : Il Cavaliere del Drago del Nord circonda l'avversario con decine di sfere di candida energia,se solo una di queste viene toccata s'innesca una reazione a catena che da vita ad una potente esplosione.Il colpo non causa gravi danni,ma puo' distrarre e rallentare gli avversari

Abilita'

Il Sangue del Drago con cui il Cavaliere di Alpha Uma ha bagnato la propria pelle durante l'addestramento dona ad Uriel un'elevata resistenza agli attacchi fisici,se abbinata alla tecnica difensiva Scaglie del Drago la resistenza fisica del Cavaliere di Alpha puo' raggiungere livelli davvero elevati..
 
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Aioros
view post Posted on 22/11/2009, 16:57




~ L’amicizia che supera gli ostacoli ~

E sia…” Disse, rispondendo alle parole di Axel, nutrendo di fatto un sano interesse nel voler constatare quali fossero stati i miglioramenti del ragazzo, oltre un evidente sgravo cosmico, v’era che dire. Lo sentiva, lo percepiva con nostalgia quel cosmo dai lineamenti ambigui, inspirando di gran lena l’ossigeno di cui il suo corpo abbisognava. Il cuore batteva forte, troppo forte: l’emozione che precede una battaglia? Forse, ma non era del tutto vero, poiché il cuore batteva forte per quel che di seguito sarebbe successo. Mai avrebbe pensato di trovarsi a scontrare con persone amiche, con le quali in un modo o nell’altro aveva condiviso qualcosa; proprio con Axel, infatti, aveva condiviso la conclusione del suo addestramento ed aveva avuto la prova che i guerrieri del nord fossero combattenti eccezionali, quanto i Cavalieri di Atena. Ora, però, temeva quasi quel confronto: e se fosse diventato più forte di lui? E se gli anni e le battaglie l’avessero forgiato infinitamente meglio di lui? Le sue risposte sarebbero sfumate ed il suo tormento sarebbe continuato in perpetuo continuando di fatto a torturarlo giorno dopo giorno.
Scosse la testa, ma era evidente che qualche cosa era cominciato poiché percepì indistintamente il cosmo di Axel venirgli incontro, ma da dove? Girò il capo a destra ed a manca, ma non v’era nulla e così gli venne alla memoria il loro primo incontro, ancora; Axel aveva esordito nel combattimento, dopo la fase di riscaldamento, proprio con quella tecnica nelle stesse e medesime modalità. Bastò infatti vedere come la punta dello stivale dell’armatura assumere una colorazione dapprima sbiadita, ed un freddo polare al di sotto dei piedi che gli raggelò il sangue: doveva muoversi. Saltò in alto, subito, e così si sottrasse al patimento del gelo, cui purtroppo non riuscì a sfuggire per tempo il suo amico, per poi ritornare per terra con i piedi ben saldi sul pavimento.

E’ stato sciocco da parte tua esordire il combattimento come quella volta!” Disse, alludendo di fatto al combattimento per l’investitura di Axel e che gli aveva permesso di eludere facilmente quell’attacco. Il cuore batteva ancora più forte, le sue gambe tremavano: che gli accadeva? Una parte di lui gli diceva di non combattere, di non fare sul serio e di abbandonare lo scontro; l’altra, invece, lo esortava alla lotta per ottenere quelle dannatissime risposte che ricercava da una intera vita, senza ottenere null’altro se non un eterno tormento. Però, v’era da considerare il fatto che ora il suo amico versava in pericolo all’interno della teca di ghiaccio e la risposta da dare era una soltanto: combattere! Ben presto, Uriel si liberò facendo esplodere il suo cosmo quel tanto che bastò per sgretolare il ghiaccio. “Meno male, sei salvo amico mio.” Gli sorrise, per poi assumere un’aria concentrata ed espandendo il suo cosmo, pronto a dare man forte al suo compagno per la controffensiva quando, ad un certo punto, percepì un altro cosmo: non erano soli!
Ma la cosa che lo fece raggelare e sbiancare, tutto in un sol colpo, non fu tanto la sorpresa di percepire quello che doveva essere il compagno di Axel, quanto percepire che fosse un altro amico: Marcus della Fornace! Era rimasto interdetto, senza parole, voltandosi di fatto nella direzione in cui il cosmo s’era manifestato, senza fare la benché minima attenzione a ciò che sarebbe successo di li a poco. Infatti, Marcus era stato l’amico di mille battaglie e seppur appartenenti a schieramenti totalmente differenti, avevano stretto un forte quanto duraturo sodalizio tra di loro: v’era un’amicizia sincera che li legava in maniera imprescindibile e che gli aveva concesso di battere gli avversari più ostici, come ad esempio Kalì, la divinità indù che voleva portare morte e distruzione sulla Terra. E come non ricordare la volta in cui Marcus gli salvò la vita, dopo che era stato avvelenato da Morgana? Gli doveva la vita e la sua presenza in quel luogo, ma perché l’aveva attaccato così, a tradimento? Non capiva, non voleva capire ma cercò di non perdere il lume della ragione: ciò avrebbe giocato a favore degli avversari.

Marcus, perc…” non fece in tempo a concludere la frase che subito una colonna di fuoco e fiamme prese a circondarli, in un semi-cilindro nel quale vennero sfiorate temperature altissime. Il suo primo pensiero, ora, venne rivolto al compagno il quale era appena uscito dalla teca di ghiaccio: lo sbalzo termico doveva essere stato pauroso ed al contempo affatto benefico. La vista cominciò ad offuscarsi, mentre il corpo e l’intero suo fisico sembravano incendiarsi. La presa sulla lancia si fece sempre più forte, anche se v’è da dire ch’essa cominciava a raggiungere picchi di calore inusitato, così come l’intera Scale che pareva stesse cominciando a sciogliersi indosso al suo custode: era un inferno, non v’era nulla da aggiungere.
La concentrazione, oltre che dall’immenso calore, era rallentata anche dallo shock della comparsa del compagno: non vi credeva ancora e, di fatto, cominciava ad abbattersi per come il Destino stesse accanendosi su di lui. Non l’accettava, ma cosa doveva fare? Innanzitutto doveva uscire da quel dannatissimo inferno di fuoco e doveva farlo alla svelta visto che stava letteralmente bruciando vivo: difatti non era difficile cominciare a notare delle ustioni sulle braccia ed anche sulle gambe, visto che ormai parte del suo abbigliamento era andato perduto. Senza contare, inoltre, che parte dell’armatura aveva cominciato a dare segni di cedimento: la sua salvezza fu portare gli occhi al cielo!

Uriel: su!” Attese dapprima che il compagno uscisse e, poi, facendo perno sui suoi arti inferiori, nei quali aveva instillato del cosmo, spiccò un gran balzo poco prima che l’apertura si chiudesse implodendo. Dolorante ed in parte affumicato, era ben lungi dall’essere carbonizzato e ciò era già tanto, per fortuna. Con soddisfazione, constatò che il suo amico avesse già dato inizio al piano che gli aveva sussurrato, in modo da mettere in atto la strategia comune e già aveva pensato alla tecnica che avrebbe dovuto utilizzare in quella accezione: l’unico inconveniente era che Marcus già l’avesse veduta, ma di certo avrebbe in un certo qual modo trovato Axel impreparato ad una tecnica relativamente nuova.
Il cuore ancora batteva forte, all’impazzata senza che potesse trovare un attimo di pace, di respiro solitario: troppe emozioni, una dietro l’altra e troppe domande cui ancora doveva una risposta. Non era di certo il giusto stato d’animo per lottare, ma ormai era in ballo e doveva ballare.
Semplicemente accompagnò la lancia verso il cielo bruciando il proprio cosmo ad un livello che ormai non ricordava da tempo; Uriel aveva disposto la trappola con sapienza, costruendo una circonferenza perfetta con una miriade di sfere tali che illuminarono con sapienza e con maggior vigore l’intera arena, sbiadendo di fatto quei contorni rossastri e così amari.
L’intento semplice, quanto divertente, era quello di far esplodere insieme tutte quelle sfere creando così un effetto a catena di esplosioni di immane potenza che non avrebbero di certo sfiorato, neanche lontanamente, né il Generale e né il Drago a due Teste. Ora, come fare? Semplice, grazie alla tecnica di Aioros: la Blades Rain! Dal soffitto, infatti, cominciarono a cadere come una fittissima pioggia, lance di cosmo della medesima grandezza dell’originale dalle sapienti capacità tagliente, parte delle quali avrebbero dato luogo alle esplosioni a catena, mentre le altre avrebbero cercato di tagliare qualsivoglia via di fuga ai nemici: se le esplosioni non fossero state abbastanza, beh, a ciò avrebbero pensato le lance create con sapienza dal Generale, mentre l’originale venne sapientemente ripresa al volo di modo da continuare a combattere.
Ora, spalla a spalla con il compagno, mantenendo al contempo i sensi allertati, s’apprestò ad attendere con impazienza: ne aveva avuto abbastanza.



Info


Nome Armatura: Scale di Krisaore
Resistenza Armatura: IV
Ruolo: Stratega
Tecniche: Blades Rain: Aioros lancia in aria la sua lancia e espandendo e bruciando il suo cosmo crea delle copie della lancia stessa di cosmo forgiate che ricadono sull'avversario come una pioggia infernale.
Legenda: Azioni, "Parlato", Pensato, «Altro»
Sunto: Aioros riesce ad eludere completamente l'attacco di Axel, in quanto ha già subito quell'attacco nelle medesime modalità in un precedente scontro - per l'appunto il suo scontro per l'investitura - ma, con sorpresa, si rende conto che il compagno di Axel è Marcus. Rimane interdetto per la scoperta, tanto che non s'accorge per tempo dell'attacco e ne rimane invischiato con il compagno quasi sino alla fine - per Aioros, fino a poco prima che la struttura implodesse. Salta fuori, dall'alto - visto che v'è un'apertura-, con il suo compagno e danno inizio alla strategia: Uriel riempie l'arena di sfere in modo da coprire un'area di 360°, ed Aioros, con l'intento di far scattare una esplosione a catena, lancia il suo attacco a 360° composto di lance di cosmo. Volente o nolente ci saranno comunque le lance a cui far fronte, oltre alle esplosioni.

 
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G r a y
view post Posted on 2/12/2009, 18:00






GDR: II Round - Babel Tower
PG: Axel di Beta Uma
CLOTH: God Robe di Beta UMa, liv. V
RUOLO: Attaccante/Difensore
LINK SCHEDA: [x]




CITAZIONE

*Narrato*
°Pensato°
«Parlato»


POST III



*Axel imprecò silenziosamente alle parole di Aioros: odiava ammetterlo, ma il Marine aveva ragione. Era stato stolto, usando contro di lui una tecnica già utilizzata due anni prima. Come attenuante, però, c'era il fatto che il protetto di Krisaore conosceva bene la quasi totalità del suo repertorio di tecniche: difficilmente sarebbe riuscito a sorprenderlo, era un fatto. Si morse il labbro inferiore, maledicendo la propria ingenuità; a quel punto, poteva sperare che Marcus e Aioros fossero relativamente sconosciuti. Cosa tra l'altro improbabile, dato che il Marine aveva dato segno di conoscere, già a prima vista, il bronze saint della Fornace. Fortunatamente, l'offensiva di quest'ultimo, combinata a quella di Axel, sembrava aver avuto successo, risultando nella fusione parziale delle armature di Uriel ed Aioros. Axel provò un brivido di eccitazione nel vedere che il loro piano, seppur in parte,era andato in porto: sorrise al compagno, pur non sicuro che questi riuscisse a vederlo, per esprimergli nuovamente la propria fiducia.
Nel frattempo, arrivò il turno di Uriel e Aioros: fu il primo, evidentemente debilitato dagli effetti dell'Ice Trap, a fare la prima mossa, evocando decine e decine di sfere cosmiche luminescenti. L'asgardiano provvide poi a dirigerle in posizioni random, sparse in tutta l'arena. Sorprendentemente, nessuna di esse si avvicinò nè ad Axel nè a Marcus tanto da arrecar danno. Semplicemente, le sfere stavano ferme, fluttuanti a mezz'aria.*


°C'è qualcosa che non quadra, qui.°


*Guardò corrucciato Marcus, cercando di capire se anche lui condividesse i suoi sospetti. Sospetti che trovarono, almeno da parte di Axel, conferma nelle azioni di Aioros: quest'ultimo sollevò la dorata lancia che Axel ben conosceva. Quella stessa lancia, anni prima, aveva causatogli parecchie cicatrici, tutte più o meno svanite sotto l'azione guaritrice del tempo, impresse grazie alla maestria con cui il Marine manovrava la propria arma. Ad ogni modo, Aioros procedette ben presto ad effettuare una tecnica del tutto sconosciuta ad Axel, che forse ingenuamente aveva creduto di poter godere dei medesimi vantaggi che Aioros poteva vantare nei suoi confronti. Invece, non fu così: non aveva idea di quanto potente fosse quella tecnica, nè tanto meno di quale fosse il suo scopo in uno scontro. In qualche modo, suppose, doveva essere collegata a quelle sfere, solo in apparenza innocue.
In quale modo, lo scoprì dopo poco, quando dalla lancia dorata partirono tantissime manifestazioni cosmiche, aventi la forma di lance, volte a scattare in qualsiasi direzione. Fu purtroppo chiaro anche quali fossero i loro obiettivi: erano dirette verso le sfere da poco evocate da Uriel! Nell’arco di pochi, pochissimi istanti, le lance trapassarono le sfere incontrate sul loro cammino, svelando una terrificante proprietà dei globi stessi: essi esplodevano al minimo contatto. Trovandosi a poca distanza tra loro, una violentissima serie di esplosioni a catena fu provocata. Assordanti botti, uniti a esplosioni luminose, presero a propagarsi per tutto il campo di battaglia, seguiti a ruota dalle considerevoli onde d’urto che le deflagrazioni sistematicamente comportavano.
Sopprimendo lo stupore, lo spirito di sopravvivenza ebbe la meglio nella mente di Axel, che prontamente eresse intorno a sé il Fire Globe, una sfera di fiamme cosmiche che andò a proteggerlo a 360°: grazie a tal protezione, Axel riuscì a scongiurare a grandi linee il notevole pericolo portato dalle esplosioni. Pur avvertendo la considerevole pressione accompagnata alle onde d’urto, il giovane asgardiano riuscì, non senza fatica, a mantenere in piedi la sua difesa, che risultò decisamente indebolita. A quel punto, pensava Axel, sarebbe bastato un solo soffio di vento per abbatterla; a questo scopo, agirono alcune delle lance scagliate da Aioros che, procedendo nella loro devastante traiettoria, incontrarono le pareti del Fire Globe, che furono bucate impietosamente. Le lance, per un numero di tre, passarono dunque oltre: le prime due furono schivate all’ultimo secondo da Axel, mentre la terza andò inevitabilmente a colpire il suo fianco destro, seppur di striscio.
Il nordico, sebbene abituato a sopportare colpi ben più potenti, non riuscì a trattenere un gemito di dolore: la lancia cosmica era andata a lacerare una parte del corpo non protetta dalla Robe di Beta Uma: di conseguenza, il fianco di Axel sanguinava, anche se non in maniera eccessivamente copiosa. Mentre rubinacee gocce scorrevano lungo il fianco, Axel constatò l’effettiva conclusione dell’offensiva avversaria, e sciolse i residui del Fire Globe: considerando la brillantezza della strategia degli opponenti, se l’era cavata di lusso, tutto sommato. Senza esitare un attimo, si apprestò ad avvertire sbrigativamente Marcus della decisione che aveva maturato negli ultimi minuti, confidando che egli potesse comprendere:*


Marcus, come avrai capito, ho già avuto modo di affrontare Aioros molto tempo fa. Purtroppo, lui conosce tutte le mie mosse, o quasi. Sarà meglio, quindi, che mi concentri su Uriel di Alpha UMa, per finire il lavoro iniziato poco fa.


*Un’affermazione che, non essendo discutibile per ovvie ragioni di tempistica, rischiava di apparire perentoria; Axel confidò nella capacità di Marcus di comprendere che la sua decisione era per il bene di entrambi: continuare a cercare di colpire Aioros con le proprie tecniche avrebbe comportato un’inutile serie di attacchi a vuoto.. Un lusso che proprio non potevano permettersi.
Axel si concentrò quindi sul suo compagno di casta, che il Destino aveva voluto come suo avversario. Un vero peccato doverlo sottoporre alla tecnica pensata dal guerriero di Beta Uma, ma non c’era molta scelta. Doveva farlo. Per questo, bruciò il suo cosmo in maniera impetuosa, ricordando quasi la figura mitologica sua protettrice: il mitico destriero a otto zampe di Odino: Sleipnir. Dopodiché, concentrò una notevole quantità di cosmo gelido nei pugni, che diresse, tendendo le braccia, verso Uriel. Dai suoi arti superiori, partì un fascio di ghiaccio cosmico dalla fortissima intensità e notevole rapidità. Era diretto verso il successore di Orion, che avrebbe dovuto fronteggiare l’Universe Freezing, tecnica tramandata da generazioni a colui che era il vero protetto di Merak. Un colpo, quello dall’altissimo potenziale congelante, soprattutto considerando la recente impennata subita dal cosmo di Axel. Come si sarebbe evoluto lo scontro tra God Warrior?*


SPOILER (click to view)
Scusate il mostruoso ritardo, ma sapete che ho avuto problemi di connessione per una settimana.. Proseguiamo ;)


CITAZIONE
Riassunto:
Brevemente: evoca il Fire Globe, riuscendo a difendersi in modo soddisfacente dalle esplosioni a lui circostanti. Alcune lance, però, trapassano la difesa. Tra queste, solo una colpisce Axel al fianco destro, lacerandone i tessuti e provocando un sanguinamento di media entità.
Dato che Aioros conosce bene il suo parco tecniche, comunica a Marcus la sua scelta: concentrarsi su Uriel, verso il quale scaglia un Universe Freezing a piena potenza.


Tecniche usate:

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Fire Globe: Plasmando l'elemento fuoco, Axel è in grado di generare una potente sfera di fuoco e lava incandescente che gli assicura una protezione globale a 360° intorno a sè. Axel utilizza questa tecnica per difendersi dagli attacchi nemici più pericolosi, a patto che siano o di tipo fisico, o cosmico od elementare, provenienti da qualsiasi direzione.

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Nevi di Asgard/Universe Freezing: Tecnica offensiva principe nel repertorio di Axel, per quanto concerne l'utilizzo delle energie fredde. Il guerriero di Beta Uma espande il suo cosmo e lo concentra nei pugni, che distende davanti a sè per scagliare contro l'avversario un getto di ghiaccio. Due sono le particolarità di questo temibile colpo: la prima è che il raggio (equivalente ad una vera e propria tempesta di ghiaccio dall'elevata capacità distruttrice) aumenta di potenza man mano che Axel espande il suo cosmo; inoltre, la temperatura che raggiunge è pressochè la minima raggiungibile in base al suo livello energetico.




 
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view post Posted on 2/12/2009, 22:10
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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CITAZIONE

Secondo Turno del Babel Tower
Corazza: Armatura di Bronzo della Fornace, livello III
Ruolo: Stratega

Legenda:
"Parlato"
*Pensato*


La strategia elaborata dal Cavaliere di Bronzo funzionò, ma purtroppo non come avrebbe voluto e soprattutto non come previsto. Forse fu l'imprevista presenza di Aioros a rovinare un pò le cose o semplicemente il Destino aveva dciso di elargire più sofferenza fisica ad Aioros e al suo compagno improvvisato e più dolore interiore al combattente italiano: il Generale degli Abissi esortò lo sconosciuto Cavaliere di Asgard a saltare, dopo essere rimasto anch'egli spiacevolmente sorpreso della presenza dell'amico, e il nordico eseguì l'esortazione, che aveva più che altro il senso del comando. Tuttavia nessuno dei due fu esente da danni, in quanto la potenza dell'Implosione Flammica giocò contro di loro e portò alla fusione parziale di entrambe le Armature avversarie... per quanto tale fenomeno fosse in un caso piuttosto curioso e innaturale, dal momento che il Cavaliere del Nord era prima passato per i ghiacci evitati da Aioros e, se le sue cognizioni di fisica erano corrette, la repentina dilatazione termica avrebbe dovuto mandare letteralmente in pezzi la sua corazza.
*Almeno si è indebolita...* si disse pensando, a fatica, al lato positivo della situazione. Il lato negativo era la prosecuzione di uno scontro che fin da subito aveva assunto forti caratteristiche, tali da rendere assolutamente sgradito quel combattimento. Prima finiva e meglio sarebbe stato per tutti, indipendentemente dall'esito...
Solo che Marcus sentiva anche di dover vincere. Non sapeva spiegarsi perché, ma dentro di sé qualcosalo spingeva a combattere fino alla fine con Axel e di trionfare. Non era la semplice curiosità di sapere cosa sarebbe successo dopo quell'infausto evento, perché al massimo avrebbe potuto farsi raccontare gli eventi. No, era qualcosa di più profondo ed irresistibile... forse ciò che Omonoia gli aveva fatto prima di dare inizio a quell'evento...
Qualunque cosa fosse, non aveva il tempo per rilfetterci sopra, in quanto il Cavaliere del Nord avversario aveva lanciato una serie di sfere di luce tutt'intorno a loro, in modo da fugare le tenebre circostanti e circondare rapidamente i due combattenti rimasti a terra... Marcus ed Axel erano in trappola ed era facile capirlo. Lo stesso Cavaliere del caldo e del freddo guardò il combattente della Fornace con un'espressione di inequivocabile e legittimo sospetto. Sospetto che trovò poi una conferma nella seguente azione di Aioros, ossia l'utilizzo della pioggia di lance che aveva concluso proprio il primo scontro tra il Generale e il Cavaliere di Bronzo investito del proprio titolo solo il giorno prima.
A quella vista, Axel decise di chidersi in difesa evocando una sfera di fuoco atta a proteggerlo contro qualsiasi lancia e contro qualsiasi scherzo da parte di quelle sfere di luce. Marcus invece non poteva dirsi altrettanto fortunato o ben dotato e quindi difendersi da una minaccia avrebbe significato esporsi inevitabilmente all'altra, con ovvie e nefaste conseguenze per il suo corpo e per la sua Armatura. In verità, avrebbe anche potuto ricorrere allo stesso stratagemma che aveva escogitato nel suo primo incontro e scontro con Aioros per sfuggire proprio a quella mossa, ma ciò avrebbe comportato un notevole sforzo cosmico, pari, se non addirittura superiore a quello del compagno dell'amico-nemico... e ciò avrebbe comportato una notevole difficoltà nella proseguzione dello scontro.
Non poteva correre un simile rischio e lasciar ricadere tutto il peso su Axel. E poi non poteva permettere neppure un'altra cosa: "Mi dispiace Aioros: il Destino è talmente malevolo da volerci avversari, ma non posso permettere che questa volta finisca come al nostro ultimo scontro."
Quindi alzò repentinamente il pugno verso l'alto e lanciò un'offensiva che aveva ricavato dalla tecnica principe del suo Maestro, un colpo che lo stesso Seiya gli aveva insegnato come usare.

CITAZIONE
Pioggia di meteore infuocate
Imitando il Ryu Sei Ken del suo maestro, Marcus lancia una serie di Palle di Fuoco a ventaglio più o meno ampio (da uno fino a cinque metri di ampiezza) per un ammontare di centinaia di veloci attacchi, che, se focalizzati, possono anche portare alla fusione di determinate corazze. L'attacco può essere lanciato da fermo o anche in corsa e ogni colpo andato a segno ha lo stesso effetto di una Palla di Fuoco, ma in nessun caso può essere composto da Palle di Fuoco Esplosive.

Curiosamente, la Pioggia di Marcus seguì un senso inverso rispetto ad una normale precipitazione, ma al di là di quell'ironico paradosso, Marcus ottenne l'effetto sperato, ossia disperdere le lame fin troppo acuminate di Aioros e reindirizzare anche qualche proiettile contro l'amico attaccante.
Tuttavia non ebbe il tempo per lanciare qualcosa di veramente incisivo, né tantomeno per vedere l'esito del suo attacco, in quanto preferì correre ai ripari: Axel stava per essere colpito dalle lance di Aioros e, se conosceva le tattiche di quel brigante d'un Generale, sarebbe presto successo qualcosa in contemporanea a quell'evento. Per fortuna Marcus aveva sgombrato il cielo sopra di sé, quindi eresse in tutta fretta la sua difesa cosmica, l'unica tra quelle che conosceva che potesse dargli una protezione quanto più possibile completa.
Dalle sue braccia distese promanò rapidamente il fuoco cosmico della sua Barriera e questa lo avvolse come di consueto.

CITAZIONE
Barriera di Fuoco Cosmico
Marcus stende in avanti le mani completamente aperte e con i palmi rivolti all'esterno per erigere una sorta di muro di fuoco capace di fornire protezione contro gli attacchi cosmici e condotti con energie fredde. Ha una certa parziale efficacia anche contro gli attacchi psichici, ma non può nulla contro gli attacchi fisici.

Appena in tempo: subito dopo che il Cavaliere ebbe innalzato la propria Barriera, venne investito da più parti e diverse onde d'urto, dalla potenza variabile a seconda della vincianza delle sfere. Si diede dell'idiota mille volte per non aver pensato di spostarsi in tutto quel macello.
Non sapeva più quante esplosioni gli fossero arrivate addosso, ma alla fine sentì la difesa cedere dietro di sé, proiettando in avanti di alcuni metri la Fornace complessivamente intesa. Mentre si rialzava in un'altra zona d'ombra, sentì confusamente le parole di Axel, il quale aveva deciso di prendere per sé il compagno di casta, in quanto Aioros lo conosceva bene. Non che la situazione fosse tanto diversa per lo stesso Marcus, purtroppo... ma almeno il Cavaliere aveva qualcosa di nuovo da mostrare all'amico, qualcosa che il Generale degli Abissi non aveva mai potuto vedere di persona, nonostante i ripetuti incontri che avevano caratterizzato la carriera del combattente italiano.
Axel aveva deciso di attaccare di nuovo Dursinger con un nuovo raggio gelato. Lui invece pensò a rimettersi in piedi nonostante la testa gli girasse abbastanza vorticosamente e i suoi occhi tornavano a riabituarsi dalla luce all'oscurità quasi completa, agevolato in questo dal fatto di essere finito in un'altra zona d'ombra, anche se più vicina ad Axel di quanto non fosse prima. Almeno Aioros, ancora a mezz'aria, prima di pensare di attaccare nuovamente, avrebbe dovuto comunque cavarsela contro le sfere infuocate che avevano superato lo sbarramento di lance acuminate.
Nel frattempo, Marcus sentì un rumore che gli diede i brividi ed ebbe l'effetto di una doccia fredda: non erano state le sue ossa a scricchiolare, bensì la sua Armatura! L'effetto delle esplosioni aveva avuto delle ripercussioni sulla sua stessa corazza, che, sebbene non danneggiata come le Armature di Aioros e dell'altro nordico, era comunque dolorante e debilitata.

SPOILER (click to view)
Stato fisico: stordito per l'esplosione che ha perforato la sua difesa dietro di lui.
Stato Armatura: sebbene non lo veda, è crepata sul retro. QUesto dà alla stessa corazza sensazioni di debolezza e dolore.
Riassunto: dopo aver visto il modo in cui gli avversari escono dalla sua trappola, Marcus vede quello che sta per succedere e, sulla base delle sue precedenti esperienze con Aioros, contrattacca con la Pioggia di Meteore Infuocate prima che le lance di Aioros giungano da lui. Sospettando però una trappola sempre in base alle proprie esperienze con l'amico ora avversario, Marcus non mantiene il contrattacco e corre in difesa con la Barriera di Fuoco Cosmico. Tuttavia un'esplosione più ravvicinata delle altre sfonda la difesa dietro il Cavaliere e lo proietta in un'altra zona d'ombra.
Nota: ho editato il post per aggiungere lo specchietto e specificare meglio i danni.


Edited by Warwizard - 3/12/2009, 21:38
 
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Dursinger
view post Posted on 6/12/2009, 18:53




L'arena che fino a pochi istanti prima era rimasta immersa nella cupa penombra generata dai fuochi fatui si illuminò di una luce abbagliante generata dalle innumerevoli esplosioni che si susseguirono nell'arco di pochi attimi.La tattica studiata con il nuovo amico aveva funzionato alla perfezione e così l'intera arena era stata investita dalle esplosioni e dalla pioggia di lance generata dal generale dei mari; purtroppo le cose non erano andate come previsto. Nonostante la violenza dell'attacco combinato i loro avversari erano riusciti a difendersi egregiamente riportando ben poche ferite rispetto a quante ne avevano ricevuti loro stessi. Una volta tornato con i piedi per terra ebbe pochi attimi per studiare la situazione, un sorriso amaro si dipinse sul volto del cavaliere nel nord mentre osservava la sua gloriosa armatura continuare a sgretolarsi..lentamente ma inesorabilmente, l' escursione termica a cui era stata sottoposta era davvero immensa..da una temperatura vicina allo zero assoluto fino al punto di fusione. Delle fauci di drago che avevano funzione di elmo ben poco restava ed i lunghissimi capelli rosso fuoco erano liberi di scendere sulle spalle. Sorrise ancora quando sentì le parole pronunciate dal cavaliere di Beta Uma, anche lui guidato da Odino. Guardò ancora la sua armatura e capì. L'armatura già duramente provata non avrebbe retto l'assalto di Axel, le scaglie del drago ed il sangue in cui si era bagnato non avrebbero avuto la forza sufficiente per assorbire un nuovo impatto, quindi chiudersi in difesa era totalmente inutile.
Vide il compagno Asgardiano prepararsi a lanciare uno dei suoi attacchi più potenti e non ebbe alcun dubbio sul da farsi.

Finalmente l'ora è giunta per me di sedere al banchetto degli dei,il valhalla mi attende, gloria eterna sarà data al mio nome che verrà ricordato nei secoli a venire nei canti dei bardi..

Abbassò un attimo lo sguardo socchiudendo gli occhi e richiamando a sè tutto il suo cosmo che subito lo avvolse con potenti fiamme bianche percorse da scariche elettriche andando ad assumere alle sue spalle la figura del drago a due teste.

Axel, non ci siamo conosciuti ma sei un guerriero valoroso... questa sera ceneremo insieme ai grandi eroi del passato, è un giorno triste questo per Asgard che perderà due valorosi custodi..ma non posso accettare la sconfitta senza combattere..

Uriel tentò di bruciare il proprio cosmo fino ai limiti estremi, sfruttò tutto l'enorme potere che gli era stato donato dalla torre così da poter caricare il suo ultimo attacco, il più potente. Gli vennero in mente le parole del suo maestro, il quale al termine dell'addestramento gli aveva proibito di far uso della sua tecnica più letale se non in casi di estrema necessità, poiche la sua potenza non era controllabile e si rischiava di distruggere tutto ciò che circondava il giovane..usarla ad Asgard poteva significare recare gravissimi danni alla terra che si voleva proteggere.

Maestro... ti ringrazio..ma è giunto il momento di liberare il vero potere del drago..così come contro papillon..anche qui userò la tecnica che tu mi proibisti

Uriel osservò Axel scagliare il suo colpo,come aveva previsto era tremendamente potente e veloce. Con gli occhi fissi in quelli del cavaliere di Beta portò i pugni sopra la testa concentrando in una grande sfera tutto il cosmo accumulato generando una sfera che andò poi a scindersi in due quando i pugni si separarono.

Questo è il potere di alpha... Axel...gli OCCHI DEL DRAGO

La voce gli uscì in un urlo possente quasi sovrumano mentre le due sfere scagliate in avanti si dirigevano a velocità elevatissima verso Axel assumendo di tanto in tanto sembianze di teste di drago che si avvolgevano senza toccarlo intorno al raggio glaciale che si muoveva inesorabile in direzione opposta.

Addio mia amata Asgard... Addio Aioros..compagno di una sola battaglia, di una con il valore di mille. Lascio le sorti di questo duello nelle tue mani..ho piena fiducia in te.

Mentre pensava queste cose una lacrima prese a scendergli lungo la guancia ma che subito si congelò con l'approssimarsi del raggio glaciale che investì in pieno il cavaliere di Alpha,andando a congelarlo blocandolo nella posizione assunta durante il lancio della tecnica trasformandolo in una statua di ghiaccio.


SPOILER (click to view)
LEGENDA
parlato
pensato
RIASSUNTO Uriel dopo aver portato a termine il suo attacco osserva le condizioni dell'armatura e capisce che essa difficilmente riuscirà a fornirgli protezione da un altro colpo; decide quindi di non difendersi ma contrattaccare direttamente l'avversario con la consapevolezza di venir colpito in pieno dal colpo di Axel ma con la speranza di sconfiggerlo scagliando gli occhi del drago contro il suo avversario.
TECNICHE
Occhi del Drago
Due sfere di pura energia vengono scagliate verso l'avversario col compito di annichilirne il corpo.Questa e' la tecnica finale del Cavaliere di Alpha,capace di una tremenda forza distruttiva.
 
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Aioros
view post Posted on 9/12/2009, 22:06




~ Non v’è pace ~

Infatti questa volta vincerò io!” Urlò all’amico ostentando una sicurezza che non gli era dovuta vista la figura che aveva fatto solo qualche attimo prima. Bruciava, letteralmente, ma quel refrigerio tutt’intorno dovuto alla forte escursione termica l’aveva ridestato da un torpore sin troppo influente e, infine, giunse la batosta che l’avrebbe di certo risvegliato completamente. Alcune palle di fuoco, infatti, riuscirono ad attraversare quella fittissima pioggia di lance giungendo a colpire un impreparato Generale ancora in caduta: cosa fare? Come difendersi? Non v’erano né il tempo né le condizioni adatte ad imbastire una efficace difesa contro quell’attacco che, seppur lanciato come difesa, stava per sortire i suoi effetti anche sul Generale. In un attimo, seppur ancora in caduta, riuscì a portare le braccia a protezione del volto per poi essere travolto da quelle che dovevano essere sei o sette sfere, mentre le altre lo sfiorarono soltanto. I colpi, fiammeggianti, giunsero a colpirlo seriamente all’addome ed alle braccia causando non solo la rottura dell’armatura ma, anche, la fusioni dei punti circostanti alle parti colpite. Senza contare, inoltre, lo sbalzo che avrebbe subito e la rovinosa caduta quasi di testa che fece. Del sangue sputò dalla bocca ed ogni cosa gli faceva male: tutto! Rialzatosi a fatica in piedi, tremolante per gli attacchi subiti e risentendo ancora di quella dannatissima colonna infuocata, si liberò del corpetto e dei bracciali o di quel che ne rimaneva per evitare che il metallo fuso decretasse altri danni per il suo fisico già provato dopo le sole prime battute di combattimento. Era rimasto a torso nudo, lasciando così vedere come il suo torace si contraesse sempre di più nel tentativo di saziare quei polmoni avidi d’aria, che veniva raccolta dalla bocca e non più dal naso: era evidentemente affaticato, ma non si sarebbe mai dato per vinto, non davanti a Marcus.
Lo sguardo si perse un attimo nel vuoto, come se fosse stato ipnotizzato da quei fuochi dalla luce così pacata, così calda lasciando che per un poco, solo un poco, la mente vagasse alla ricerca di risposte.

~

Sai perché cadiamo Aioros?” Era stato Shuken a porre questa domanda ad un ragazzino, alle prime armi con le arti marziali; Aioros scosse il capo, non conoscendo affatto la domanda banale che gli era stata posta. “Per poterci rialzare e tornare a combattere.” Sorrideva il monaco, evidentemente divertito da quel ragazzino che già si stava rivelando come essere una sorpresa: e dire che inizialmente gli era stato sconsigliato di prendere parte agli addestramenti del Tempio. Nonostante cadesse, dopo le parole del maestro, non mancava una volta senza che lui si fosse rialzato in piedi e si fosse rimesso a combattere, persino contro avversari di gran lunga più forti di lui, contro i ragazzi più grandi. Tale era la sua voglia di imparare, tale era la sua voglia di impratichirsi e divenire il migliore e, ora come allora, nella mente del Generale tornarono alla mente quelle immagini tanto antiche da essere state rimosse. Quelle parole così calde, aprirono un varco di luce nella tenebra dell’animo che s’erano venute ad instaurare per l’improvvisa perdita di identità; un ardore troppo spesso dimenticato, che gli avrebbe però consentito di rialzarsi e di continuare a portare avanti quella che era la battaglia della sua vita: in fondo era caduto, ora bisognava rialzarsi e dimostrare al mondo che nonostante tutto lui era li, in piedi, pronto a dare pugna contro qualsivoglia avversario ma…

~

Quello contro cui stava combattendo era un amico, uno dei più leali che aveva e dunque perché alzare i propri pugni su di lui? E’ vero, lui aveva fatto altrettanto, ma sicuramente come Aioros aveva avuto i suoi buoni, anzi ottimi motivi per partecipare a quella competizione: ognuno aveva le proprie motivazioni, chi più chi meno. Un’identità perduta poteva valere il sangue di un amico? Evidentemente si, visto che il Generale era ormai accecato da tale ricerca ma avrebbe continuato a farlo nel più onorevole dei modi e, forse, gli sarebbe stato di stimolo per tirare fuori il massimo del suo potenziale; in fondo, non è stato poi tanto male trovare proprio Marcus sulla propria strada, evidentemente le stelle del cielo hanno voluto così, anche se lui avrebbe voluto opporsi volentieri a tale destino infausto e trovare sul proprio cammino l’individuo misterioso che gli aveva ammazzato maestri ed amici, nonché raso al suolo un intero villaggio.
In quel preciso istante, il cuore di Aioros cominciò a piangere a dirotto lacrime di sangue che si sarebbero mischiate a quelle che i propri occhi ormai inumiditi stavano già piangendo da poc’anzi. I pugni vennero serrato, i muscoli vennero contratti ed il volto mostrava un’espressione contrita di dolore; si morse il labbro inferiore, stringendolo talmente forte dal dolore che causò la fuoriuscita di cinabro sangue.
Ed infine, il cosmo tornò a coprire come un manto l’intero corpo del Generale trasformandolo per un solo attimo, in un lucente raggio di sole. Nel volto s’era disegnata lentamente un’espressione decisa, seppur fosse ancora madido delle lacrime che ancora versava, e del sangue dovuto alle ferite ed alla caduta di prima. Il torace era evidentemente colpito e, visibili, v’erano le ustioni che aveva ricevuto che lo bruciavano vivo, senza contare i forti lividi dovuti all’impatto del colpo: forse, era stato solo grazie all’armatura, ormai distrutta, ch’era sopravvissuto e ancora una volta doveva la sua salvezza a Poseidone ed all’armatura che aveva voluto donargli come protezione.
Non se n’era reso conto, non vi aveva fatto caso in mezzo alla baraonda in cui s’era trovato ma Uriel era stato congelato!

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!” Era strano, ma il tutto doveva essere accaduto proprio mentre lui si trovava ancora in aria e le elucubrazioni mentali che l’avevano catturato non gli avevano consentito di far caso al fatto che l’amico si fosse sacrificato. Era una statua di ghiaccio, fredda, immobile ma che ancora avrebbe potuto incutere timore a chicchessia vista la posa e quell’espressione che mostrava lo sforzo disumano cui il fisico di Uriel aveva sopportato. Non poteva lasciarlo così, non doveva lasciarlo così: era suo amico! Come aveva fatto per i poveri marinai di quella nave sperduta nelle isole greche, avrebbe utilizzato ancora la sua lancia per liberare il suo amico da quel feretro di ghiaccio cui l’avversario l’aveva confinato.

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Sfruttò dunque il suo Flashing Lancer in modo mirato per liberare il suo compagno dalla morsa di quel ghiaccio; l’avrebbe adagiato per terra e gli avrebbe infuso buona parte del suo cosmo per trarlo in salvo e far sì ch’egli vivesse ancora. Non gli interessava se era lui a doverci rimettere la vita, ma i suoi amici non dovevano assolutamente farlo: lui non l’avrebbe mai permesso.
Quali sentimenti contrastanti: s’è adoperato per salvare la vita ad un amico, mentre al contempo avrebbe continuato a dare pugna al suo vero amico; ironia della sorte, il Destino si stava facendo davvero beffa del Generale e non era la prima volta che ciò accadeva.

Riposa, amico mio: al resto penso io…” Gli sussurrò, sperando che gli giungesse all’orecchio come un richiamo alla vita dolce e sottile. Portò lo sguardo proprio nei confronti di Marcus: la resa dei conti era giunta! Era affaticato, enormemente affaticato visto lo scambio di cosmo che aveva appena compiuto ma non lo rimpiangeva e, soprattutto, sperava di non darlo a vedere anche se era così evidente, forse troppo. Sorrise: in un attimo tutti i dubbi e le incertezze erano svanite, lasciando spazio – nuovamente – ad una rinnovata determinazione si fece largo ardente, forse ben più delle fiamme che la Fornace avrebbe potuto generare, negli occhi azzurri del Generale. Gli restava forza sufficiente per un colpo, forse anche due se fosse riuscito a bruciare persino la sua vita: la situazione lo richiedeva. “Mi dispiace che sia proprio tu a dover ricevere il mio cosmo, Marcus, ma, al contempo, devo dirmi felice che sia tu il mio avversario: non posso e non devo deludere le tue aspettative, non saranno le tenebre che mi porto del cuore ad impedirmelo!” Cosa stava dicendo? Marcus sicuramente non avrebbe inteso al meglio quelle ch’erano le parole del ragazzo, ma Aioros lo sapeva perfettamente ed inoltre sapeva che il suo amico avrebbe ben capito lo stato d’animo del Generale solo percependo il suo cosmo, ma non gli avrebbe lasciato la possibilità d’aiutarlo, non in quel momento e non con la sua posta in gioco. "Ed ora esci fuori ed affrontami da Cavaliere tuo pari: lo merito, dopotutto..." E si mise in attesa, dunque, dell'amico, anche per cercare di riprendere fiato: doveva resistere e non era cosa da poco.



Info


Nome Armatura: Scale di Krisaore
Resistenza Armatura: IV
Ruolo: Stratega
Tecniche: Flashing Lancer: Colpo usato dal Generale dei mari utilizzando la propria lancia, simile a quello di Nettuno, colpendo l'avversario con ripetuti affondi.... come tecnica di combattimento è molto simile a quella utilizzata per l'uso del bastone, solo che la lancia è anche un'arma offensiva....
Legenda: Azioni, "Parlato", Pensato, "Parlato Shuken", «Altro»
Sunto: Allora, mi becco completamente il contrattacco di Marcus. Aioros cade, ha un flashback e solo dopo si rende conto che il suo amico è ghiacciato. Senza pensarci due volte sfrutta il Flashing Lancer per salvare l'amico - lo fece già in un altra occasione, ma ora c'è la vita di un amico in ballo - e gli infonda una buona dose di cosmo per far sì che il suo corpo si riscaldi quanto meno per sopravvivere. Aioros non sapendo dove sia Marcus decide di non attaccare.
Edit: Errori ortografici e modifica del post per errata comprensione dei post precedenti.



Edited by Aioros - 9/12/2009, 22:33
 
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