Themis vs Warwizard, Sala della Prova [Eliminatorie]

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view post Posted on 23/9/2009, 23:39

J

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I° Turno

Themis vs Warwizard

Sala della Prova [Eliminatorie]

Camminate nel corridoio per quelli che vi sembrano interminabili minuti. La luce fioca vi permette solamente di osservare dove mettete i piedi per evitare di cadere, fino a che un forte bagliore vi priva della vista per alcuni istanti. Non appena riuscite ad osservare ciò che avete intorno, vi rendete conto di essere in un’arena.


Campo di Battaglia: Arena delle Rovine
Condizioni climatiche: nuvoloso, vento medio
Temperatura: 15 °C
Descrizione: : Una zona 150 metri x 150 con erba alta fino alle ginocchia e rovine sparse di qualche antica civiltà.

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(L'immagine vuol essere uno spunto per la descrizione e non un vincolo. I giocatori si possono sentire liberi di descrivere il tutto in modo diverso, pur attenendosi a ciò che è scritto in questo post)

Post Minimi: post di presentazione + due post di combattimento
Limite di tempo: 25 giorni
Penalità di giudizio: -1 punto per ogni ritardo dopo tre giorni

Impossibilità a teletrasportarsi al di fuori dell’arena

Ore 1.00 del 24 Settembre: Start!



© Luxifer

 
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Era da quando era ancora a una decina di chilometri nel deserto che il suo cosmo era inutilizzabile e purtroppo quell'impossibilità continuava a bloccargli misteriosamente le sue risorse interiori. Ed era da quando era diventato Cavaliere tre anni prima che non sovveniva un problema del genere. Un sigillo lo aveva già incontrato nel corso del suo servizio al Grande Tempio, ma quello era stato solo parziale e comunque non gli aveva impedito di raggiungere il proprio obiettivo. In quel lungo frangente invece il blocco era totale e prolungato ad un punto tale che il Cavaliere cominciò a credere che il Destino avesse voluto giocargli un tiro molto più mancino di quelli che gli aveva già tirato o cercato di tirargli fino a quel momento.
Il corridoio era molto poco illuminato e gli era occorso un pò di tempo per abituare gli occhi a quella tremenda penombra, che gli consentiva giusto di non inciampare, ma non di vedere dove stesse andando. Non poteva neppure dire se il corridoio era decorato e, in quel caso, come lo fosse. Tutto sembrava uguale, come nel deserto dove le dune non sembravano variare se non per qualche lieve dettaglio. Nell'oscurità invece non si riusciva neanche a distinguere ciò che avrebbe potuto aiutarlo ad orientarsi: gli sembrava di stare camminando sempre in avanti, ma per quel che ne sapeva poteva anche essersi addentrato in un labirinto nel quale vagare in tondo anche per ore senza venire a capo di nulla.
La presenza del suo bastone a lame e soprattutto il contatto con la sua Armatura lo sostenevano più psicologicamente che all'atto pratico, ma almeno gli impedivano di cadere preda di stati di panico... o anche peggiori.
Tuttavia in quel corridoio si accorse ad un certo punto di un fatto piuttosto curioso e inverosimile: non provava più fatica, né alcuna delle altre conseguenze di una camminata durata ore sotto il sole cocente del deserto. Era... perfettamente risanato. Come se si fosse appena alzato dal letto.
*Ma come diavolo è possibile?* si chiese il combattente in rosso colmo di stupore. *Cosa sta operando in questo posto?*
Non aveva dubbi: il Destino era un'entità molto volubile nelle sue "lungimiranti predeterminazioni" e se davvero una simile entità si era presa la briga di invitarlo lì insieme a molti altri individui, di certo non si sarebbe trattenuto dal giocare con la mente, il corpo e ogni fibra dell'anima degli ospiti che avevano risposto all'invito. E, se si poteva dire, in quel luogo il Destino giocava in casa. Qualsiasi cosa avesse in serbo per lui, il giovane avrebbe dovuto stare in guardia, perché simili "favori" avevano spesso richiesto un ben più alto tributo...

Il tempo sembrava non scorrere mai nell'ombrosa uniformità di quel misterioso ambiente e ormai armato e Armatura ne avevano perso ogni cognizione fino a che non comparve una luce talmente intensa da arrivare ad accecare totalmente il Cavaliere e costringerlo a ripararsi dietro il mantello per non subire danni permanenti. Non seppe per quanto durò la luce, ma alla fine, quando riaprì gli occhi, si ritrovò leggermente abbacinato. La sensazione però passò in fretta, così come il senso di scarso equilibrio derivante dall'abbaglio di poco prima.
In chissà quale modo, il guerriero del Grande Tempio era stato portato in quella che sembrava un'area molto antica, un tempo conquistata dall'uomo, ma lasciata da tempo immemore alla natura. Lo sguardo poteva spaziare per oltre un centinaio di metri in tutte le direzioni e dovunque si potevano individuare scarsi resti di una civiltà a lui ignota. Non era un archelogo e dalle minute porzioni di opere murarie lasciate in piedi dal tempo e dagli elementi non poteva risalire alle civiltà stesse, non senza approfondite conoscenze in materia almeno. Molte delle rovine erano per lo più muri, molti dei quali erano sfruttati dalla vegetazione come sostegno per il proprio sviluppo, ma in qualche caso si erano conservati dei pavimenti in pietra, ormai consunti, e che in qualche caso lasciavano crescere della vegetazione attraverso varie crepe e fessure.
Tutte le rovine erano circondate da un vasto prato incolto e fiorito, alto fino alle ginocchia e adatto a far vivere molte piccole creature in un habitat piuttosto riparato. Forse anche lo stesso Cavaliere avrebbe potuto sfruttare quell'ambiente a proprio vantaggio: per quanto fosse poco probabile che riuscisse ad avanzare nascosto nell'erba per via delle sue dimensione e per il suo mantello rosso fiammante, avrebbe probabilmente potuto nascondersi. Inoltre era dannatamente probabile che uno qualsiasi dei suoi attacchi potesse finire al suolo, causando un incendio capace di devastare un ambiente atrimenti ricco di un suo certo fascino per la sua vastità interrotta non da alberi, ma solo da antiche memorie dell'esistenza di una qualche civiltà.
Il cielo era nuvoloso sopra la sua testa. Non si poteva dire che fosse plumbeo, ma le nuvole offuscavano in parte la luce del sole. In tal modo l'area era abbastanza ben illuminata, ma in quel modo non avrebbe potuto usare il sole a proprio vantaggio. Tuttavia la natura gli offriva un altro vantaggio, in un certo senso compensativo di quello offuscato dalle nuvole: da chissà dove spirava un vento di media intensità... ed era ben risaputo che il vento alimentava le fiamme. Doveva solo trovare il modo di sfruttare quell'elemento a proprio vantaggio.

Di punto in bianco, il ragazzo decise di avvicinarsi ad una delle rovine, fece scattare le lame del proprio bastone e lo piantò saldamente nel muro. Quindi fece il giro del muro, si sfilò lo zaino e lo depositò a terra, per poi prendere la corda con rampino da sotto il bracciale sinistro, slegandola dal braccio, e tirò il rampino sulla sommità del muro. Una volta controllata la stabilità dell'appoggio, fece passare la corda attorno al basonte e legò il resto della corda alle cinghie dello zaino, lasciandone però libera un'estremità abbastanza lunga. Quindi lanciò lo zaino verso il rampino e, giunto dall'altra parte, acchiappò l'estremità libera della corda...
Ovviamente aveva sbagliato i calcoli e la corda slegata risultò fin da subito troppo corta. Con uno sbuffo di disapprovazione, il giovane estrasse la sua arma da dove l'aveva piazzata e la piantò nuovamente più in alto. Purtroppo l'appiglio non tabile come il precedente, ma almeno era sufficiente per reggere il peso dello zaino e lasciarlo sospeso nel vuoto fino al termine della "prova" preannunciata dal misterioso angelo, che di sicuro non sarebbe stata di sopravvivenza... non nel senso comunemente inteso.

Una volta completata quella serie di operazioni di salvataggio, si allontanò di qualche metro dalla struttura. Non si vedeva ancora nessuno all'orizzonte e solo il vento gli teneva compagnia.
E il vento, per quanto potesse dimostrarsi un valido alleato, gli era di grande conforto nell'attesa dell'ignoto.
Per ingannare il tempo e distrarsi, onde non accrescere l'accenno di ansia che gli stava insorgendo, decise di provare per l'ennesima volta ad evocare il proprio cosmo. Dopo un respiro profondo, il ragazzo si concentrò, ricordandosi alla perfezione tutti gli insegnamenti del proprio Maestro e tutte le volte in cui aveva evocato quella risorsa per uscire dai guai più impensabili.
E il risultato fu una vampata di cosmo spaventosamente potente, più di quanto lui stesso potesse godere prima di giungere in quella torre. La sorpresa gli fece sospendere immediatamente l'evocazione, che tornò in uno stato di quiescenza.
"Questo... questo è il mio cosmo?" mormorò ancora incredulo per quell'inatteso risveglio. "Non è mai stato così potente..."
Tuttavia la stessa sorpresa gli aveva fatto scordare un dettaglio importante: c'era stato un precedente...
 
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Post Presentazione







Pg:Violate
Cloth:Suplice di Garuda
Energia:Blu(nera x evento)
Stato Fisico:Buono
Stato Psicologico:Buono
Stato Cloth:Intatto
















“Verso L’arena”
Violate era stata la prima ad entrare all’interno della torre di Babele.
Non aveva fatto molto caso ai vari cosmi che vi erano, anche perché non poteva visto che il suo cosmo era scomparso improvvisamente dopo l’attraversata nel deserto, quindi individuare altri cosmi era impresa difficile perciò immaginava che l’effetto “sorpresa” quando sarebbe arrivata d’innanzi al suo avversario ci sarebbe stato in parte, ma in ogni caso sapeva bene che cosa fare e visto che era giunta fin lì di certo non si sarebbe tirata mai in indietro chiunque abbia affrontato.

“Sono sicura di potercela fare, quindi devo rimboccarmi le maniche. Aiacos stammi vicino.”

La ragazza mentre avanzava lungo il corridoio stretto e oscuro in arrivo della meta, ebbe un attimo di tempo per pensare alla prima volta che aveva incontrato Aiacos, quando la salvò dopo che l’aveva trovata al villaggio, dopo che lei aveva perso tutto anche la sua dignità.
Lui era stato l’unico a credere in lei…




“Frammeto di ricordo: Aiacos”

Aicos l’aveva salvata da una fine certa e anche da un destino crudele che aveva già iniziato a marchiarla, forse non vi era speranza per una come lei, aveva perso tutto anche se stessa e non sapeva come era riuscita ancora ed essere in vita, forse per uno stupido gioco del destino o forse perché era destinata ad Aiacos: Il gigante all’inizio non era molto convinto di volerla portare, ma di certo non poteva lasciarla lì in quello stato in cui l’aveva trovata , quindi le permise di venire con lui.
La portò con se durante il viaggio che avrebbe portato le truppe specter in Ade, lei era stata caricata su un carretto che gli specter usavano per trasportare i corpi degli avversari uccisi in battaglia per ripulire il campo di battaglia (una sorta di carro per lazzaretto ) accompagnato da cavalli senza testa e oscuro cocchiere. Vi era solo il cadavere squartato del cavaliere del cancro e alcune guardie suoi commilitoni, forse gli specter volevano portarlo come trofeo ad Hades e Violate era disturbata un po’ da quella presenza e dall’odore che facevano, però era evidente che non ci si poteva di certo lamentare, vicino a lei vi era una guardia scheleton appollaiata sul corpo di Cancer e sembrava molto interessata a lei.

“Oggi il bottino è stato parecchio ricco, un Gold saint e l’intero accampamento del Santuario bruciato e io più anche una bella ragazza …” Lo scheleton allungò una mano verso il volto di Violate , ma uno schiocco di frusta gli arrivò sul dorso della mano facendolo sanguinare, era stato l’oscuro cocchiere ammantato , che ora aveva rivelato il suo volto, metà martoriato da piaghe orripilanti e denti storti e gialli.

“Non toccare quella donna Aiacos è stato chiaro a riguardo lo sai bene, vuoi forse disubbidire e essere spedito nelle più profonde viscere de Tartaro?”

Lo scheleton sbuffò poi si rimise a contemplare i cadaveri. In Quell’attimo voltando il volto verso destra Violate vide la schiera dei soldati specter avanzare , erano parecchi , però si vedeva che erano tutti uomini disperati esattamente come lei, poi lo vide in groppa ad un destriero oscuro decapitato, il gigante di Ade Aiacos, che sembrava troneggiare su tutti.
Violate cercò di rendersi conto ancora, perché costui l’aveva salvata e portata con se , gli faceva veramente pena o forse si aspettava qualcosa da lei?
Si fermarono per una sosta in una radura vicino al confine , le truppe erano piuttosto stanche il carro si fermò vicino ad un albero, lo scheleton sul carro scese dalla carro il cocchiere anche e chiese a Violate se voleva scendere.

“Ehi ragazza guarda che puoi scendere non credo che ti faccia piacere continuare a respirare l’aria putrefatta che emanano quei cadaveri , fa caldo e la putrefazione avviene più in fretta anche se poi arrivati in Ade ti sembrerà quasi una fragranza ci farai l’abitudine.”

Violate voleva scendere, la puzza le dava alla testa e poi l’idea che tra quei cadaveri vi era quello dell’uomo che odiava le faceva voltare lo stomaco e venire rabbia, seppure di certo non avrebbe mai augurato a nessuno quella finaccia, ma non scese non si fidava di “loro” almeno i morti non potevano farle nulla.
Rimase sul carro, il cocchiere alzò e spalle e lasciò perdere.
Violate avrebbe potuto anche scappare in quel momento non voleva finire male ancora, quindi si fece coraggio e senza farsi vedere lasciò il carro e tentò di scappare, nella foresta.
Aveva fatto un bel tratto , però non era lontano dall’accampamento specter era nelle vicinanze di una sorgente d’acqua, finalmente aveva bisogno di purificarsi dopo quel viaggio infernale, immerse la testa nell’acqua , si sentì rigenerata, poi qualcosa d’improvviso accadde. Il lago iniziò ad assumere una colorazione color sangue . Violate non sapeva se fosse una sorta sortilegio oppure fosse opera della sua immaginazione, ma rimase pietrificata e non accennava a muoversi , poi dalle acque scarlatte uscì fuori una figura oscura ammantata con una falce.

“Violate , la tua tortuosa strada è il segno del destino che ti sei trovata avanti, e il tuo destino sono le tenebre … non tentare di scappare sai bene di non poterlo fare ormai, ma non temere questa lunga strada ti porterà all’immortalità e alla gloria . Non averne paura, tu puoi cambiare il tuo destino con la tua sola forza! Voi continuare ad essere una vigliacca?”

Quell’ombra aveva ragione ! Dove pensava di scappare ? Poi era forse giusto continuare a farlo, senza ribellarsi , mentre tutti gli altri se ne approfittavano di lei? Che cosa ne sarebbe stato di lei?Non era forse arrivato il momento di credere in se stessa e far vedere al mondo che lei poteva riuscirci: Strinse i pugni , poi si alzò in piedi , prese fiato e urlò con tutta la sua rabbia.

“IO NON STO AFFATTO SCAPPANDO! NON SONO UNA VIGLICCAAAAAAAA!!!!!!”.

Un immensa energia venne sprigionata da lei, mentre un solo pugno carico di forte presentimento venne lanciato a terra, un immenso terremoto e un a voragine si aprì d’improvviso, poi forse stanca per quella forza di volontà dimostrata si lasciò abbandonare in un sonno profondo.
Quando si svegliò si accorse di essere distesa su un letto coperto di lenzuola oscure , dentro ad una suntuosa tenda, forse apparteneva a qualcuno d’importante , anzi era sicuro visto che sul tavolino vi erano delle carte di confine e diversi cimieri fatti con ossa pietre preziose. Violate si alzò dal letto le girava la testa, e la sua mano destra le doleva , aveva diverse ferite curate con delle rozze bende.
I’entrata della tenda si aprì e al suo interno entrò proprio lui, Aiacos era la sua tenda quella ? Era la prima volta che vedeva uno specter di alto livello così da vicino: Aveva un armatura davvero imponete e strana, un po’ le incuteva paura, poi lui si tolse l’elmo e fu lì che vide per la prima volta il suo volto dagli occhi scuri e penetranti come il suo crine: Non si sarebbe mai aspettata di vedere prima o poi un uomo del genere.

“Ti sei svegliata?” Disse appoggiando l’elmo sul tavolo , si sedette su di una sedia accavallando una gamba, poi si versò del liquore scarlatto in un bicchiere fatto di osso umano e ne bevve un sorso “Come ti senti adesso ? La mano?”.

Violate non rispose , il Gigante di Hades poteva ben capire “Non ti va neppure di dirmi come ti chiami?”

Non ebbe risposta neppure in questo “ Sai ho visto il tuo potere, davvero notevole, credo che ad Hades farà molto comodo e per questo che ti ho raccolto da laggiù e ti ho portato con me . Quel Gold Saint non ti darà più fastidio, anzi non lo farà più nessuno fin quando ci sarò io qui con te!”

Violate si sentì quasi sollevata dalle parole del gigante anche se nutriva ancora dubbi, però forse era un bene che fosse arrivato lui a salvarla e a fargli capire i suoi poteri, lo guardò intensamente. “Ti ringrazio.”.Disse solamente, mentre Aiacos alzandosi dalla sedia si avvicinò a lei , Violate temeva qualcosa si irrigidì e si ritrasse sul letto chiudendo gli occhi, poi avvertì un tocco delicato sulla guancia , aprì gli occhi Aiacos le sorrise freddo, ma non aveva intenzione di farle del male anzi le stava cercando di far capire che non le sarebbe successo davvero più nulla . Violate arrossì leggermente erano così calde le sue mani, si lasciò coccolare per qualche attimo poi guardò i suoi occhi, no era impossibile che potessero farle del male, non erano occhi come li aveva il Gold Saint che abusò di lei , forse voleva davvero aiutarla.

“Vuoi essere l’ala destra di Aiacos di Garuda?” Disse improvvisamente, Violate sentì un sussulto al cuore.

“Mio Signore io…” Sospirò appena, poi un abbraccio da parte di lui , incredibile era davvero uno specter costui? Perché la stava abbracciando?Non lo sapeva , Violate sapeva solo di appartenere ora a lui, ricambiò l’abbraccio. “Si diventerò la tua ala destra mio signore”




“Alla arena”


Violate scosse la testa non era il momento di farsi prendere da questi ricordi, ormai Aiacos era morto e voleva senz’altro vedere che cosa avrebbe saputo fare dopo averle affidato l’armatura di Garuda.
Quel torneo che la torre di Babele le offriva era un occasione irripetibile!
Si udirono i suoi passi echeggiare, poi ecco una luce , l’uscita.

°Ci sono!° Si fece coraggio.

Uscì fuori dal lungo corridoio, finalmente aveva raggiunto la meta: Era un arena cosparsa da rovine antiche, un luogo davvero ideale per una che del passato voleva dimenticare tutto, però era un luogo dove se avesse vinto la memoria si sarebbe ricordata di lei.
Si fermò in piedi e cercò di individuare il cosmo avversario: Lo sentì.

“Questa è l’aura di un santo!”

Violate non poteva crederci il primo contro cui si sarebbe dovuta battere era proprio un santo, un ottima occasione per vendicarsi e dimostrare che la loro giustizia marcia non potrà salvarli.
Violate voltò lo sguardo, lo vide un Bronze Saint a quanto pare, sorrise di scherno.

“Bene a quanto pare Hades è proprio dalla mia parte! Finalmente avrò l’occasione di vendicarmi uccidendo uno di voi. Preparati io Violate di Gauruda ti farò a pezzi Santo di Athena! Ti dimostrerò di quanto stupida sia la vostra presunta giustizia che inquina l’umanità!”

Violate espanse il suo cosmo.










Riepilogo






Attacchi :

Contrattcchi:

Difese:




 
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Aveva appena avuto il tempo di riprendersi dalla propria sorpresa, quando un'altra presenza fece il suo ingresso in quel luogo sconosciuto e dimanticato. Era una presenza che non faceva alcuna mostra di volersi nascondere a lui e che possedeva un cosmo di intensità pari a quella del Cavaliere... ma dalla profonda oscurità. Gli bastò sentire quel cosmo per rendersi conto che il Destino gli aveva riservato un incontro con un altro Spectre.
Quel fatto gli riportò allora alla memoria l'occasione in cui aveva percepito un altro cosmo parimenti oscuro, ma che aveva potuto affrontare ad armi pari, armi non completamente proprie: al Sacred Tournament di un anno prima, lo stesso combattente del Grande Tempio aveva affrontato il temibile Spectre della Viverna, Rambaral, rievocato da Hades da un passato molto remoto per cercare di vincere la stessa competizione condotta in un'arena fatta interamente di Oricalcon, costruita oltre le possibilità umane e che aveva permesso ad entrambi di raggiungere il livello che, dopo molto tempo, il giovane si era trovato nuovamente a gestire.

Tuttavia il prezzo di quel potere non aveva tardato ad essere presentato dal Destino, sotto forma di un altro servo di Hades.
Non appena ne sentì la voce, però, il ragazo non poté credere alle sue orecchie e si voltò per lasciare che anche gli occhi confermassero la cognizione che era apparsa alle porte della sua coscienza. E allora non ci fu più alcun dubbio: non si trovava davanti ad uno, ma ad una Spectre!
*Che razza di scherzo è mai questo?* si chiese disgustato dal pessimo gusto del Destino, che si riconfermava più prepotente che mai: fino ad allora non aveva mai saputo di una donna che combattesse per le schiere di Hades, salvo la plagiata Pandora, e men che meno con una Surplice. La sola idea gli fece venire una gran voglia di inveire contro chi aveva posto quella ragazza su una strada tanto triste e oscena... e, sebbene non l'avesse visto di persona, era assolutamente sicuro che ad essere colpevole fosse la stessa entità che l'aveva fatto incontrare con quell'ennesima aberrazione.
La ragazza stessa si presentò come Violet di Garuda con un sorriso di scherno stampato sul viso e, dopo avergli promesso di dimostrargli che avrebbe dimostrato la stupidità di giustizia, iniziò ad accumulare il proprio cosmo per attaccarlo.
Era davanti ad una possibile tragedia: lui amava le donne e battersi contro di loro non gli era mai piaciuto, specie perché aveva perso tragicamente una donna della sua vita, ovvero la sua cara sorella. Purtroppo però, il Destino gli richiedeva una prova che forse lui avrebbe trovato divertente, ma che per il Cavaliere non aveva alcun sapore che non fosse contaminato dall'amarezza. Tuttavia non si sarebbe tirato indietro, specie dopo essere arrivato fino a lì... ma avrebbe compiuto quella prova a modo proprio.
Con uno sospiro e una scossa sconsolata della testa, decise infine di rispondere: "Mi dispiace per te, Violate, ma non posso permettermi di farmi fermare da te. Tuttavia posso dirti che la vendetta non ti porterà alcuna soddisfazione, né che tu la prenda in maniera diretta, sia che tu la ottenga in maniera trasversale. Ma evidentemente non lo capisci e non vedi... e come alle aberrazioni che non vedono altro che la propria verità, a te sarà negata la mia vista."
Detto questo, mosse solo un afflato del suo cosmo e focalizzò la sua attorno a lei. Purtroppo l'ambiente lo svantaggiava molto, perché praticamente qualsiasi suo colpo avrebbe rischiato di trasformare l'erba in un inferno di fiamme che avrebbe inghiottito lui e probabilmente anche la sua avversaria. Doveva trovare il modo di sconfiggerla e di spingerla a desistere prima che potesse succedere l'irreparabile per quel luogo.
E fu il passato a fornirgli la risposta. Così come allora, Marcus concentrò sulle sue mani due sfere di fuoco e le scagliò una dopo l'altra.

CITAZIONE
Palla di Fuoco esplosiva
Variante della Palla di Fuoco, esteticamente non ha nulla di diverso, ma in realtà, a differenza della prima, che può essere dipsersa, esplode al contatto con il bersaglio o con un ostacolo, causando un'esplosione molto dannosa, perché capace di infliggere ustioni di secondo grado.

La prima sfera, sfruttando il vento a favore, viaggiò ancora più veloce direttamente verso il volto avversario. Ma quella che sembrava la prima offensiva in realtà non era altro che un diversivo: il Cavaliere contava infatti di abbagliare l'avversaria, se si fosse difesa, per sorprenderla subito dopo con la seconda sfera, che seguiva invece una traiettoria più parabolica ed era mirata a farle saltare o comunque danneggiare la placca pettorale, molto più coprente del giustacuore della sua Armatura.
Tuttavia sentiva dentro di sé che quell'espediente non avrebbe placato la ragazza tanto facilmente...
 
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Pg:Violate
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Stato Fisico:ferita al petto
Stato Psicologico:sardonico
Stato Cloth:rotta sul petto
















“Verso L’Incontro”

A quanto pare ciò che si preannunciava all’orizzonte era uno scontro molto importante e di certo non aveva intenzione di perderlo, soprattutto perché era una questione di onore ormai, poiché aveva l’opportunità di vendicarsi proprio su uno dei seguaci di quella dea che si atteggiava a paladina di una giustizia cieca in grado solo di ingannare i cuori più deboli oscurando la fredda corruzione che nasconde al suo interno.
Violate guardò con disgusto quel Saint, il suo aspetto così imponente racchiuso in quell’armatura sporca e lorda di sangue sgorgato da migliaia di vite cadute in sanguinose guerre, che la loro dea ha voluto preservare solo per arrivare ai suoi scopi: Le veniva quasi da ridere all’ironia della sorte, loro si atteggiavano ad eroi giusti e valorosi, disprezzavano Hades e loro specter parlando di preservare la pace e speranza rimanendo su principi utopici.
Violate odiava proprio il loro finto buonismo , perché lei aveva già avuto l’occasione di conoscere bene la verità sugli uomini di “giustizia”, già proprio quella! La cosa per cui lei ha dovuto soffrire, rinunciando alla sua vita personale alla sua dignità usurpata dagli “uomini che erano nel giusto!”.
La ragazza sentiva crescere la rabbia sempre più: Digrignò i denti e strinsi i pugni a ripensare che cosa le era successo per colpa di uomini di giustizia.
Come poter dimenticare l’orrenda morte dei suoi genitori, trucidati dai soldati del Grande Tempio durante l’ultima guerra sacra solamente per essere stati scambiati per spie specter e in seguito come poter perdonare ciò che le era stato fatto? Le sevizie che le costarono le moltitudini di cicatrici visibili sul suo corpo sinuoso e seducente dalle forme prosperose e aitanti, anche troppo da addirittura portare alla perversione quell’ uomo, no …non un uomo un demonio bardato di quell’armatura d’oro che lo rifiutò non appena si rese conto anche lei del’eresia che covava dentro un essere che parlava liberamente di giustizia e del suo nome per arrivare a distruggere l’anima di un essere umano.
Violate proprio non si capacitava neppure delle parole che le furono dette come faceva a sostenere che lei non dovesse provare vendetta? Forse non si rendeva conto che se qualcuno provava questo sentimento significava che c’era qualcosa che lo aveva costretto a farlo.

“Pensi forse di aver detto le parole magiche? Credi che ora che mi hai detto che vendicarmi è inutile sarà una scusante per non attaccarti?Cosa ne vuoi sapere del perché io provo questo sentimento? Tu sei solo un uomo plagiato dall’ideale utopico di vedere negli uomini un barlume della loro così detta “Giustizia” e misericordia, tanto da fare finta di perdonare per poi arrivare ai propri scopi. Tu credi di combattere nel giusto e disprezzi chi combatte spinto dai sentimenti più forti come la rabbia, la disperazione, il tormento e la sofferenza … tu lo odi perché senti in te stesso di essere uguale però non lo vuoi accettare pur di non abbassarti a quella debolezza, e così combatti fino a distruggerlo sorretto solo dalla tua smania. Athena o Hades sono divinità hanno entrambi un solo obbiettivo quello di avere la supremazia sul mondo, ma se c’è una cosa che ho potuto ammirare di Hades è la verità, perché lui non ha mai nascosto di voler dominare il mondo e di purificarlo generando un genocidio di massa, in fondo che motivo c’è di risparmiare l’umanità corrotta? Nessuno! Sono cento anni ormai, mille Guerre Sacre combattute che lui richiama noi specter e senza prometterci ne misericordia o speranza o altre utopie alimenta i nostri desideri più profondi, le nostre passioni e ci dona il potere di distinguerci e di rifarci dopo una vita uccisa da qualcosa che noi abbiamo amato e che ci è stato ritorto contro: Nessuno ha mai potuto solamente provare a immaginare che cosa può fare un essere corrotto quando sostiene di essere nel giusto e poi uccide e massacra innocenti fino a macchiarsi di altri atti perversi , che nemmeno il più infimo specter ha mai fatto! …”.

Violate aveva indicato un dito accusatorio in direzione del santo in modo che potesse rendersene conto che la vendetta per qualcuno che ha perso tutto non era inutile.
In quel momento rivedeva l’odiato Cancer che dopo averla fatta torturare , aveva abusato di lei, violandola nel suo corpo, nel suo profondo nella sua anima.
Lei non aveva mai voluto dargliela vinta, ma se non fosse stato per Aiacos forse non sarebbe neppure lì a difendere se stessa dalle idiozie dettate da quella bocca di Saint , che quando udiva la sua voce le sembrava di essere torturata solo dalle sue frasi. Lui non poteva sapere… ma non doveva neppure permettersi di giudicare, era inammissibile :Violate espanse il suo cosmo.

“Non ti permettere dunque più di giudicare le mie azioni inutili. L’uomo e la sua anima è forgiato su un solo principio: La pace non esiste, la vita è morte , l’amore è passione . La sofferenza rende più forti gli animi e l’odio da il vero potere di stabilire che cosa è giusto oppure cosa non lo è ed Hades me lo ha dato ed io ho deciso di accoglierlo divenendo io stessa il male e in quanto a ciò che ti ho detto e al nome di Hades io ti annienterò!”.

Violate detto questo fu pronta a combattere.
Il Santo prese immediatamente iniziativa e con maestria di cui era maestro, aveva creato due sfere di fuoco: Una era diretta verso di lei, ma quando arrivò non la colpì ma espanse una luce accecante, ecco la dimostrazione che i Santi sono meschini, persino disposti a ricorrere ad un espediente vigliacco come accecare la visuale nemica pur di vincere, più si imparava conoscerli più si incominciava ad odiarli.
“Vigliacco!” gli gridò contro.

Violate fu distratta da quella luce e si coprì gli occhi, seppure esplose e la ferì al volto con l’avambraccio destro, tentando di spostarsi, ma non servì poiché il secondo colpo la colpì vicino al petto dove vi era pettorina che saltò facendo un buco, mentre Violate fu sbalzata a terra in malo modo scivolando per qualche metro.
La ragazza sentì ancora la rabbia in se , ormai ne era pienamente conscia , lo doveva estinguere.
Si alzò in piedi sputando del sangue con un bruciore sul seno, ma ci voleva ben’altro per abbatterla : Si ricordò difatti, che nei primi tempi quando Aiacos l’aveva addestrata a Specter di Behimuth, le diceva sempre di rimanere in piedi e di non farsi abbattere, fu così che diventò il suo vice la sua ala destra ed ora non sarebbe stato un Saint a piegarla!
Ormai in piedi, con la parte pettorale rotta che lasciava intravedere uno dei seni prosperosi, coperto da un aderente topless nero, si limitò solo a guardarlo ghignando di scherno: Era soddisfatta di vedere che il suo avversario non era un idiota, ma ora toccava a lei, per questo rideva in maniera folle, pregustandosi il momento in cui avrebbe smembrato quel ragazzino. Con la stessa espressione del suo maestro Aiacos.

“Sei stato in gamba a colpirmi, ma non credere che sia abbastanza per soddisfarmi! Dovrai fare molto meglio esattamente così!”

La ragazza iniziò a creare sei copie di se stessa, in cui aveva inserito una parte del suo cosmo al suo interno in modo da depistare la pista di cosmo che sarebbe, poi risalito all’originale.
Le copie s disposero in cerchio attorno al Saint della fornace ridendo.

“Ah ah ah allora moccioso che ne pensi siamo tutte bellissime vero?Chi sarà quella vera?” La voce echeggiava da tutte le copie, e la frase serviva a provocare .
Ora le copie iniziarono ad attaccare, erano appostate in questo ordine: La numero uno la due e la tre, erano appostate una in direzione frontale e stava per scagliare un pugno verso l’addome del santo, l’altra si era innalzata in aria e si preparava a scagliare un calcio in direzione della testa. La terza stava cercando di colpire le caviglie con un altro calcio, infine la numero quattro e cinque stavano attaccando ai due lati fingendo un Garuda flap. Invece la copia sei e l’originale sarebbero intervenute ad effetto sorpresa alle spalle , una finse di imitare un attacco con un pugno uguale all’originale, che alzò il dito indice in direzione della testa del santo, ma solo un attacco era vero e consisteva nel tentativo di intaccare la mente avversaria con un sottile filamento di raggio che partì dal dito di Violate e veloce si stava avvicinando a colpire Marcus alla testa.
Se quell’attacco fosse andato a segno, Marcus sarebbe stato attaccato mentalmente dall’immagine di un immenso Garuda che avrebbe cercato di soggiogare e distrarre Macus provocandogli uno stato confusionale.











Riepilogo


Violate dopo aver subito iin parte i danni usa l'abilità illusioni per attaccare nel modo descritto poi usa l'attacco misic illusion




Attacchi :

abilità:
Illusioni: Grauda è ingrado di creare illusioni abbastanza potenti e realistiche , in grado di disorientare l’avversario e confonderlo,che gli servono sia per difendersi che per offendere.

9)Mistic Illusion: Si tratta di un illusione molto potente ,creata tramite un sottile filo invisibile di cosmo prodotto dal dito indice di Violate :un immenso Garuda, simbolo del giudizio divino (secondo gli indù) e divinità più vicina anche al Buddha che crea un sole enorme, dalla luce abbagliante che potrebbe danneggiare i tessuti e neuroni celebrali del suo avversario facendolo cadere in uno stato confusionale.



Contrattcchi:

Difese:




 
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La Spectre si prese il suo tempo per enunciare le proprie "illuminate" concezioni sul mondo e sull'ipocrisia dei suoi compagni di casta. Certo, non tutte le mele erano buone e ne aveva in mente qualche esempio... ma quel discorso valeva per ogni cesto. Non sapeva perché, ma l'aveva lasciata sproloquiare abbastanza, ma tra tutte quelle parole un concetto gli parve particolarmente interessante: secondo la ragazza, lui non sapeva che cosa gli uomini potessero fare con la scusa della giustizia. Ma lui lo sapeva e ne aveva già incontrato un esempio vivente. Proprio tra gli Spectre: Morgan, detentore della Surplice di Balrog, era l'esempio più lampante delle stesse accuse che aveva lanciato ai Cavalieri del Grande Tempio.
Ma non aveva perso tempo a rispondere. Non subito, almeno. Aveva piuttosto iniziato con la sua strategia. Avrebbe preferito un inizio più morbido, ma il vento purtroppo avrebbe spazzato via i Vapori della Fornace... forse il vento non era completamente a suo favore e forse aveva considerato troppo presto il suo vantaggio.

La Spectre incassò il colpo come aveva precalcolato il Cavaliere, ma, come d'altronde si aspettava, non era sufficiente per finire lì quell'incontro. La sua nemica, dopo essersi prontamente rialzata, gli disse che avrebbe dovuto fare di meglio e qui si scompose in più copie cosmiche. Illusioni senza dubbio, con le quali arrivò a circondarlo e a dargli del moccioso. Ma non sapeva chi stava sfidando! Le copie si lanciarono all'attacco, ma lui sapeva già come difendersi. E...
"Tenti di ingannarmi, ma sei tu l'illusa! E non solo in questo... Ma le tue illusioni cadranno!"
Quindi iniziò a concentrare molto più cosmo di prima, intenzionato a combattere, ma non a ferire la sua avversaria.
CITAZIONE
Pugno di Fuoco
Marcus concentra la sua energia cosmica nei pugni portati indietro all'altezza del cuore e poi portati in avanti, rilasciando due fasci di fuoco ad alta temperatura, sufficiente per causare ustioni di secondo grado e di riscaldare le armature, in quanto i fasci sono a flusso continuo. Questo attacco ha una componente fisica, ma è essenzialmente cosmico e di solito è portato alle massime temperature raggiungibili tramite il suo cosmo.

Il combattente della Fornace, dopo aver aperto il suo mantello, lanciò frontalmente le sue fiamme, ma non vi fu alcuna resistenza. Quindi separò i fasci e colpì anche le due illusioni prima frontali e poi laterali, ma in ogni caso non ottenne alcun risultato, non uno scontro. Solo l'aria. Quindi di cinque Garuda, non una era reale. Quindi quella vera, con l'altra illusione, non rientrava nel suo campo visivo. E alle spalle chi era il contrario di un'amante cecava di pugnalare.
Il giovane allora non annullò il suo attaccco, ma si voltò, ma nel farlo portò un ginocchio a terra, il sinistro, sul quale aveva fatto perno la sua rotazione, e focalizzò meglio i suoi raggi cosmici contro le uniche due sagome che ancora non erano state accarezzate dalle sue fiamme. Mentre così faceva, senza accorgersi dell'offensiva avversaria che gli stava passando sopra la testa, disse: "Mi hai detto di non giudicarti, ma pretendi di essere dalla parte della verità. E io so cosa vuol dire avere a che fare con un corrotto che pretende di essere nel giusto: tra i tuoi compagni c'è proprio un esponente di quelli che tu accusi tra noi!" Ricordava bene il finto processo che Morgan aveva celebrato di fronte a lui in totale assenza dell'imputata, la sua amica Violet e ancora meglio ricordava la pateticità dei suoi pretesti giuridici e di "giustizia"... "Quindi, prima di fare la morale a qualcuno, guarda bene il pulpito da cui fai la predica!"
Purtroppo dal discorso che le aveva fatto, il Cavaliere aveva capito che per spiegarle la verità, doveva prima fare in modo che la ragazza ci cozzasse contro... e quello non era che l'inizio!

SPOILER (click to view)
Stato fisico: non ferito.
Stato dell'Armatura: intatta.
Riassunto dell'azione: Marcus, avendo già avuto a che fare con individui capaci di usare le illusioni, non perde tempo a cercare di capire qual è la vera avversaria e quindi usa il Pugno di Fuoco, che ha forma di due raggi di fuoco cosmici che partono da ognuna dalle sue mani. In tal modo constata che l'illusione di fronte a sé non ha le reazioni alla tecnica che avrebbe un corpo fisico, quindi separa i fasci allargando le braccia e passa a colpire le Garuda laterali, riscontrando lo stesso fatto. Quindi ruota su se stesso facendo perno sulla gamba sinistra, che dopo un giro di 180° porta rapidamente a terra per abbassarsi mentre la sua offensiva è ancora in vigore, onde deviare o rallentare eventuali proiettili. Una volta a terra, concentra i suoi fasci uno su ognuna delle due sagome che ancora non ha controllato e in tal modo evita il raggio mentale di cui neanche si accorge.
Tecniche utilizzate: Pugno di Fuoco (v. post)
Nota: la modifica è dovuta all'aggiunta del seguente specchietto.


Edited by Warwizard - 29/9/2009, 23:43
 
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Post Combattimeto 2







Pg:Violate
Cloth:Suplice di Garuda
Energia:Blu(nera x evento)
Stato Fisico:ferita al petto
Stato Psicologico:sardonico
Stato Cloth:rotta sul petto
















“Verso L’Incontro”

L’incontro era appena incominciato e già i due sfidanti avevano iniziato a scontrarsi senza pietà, ognuno adottando un metodo di strategia diverso in modo da sorprendersi a vicenda.
Violate aveva già subito il primo colpo e aveva provato ad attaccare tramite l’uso di un sistema basato sulla strategia delle illusioni di cui era maestra, ma a sorpresa del gigante degli inferi, l’attacco non andò a buon fine e ora di nuovo la ragazza era presa di mira dalla scia d’attacco incandescente del Bronze Saint.
Una vena di stizza s’impadronì evidentemente in Violate, prima per il mancato colpo, poi per quest’altro scherzetto.

“Dannazione! Come hai fatto? Si può sapere perché vuoi buoni avete sempre questa diavola di fortuna sfacciata? Eppure credevo che le mie illusioni ti avrebbero per lo meno fatto sbagliare a mirare. Detesto quando succedo queste cose, mi fanno ancor più incazzare e quando lo sono, è la volta buona che s’inizi a raccomandare la propria anima agli dei, perché sarà ora che inizierà una lenta agonia verso la discesa della morte!”

Violate doveva contare la possibilità di un nuovo successo avversario se fosse stata colpita, no non poteva questa volta farsi colpire altrimenti, sarebbe finita ko prima del tempo, e se lui si vantava tanto del suo arsenale bellico di fuoco, lo poteva vantare anche lei.
Dopo tutto era la signora del vento e anche del fuoco, Aiacos le aveva donato tutto dopo la sua morte: Ancora il ricordo di averlo amato e poi di averlo perso, non faceva altro che mozzicarle e lederle il cuore, come una bestia famelica.
La ragazza ebbe solo un attimo di flashback, mentre pensava alla natura importante a cui appartenevano, prima di attuare una difesa dal colpo di Marcus, questione di un nano secondo in cui tutto si fermò e lei rivide Aiacos, quando le aveva fatto la promessa che sarebbe ritornato presto da lei dopo aver allontanato le truppe di Atene dal Castello.
Quella sera era davvero particolare e il cielo dell’Ade sembrava più cupo del solito, lui le aveva preso le mani, e le aveva baciate lievemente, poi la cinse in un lungo abbraccio, non voleva lasciarla nemmeno lui, ma sapeva che l’indomani sarebbe stato l’ultimo giorno della sua vita e non voleva far preoccupare Violate e nemmeno portarla con sé in quella battaglia: Allora finse di sorriderle e le aveva sussurrato che sarebbe tornato, lei ci aveva creduto.
I due amanti oscuri in quell’occasione fecero l’amore tutta la notte, quando finirono era arrivata l’alba e il richiamo della pugna per Aiacos fu il segnale che doveva andare: Lasciò la ragazza poi rivestì l’armatura di Garuda e andò a combattere la sua battaglia, lei lo aspettò a lungo, ma quando fu il momento di ritornare Aiacos non aveva mantenuto affatto la promessa poiché la malvagia freccia di Sagitter era conficcata nel suo petto, mentre il suo cadavere giaceva tra i caduti sul carro rientrante in Ade.
Violate in quel momento era stata tradita e oltre al dispiacere si unì la rabbia di aver creduto alle sue parole e di non aver potuto evitare quell’accaduto. Se lei invece fosse andata assieme a lui, forse non sarebbe successo.
Violate rimase un attimo ferma, mentre le stavano per scendere delle lacrime, ma non poteva permettersi di farsi vedere debole davanti al suo avversario che continuava a insinuare e a sparare sentenze, sul conto degli Specter .
Era troppo evidente che non capiva, e mai lo avrebbe fatto.
Lui non poteva immaginare cosa si provava a indossare quella Suplice, non poteva capire che la maggior parte dei guerrieri infernali aveva scelto quella strada per disperazione. Certo potevano esserci soldati indotti dalla sete di potere, e avevano gusto nel donare morte, ma c’erano anche a Grande Tempio come Cancer con lei, era inutile e stupido il suo moralismo.

“Sei solo un idiota. Il tuo moralismo e la tua osservazione sono inutili perché tu non puoi immaginare il perché noi Specter abbiamo riposto fiducia nella sola morte. Certo nessuno ha mai detto che combattere per portare solo distrazione sia giusto, e delle volte ci sono uomini che ne approfittano facendo il bello e il cattivo tempo come più vuole, ma quelli non sono degni di essere chiamati specter ed io li ripudio altamente, come provo ribrezzo per coloro che con il nome della giustizia, si spacciano per paladini e poi invece uccidono innocenti e stuprano barbaramente donne e bambine. Tu non conosci il vero significato della parola “disperazione” e del perché ognuno di noi ha indosso questa Suplice. In noi vedi solo tutto il male del mondo perché è un’imposizione dettata da Athena da centinaia di anni, ebbene se è ciò che vuoi credere fallo pure, però non potrai mai capire il vero significato della disperazione.”.

Violate attuò la sua difesa, creando un’immagine residua illusoria di se con una delle sue tecniche difensive, illusorie, così il colpo avversario fu nullo anch’esso questa volta e lei potette avvicinarsi frontalmente verso di lui e una volta arrivata a distanza vicina innescò il procedimento per colpire il santo con uno dei colpi che Aiacos le aveva lasciato in eredità °Mio Signore Aiacos questo colpo lo dedico a te!°.

“Questa volta sei stato tu a fare cilecca così impari! Adesso preparati a ricevere il colpo che Aiacos mi donò quando ricevetti l’investitura a gigante! Garuda Falp!”

Il colpo se fosse andato a segno, Marcus sarebbe stato percorso in tempo di tre secondi, da un vortice ascensionale di vento fino in cielo e poi si sarebbe ritrovato sbattuto violentemente a terra, in un punto contrassegnato da Violate con una croce.












Riepilogo


Violaate si difende dall'attacco usando "illusion" poi si avvicina a Marcus e tenta di colpirlo con il Garuda Flap




Attacchi :



1) Ali del Garuda (Garuda flap):Tecnica in onore di Eaco o Aiacos il suo amato scoparso tempo fa. Violate per usare questa tecnica solleva le braccia creando una corrente ascensionale che lancia l'avversario verso il cielo ad un'altezza tale da riuscire addirittura a perderlo di vista,poi finito l'effetto della corrente esattamente dopo 3 secondi l'individuo precipita violentemente sfracellandosi su una croce che Violate ha attentamente tracciato sul terreno,per egli rappresenta la tomba del nemico. Se il colpo va a segno, l’avversario si ritroverà con parecchi danni alla testa dovuti alla forza di impatto ipegata


Contrattcchi:

Difese:

11)Illusion: Si tratta di una difesa creata tramite le illusioni della sua immagine residua, per poter eludere gli attacchi fisici e cosmici.






 
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Non sapeva se crederci o meno, ma alla fine la sua avversaria non era da nessuna parte! Ma una cosa era certa: non aveva avuto modo di nascondersi fra le copie e questo non le fece affatto piacere. Un pò di frustrazione era anche comprensibile, ma stava esagerando: per una strategia fallita era capace di arrabbiarsi al punto tale da farle dire che per lui era sostanzialmente arrivato il momento di raccomandare l'anima agli dei... come se il Cavaliere credesse ai molti dei.
Marcus interruppe l'attacco, mentre la sua avversaria parlava molto, pur di fargli la morale.
*Ma di quale fortuna parla?* si chiese il ragazzo, la cui vita poteva essere tutto fuorché fortunata. Forse si poteva dire che era stato fortunato a sopravvivere a tutto ciò che aveva dovuto passare... ma si poteva davvero dire fortuna? La sua unica fotuna era solo quella di non essere stato ancora ucciso, anche se pure di tale fatto si poteva lecitamente dubitare dopo i confusi eventi del Sacred Tournament.
Purtroppo per Violate, la ragazza parlava molto a sproposito e quel vizio la fece sproloquiare ancora di più: lei ammetteva che c'erano Spectre più corrotti di altri e che, non sapeva se aveva capito bene, inquinavano l'immagine dello schieramento e non erano degni del loro nome. Un concetto quantomeno ridicolo dal suo punto di vista. Non era così stupido da dire che gli Spectre valevano tutti l'uno per l'altro, ma il Cavaliere sapeva bene che erano i meno malvagi quelli che facevano sfigurare i servi di Hades, non il contrario. E non erano parole sue...
Tra le tante eresie che sputò, la Spectre asserì che lui non poteva sapere che cos'era la disperazione. Ma la verità era tutt'altra! Vista la sua insistenza sullo stupro e l'omicidio, può darsi che avesse dovuto subire il primo e assistere ad almeno un secondo ed erano esperienze sicuramente terrribili...
"Cosa ne puoi sapere tu della sofferenza degli altri? Sei così cieca da pensare che nessun'altro possa aver provato disperazione?" le disse senza sentire le ultime parole di quella sciocca. Come lei, solo Marcus sapeva cosa si poteva provare quando a soli 7 anni si perdeva la propria famiglia in una maniera troppo tragica.

Violate non gli diede molto tempo per ripensare al suo passato, perché la sua avversaria compì una mossa imprudente ed avventata: gli andò vicino frontalmente, ma senza un'immediata offensiva: la Spectre si prese ancora del tempo per parlare ed annunciare l'importanza di quell'attacco, donatole da un certo Aiacos. Un nome che non gli disse nulla, ma che doveva essere stato molto per lei. Forse troppo...
Ma ad ogni modo Violate aveva commesso l'imprudenza di parlare e di annunciare le sue intenzioni. Quell'inaccortezza gli diede il tempo di saltare indietro per cercare di mettere distanza tra loro due, mentre le sue mani già si illuminavano nella preparazione del colpo che avrebbe voluto scagliare per distrarre la cocciuta nemica. Tuttavia la stessa alzò le braccia e allora partì una corrente d'aria spaventosamente potente. E a mezz'aria era completamente indifeso!
Il Cavaliere quindi non poté frapporre alcuna difesa e non poté reagire in alcun modo. Poté solo lasciarsi travolgere dalla furia dei venti evocati e non di quelli naturali. Ancora una volta, il mondo si allontanò velocemente senza che potesse fare nulla per evitare quel tremendo evento... e ciò che saliva, prima o poi doveva scendere. Com'era già successo una volta nel suo passato. Precisamente quando aveva dovuto scontrarsi con Baian di Seahorse, Generale degli Abissi allora esponenzialmente più forte di lui, semplice candidato all'Armatura che in quel momento indossava. Però, così come allora, il Cavaliere non si sarebbe arreso: prima non voleva perdere la vita perché voleva conquistare una corazza, ma in quel luogo dove il Destino lo aveva condotto, aveva con sé un'amica che rischiava di cadere con lui. E per tale ragione, non poteva accettare la sorte che la Spectre sembrava aver deciso per loro!

La soluzione la conosceva già e, armato di un cosmo molto più potente, la mise subito in pratica. Quando il mondo cominciò a riavvicinarsi a velocità allarmante, il combattente rosso condensò il suo cosmo nei pugni come aveva fatto pochi istanti prima e li lanciò verso il terreno, ormai libero dal mantello che, per via di una fibbia troppo debole, era andato a perdersi chissà dove.

CITAZIONE
Pugno di Fuoco
Marcus concentra la sua energia cosmica nei pugni portati indietro all'altezza del cuore e poi portati in avanti, rilasciando due fasci di fuoco ad alta temperatura, sufficiente per causare ustioni di secondo grado e di riscaldare le armature, in quanto i fasci sono a flusso continuo. Questo attacco ha una componente fisica, ma è essenzialmente cosmico e di solito è portato alle massime temperature raggiungibili tramite il suo cosmo.

All'inizio il colpo fu blando e dispersivo, ma poi, man mano che si avvicinavano al terreno, Armatura e Cavaliere percepirono una sensibile diminuzione della velocità e della forza di gravità, fino a quando il corpo del giovane non arrivò vicino alla croce che Violate aveva tracciato sul terreno: allora, come un retrorazzo, il potente doppio fascio di fuoco concentrato ed emesso alla massima potenza iniziò a respingerloda terra. Fu allora che il Cavaliere inclinò la traiettoria dei suoi pugni per dare un'angolazione obliqua e schizzare in volo da tutt'altra parte. Con una capriola degna di un salto mortale, il Cavaliere della Fornace atterrò in piedi su uno dei muri delle rovine locali... ma troppo tardi si accorse di quello che non aveva considerato: la sua tattica per salvare sé e la propria Armatura aveva completamente incenerito la vegetazione della zona dove sarebbe dovuto atterrare e il resto, se già non era in fiamme, lo sarebbe presto stato per l'azione del vento.
Prima sgomento e poi colmo di rammarico per ciò che era stato costretto a fare, Marcus urlò per farsi sentire sopra i ruggiti delle fiamme: "Sei contenta, Spectre? Guarda i risultati della tua lotta! Guarda come Hades vuole manipolarci per farci compiere ciò che non vorremmo! Guarda l'Inferno che tanto elogi e vuoi!"
Se avesse avuto anche dei poteri psichici, Marcus li avrebbe certamente usati per rimediare a ciò che non avrebbe mai voluto creare... ora non restava che sconfiggere in fretta quella Spectre.
*Perché sono dovuto arrivare a tanto?* si chiese sconvolto mentre l'erba bruciava sotto e tutt'intorno a lui.
La sua armatura, surriscaldata e pertanto meno compatta rispetto alla sua consueta consistenza, non seppe dargli una risposta. Poteva solo essergli vicina in quel momento fatale, mentre la Spectre si trovava chissà dove...
Per fortuna, almeno, non c'era nessun'altra persona.

SPOILER (click to view)
Stato fisico: scombussolato dall'improvvisa corrente, ma sostanzialmente illeso.
Stato cloth: surriscaldata e indebolita, ma intatta.
Riassunto: Marcus sorbisce le farneticazioni dell'avversaria dopo essersi reso conto di non averla colpita in alcun modo e dopo essersi accorto di aver schivato un'offensiva di cui non siera accorto prima. Quindi ribatte ad un'affermazione di Violate e salta all'indietro dopo che la Spectre commette l'errore di enunciare il suo colpo anziché eseguirlo subito, ma nonostante sia in procinto di lanciare qualche colpo per distrarla, viene proeittato in aria molto più in alto di quanto vorrebbe, mentre il mantello vola via per i fatti propri. Il Cavaliere però si ricorda di una situazione analoga già vissuta in passato alla sua prova di investitura e, per salvare non solo se stesso, ma anche e soprattutto la sua Armatura, usa la stessa mossa di allora, ossia il Pugno di Fuoco lanciato contro il terreno. Memore degli errori passati, lo proietta fin da subito e in tal modo evita l'impatto con il terreno e riesce anche a proiettarsi sulla cima del muro di una rovina vicina. Lì però si rende conto di ciò che ha scatenato istinto di sopravvivenza, ma, incapace di accettarlo fino in fondo, incolpa la Spectre e la sua presenza di quella devastazione ambientale.
 
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Post Combattimeto 3







Pg:Violate
Cloth:Suplice di Garuda
Energia:Blu(nera x evento)
Stato Fisico:ferita al petto, più ustioni dovuti all'attacco precedente
Stato Psicologico:Arrabbiata, e fuoridi se
Stato Cloth:rotta sul petto, incrinata.
















“Fiamme contro Fiamme!”

Violate aveva cercato nuovamente di tentare di colpire il suo avversario, e forse per un altro colpo di fortuna il santino riuscì a limitare i danni solo che ora era Violate in pericolo.
Dopo essersi salvato, Marcus atterrò su un muretto in attesa che il suo colpo avesse effetto.
Violate in effetti non poteva dire di non essere in pericolo: Attorno a se vi era nient’altro che un alto muro di fiamme, inoltre avvertì il terreno tremare da lì in fuoco fuori uscire.
Violate aveva poco tempo di pensare ,però non poteva farsi sconfiggere così, almeno un colpo doveva farglielo vedere, perché doveva dimostrare le sue ragioni visto che lui continuava ad insistere: Se davvero capiva la disperazione allora avrebbe dovuto almeno capire le parole di Violate che era stata reduce di ingiustizie, invece lui si ostinava , ed anzi che pensare alle vere motivazioni che spingevano Violate a comportarsi in quel modo continuava a fissarsi sulla storia dell’ingiustizia di Hades.

“A me di Hades non me ne frega un cazzo! Lui è un dio ottuso che non capisce una sega di ciò che prova un uomo: Io sto dalla sua parte solo perché voglio far capire a persone radicate nell’anima come te , che delle volte bisognerebbe guardare se stessi anzi che sparare sentenze. Tu non sai ciò che i miei occhi hanno visto durante la scorsa Guerra Sacra, anzi tu non hai neanche mai visto una “guerra vera” perché ti atteggi ad eroe , vuoi proteggere i tuoi simili , predichi speranza e amore solo per coprire ciò che realtà sei, non credere di essere tanto diverso da noi, anzi visto ciò che hanno fatto i soldati del Grande Tempio e il Gold Saint del Cancro a me, in quell’occasione direi proprio che siete anche peggio. Tuttavia inutile che continuo a parlare tu non riuscirai mai a capire visto che sei così ottuso da rinchiuderti nel tuo bel castello fatto di cartone e sabbia, sorretto da una marea di eresie , quindi non mi resta che fartelo capire a suon di botte!”.

Violate cercò di limitare l’attacco erggendo un muro di vnto, che allontanò in pare le fiamme in contrasto, quindi si poteva dire che il tentsativo di inferno stava per risultare vano , a mezz’aria, ma le fiamme lambirono la barriera di vento che all'inizio inizio sembrò resistere così il grosso un po’ fu limitato, anche se poi insegiuto il colpo passò vereso di lei , e Violate fu costretta subire.
La ragazza avvertì addosso a lei parte di quell’inferno , la sua suplice era incandescente, bruciava e andò a creparsi ancora in più punti , poi lei fu scaraventata di nuovo a terra.
Un attacco davvero di grande effetto , ancora vi erano le fiamme che consumarono gli ultimi rimasugli di vegetazione, mente Violate era rimasta a terra.
In quel momento le ritornò alla mete un altro frammento di ricordo, aveva già subito un attacco del genere, era stato Aiacos ad infliggerglielo durante il suo addestramento: Stessa scena, le che cercava di difendersi, poi si era ritrovata a terra.
Quel giorno aveva avuto il coraggio anche di odiarlo Aiacos, avrebbe voluto ucciderlo con le sue mani, ma sentiva di non farcela neppure ad alzarsi, fu allora che sentì la sua voce “Violate alzati! Non arrenderti puoi ancora farcela! Ricorda è la forza della tua volontà che ti aiuterà a superare ogni ostacolo e che ti farà ancora vivere. Violate vivi ancora , mostrami che non ti arrenderai!”.
Violate in quell’attimo sentì quelle parole accendergli ancora la fiamma della vita, in un mondo oscurato dal gelo della morte , poi si alzò! Aiacos …
Non poteva ancora arrendersi, perché sentiva in se che la sua fiamma di vita non era ancora spenta, quindi poteva avere ancora la possibilità di combattere, anzi doveva combattere perché lui, il suo avversario si stava divertendo alle sue spalle.
Violate si mosse, poi pian piano si alzò, mentre le sue iridi iniziarono a prendere una strana forma concentrica e ad assumere il colore rosso delle stesse fiamme a cui piacevano tanto al suo avversario.



Se credeva di essere il solo a far scatenare l’inferno si sbagliava di grosso, certo Violate era coscia che non sarebbe durata molto però non poteva arrendersi, non prima di averlo almeno fatto vedere il suo di inferno!

“Ah ah ah. Notevole, ma tu questo sei sicuro di volerlo chiamare “inferno”? Non credere di avermi impressionato o sorpreso. Io visto l’inferno più terrificate di queste tue fiammette e io ne sono la padrona di questo inferno! Prepararti a subirlo.”

Violate rideva come una pazza , mentre barcollava in maniera instabile, sorretta solo dalla sua rabbia in quelle condizioni era difficile che potesse capire altro, risposte attacchi qualunque cosa.
Vedeva solo rosso , fuoco , fiamme inferno attorno a lei ed ora anche dentro di lei, mentre espandeva il suo cosmo furente ed indicò il muretto dove vi era l’altro guerriero e da cui terreno iniziò a partire un immenso vortice che si allungò verso il cielo.
Un tornado gigantesco di vento furioso e fiamme infernali, che cercò di imprigionare l’avversario e inseguito di colpirlo con una moltitudine di lame di vento frenetiche.

“Ecco volevi vedere l’inferno? Allora goditelo tutto!”








Riepilogo


Violate si dufede ancora con l'uso dela difesa di vento, che però non è sufficente e il danno causato dalle fiamme la raggiunse, poi in seguito si rialza seppure danneggiata soirretta dalla sua rabbia e crea un altro attacco che mira a intrappolare Marcus al suo interno e colpirlo con le lame di ventoi e a ferirlo con il fuoco , pericoloso anche per gli organi interni.




Attacchi :

8)Wharm twuster Flam: Si tratta di una tecninca in cui lo specter convergere vento e fuoco insieme dando vita ad un immenso tornado che cercherà di imprigionare nell’occhi del ciclone il suo avversario, partendo dal basso verso l’alto.
Il calore che ne deriva renderà faticoso il respiro e insopportabile le condizioni mentali e soprattutto fisiche, e il vento mischiato al fuoco potrà causare ustioni di alto livello, inoltre a sorpresa arrivano una decina di lame di vento incandescenti che cercheranno di colpire l’avversario per procuragli danni da taglio.




Contrattcchi:

Difese:

12)Barier :si tratta di una barriera fatta di vendo che assorbe in parte attacchi cosmici portati in lontananza e ravvicinati.








 
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Devastazione. Devastazione ovunque guardasse, devastazione che rapida si era estesa dovunque, rendendo tutto poco più che cenere. Quelle erano le conseguenze che il gioco del destino aveva portato a quel luogo... ma quella stessa desolazione poteva rappresentare molto efficacemente le conseguenze che la guerra portata da Hades al mondo avrebbe potuto avere... e che lui e gli altri Cavalieri, come in momento contingente, non avrebbero forse potuto evitare.
In quel momento però la colpa di quella catastrofe era sua... solo sua. Alla fine, mentre la Spectre gridava per il dolore, stava cominciando a rendersi conto che non si poteva imputare Violate per quello che era successo e che stava ancora succedendo. Il giovane del Grande Tempio era l'unico involontario colpevole.
L'Armatura però si oppose strenuamente a quella conclusione e intervenne con una vigorosa manifestazione cosmica: lei non lo incolpava per quell'evento. Tramite il cosmo, la corazza gli espresse, con un'empatia impossibile per un essere umano, che forse le sue fiamme avevano causato quell'orrore, ma se erano state usate non era certo perché era stato lui a volerlo. Era stata l'azione della Spectre a metterlo nell'impossibilità di agire altrimenti e, per quanto ormai non si potesse più tornare indietro, non aveva nulla di cui rimproverarsi. Il ragazzo sospirò per tutta risposta e dalle sue labbra uscì una risatina che sapeva tanto di riso per evitare il pianto.
Sul punto di replicare alla Fornace tutti i suoi dubbi in proposito, Violate si rialzò, ridendo più delirante che mai, con uno sguardo follemente infuocato e parole che ormai esprimevano la sua lontananza da qualsiasi forma di lucidità. Non che prima fosse sana di mente: nonostante la caduta e il ruggito dei fasci di fuoco avesse coperto in parte il suono della sua voce, il Cavaliere aveva sentito qualcosa riguardo alla paradossale e ipocrita mancanza di considerazione e di rispetto per Hades. Ma dopo aver subito le conseguenze involontarie della salvezza del combattente rosso, ormai non ci vedeva più... e probabilmente neanche ci sentiva.
Tuttavia il suo continuo parlare gli diede ancora una volta il tempo di rendersi conto che non era ancora finita e che presto avrebbe dovuto fronteggiare ancora una qualche offensiva. Quindi scende dal muro precario che gli aveva offerto rifugio dall'incendio che si era appena spento sotto di lui e iniziò a studiare l'avversaria.
Tuttavia, prima che potesse capire qualsiasi cosa, il Cavaliere decise di non ripetere l'errore precedente e, non sapendo bene che cosa sarebbe successo, alzò entrambe le braccia con i palmi rivolti verso l'esterno, dai quali fece guizzare rapidamente il suo cosmo tutt'intorno a sé.

CITAZIONE
Barriera di Fuoco Cosmico
Marcus stende in avanti le mani completamente aperte e con i palmi rivolti all'esterno per erigere una sorta di muro di fuoco capace di fornire protezione contro gli attacchi cosmici e condotti con energie fredde. Ha una certa parziale efficacia anche contro gli attacchi psichici, ma non può nulla contro gli attacchi fisici.

Subito dopo venne investito in pieno dall'attacco nemico e non riuscì a sfuggire al ciclone di fuoco che Violet generò dal basso verso l'alto.
Fuoco e vento costituirono quindi una combinazione potenzialmente letale, ma purtroppo non pienamente efficace: le lame di vento che partirono all'improvviso dall'inferno attorno a lui andarono ad impattare tutte contro la barriera, ma anziché vanificarsi, non fecero altro che alimentarla. Il problema più grosso era semmai costituito dall'ambiente che lo circondava: la barriera lo difendeva infatti dagli attacchi cosmici, ma non contro le loro conseguenze ambiantali. E la temperatura era parecchio superiore a quella di un vulcano, massima punta che poteva arrivare a sopportare... quella che anche la sua Armatura poteva sostenere: se prima aveva sofferto anch'essa per i danni indiretti causati dal suo Pugno di Fuoco, in quel momento fatale stava soffrendo molto di più. Se avesse potuto urlare, lo avrebbe fatto mentre comincava a liquefarsi. Marcus invece barcollava, stordito e incapace di reagire a quello che gli stava accadendo attorno: sentiva solo calore e dolore per un contatto di cui ormai ignorava la ragione... non avrebbe retto ancora a lungo alle ustioni che quel calore insostenibile gli stava provocando. Poi, improvvisamente, in un minimo sprazzo di lucidità, si rese conto di quanto stesse accadendo alla propria cara Armatura... Ed era intollerabile! Lui poteva anche morire, ma l'Armatura della Fornace non poteva seguirlo nella morte!
Il Cavaliere fece pertanto esplodere il suo cosmo in un impeto di rabbia e dolore, non solo fisico, onde creare un campo di resistenza alle fiamme. Come aveva tenuto lontana addirittura della lava da lui e da Frey quando aveva affrontato Khalì, così fece ruotare il suo cosmo in senso contrario rispetto a quello in cui il vento infuocato ruggiva la sua furia. Dapprima non ottenne risultati, ma man mano che ci provava, cominciava a smorzare la furia del ciclone e ad attenuarne gli effetti, mentre la barriera cadeva per l'impossibilità di sostenere due difese contemporaneamente.
Alla fine, dopo un'eternità, il vento si placò e il tormento delle fornaci si mitigò. L'Armatura, ancora tanto calda da ustionare la sua pelle del suo Cavaliere, era stata deformata dal calore... quella che era rimasta almeno: i bracciali erano infatti caduti a terra in un ammasso deforme, impossibilitati a restare fissati al corpo del combattente e anche i gambali rischiavano di fare la stessa fine; il giustacuore sembrava un ammasso che copriva le costole, ma aveva una consistenza tale da poter essere tagliata da un coltello come burro fuso, mentre gli spallacci erano arrivati fin quasi sui gomiti. Anche l'elmo si era deformato, ma il Cavaliere temeva di peggiorare la situazione a tentare di rimuoverlo manualmente.
Tuttavia, come atto estremo, fu la stessa Armatura ad allontanarsi, pezzo dopo pezzo, dal corpo di colui che aveva protetto fino a quel momento e che in quel momento rischiava invece di danneggiare. Tuttavia la corazza non ebbe la forza neanche per tentare di ricomporsi e non poté non sembrare una moribonda. Il Cavaliere cadde allora in ginocchio prostrato per quella tragedia più che per le ustioni che aveva riportato su quasi tutto il corpo. Cadde e pianse lacrime più calde del fuoco che aveva causato quell'orrore.
"Perdonami..." mormorò alla sua amica cercando di sfiorarla per darle un estremo conforto prima di doverle dare un ultimo inevitabile saluto. Lei emanò ancora un debole bagliore cosmico, con il quale sembrò accettare le sue scuse e sollevarlo da ogni responsabilità. Poi... si spense.
"No..." mormorò. Non poteva essere vero. Non poteva!
"No..." disse più forte ancora. Non ci credeva. Come poteva essere arrivato fino a quel punto?
"No!" esclamò con crescente disperazione. Perché? Perché il Destino aveva voluto essere così crudele fino al punto di togliergli anche l'unico conforto della sua vita?
"NOOOOOOO!" gridò con una rabbia che sovrastava ogni cosa.
"VIOLATE!" urlò rialzandosi come una furia. "Guarda cos'hai fatto! Osserva le conseguenze della tua ipocrisia!" le urlò contro indicando i resti della sua corazza. "Se davvero disprezzi Hades, allora dovevi vestire una corazza di Atena e impedire che anche altri soffrissero come te! Invece ti sei abbassata al punto da non essere diversa da coloro che biasimi..."
Riprese fiato mentre il suo cosmo raggiungeva livelli esponenziali. "E ORA NE PAGHERAI IL PREZZO!"
Ancora una volta il Cavaliere alzò le mani, non più per difendersi, ma per offendere con tutta la sua furia e il suo sdegno per quanto aveva appena dovuto subire. Ormai era giunta la fine e Violate sarebbe caduta. L'ultimo amaro boccone di vendetta prima di cadere anch'egli.

CITAZIONE
Implosione Flammica
Anziché creare una sfera di fuoco, Marcus crea un campo di fiamme di forma semicilindrica attorno al nemico tagliato sulla sommità. Le fiamme, che possono raggiungere picchi molto elevati, vengono poi utilizzate per scatenare un'implosione dello stesso cilindro di fuoco, alto due metri, e causare così gravi ustioni al nemico e la fusione delle corazze più deboli. Alcune corazze di miglior fattura potrebbero resistere alla fusione, ma non rimarrebbero comunque esenti da conseguenze.

La tecnica avrebbe funzionato alla stessa maniera del ciclone della Spectre, ma anziché causare danni ambientali prolungati, il semicilindro sarebbe imploso senza lasciarle scampo.
Non aveva le forze, né il cosmo per ricambiarle l'offesa con il proprio Tornado di Fuoco e forse la Rivolta Infernale non l'avrebbe raggiunta se non marginalmente... e non sarebbe stata una punizione sufficiente! In quel modo, almeno, lei sarebbe dovuta tornare all'Ade non da servitrice, ma da peccatrice costretta a scontare le colpe della propria ipocrisia, oltre che dell'inettitudine di cui Hades l'avrebbe sicuramente accusata.

SPOILER (click to view)
Stato fisico: pietoso: ustioni varie su grandissima parte del corpo.
Stato Armatura: quasi del tutto sciolta, è morta ed è inutilizzabile
Riassunto: Marcus si accorge dell'offensiva di Violate ed erige una barriera, temendo un attacco frontale. Tuttavia viene intrappolato dal ciclone della Spectre. La barriera però riesce a fermare le lame di vento, sebbene non fornisca protezione contro il calore, da cui si difende facendo ruotare il cosmo attorno a sé in senso contrario a quello di rotazione del vento infuocato, come quando aveva adottato un simile strattagemma per salvare sé e il Cavaliere di Tarantola dal fiume di lava che la dea indiana Khalì aveva scatenato loro contro.
Essendo un Cavaliere di Fuoco, Marcus sopravvive con varie ustioni diffuse, ma altrettanto non avviene per l'Armatura, che si scioglie in gran parte e infine si stacca da lui per non danneggiarlo. Marcus ne avverte poco dopo lo spegnimento e tale evento, per via del lungo legame creato con la corazza stessa, crea in lui uno stato di rabbia tale da dargli la forza per rialzarsi, inveire contro Violate e lanciarle contro l'Implosione Flammica per distruggere la propria nemica.
 
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view post Posted on 7/10/2009, 22:17
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The Ghost Sweeper
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Pg:Violate
Cloth:Suplice di Garuda
Energia:Blu(nera x evento)
Stato Fisico:ferita al petto, più ustioni dovuti all'attacco precedente
Stato Psicologico:Arrabbiata, e fuoridi se
Stato Cloth:non c'è perchè stata tolta.
















“Fiamme contro Fiamme!”

Ormai entrambi i contendenti erano arrivati alle battute finali, ognuno di loro aveva sfoderato le sue armi più letali e ormai erano arrivati ad un punto critico.
Violate non sembrava essere pienamente cosciente di se poiché ancora continuava a ridere follemente, anche dopo aver sferrato il suo colpo ed essersi tolta la soddisfazione.
Il ritratto della follia era dipinto nel suo volto, certo questo però non lo aveva voluto creare lei, ma era stata costretta dalle situazioni create in quell’occasione.
Troppe cose , troppe parole dettate a vuoto, lei aveva tentato di provare a far capire la sua situazione , ma doveva immaginarsi che un Saint non avrebbe mai capito, era lui che lo aveva voluto.
Avvertì e provò soddisfazione ed un brivido di fremito lungo la sua schiena: Aiacos … anche lui era sicura che si sentiva come lei ogni volta che riversava la sua ira sulle sue vittime, anche se lui godeva anche quando torturava i suoi sottoposti e le anime dannate, e la cosa le era stata tramandata in parte anche se di solito evitava volutamente di arrivare a simili atti però ora, nel vedere l’abbattersi del suo colpo sul corpo del ragazzo e sulla sua armatura che andò a rompersi per poi morire, era più che lecito provare soddisfazione, soprattutto dopo quello che aveva ancora avuto il coraggio di dirle.

“Cosa? Se odiavo Hades avrei dovuto allearvi con voi? E che scopo ? Essere addestrata a rigirare tutti con belle parole e poi accoltellarli alle spalle? Credi davvero che io mi sarei abbassata ad un simile livello di vigliaccheria? Spiacente ma ti dico che anche se non riconosco del tutto Hades, il posto in cui sono è molto meglio piuttosto che vivere insieme a delle fecce umane come voi del Grande Tempio. Athena non voi dovrebbe nemmeno dare il titolo di cavalieri perciò non dire eresie e sappi prenderti le tue colpe, poiché sei stato tu e soltanto tu a volere tutto questo! Io sto solo agendo di conseguenza, ma al contrario di te io so quello che faccio e quello che farò adesso!”.

Violate nonostante la sua pazzia comunque sentiva di capire i sentimenti dell’altro, soprattutto quel legame che aveva con la sua armatura, d’altronde anche lei era legata alla Suplice di Garuda in maniera affettiva perché era appartenuta ad Aiacos, quindi anche lei non voleva che succedesse nulla a quella cosa importante.

“In ogni caso nonostante il mio odio incolmabile rimarrai comunque un ottimo cavaliere, questo non te lo nego e la tua armatura anche lei è stata in gamba e ti ha reso servizio fino adesso , mi dispiace per lei però è delle cose importanti che la guerra ti priva indistintamente. La guerra a me ha portato via tutto, i miei genitori me stessa ed infine l’uomo che amavo: Non saprò mai se gli dei ci guideranno verso un futuro migliore, forse no però di una cosa posso essere certa , io continuerò a vivere e a difendere ciò che amo.”

Violate si spogliò della Suplice, che andò a ricomporsi nel effige di Garuda non voleva che venisse investita dall’esplosione con lei, che cercò ancora con un ultimo sforzo di creare di nuovo il suo muro di vento, che sostenne l’impatto in parte e poi lo lasciò passare e Violate ne fu colpita ancora.
Ormai non c’era più nulla da poter fare, Anche lui era a limite però … però…
Violate non riusciva ad alzarsi ormai se ancora si muoveva ed era in piedi era sempre per il suo cosmo: Aveva ferite e ustioni sul suo corpo, martoriato da antiche cicatrici, simboli del suo martirio.
Violate forse voleva finire facendo vedere al suo avversario ciò che la guerra le aveva lasciato: si tolse l’ormai lacerato corpetto nero mostrando il suo corpo atletico, un po’ mascolino per via dei dettagli dei suoi muscoli , ma allo stesso tempo sempre sensuale e ricco di ogni femminilità , come il suo prosperoso seno coperto dai capelli viola , in cui al centro si poteva notare la cicatrice a croce una delle più terrificanti che gli avessero mai inferto.

“Dopo aver visto l’inferno tante volte, non ho mai voluto una falsa salvezza, ma non ho neppure mai voluto ad arrivare a questo. Preparati ad essere colpito dall’ultimo colpo finale di Garuda!”

La ragazza alzò le mani poi espanse il suo cosmo e scagliò il suo colpo più potente .

“Galattic Illusion!”

Urlò mentre dalle sue mani partì un fascio, che fece aprire un occhio che distorse la realtà, se anche questo colpo fosse andato a segno per il suo avversario sarebbe stata davvero la fine, perché si sarebbe perso inseguito dall’incubo di quell’illusione, per poi Violate dovette cedere alla stanchezza e svenne a terra.









Riepilogo


Violate usa un ultima difesa poi attacca con la finale che la sfinisce e termina il tutrno.




Attacchi :

2)Illusione Galattica (Galactica Illusion):Tecnic sepre in onore di Aiacos. con cui Violate scaglia una potente raffica di energia seguita dalla sua corrente ascensionale,capacità derivata probabilmente dalla sua abilità di controllare il vento. Nell'eseguirla fa comparire l'illusione orrenda di molteplici occhi tutti intorno al nemico che si aprono in contemporanea con l'inizio della mossa per disorientarlo e farlo cadere quindi in trappola; la riuscita di questo colpo potrebbe essere letale per i suoi avversari.(only GDR).
NB: le illusioni create dal Galatic Illuson hanno la proprietà anche di paralizzare e danneggiare in maniera irreversibile le cellule celebrali avversarie. Seppure non dovesse risultare letale c’ comunque una possibilità che la avversario si ritrovi privo di conoscenza e senso di orientamento per un po’ di tempo, inseguito dagli incubi degli occhi




Contrattcchi:

Difese:

12)Barier :si tratta di una barriera fatta di vendo che assorbe in parte attacchi cosmici portati in lontananza e ravvicinati.








 
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view post Posted on 8/10/2009, 21:50
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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Ancora una volta la sua avversaria parlò e parlò... parlò tanto, persino troppo. E ancora una volta parlò per dare fiato alla sua stolta convinzione di essere nel giusto, anziché sfruttare tutto quel tempo per attuare l'ovvia strategia difensiva, l'unica possibile per sfuggire all'Implosione Flammica. Anzi, addirittura la Spectre si spogliò dell'Armatura contro ogni logica prima di accusare il suo colpo apparentemente in pieno.
Ma, inspiegabilmente, l'attacco non ebbe l'effetto letale che Marcus avrebbe voluto che avesse. Forse era perché non aveva impiegato abbastanza cosmo, forse non era stato capace di portarsi ai massimi livelli per via delle ustioni e dei traumi, anche psicologici, riportati, ma fatto stava che Violate era ancora lì a proclamare la sua verità... prima di lanciare a propria volta una nuova offensiva.
Marcus poté percepirlo dalle parole della nemica prima ancora che dal suo cosmo e in quello stesso istante comprese che non avrebbe potuto resistere all'ultimo attacco che stava per arrivargli, di cui ignorava completamente la natura. Istintivamente, il Cavaliere della Fornace alzò le braccia e le stese di nuovo dinnanzi a sé

CITAZIONE
Barriera di Fuoco Cosmico
Marcus stende in avanti le mani completamente aperte e con i palmi rivolti all'esterno per erigere una sorta di muro di fuoco capace di fornire protezione contro gli attacchi cosmici e condotti con energie fredde. Ha una certa parziale efficacia anche contro gli attacchi psichici, ma non può nulla contro gli attacchi fisici.

Ancora una volta il muro di fiamme cosmiche si materializzò dal nulla, ma la sua consistenza non era più la stessa di pochi istanti... e non per la stanchezza o le ferite, ma per la sua volontà ormai incrinata.
Che senso aveva combattere? Che senso aveva continuare a vivere quando il Destino gli aveva sottratto, con macabra ironia, anche il suo ultimo conforto per mano di una Spectre ipocrita?
Il potente raggio di energia di Violate si abbatté sulla sua barriera e inizialmente la difesa sembrò reggere per l'effimera durata di una frazione di secondo: le ultime avvisaglie del potere energetico di Violate sfondarono la Barriera e lasciarono campo libero alla corrente ascensionale generata dai poteri della Spectre.
Ogni singola frazione dell'attacco della nemica fu accompagnata dalla tremenda comparsa di centinaia di occhi malevoli, che lo scrutavano da ogni angolazione volendogli espreire ogni male possibile. Ma quale male potevano mai infliggergli ancora? La loro padrona gli aveva già inferto il danno più grande dei mali e ormai neppure la Morte, a cui era sfuggito così tante volte, rappresentava più un motivo per avere paura. Anzi, il male ultimo sarebbe stato quasi una liberazione per lui: l'Armatura era stata distrutta ed era morta e nessuno, neppure Atena che l'aveva creata una volta, l'avrebbe riportata in vita. Non per un miscredente quale Marcus era. Senza la sua Armatura, il Cavaliere non avev perso il proprio titolo: aveva perso se stesso.
Ricadde a terra in maniera molto pesante e il suo corpo arrivò per giunta a rimbalzare contro i resti inceneriti del campo di battaglia, senza che il Cavaliere potesse e soprattutto volesse frapporre alcuna resistenza.
Buttando lo sguardo di lato, Marcus vide i resti ancora incandescenti, ma ormai inerti della propria Armatura di Bronzo, la corazza che lo aveva protetto, serivto, confortato... amato come un'amica e forse anche come una compagna non solo d'armi. Un'Armatura bistrattata e disprezzata che aveva incontrato uno straniero cristiano orfano, senza una famiglia e senza un futuro. Una strana coppia, che però aveva dato origine ad una forza formidabile e inarrestabile... fino a quel giorno.
Il Cavaliere, che non era più tale, usò le sue ultime forze per allungare una mano verso un pezzo della propria cara Armatura, un pezzo che ad altri non sarebbe parso tale, ma che lui ancora riconosceva distintamente come il giustacuore della corazza di Bronzo. Il suo corpo si ustionò a quel semplice contatto, ma il dolore fisico era ormai solo un'ombra rispetto a quello che provava in ogni parte del suo cuore e della sua anima.
"Aspettami" sussurrò debolmente con un sorriso tirato in volto. "Sto per raggiungerti..."
E così attese ciò che sarebbe presto o tardi giunto.

SPOILER (click to view)
Stato fisico: devastato
Stato Armatura: vedi sopra
Riassunto: Marcus, debole, stanco e disperato, constata che Violet, dopo aver perso tempo a parlare ed essersi tolta la Surplice invece di difendersi, capisce che Violate sta per contrattaccare e innalza la sua barriera cosmica. La barriera è però debole e non regge in pieno all'offensiva, che travolge Marcus con una parte dell'energia e poi con il vento. Gli occhi invece non hanno effetto psicologico su di lui perché troppo sconvolto per la morte della sua Armatura, cui era profondamente legato. Marcus, a terra, si scotta volontariamente in un gesto tipico di chi sente di essere prossimo a ricongiungersi con un proprio caro morto poco prima di lui e attende...
 
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11 replies since 23/9/2009, 23:39   315 views
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