Ognuno ha un pg con il proprio carattere, tranquillo.
Poco dopo l'umile e diplomatica reazione del Cavaliere di Bronzo, fu Shaija a prendere la parola e si schierò a difesa di Marcus, propugnando un'affermazione che a lui personalmente sarebbe risuonata molto grave: una non tanto implicita accusa di inaffidabilità e di sospetto tradimento... Ma che così non parve al Cavaliere dei Gemelli, che anzi replicò con altre battute più o meno pungenti al suo indirizzo, battute che mettevano in dubbio il valore del Cavaliere del Sagittario!
Marcus e la sua Armatura rimasero colpiti da quello scambio e non proprio favorevolmente, forse anche perché simili battute a loro erano rivolte con serietà e quindi lui non avrebbe mai distinto un simile scherzo dalla realtà...
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Ecco un altro buon motivo per non diventare uno di loro* si disse, interloquendo empaticamente con la propria Armatura, la quale poi conosceva bene gli altri motivi che spingevano Marcus a restare quello che era.
Quindi fu Saga ad avere per ultimo la parola rivolgendosi di nuovo al Cavaliere di Bronozo.
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Beh, almeno gli equivoci verso di me sono chiariti...* si disse un pò incerto.
Tirò un sospiro prima di rispondere: "
In questo frangente il congedo è solo vostro. Tuttavia la malattia del Grande Sacerdote, come dicevo prima, non è curabile tramite il semplice cosmo e io non posso fare altro che ritardarne gli effetti. Purtroppo il nostro signore deve aver ignorato i sintomi pregressi della malattia, facilmente confondibili con una normale influenza, e ora è entrato in una fase avanzata. Purtroppo per questa malattia esiste una sola cura conosciuta: su un atollo a sudovest dell'isola di Malta esisteva un tempo una remota gilda di alchimisti curatori. Se qualcuno di loro ancora esiste potrà darci una mano, altrimenti avremo bisogno di uno dei loro tomi segreti per apprendere i segreti della cura..."
Marcus passò quindi a descrivere i sintomi della malattia nel loro stato attuale e soggiunse infine: "
Non so se vogliate andare entrambi o meno, ma qualsiasi cosa decidiate, è meglio attuarla quanto più rapidamente possibile: la malattia è mortale e visto il suo decorso, il Grande Sacerdote non ha più molto tempo..." Non sapendo come prospettare "bene" l'ipotesi, decise di essere quantomai diretto: "
Cercherò di fare il possibile, ma non credo che il nosto signore possa arrivare più in là della prossima settimana o al massimo delle prossime due... se va bene."
Che potese morire quel giorno stesso non era quindi da escludersi...