| Ancora una volta Marcus poté vedere come l'avversario non avesse tecniche essenzialmente dissimili da quelle di Inpus e quindi non fu sorpreso dalla creazione degli anelli di Rheyar, quanto dalla loro consistenza: la tecnica sembrava molto più facilmente eludibile e molto meno versatile di quella che il Maestro del Fuoco del Grande Tempio aveva, per una beffa del destino, impartito al suo allievo e Cavaliere Inpus del Cigno. Il giovane allora decise di sperimentare in prima persona le differenze tra le tecniche e pertanto annullò la sua difessa fiammante e riportò il braccio sotto il mantello mentre veniva deliberatamente irretito dall'attacco avversario. In tal modo poté constatare che il Koliso di Rheyar era molto più debole, in quanto non tendeva a paralizzare, ma solo a rallentare l'avversario. E c'era da scommettere che l'aspirante Custode dei Ghiacci non avrebbe mai usato quella mossa come risorsa difensiva sulla propria persona. Era incredibile dai risultati che da una stessa base si potesse giungere a risultati tanto dissimili. Allora Marcus si rivolse con scherzosa ironia a chi si stava godendo lo spettacolo: "Cosa fai, Aioros? Adesso copi gli insegnamenti che dò ai miei allievi con risultati così sfalsati e deludenti?" Quella che aveva pronunciato poteva apparire come un'offesa e una provocazione a Rheyar ed era proprio quello che Marcus sperava: chiunque non fosse degenerato o ingrato si sarebbe offeso verso qualsiasi persona che osasse parlare in maniera apparentemente irrispettosa al proprio maestro... e inoltre il Cavaliere aveva implicitamente dato allo stesso avversario del copione incapace di apprendere una tecnica nella sua vera forma. *Chissà se basterà così poco per rompere la sua scorza esteriore?* si chiese lui proprio nel momento in cui l'aspirante palesò un'altra risorsa del proprio arsenale. Marcus sorrise nel vedere comparire l'arma ghiacciata. Peccato per lui che le condizioni ambientali non lo favorissero, in quanto dei raggi solari avrebbero permesso una combinazione migliore con la rifrazione dei raggi solari. "Ah, allora hai qualcosa di nuovo da mostrare, giovane sconosciuto" disse il Cavaliere con altra ironia, sorvolando deliberatamente sulle punte di ghiaccio di poco prima. "Chissà perché, però, hai scelto proprio un tridente..." soggiunse ruotando allusivamente gli occhi per qualche secondo in direzione di Aioros. Marcus, ancora irretito dalla tecnica avversaria, ma comunque capace di muoversi pur senza dover impiegare il suo cosmo caldo, aspettò la mossa di Rheyar fino a quando non fu palese che era proprio l'avversario ad aspettarsi qualcosa da lui. *Ma si è bevuto il cervello?* pensò *Perché non approfitta del vantaggio? Una tecnica di rallenamento non serve solo a dare il tempo per creare un'arma, ma anche per usarla!* Quindi Marcus, con un sospiro, mosse lentamente la mano destra sotto il mantello, senza che fosse chiaro quanto merito avesse la tecnica nemica e quanto invece la consueta calma pausata di quel braciere vivente, e ne estrasse il bastone a lame, conquistato tempo addietro in India, in presenza di Aioros. Gli sovvenne allora che non aveva mai messo alla prova il lanciere con il suo trofeo di guerra: la prima volta che si erano incontrati, proprio in quell'Arena, il solo Aioros era stato armato, mentre Marcus aveva dovuto difendersi solamente con il proprio cosmo. Ma quella sfida si sarebbe potuta rimandare ad un altro momento: quei momenti erano da dedicare a Rheyar, il quale si sarebbe ritrovato contro un Cavaliere anch'egli pronto ad un corpo a corpo arma contro arma. Avrebbe potuto ricorrere anche alla Spada di Fuoco per potenziare ulteriormente il proprio bastone a lame, lame che nel frattempo Marcus aveva fatto scattare, ma ciò avrebbe costituito un'esagerazione non indifferente contro Rheyar. Ciò avrebbe anche potuto costargli degli screzi diplomatici con qualche asgardiano troppo poco freddo, oltre che con il suo amico Generale degli Abissi, sebbene quest'ultimo non fosse andato tanto per il sottile con Inpus, anzi... Il Cavaliere della Fornace parlò ancora una volta, con un tono più serio e lo sguardo fisso verso il candidato: "Allora Rheyar? Stai sprecando la tua occasione per dimostrare di essere degno dell'Armatura cui aspiri. O forse vuoi diventare degno del tavolo di un obitorio?" Tuttavia il ragazzo non si mosse perché stava attuando una tattica molto particolare: quando un avversario rimaneva inerte ad attendere, la migliore controffensiva era quella di restare speculare fino a quando non fosse stato l'avversario a fare la prima mossa. In realtà Marcus si era leggermente tradito, ma sperava che le continue provocazioni, pronunciate con toni differenti, avessero colpito nel segno... anche se per Rheyar sarebbe stato molto meglio il contrario!
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