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Aioros
view post Posted on 24/4/2009, 12:46




Una giornata nuvolosa , ma priva di vento in realtà faceva da sfondo ad un arena blanda e semplice, che recava seco in sè i segni di mille e più battaglie. Ivi un uomo, un Cavaliere solo vi era, in attesa di qualcosa o di qualcuno ancora non era ben certo.
Non indossava alcuna corazza e visibile vi erano i suoi abiti civili, consistenti in una semplice e bianca casacca di fattura cinese, ed un paio di pantaloni neri come l'ebano che stonavano altamente con il candore della casacca. Lo sguardo pareva perso nel vuoto, ma in realtà le sue percezioni erano attive attendendo con ansia il sopraggiungere dei due contendenti.



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view post Posted on 24/4/2009, 14:24
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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Le nuvole solcavano il cielo, impedendo al sole di riscaldare la terra, ma non di illuminarla per quel tanto che bastava a stabilire che era ancora giorno. Una giornata uggiosa e noiosa, che però non preannunciava peggioramenti di sorta. Solo qualche triste grado in meno sul termometro. Per lui, però, non era una gran problema. Il suo cosmo gli permetteva anche di regolare la temperatura corporea come più gli aggradava e gli forniva una tolleranza ormai molto alta a qualsiasi temperatura, calda o fredda che fosse.
E, strano a dirsi, sembrava che nussuno avesse bisogno di lui, per una volta. Sembrava inverosimile: da quando era divenuto Maestro aveva sempre avuto un allievo da addestrare tra una missione e l'altra e il Grande Tempio sembrava contare quasi più su di lui, uno dei pochi Cavalieri di Bronzo, che sui ben più numerosi Cavalieri d'Argento. Vero era anche che i Cavalieri d'Argento, alcuni dei quali anche più anziani di lui, non erano al suo stesso livello, mentre lui era asceso molto rapidamente a picchi di potenza inimmaginabili al momento della sua iniziazione, ma non era una scusa sufficiente per lasciare gli altri tranquillamente seduti nelle proprie case a lasciare che lui rischiasse la pelle e l'Armatura in situazioni ai limiti dell'immaginabile.
Come volevasi dimostrare, arrivò un corriere a recapitargli un messaggio. A quanto pareva, era richiesta la sua presenza all'Anfiteatro per mettere all'ultima prova un promettente custode dei ghiacci.
*Formula più ambigua non potevano trovarla. Speriamo che non si tratti dell'aspirante argento di ritorno dalla Siberia o di un nuovo Cigno Nero* pensò ricordando come già un'altra volta una pergamena poco esplicita lo avesse invitato a combattere contro un appartenete alla costellazione di Andromeda e si era ritrovato ad affrontare un aspirante Cavaliere Nero!
Non restava altro che andare e vedere in prima persona.
Marcus quindi congedò il messaggero e prese con sé solo il bastone a lame, in quel momento retratte, appendendolo dietro la schiena prima di avvolgersi nel suo consueto mantello rosso fiammante. Decise di lasciare tutto il resto, zaino e Armatura all'interno della Casa che richiuse prima di avviarsi in Anfiteatro. Marcus era già costretto a mettere la sua Armatura in pericolo fin troppe volte quando doveva partire per il Grande Tempio e non aveva senso per lui farle rischiare incrinature e fratture più del dovuto.

Dopo qualche tempo percorso senza fretta e senza cosmo, giunse all'Anfiteatro. Le nuvole lo avevano accompagnato fino a lì, anonimo presagio di qualcosa di indecifrabile. Era un tempo poco piacevole proprio per la sua incertezza, ma non poteva farci assolutamente nulla. Sull'atmosfera non aveva influenza... e a differenza di certi pazzi, non intendeva neppure averne.
All'interno dell'arena, scoprì di non essere il primo ad essere giunto: vide infatti sul campo di battaglia un individuo con un abbigliamento bianco di chiaro stampo cinese e capelli del colore contrario a quello della casacca, come a voler creare apposta un contrasto visivo per esaltare chissà cosa. Quel figuro, che non aveva mai visto prima, era chiaramente in attesa di qualcuno o di qualcosa. Per istinto, sentì che quello che aveva dinnanzi non era il suo avversario.
"Immagino che mi abbiate mandato a chiamare. Dunque sono qui: sono Marcus della Fornace, Cavaliere di Bronzo e Maestro di Cavalieri. Voi invece chi siete? Non vi ho mai visto da queste parti. Siete il Maestro o il secondo del contendente che deve ancora giungere?"
Probabilmente però non avrebbe avuto risposta direttamente dall'interlocutore appena apostrofato: di solito gli allievi sfidanti avevano l'abitudine di presentarsi quando i loro esaminatori stavano giusto chiedendo chi sarebbe stato il prossimo candidato a passare sotto di loro...
 
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Aioros
view post Posted on 24/4/2009, 18:24




E' giunto.

Pensò felice Aioros nel vedere, anzi nel sentire la presenza dell'amico Cavaliere. In verità non ne aveva percepito il cosmo, ma la sola energia spirtuale, quella presenza che non può esser celata pur volendolo. Sorrise nell'udire le parole dell'amico che evidentemente non l'aveva riconosciuto minimamente, ma come dargli torto? Difatti i capelli coprivano il suo viso e Marcus l'aveva sempre conosciuto con l'armatura indosso indi un pò di sconcerto era consentito.

"Devo essere cambiato così tanto per non essere riconosciuto, vero Marcus... amico mio!"

Lesto si alzò e con un balzo scese dagli spalti proprio dinanzi all'amico Cavaliere. Un sorriso radioso illuminò il volto del ragazzo ancora mal concio per via del precedente scontro con Baian: in verità vi era rimasto ancora qualche graffio, così come sulle braccia lasciate scoperte dalla casacca tirata un poco su.

"Mi fa piacere che sia giunto dopo la mia lettera, evidentemente il messo non ti ha avvisato del mittente della stessa, ma fa nulla... come stai?"

Gli chiese, tendendogli la mano destra in segno di cordiale saluto.

 
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view post Posted on 24/4/2009, 20:44
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Il tizio sconosciuto in abiti civili cinesi rialzò la testa e con suo stupore rivide Aioros: era la prima volte che vedeva il suo amico Generale degli Abissi in abiti civili e a testa libera dall'elmo e quindi il suo stupore non fu nascondibile. Tuttavia si riprese in tempo per stringergli la mano e rispondergli: "Il corriere è nuovo ed è già tanto se ha trovato la mia Casa. Però anche tu potevi essere un pò più specifico e firmare quella pergamena: pensavo che qualche buon tempone mi volesse di nuovo sottoporre un aspirante Cavaliere Nero come è successo l'anno scorso, non so se te lo avevo raccontato."
Quindi si staccò da lui e venne direttamente al punto: "Piuttosto, chi mi stai per portare? Un nuovo custode dei Ghiacci a quanto ho letto. Ma sii un pò più specifico: per affidarlo a me deve essere un combattente talentuoso. Spero di non sciogliertelo troppo."
Abbozzò un sorriso divertito e aspettò una replica di Aioros o l'arrivo dell'aspirante stesso. magari sarebbe stato proprio lui, o lei, a presentarsi e a parlare di sé con la lingua e con i fatti.
 
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Aioros
view post Posted on 25/4/2009, 17:39




"Errore mio, dovevo essere più preciso nel dare indicazioni al messo ma vabbè... l'importante è essersi intesi."

Strinse la mano dell'amico con stretta poderosa per poi rispondere alla seconda domanda di Marcus.

"Bè, posso dirti che non appartiene nè alla schiera dei Senza dio, nè alle schiere d'Athena. Lo considero forte abbastanza da farlo combattere contro di te e confido che possa raggiungere grandi livelli in poco tempo."

Disse fiero e pomposo nei riguardi dell'allievo.
Voleva comunque lasciare un alone di mistero intorno all'aspirante God Warrior di Midgard.

 
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view post Posted on 25/4/2009, 18:44
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Aioros era ancora in vena di fare il misterioso, ma rassicurò l'amico sull'identità dell'avversario che avrebbe affrontato di lì a poco: per fortuna non era un Cavaliere Nero, cosa che sarebbe stata piuttosto... bizzarra, oltre che sconveniente. Ma a quanto pareva, sotto di lui non militava neppure un aspirante Cavaliere di Bronzo o d'Argento. Ciò gli parve comunque normale. Quindi rimanevano soltanto i Cavalieri di Asgard e novelli Generali degli Abissi, entrambi alleati del Grande Tempio. Ma dubitava che un Generale degli Abissi sarebbe stato mai esaminato nell'Anfiteatro di Atene, se ben conosceva la mentalità degli abissali... Tuttavia evitò di commentare e di porre altre domande.
"Allora conoscerò il tuo allievo. Spero tu l'abbia temprato a sufficienza, perché le mie fiamme sono diventate ancora più calde dalla prima volta che ci siamo incontrati, proprio qui tra l'altro" ricordò con fare scherzoso il Cavaliere della Fornace, senza mettere l'accento su quanto le sue fiamme potessero effettivamente diventare calde. Ovviamente però, non ne avrebbe usato che una minima parte, scintille o poco più, così come aveva fatto a suo tempo con Inpus.
"A questo punto, non resta che l'arrivo del tuo ragazzo per ricambiarti il favore con il Cavaliere del Cigno."
 
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Holden Caufield
view post Posted on 25/4/2009, 20:29




In quelle due settimane Rheyar non era rimasto con le mani in mano... Il giorno immediatamente dopo che Aioros se n'era andato si era messo in moto per raggiungere Atene e aveva passato li entrambe le settimane cercando di ragionare con calma su ciò che avrebbe dovuto affrontare.
Un combattimento... conoscendo Aioros, lo avrebbe sicuramente messo di fronte a un avversario molto potente...

Dopo essersi riposato una giornata decise di riprendere gli allenamenti da solo programmandosi di riposare l'ultimo giorno per affrontare l'imminente scontro al pieno delle forze.

Il libro che ormai gli teneva compagnia era qualsi alla fine e ne approfittò per scrivere le ultime pagine di appunti annotando sia i suoi progressi che i suoi pensieri.

"Diario di Rheyar, prima settimana

Sono arrivato ad Atene da un po ormai e mi sto esercitando per cercare di abbassare ulteriormente la temperatura del mio cosmo, più bassa è e più possibilità avrò contro il mio futuro avversario.
Impensabile che sarà uno scontro facile tuttavia ce la metterò tutta, non posso certo arrendermi adesso.
Ho migliorato le mie tecniche tuttavia non a un livello che ritengo sufficiente, devo migliorare ancora... "

Quando interruppe la scrittura si soffermò un momento a pensare che tipo di avversario si sarebbe ritrovato di fronte ma era una domanda alla quale non poteva dare risposta finche non sarebbe venuto il giorno della battaglia, ciò in parte lo turbava, ma non sempre si può conoscere in anticipo ciò che il destino ha in serbo per noi...

La prima settimana di allenamenti passò quindi relativamente sereno, tuttavia la seconda passò con non pochi pensieri... un misto tra ansia, turbamento, disagio ma c'era anche spazio per un sorriso, forse di nervoso o forse perchè in cuor suo sapeva che era una sfida alla sua portata ma non rimase troppo a lungo su questo pensiero, ogni secondo che si allenava poteva essere un secondo di miglioramento e buttare tempo equivale a buttare stralci della propria vita...

"E allora sotto!"

Nei momenti di riposo che si prendeva scriveva come ormai era solito fare su quel libro vecchio e rovinato che aveva segnato in modo indelebile la sua vita...

"Diario di Rheyar, seconda settimana

Ogni giorno che passa sale sempre di più l'ansia per il combattimento... Sarò all'altezza della prova affidatami dal maestro? Contro chi dovrò combattere? Che tipo di strategia posso adottare?"

Una strategia... parola facile ma contro un avversario ignoto poteva solamente approntare una minima difesa peraltro molto prevedibile...

Continuava a scrivere sul diario...

"Qualsiasi tipo di avversario mi troverò di fronte farò del mio meglio..."

Arrivò il penultimo giorno di tempo, il giorno che dedicò a riposarsi. Un riposo un po forzato ma che comunque utilizzò anche per concentrarsi e raccogliere le ultime energie di cui aveva bisogno...

Arrivò così il giorno decisivo e Rheyar si alzò di buon mattino per arrivare puntuale all'appuntamento, sapendo di dover combattere si mise addosso una tuta nera e una maglietta a maniche corte celeste, in fondo era una bella giornata e un colore chiaro contribuiva anche se solo psicologicamente a
metterlo di buon umore...

Arrivò all'arena puntuale, giusto per non smentirsi e vide Aioros parlare con un'altra persona.
Vedere il suo maestro senza l'armatura ma con semplici vestiti era insolito tuttavia era umano anche lui e non c'era nulla di male a volersi mettere comodo quando non era richiesto un combattimento da parte sua...
Si avvicinò al centro dell'arena vicino ai due notando i vestiti di quello che aveva immaginato essere il suo avversario... Notò inoltre quello strano oggetto che sporgeva sulle sue spalle...

"Buongiorno a entrambi, spero di essere arrivato puntuale..."

Chinò il capo ai due in segno di rispetto e decise di presentarsi a quello che ancora per poco sarebbe stato uno sconosciuto...

"Sono Rheyar Caufield, allievo di Aioros..."

Dopo essersi presentato porse la mano destra all'uomo dal mantello rosso...
 
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view post Posted on 25/4/2009, 23:11
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Alla fine il suddetto candidato arrivò. Vestiva con una maglia azzurra a maniche corte e dei pantaloni di tuta neri, colore che notoriamente attirava il calore del sole. Strano modo di conciarsi per un manipolatore dei ghiacci... ma quelle erano scelte: non tutti pensavano con sufficiente tattica anche all'abbigliamento o si vestivano in un modo che riflettesse la loro interiorità.
L'avversario si presentò in maniera semplice e quasi asettica mentre tendeva la mano: un tipo freddo, evidentemente non solo di cosmo.
*Deve essere un tratto caratteristico dei custodi del ghiaccio...* osservò fra sé, avendo visto quella tendenza anche in Inpus.
Quindi, facendo finta di niente, Marcus ricambiò la stretta di mano e rispose: "Io invece sono Marcus della Fornace, amico del tuo Maestro e Maestro di Cavalieri. A quanto pare dovrai scontrarti con me Rheyar Caufield per mostrarti degno delle vestigia cui aspiri. Quindi..."
Marcus dopo aver lasciato la mano dell'avversario, si portò al centro dell'arena e disse: "A te la prima mossa, futuro Custode dei Ghiacci."
Aioros doveva aver avuto una vena di sadica ironia quando lo aveva scelto come prova finale per un combattente delle energie fredde... Sperava che sotto la punta dell'iceberg non ci fosse un cuore troppo fragile per la delusione che Marcus gli avrebbe sicuramente inferto.
Il Cavaliere non fece nulla per presararsi, non assunse alcuna posizione di guardia o altre precauzioni. Non si tolse il mantello e non alzò neppure il cosmo. Si limitava a tenere lo sguardo sull'avversario per capire cosa avrebbe fatto. Aioros, che lo ocnosceva, avrebbe sicuramente riconosciuto la trappola della brace, come la chiamava Marcus... Avrebbe avvertito il suo allievo prima dell'inizio dello scontro o avrebbe lasciato che si scottasse da solo?
 
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Aioros
view post Posted on 26/4/2009, 12:05




"Ben giunto Rheyar."

Esordì!
Dopo che i due si presentarono e vedendo l'atteggiamento di Marcus un sorriso si disegnò sul suo volto e, prima di andarsi a posizionare sugli spalti decise di spendere qualche parola per egli.

"Fa attezione e non lasciarti ingannare dalle apparenze..."

Solo questo gli disse con tono cordiale per poi con un balzo ritrovarsi sugli spalti: da li avrebbe assistito alle gesta del suo allievo!

 
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Holden Caufield
view post Posted on 26/4/2009, 19:47




Marcus della Fornace... Gia il nome lasciava presagire che tipo di tecniche utilizzasse quell'uomo... Ciò lo preoccupava e non poco, dato che se fosse stato come pensava ogni sua tecnica sarebbe risultata inutile, al massimo poteva sperare di crearci un diversivo...

Il consiglio di Aioros lasciava presagire qualcosa e Rheyar pensava di aver capito cosa, però non era ancora giunto il momento di sapere cosa fosse...

Si andò a mettere a una distanza di circa 5 metri da Marcus, preparandosi nella mente un piccolo schema di attacco che anche se molto probabilmente non avrebbe mai funzionato meritava comunque un tentativo...

Iniziò a ricoprirsi di cosmo, si sentiva un po a disagio, aveva di fronte un uomo che era maestro di cavalieri, non sarebbe mai caduto in un "tranello" così banale...

Era una giornata nuvolosa e l'umidità nell'aria lo avrebbe aiutato, almeno in quello poteva contare su un aiuto in più.

Dando per scontata la sconfitta, espanse il proprio cosmo congelando l'aria attorno a Marcus... Delle piccole stalattiti di ghiaccio si erano formate sopra la testa del suo avversario cadendo al suolo per gravità...

SPOILER (click to view)
Deadly Crystal (attacco): Congelando l'aria circostante, Rheyar creerebbe delle stalattiti di ghiaccio di piccole dimensioni attorno all'area dove si trova il suo avversario. Le stalattiti cadono per gravità non appena vengono create.


Dopo aver creato le stalattiti partì alla carica caricando un destro...

Il combattimento era cominciato, in modo silenzioso, non poteva essere in altro modo, in fondo non c'era molto da dire, dovevano combattere...
 
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view post Posted on 26/4/2009, 21:32
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Alla fin della fiera, Aioros decise, mentre si ritirava dal campo, di avevrtire il suo allievo. Un insegnamento dell'ultimo minuto di cui il ragazzo avrebbe dovuto giocare. Se non si fosse presentato come Maestro, Marcus avrebbe potuto forse passare per un altro aspirante e cercare così di ingannare lo sfidante, che ancora non si era presentato come aspirante Generale degli Abissi o Guardiano di Asgard... ma d'altronde se anche non lo avesse fatto, difficilmente avrebbe potuto ingannare l'aspirante davanti a lui: già solo il fatto di avere un mantello in una terra di onori antichi lo qualificava come una persona di rango non basso; inoltre il suo atteggiamento in battaglia poteva essere sintomo di pazzia o di grande sicurezza di sé. E il mantello faceva supporre come più probabile la seconda ipotesi.
Il ragazzo, visibilmente a disagio, iniziò a sviluppare il proprio cosmo bianco a cinque metri da lui. Qualcosa non andava però: già dal cosmo sviluppato, Marcus poteva sentire una sorta di rassegnazione in lui, come se il ragazzo desse già per scontato l'esito dell'incontro. Il cosmo era anche un potente veicolo dei sentimenti di una persona, ma nei suoi viaggi aveva osservato solo gli appartenenti al Grande Tempio erano stranamente capaci di percepire simili emozioni.
Fece spiritualmente spallucce a quell'argomento, ripromettendosi di tornarci in un secondo tempo, e tornò a considerare l'atteggiamento negativo di Rheyar. Anche se il destino aveva già deciso l'esito dell'incontro, non era un buon motivo per comportarsi in tal modo. Se lui avesse avuto un simile atteggiamento contro Kalì, la battaglia non si sarebbe di sicuro risolta come si era effettivamente conclusa.
Ma il peggio doveva ancora arrivare: il ragazzo tentò un diversivo abbastanza percepibile, ossia la creazione e caduta di stalagmiti di ghiaccio di dimensioni sufficienti a danneggiare praticamente chiunque. L'inizio fu buono, ma la conclusione fu a dir poco pessima! L'aspirante infatti caricò in maniera semplice e diretta, con un destro aperto e tirato indietro in maniera abbastanza palese da lasciar capire che quella era e sarebbe stata l'unica vera mossa.
*O non sta ragionando o ha delle tendenze suicide!* si disse il Cavaliere della Fornace. Questi aspetto che l'avversario coprisse metà della distanza che intercorreva tra loro e quindi si mosse semplicemente all'indietro di altri 4 metri ad una velocità simile a quella del suono, quindi perfettamente visibile agli occhi dell'allievo di Aioros, lasciando che il giovane facesse i conti con la sua stessa tecnica e con la forza di gravità.
Nel mentre, Marcus gli disse: "Mossa stolta, Rheyar! Una simile tecnica deve essere combinata con un altro tipo di attacco a distanza perché un diversivo come il tuo può fare del male anche a te se tenti di attaccare a distanza ravvicinata chiunque sappia percepire il cosmo."
Per il momento si astenne da altri commenti: voleva prima vedere cosa sarebbe successo, come l'avversario avrebbe reagito al proprio fallimento e alla limitata contromossa del Cavaliere. Inoltre Marcus avrebbe voluto vederne la reazione emotiva: voleva evitare che quello scontro finisse peggio di come fosse cominciato... dal punto di vista emotivo, almeno.
 
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Holden Caufield
view post Posted on 27/4/2009, 17:36




Si era tirato indietro, a una velocità impressionante peraltro... Una velocità che l'occhio di Rheyar non aveva nemmeno distinto ma il fatto che fosse più lontano dalle stalattiti era un chiaro segno del suo movimento...

Era la cosa più logica da fare e forse proprio per questo che Rheyar lo aveva immaginato... Sapeva che la sua mossa era un'azzardo ma era un diversivo...
Marcus aveva detto che quella mossa poteva arrecare danno anche a lui e in effetti aveva ragione ma dal momento che quella mossa era facilmente intuibile il discorso decadeva...

Aveva il destro carico... Piantò i piedi a terra e si fermò di scatto evitando di pochissimo le stalattiti che caddero al suolo frantumandosi. Qualche scheggia di ghiaccio lo colpì di striscio ma non era preoccupato di quello... le avrebbe riutilizzate molto presto...

Concentrò il cosmo sulla mano destra, quella col pugno carico...

Avrebbe usato quei pezzi di ghiaccio a terra come frammenti aggiuntivi a quelli che avrebbe scagliato di li a poco...

"Avete ragione... Rischio di ferire me stesso... Sono disposto anche a questo però... ho deciso di diventare cavaliere e se non sono disposto a mettere in gioco il mio stesso corpo per questo scopo allora non merito nemmeno l'armatura a cui aspiro..."

Nel frattempo aveva formato una sfera di cosmo nella mano che aveva precedentemente caricato tirandola in avanti con forza spostando assieme all'aria anche i pezzi di ghiaccio che pocanzi si erano frantumati a terra...

SPOILER (click to view)
Diamond Dust (offensiva): Grazie al proprio cosmo Rheyar riesce a congelare le particelle d'acqua presenti nell'aria raccogliendole attorno alla propria mano. Una volta avvolta la mano dal ghiaccio, esso viene modellato in modo da assumere una forma sferica, successivamente bruciando il cosmo, la mano viene tirata indietro e quindi viene sferrato un pugno in avanti che far partire il colpo, che comprende non solo l'aria congelata ma anche pezzi di ghiaccio di piccole dimensioni, in modo tale da poter avere un effetto sia congelante che tagliente sull'avversario.


Dei graffi in fondo non erano nulla se paragonati a quello che Marcus poteva fare se avesse voluto quindi non se ne sarebbe curato più di tanto... aveva avuto ferite ben peggiori in addestramento...

Doveva pensare ad altro nel frattempo, qualsiasi cosa per poter almeno sfiorare il suo avversario... Quel combattimento era studiato apposta dal suo maestro, quindi come prma cosa non doveva deluderlo, come seconda cosa doveva tentare il tutto per tutto... Quello scontro poteva solo farlo migliorare avrebbe tentato il tutto per tutto anche in virtù di questo...
 
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view post Posted on 27/4/2009, 21:45
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Il ragazzo sembrava essersi ripreso. Forse era stato il pericolo di autolesionarsi, forse erano state le sue parole a sferzarlo abbastanza, ma il ragazzo inaspettatamente si fermò e subì solo qualch graffio, evitando le conseguenze peggiori della sua stessa offensiva. Poco dopo il giovane Caufield gli rivolse alcune parole cariche di determinazione, che sembrava aver spazzato via la rassegnazione di prima. Il Cavaliere sperava che quella fosse la sostanza dell'iceberg e non una semplice punta innalzata da un mare di adrenalina e destinata ad abbassarsi al primo reflusso.
Il giovane quindi decise di sfruttare i residui delle stalagmiti per eseguire una tecnica a lui già nota, in quanto egli stesso, ironicamente, l'aveva già insegnata ad suo allievo, Inpus del Cigno, divenuto Cavaliere di Bronzo del Grande Tempio proprio in uno scontro contro Aioros.
Riconoscendo la tecnica e le sue potenzialità, Marcus non perse tempo e materializzò una delle sue difese. Avrebbe facilmente potuto evitare anche quella Polvere di Diamanti, ma il ragazzo ne avrebbe subito un danno psicologico maggiore. Marcus decise invece di dargli una possibilità per raddrizzare i propri errori.
Quindi portò il braccio sinistro davanti a sé, piegato a 90 gradi e con il dorso rivolto all'esterno, si piegò leggermente sulle ginocchia con il piede destro dietro quello sinistro e concentrò allora il suo cosmo.

CITAZIONE
Scudo di Fuoco oplitico
Marcus concentra sul braccio sinistro un quantità di fuoco cosmico tale da dare ad esso la forma e le dimensioni di uno scuo oplitico, quindi piuttosto coprente. Questo caldo riparo, insopportabile senza apposite abilità di resistenza e manipolazione del fuoco, offre una buona protezione contro attacchi fisici e condotti con energie fredde, ma contro attacchi cosmici e psichici equivale ad un foglio di carta bruciata.

La vasta difesa fiammeggiante si materializzò in meno di un istante e si srotolò davanti al Cavaliere a partire dal suo braccio portato fuori dal mantello. Il colpo di Rheyar allora si infranse con tutta la sua forza contro la difesa, ma essa resse senza alcun problema, nonostante la componente cosmica dell'attacco. Ciò era dovuto molto probabilmente alla sua enorme forza acquisita sul campo, che a quei livelli gli permetteva di restare e combattere con mezzi a volte impropri.
Marcus allora decise di rivolgersi di nuovo al ragazzo, fingendosi il leggera difficoltà: "Ecco, questo sarebbe andato meglio se fosse stato utilizzato insieme a quelle stalagmiti: in tal modo mi avresti costretto a concentrarmi tra fuochi... o meglio... tra due ghiacci. Così invece vanifichi solo due offensive. Combina diversivi e offese! Solo così avrai la meglio con chi appare più forte di te!"
Sperava che il futuro custode dei ghiacci mettesse a frutto il suo consiglio al più presto... e in maniera originale.
 
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Holden Caufield
view post Posted on 28/4/2009, 09:39




L'attacco di Rheyar si era infranto contro uno scudo di fuoco, non significava di certo che lo aveva messo in difficoltà, tuttavia Rheyar aveva ancora molte risorse da sfruttare...

Avrebbe provato un altro diversivo, stavolta rallentando leggermente...
Concentrò il cosmo sulla punta dell'indice destro cercando di non essere troppo esagerato, doveva pur sempre mascherare una tecnica...
L'aria attorno al suo dito si era ormai congelata, era quindi arrivato il momento di rivolgerla contro il suo avversario... A un occhio non allenato poteva sembrare un'attacco privo di qualsivoglia logica, tuttavia Marcus lo avrebbe capito ma non si sarebbe certo limitato a tentare di bloccarlo...

SPOILER (click to view)
Koliso (difensiva/offensiva): Congelando l'aria con il proprio cosmo, Rheyar è in grado di modellarla in modo da darle sembianze di un cerchio che scagliato, si dirige lento verso l'avversario. Qualora il suddetto cerchio dovesse colpire l'avversario esso potrebbe essere immobilizzato agli arti superiori ed inferiori, dando l'opportunità a Rheyar di attaccare o apprestarsi a difendersi. Se l'attacco va a buon fine i cerchi aumentano da uno a due e poi da due a tre. I cerchi però non seguono l'avversario nei suoi movimenti, ciò significa che possono andare verso una sola direzione per volta.
Se l'avversario viene colpito: Malus alla velocità di del 50% per il primo turno, 30% per il secondo turno se l'avversario non riesce a difendersi. Contro le energie superiori il malus è del 5%.


Nel frattempo che quella tecnica raggiungesse Marcus ne avrebbe preparata un'altra, forse poco adatta a quel tipo di combattimento, ma pur sempre utile...

Concentrò il cosmo nella mano sinistra cercando di dargli una forma... ma stavolta non era la forma sferica che aveva usato poco prima per la polvere di diamanti... L'aria congelata si allungava in modo inesorabile sulla mano di Rheyar fino a formare una specie di bastone, un bastone che alla sua sommità destra stava prendendo un'altra forma... Su quella parte che continuava a mutare stavano apparendo una punta più grande e due punte più piccole ai lati...

SPOILER (click to view)
Ice Trident (attacco): Congelando l'aria circostante, Rheyar le da una forma di lancia a tre punte. La suddetta lancia dovrebbe essere lanciata contro l'avversario causando teoricamente danni da perforazione. Tale lancia comunque non è necessariamente utilizzabile solo come arma da lancio, può anche essere brandita per essere usata come arma in un combattimento ravvicinato causando comunque danni da taglio dovuti alle punte taglienti che perforanti.
Usi: Se usata come arma da lancio dura solo un turno, come arma da mischia i turni di utilizzo sono due, 3 da energia rossa in poi.


Quella mossa gli avrebbe messo di fronte due possibilità... Se il colpo precedente fosse andato a segno o meno non aveva importanza, tutto stava nel vedere come avrebbe reagito il suo avversario...

Era come se all'improvviso si fosse ricordato per cosa combatteva, il motivo per cui era li... Non si sarebbe dovuto arrendere... Nemmeno di fronte a un cavaliere palesemente più forte di lui.
Sebbene non esternasse spesso ciò che provava gli scappò un sorriso ma lo trattenne, non si doveva distrarre dalla battaglia... Tutto era ancora in gioco...
 
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view post Posted on 28/4/2009, 22:16
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Ancora una volta Marcus poté vedere come l'avversario non avesse tecniche essenzialmente dissimili da quelle di Inpus e quindi non fu sorpreso dalla creazione degli anelli di Rheyar, quanto dalla loro consistenza: la tecnica sembrava molto più facilmente eludibile e molto meno versatile di quella che il Maestro del Fuoco del Grande Tempio aveva, per una beffa del destino, impartito al suo allievo e Cavaliere Inpus del Cigno.
Il giovane allora decise di sperimentare in prima persona le differenze tra le tecniche e pertanto annullò la sua difessa fiammante e riportò il braccio sotto il mantello mentre veniva deliberatamente irretito dall'attacco avversario. In tal modo poté constatare che il Koliso di Rheyar era molto più debole, in quanto non tendeva a paralizzare, ma solo a rallentare l'avversario. E c'era da scommettere che l'aspirante Custode dei Ghiacci non avrebbe mai usato quella mossa come risorsa difensiva sulla propria persona. Era incredibile dai risultati che da una stessa base si potesse giungere a risultati tanto dissimili.
Allora Marcus si rivolse con scherzosa ironia a chi si stava godendo lo spettacolo: "Cosa fai, Aioros? Adesso copi gli insegnamenti che dò ai miei allievi con risultati così sfalsati e deludenti?"
Quella che aveva pronunciato poteva apparire come un'offesa e una provocazione a Rheyar ed era proprio quello che Marcus sperava: chiunque non fosse degenerato o ingrato si sarebbe offeso verso qualsiasi persona che osasse parlare in maniera apparentemente irrispettosa al proprio maestro... e inoltre il Cavaliere aveva implicitamente dato allo stesso avversario del copione incapace di apprendere una tecnica nella sua vera forma.
*Chissà se basterà così poco per rompere la sua scorza esteriore?* si chiese lui proprio nel momento in cui l'aspirante palesò un'altra risorsa del proprio arsenale.
Marcus sorrise nel vedere comparire l'arma ghiacciata. Peccato per lui che le condizioni ambientali non lo favorissero, in quanto dei raggi solari avrebbero permesso una combinazione migliore con la rifrazione dei raggi solari.
"Ah, allora hai qualcosa di nuovo da mostrare, giovane sconosciuto" disse il Cavaliere con altra ironia, sorvolando deliberatamente sulle punte di ghiaccio di poco prima. "Chissà perché, però, hai scelto proprio un tridente..." soggiunse ruotando allusivamente gli occhi per qualche secondo in direzione di Aioros.
Marcus, ancora irretito dalla tecnica avversaria, ma comunque capace di muoversi pur senza dover impiegare il suo cosmo caldo, aspettò la mossa di Rheyar fino a quando non fu palese che era proprio l'avversario ad aspettarsi qualcosa da lui.
*Ma si è bevuto il cervello?* pensò *Perché non approfitta del vantaggio? Una tecnica di rallenamento non serve solo a dare il tempo per creare un'arma, ma anche per usarla!*
Quindi Marcus, con un sospiro, mosse lentamente la mano destra sotto il mantello, senza che fosse chiaro quanto merito avesse la tecnica nemica e quanto invece la consueta calma pausata di quel braciere vivente, e ne estrasse il bastone a lame, conquistato tempo addietro in India, in presenza di Aioros. Gli sovvenne allora che non aveva mai messo alla prova il lanciere con il suo trofeo di guerra: la prima volta che si erano incontrati, proprio in quell'Arena, il solo Aioros era stato armato, mentre Marcus aveva dovuto difendersi solamente con il proprio cosmo.
Ma quella sfida si sarebbe potuta rimandare ad un altro momento: quei momenti erano da dedicare a Rheyar, il quale si sarebbe ritrovato contro un Cavaliere anch'egli pronto ad un corpo a corpo arma contro arma. Avrebbe potuto ricorrere anche alla Spada di Fuoco per potenziare ulteriormente il proprio bastone a lame, lame che nel frattempo Marcus aveva fatto scattare, ma ciò avrebbe costituito un'esagerazione non indifferente contro Rheyar. Ciò avrebbe anche potuto costargli degli screzi diplomatici con qualche asgardiano troppo poco freddo, oltre che con il suo amico Generale degli Abissi, sebbene quest'ultimo non fosse andato tanto per il sottile con Inpus, anzi...
Il Cavaliere della Fornace parlò ancora una volta, con un tono più serio e lo sguardo fisso verso il candidato: "Allora Rheyar? Stai sprecando la tua occasione per dimostrare di essere degno dell'Armatura cui aspiri. O forse vuoi diventare degno del tavolo di un obitorio?"
Tuttavia il ragazzo non si mosse perché stava attuando una tattica molto particolare: quando un avversario rimaneva inerte ad attendere, la migliore controffensiva era quella di restare speculare fino a quando non fosse stato l'avversario a fare la prima mossa. In realtà Marcus si era leggermente tradito, ma sperava che le continue provocazioni, pronunciate con toni differenti, avessero colpito nel segno... anche se per Rheyar sarebbe stato molto meglio il contrario!
 
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