La Fornace si ritempra di nuove Fiamme, Power Up Warwizard

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Aioros
view post Posted on 16/2/2009, 22:06




Prologo: Si è appena conclusa l'avventura di Marcus della Fornace al Sacred Tournament e i risultati bè son ben visibili. La Cloth seppure sia rimasta nello Scrigno a seguito del duello non è riuscita a risanarsi del tutto, anzi crepe alquanto evidenti l'attraversano e dunque che fare?
In quello stato neppure il Saint più esperto riuscirebbe nella sua opera di difesa della giustizia. Cosa fare? Farla riparare! Ma da chi?
Ormai erano solo due gli uomini divenuti legendari per tale intrinseca abilità: Mu di Aries e Nicholas, entrambi ex Gold Saint di Ariete.
Questi due "personaggi" vivono nella regione che sta a confine tra Cina ed India, il Jamir!
E' li che deve andare il Cavaliere!

Ot//Bene, in questo post mi devi scrivere come vieni a sapere dei riparatori e l'arrivo in Jamir, con qualunque mezzo...
Fermati quando inizi ad incamminarti verso quella regione ^_^

Buon divertimento :D
 
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view post Posted on 18/2/2009, 22:49
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Non era davvero un bel periodo. Il mondo sembrava sull'orlo di una grave crisi e i pochi giovani che si presentavano al Grande Tempio scomparivano, se ne andavano di propria iniziativa o, peggio ancora, venivano massacrati quando nessuno poteva vederli. E in tutto quello, lui non poteva neanche lottare al pieno delle sue forze: la sua Armatura, la sua cara corazza, aveva subito da troppo tempo tutta una serie di danni non indifferenti. Lei aveva taciuto e nascosto al suo Cavaliere le proprie condizioni, ma il loro legame lo aveva naturalmente portato a nutrire diversi e sempre più profondi sospetti.
E alla fine Marcus era riuscito a fare un inventario dei danni: il più grave era l'incavo che Jinzo gli aveva inferto durante la battaglia in India e che gli aveva solcato trasversalmente tutto il petto. Era riuscito a salvare Shaija del Sagittario, allora noto come Shiya e Cavaliere di Bronzo della Fenice. Un atto di indubbia generosità, che aveva avvicinato corazza e Cavaliere, anche nel senso fisico dell'espressione... ma di sicuro non fu salutare per nessuno dei due. Marcus aveva potuto riprendersi in quell'occasione grazie al Caduceo di Ermes, reliquia che aveva poi riportato di persona al Grande Sacerdote, ma la sua Armatura non ebbe altro che il riposo nello scrigno, che le diede solo una parvenza di integrità. Il Maestro di Cavalieri lo aveva sospettato fin da allora, ma non riuscì ad arrivare a capo di molto.
I pericoli peggiori per la Sacra Armatura erano però derivati da una stupida competizione, il Sacred Tournament, che Marcus aveva intrapreso per curiosità e in cerca di informazioni sugli appartenenti alle altre caste. Non ne aveva conosciuti che due, ma i loro incontri furono uno peggiore dell'altro: il primo fu Rambaral della Viverna, defunto Giudice di Hades, distrutto millenni prima e tornato al mondo direttaemnte dal suo tempo. Lo scontro fu terribile e giocato in un terreno spirituale molto pericoloso per uno con i suoi poteri essenzialmente elementali e ne portava ancora in quel momento le conseguenze... ma anche se non a livello fisico, la sua armatura aveva riportato comunque dei danni, che però aveva retto meglio di lui.
Ma il peggio arrivò nello scontro seguente, l'ultimo di quel torneo per lui, che avvenne dopo due giorni di coma passati nel deserto, come avrebbe saputo in seguito, senza altra compagnia che la sua Armatura, che gli aveva garantito la sopravvivenza e la protezione che i medici e gli organizzatori del torneo non gli avevano fornito. Lì Marcus aveva incontrato un Cavaliere Nero di cui non aveva né saputo né voluto sapere il nome. In effetti non sapeva nulla di lui, se non che la sua Armatura alchemica era qualcosa di duro quanto le Armature d'Oro del Grande Tempio e che i suoi poteri avevano dell'inverosimile: neppure gli dei, per quanto ne sapeva, possedevano simili potenzialità che definire apocalittiche sarebbe stato un eufemismo.
In quell'occasione, Marucs aveva perso le ossa e la protezione della mano sinistra ed erano ancora adesso visibili le crepe sull'elmo e i graffi causati dagli artigli manifestati dal suo nemico oscuro e per salvarla, il Cavaliere aveva preferito separarsi da lei per continuare ad affrontare il suo nemico da solo. Venne sconfitto in pochissime battute, ma nessuno, compreso lui stesso, sapeva come aveva potuto sopravvivere.
Nonostante simili eventi, altri più oscuri ancora si erano scatenati sul mondo e molti ormai in molti pensavano di essere sull'orlo di una nuova Guerra Sacra. Ma il tempo passato non fu sufficiente a riportare l'Armatura della Fornace ai suoi antichi splendori. Forse complice anche il fatto che la sua figura era sempre stata di secondo piano, ormai le capacità di rigenerazione dell'Armatura erano al limite e non aveva più le forze di ripararsi mentre era a riposo.
Quindi, tra un addestramento e l'altro, Marucs passò molto tempo nella biblioteca del Grande Tempio e si era recato perfino alla Grande Biblioteca di Alessandria, in cerca di testi che parlassero dei modi per riparare le Armature da danni profondi e delle persone capaci di eseguire tali complesse riparazioni.
Alla fine, nel più vecchio e polveroso degli scaffali, rinvenne una cronaca dei Cavalieri d'Oro che parlava di Mur dell'Ariete, presunto sopravvissuto alla Guerra Sacra di alcuni indeterminati decenni prima, che da allora però si era ritirato nella sue terre d'origine. Marcus spalancò gli occhi quando lesse il nome del luogo dove si diceva dimorasse ancora Mur: il Jamir, che, quasi per ironia del destino, era vicino al luogo dove la sua Armatura aveva riportato il suo primo e più grave danno!
E poco dopo gli venne in mente pure un altro dettaglio: anche una sua conoscenza, Nicholas dell'Ariete, allievo diretto di Mur, si era ritirato in quelle terre e, stando al documento appena rinvenuto, anche lui aveva acquisito le capacità di effettuare quelle riparazioni. Purtroppo però, aveva abbandonato il Tempio proprio in quei momenti bui... e non solo per lui.
Non proprio entusiasta della prospettiva di partire per un lungo viaggio, dovette però approfittare dell'occasione: dopo Inpus, che aveva acquisito sotto i suoi occhi l'Armatura del Cigno, non si era presentato nessun altro a chiedere i suoi servigi di Maestro.
*Spero che Seiya riesca a tenere da solo la situazione per il tempo che mi sarà necessario per riparare l'Armatura della Fornace. Non posso permettere che si spezzi e non posso farla soffrire oltre!*
Quindi tornò alla propria casa e si inginocchiò davanti allo scrigno, che sfiorò con una mano prima di sussurrare: "Presto ti farò star meglio amica mia."
Lo scrigno ebbe un visibile fremito, cui Marcus rispose con un sorriso forzato. Con tono quasi amaro, il Cavaliere replicò: "So quanto desideri essere al mio fianco e non farmi pesare la tua condizione, ma non posso esserne consapevole e portarti alla distruzione. Non preoccuparti, non correremo grandi pericoli e non credo che succederà quello che ha dovuto fare il leggendario Sirio del Dragone."

Dopo aver avvertito alcune persone della sua temporanea assenza, Marcus arrivò in aereo fino in India e da lì si avventurò a piedi fino al Jamir, una regione che si trovava ad una quota molto alta e dall'aria piuttosto fredda e rarefatta. C'era stato una già una volta quando era sulle tracce di Krad, il suo primo allievo di cui non aveva più saputo nulla. E proprio in quell'occasione aveva visto e conosciuto lo stesso Mur, dei cui servigi però in quel momento non aveva avuto bisogno... anche perché ancora non li conosceva.
*L'altra volta l'ho incontrato per caso... Chissà quanto impiegherà per trovare lui o Nicholas questa volta?* si chiese lui mentre cominciava ad addentrarsi in quella regione montuosa.
 
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Aioros
view post Posted on 19/2/2009, 20:43




Inizi ad incamminarti per il senterio impervio, ma dopo circa una mezz'oretta di cammino ed all'improvviso una nebbia discende sino in terra, così cupa che non riesci nemmeno a guardare la punta del tuo naso.
Il cammino però deve continuare e Marcus ne è ben conscio e così passo dopo passo il Cavaliere s'avvicina sempre più alla sua meta.
Un messaggio telepatico irrompe nel silenzio della tua mente.

"Cammina solo diritto d'ora in avanti!"

Un monito? Oppure un semplice consiglio?
Comunque sia dal nulla iniziano a palesarsi degli spiriti che tu già conosci come essere gli antichi Cavalieri morti nell'impresa di far riparare le proprie corazze.
Questi spiriti saranno migliaia e migliaia e si paleseranno in forma di scheletri coperti da vestigia sconquassate e dai diversi colori. Il loro cosmo è minimo se preso in solitario, ma temibile se considerato in gruppo.

"Avanti Cavaliere unisciti a noi..."

"Forza è questo il tuo posto dannato!!"

Ed altre frasi di tal genere vennero dagli scheletri dette, mentre ormai s'approssimavano nell'attaccare il giovane Cavaliere.
Avrebbe dunque seguito il consiglio della voce telepatica?



Ot//Fermati a quando colpisci i tizi avanzando xD\\Ot
 
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view post Posted on 19/2/2009, 22:52
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Il cammino sarebbe stato lungo e di certo non facile. Di questo ne era consapevole, ma in qualche modo il Cavaleire della Fornace quasi sperava che i guai cominciassero tardi, magari dopo aver incontrato Mur o Nicholas o, meglio ancora, entrambi.
Tuttavia, come ormai da tradizione, la sfortuna sembrava volerlo punzecchiare e perseguitare fin dall'inizio: capo a mezz'ora infatti, calò una nebbia così densa che non si sarebbe potuta tagliare neanche con le lame del suo ormai inseparabile bastone.
*E ti pareva... mai una volta che mi possa andare bene qualcosa!*
Non si aspettò però un anonimo contatto empatico che gli suggerì di proseguire sempre diritto da quel punto in avanti. Non sapeva ben dirlo, ma sembrava una raccomandazione quasi apprensiva. Quasi come se...
Cosa diavolo voleva dire?
Marcus era un tipo diffidente e prudente di natura, ma decise comunque di muoversi tendendo in avanti il bastone completamente fuori dal mantello. Ebbe un guizzo di freddo quando aprì il proprio manto, ma ne sarebbe valsa la pena... o almeno così sperava. Senza sentire assolutamente nulla contro il bastone, Marcus procedette cautamente per non seppe più quanto tempo.
Alla fine si palesò un ostacolo di natura spettrale e insospettabile: scheletri! Migliaia, forse anche decine di migliaia di scheletri coperti da armature scombinate e arrugginite dai vari colori spenti fecero la loro apparizione in mezzo alla nebbia. L'improvvisa apparizione lo fece scattare all'indietro di quelli che forse erano un paio di metri, gli stessi da cui erano venuti, mentre gli altri esseri imprecavano contro di lui e lo "invitavano" non proprio gentilmente ad unirsi a loro...
"Come se ne avessi voglia" replicò il Cavaliere sarcastico una volta riavutosi dalla sorpresa. "Il mio posto è al Grande Tempio e prima del mio ritorno, io devo proseguire. E non sarà un mucchietto d'ossa mal corazzate a fermarmi!"
Gli tornò alla mente un passo che aveva letto in un libro di storia recente del Grande Tempio, un passo piuttosto fallace e confuso, secondo il quale lo stesso leggendario Sirio il Dragone aveva già passato una prova simile... tuttavia non era stato menzionato il modo preciso in cui il Cavaliere di Bronzo aveva superato quella prova e le varie versioni erano una più inverosimile dell'altra.
*Cammina solo dritto...* gli tornò in mente lo stesso avvertimento di prima. Che fosse un suggerimento per passare?
Che lo fosse o meno, non poteva che proseguire: voltarsi e scappare e arrendersi non erano ipotesi possibili e lui non voleva far soffrire ulteriormente la sua Armatura! Quindi non poteva fare altro proseguire e spazzare via ogni ostacolo sul suo percorso. E lo avrebbe fatto con il primo colpo che il suo Maestro gli aveva insegnato.

CITAZIONE
Pugno di Fuoco
Marcus concentra la sua energia cosmica nei pugni portati indietro all'altezza del cuore e poi portati in avanti, rilasciando due fasci di fuoco ad alta temperatura, sufficiente per causare ustioni di secondo grado e di riscaldare le armature, in quanto i fasci sono a flusso continuo. Questo attacco ha una componente fisica, ma è essenzialmente cosmico e di solito è portato alle massime temperature raggiungibili tramite il suo cosmo.

Il Cavaliere incanalò il suo cosmo nel bastone, trofeo conquistato in una regione non molto lontana dal Jamir, in relazione alle capacità di un Cavaliere almeno, e lo sfruttò come catalizzatore per colpire contemporaneamente davanti e dietro a lui mentre avanzava incontro al pericolo, mentre l'Armatura già fremeva e cercava di uscire dallo scrigno per accorrere in sua difesa.
 
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Aioros
view post Posted on 20/2/2009, 19:38




L'avanzata continua senza sosta sino a che, una volta che gli scheletri vennero sconfitti inesorabilmente uno dietro l'altro, la nebbia si diradò d'improvviso lasciando intravedere un ponte alquanto stretto e senza barriere! Ai lati è ben immaginabile cosa il Cavaliere avrebbe potuto osservare: dei burroni alquanto profondi con alla fine degli spuntoni di roccia ove gli scheletri precedentemente abbattuti facevano da ornamento agli stessi.
Un sospiro di sollievo insomma e dinanzi a sè ora Marcus si trovava una grande costruzione insolita a dir la verità: non v'era alcuna entrata!
Come fare dunque?



SPOILER (click to view)
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Ot//Immagina la struttura senza porte xD\\Ot
 
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view post Posted on 20/2/2009, 20:22
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Il suo caldo potere promanò dal suo bastone a lame ancora rinfoderate, coprendo il Cavaliere su due fronti, in modo da prevenire eventuali attacchi a sorpresa. Con gli scheletri non si poteva mai dire nulla e più di una volta era stato quasi vittima di atti proditori.
Tutavia, forse grazie alla sua previdenza, forse no, era riuscito a passare indenne e così ottenne una facile vittoria e il passaggio con essa. A quel punto la nebbia si diradò all'improvviso così com'era apparsa.
*Che fosse opera degli spiriti?* si chiese lui quasi certo di quel dato di fatto, dal momento che era piuttosto avvezzo a riconoscere le arti occulte e le loro opere.
Qualunque fosse la spiegazione, alle sue spalle apparve il passaggio che aveva appena attraversato senza neanche rendersene conto: un ponte naturale di pietra che sembrava quasi una stalagmite orizzontale... ai lati della quale si estendeva un profondo precipizio, il cui fondo di sicuro non sarebbe stato dei più comodi su cui atterrare.
La consapevolezza dello scampato pericolo fugò subito il senso di trionfo del Cavaliere e lo fece diventare pallido come la nebbia appena scomparsa!
Senza perdere altro tempo, si riavvolse nel suo mantello e si sistemò meglio lo scrigno dell'Armatura tornata quieta prima di incamminarsi a passo rapido. Nonostante non volesse ammetterlo, voleva approfittare della scomparsa degli spiriti per giungere a destinazione prima che quegli esseri non morti tornassero.

Il cammino però procedette senza altri intoppi e alla fine Marcus, dopo aver scalato alcune pareti e aver percorso sentieri sempre più impervi e di difficile attraversamento, complice anche la progressiva ed inevitabile rarefazione dell'aria, arrivò affannato e boccheggiante ad una strana costruzione. Sembrava una pagoda giapponese, o almeno lo schema era essenzialmente quello di una torre a pagoda... solo completamente di pietra e priva di porte. Non un accesso e aggirarla sarebbe stato molto difficile: la struttura si ergeva sul ciglio di un picco molto elevato, ai limiti della fisica e difficilmente avrebbe potuto trovare un accesso sul retro... o almeno così gli sembrava.
*Un modo ci deve essere!* si disse lui una volta ripreso abbastanza fiato per pensare.
Una cosa era certa: un'azione violenta avrebbe suscitato una reazione forse peggiore, proprio com'era successo prima con gli scheletri: essi lo avevano accolto con ostilità e avevano cercato di sbarrargli il passo e lui aveva dovuto reagire con uno stratagemma offensivo.
E lui non era neppure giunto in quel posto per iniziare un combattimento letale!
Dopo alcuni istanti gli tornò in mente la natura empatica dei poteri del Grande Mur e di Nicholas, che anche se ritirati, conservavano comunque i poteri degni dei Cavalieri d'Oro. E se loro erano in grado di percepire la sua mente e di comunicare con essa, avrebbero potuto allo stesso modo percepire le sue intenzioni dal suo cosmo.
*Vale la pena tentare... e forse potrei ottenere migliori risultati che non urlando come un ossesso.*
Quindi depose lo scrigno dell'Armatura dinnanzi a sé e di fianco ad esso il suo bastone, poi allargò le braccia in segno di pace ed emanò il proprio cosmo in maniera calda e flebile, come a voler trasmettre un confortevole tepore che non si accendesse all'improvviso come brace ardente.
Quindi, con gli occhi chiusi e il viso rivolto verso l'alto, come se volesse trarre conforto ed energia dal sole, rimase in attesa di una qualche risposta.
 
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Aioros
view post Posted on 20/2/2009, 22:11




"Dunque sei tu Marcus, che piacere rivederti..."

Un dorato cosmo possente s'espande per tutta l'area avvolgendola dolcemente in un candido abbraccio.
Quel cosmo è talmente possente da impietrire qualsivoglia guerriero e forse anche una divinità stessa, ma per quanto grande possa sembrare esso è quanto di più calmo e pacifico nel mondo possa esistere.
Una figura si palesa dal nulla e s'incammina verso Marcus, una figura a lui conosciuta poichè egli era Mu dell'Ariete!

"Cosa ti porta da me giovane Cavaliere?"

Questo ti chiedo con estrema gentilezza.
Egli vuole dunque ascoltare ciò che hai da dirgli...



Ot//Un bel post carico di sentimenti ed anche parte del vecchio incontro visto che c'è stato ^_^\\Ot
 
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view post Posted on 21/2/2009, 15:26
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Marcus aveva approfittato della sua stessa emanazione di cosmo per riprendersi del tutto dall'affanno dovuto alla rarefazione dell'aria.
Dopo qualche tempo, un cosmo ben più vasto del suo, addirittura smisurato, fece la sua apparizione in quel luogo. Il Cavaliere della Fornace, nonostante l'impressionante forza dimostrata, lo riconobbe all'istante: si trattava di Mu dell'Ariete, l'ex Cavaliere d'Oro che aveva incontrato proprio sul Tibet quando ancora cercava Krad.
Marcus placò il suo già pacifico cosmo e abbassò lo sguardo prima di riaprire gli occhi per guardare quelli del conoscente. Non lo trovò per niente diverso dall'altra volta: sempre calmo e sereno, quasi serafico e ascetico. Quella condizione immutata, per quanto potesse essere forse illusoria, lo rese più tranquillo: a quanto pareva Mu non si era dimenticato di lui e il suo cosmo pacifico era quantomeno benaugurante.
"Mu dell'Ariete, mi fa piacere trovarvi come sempre" lo accolse Marcus cordialmente.
Tuttavia non ritenne bene perdersi in chiacchiere e preamboli, ma nonostante ciò, la preoccupazione trasparve dal suo volto e, in misura maggiore, dal suo cosmo. Marcus se ne rese conto e, un pò a disagio per quelle note che gravavano sul suo cuore di fronte a un personaggio del genere, guardò ancora l'ex Cavaliere dell'Ariete e disse: "Mi spiace di farmi vedere in queste circostanze, ma ho bisogno del vostro aiuto... o meglio, lei."
Quindi rapidamente si chinò e tirò la catena dello scrigno, rivelando la propria Armatura crepata e più pallida della prima volta in cui l'aveva indossata, ma ancora viva, come testimoniava il debole scintillio cosmico.
Il Cavaliere decise di parlare a cuore aperto e disse: "Purtroppo per noi, Nicholas dell'Ariete, vostro successore al Grande Tempio, ha lasciato la propria Armatura e nessuno è ora in grado di riparare le nostre Armature. Sono venuto chiedervi di salvare la vita della Fornace! So che voi potete farlo e sono disposto a tutto per far sì che ciò avvenga."
La forza della sua convinzione traspariva dalle sue parole insieme all'apprensione per la sua Armatura e lo stato in cui era ridotta mentre lui era stato ed era impotente al riguardo.
 
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Aioros
view post Posted on 22/2/2009, 19:19




"Ho capito Marcus vediamo cosa si può fare..."

Si avvicinò all'armatura chinandosi sulla stessa e vi passò le mani sopra per conoscere al meglio l'entità del danno.
Infatti l'armatura non era in buone condizioni e dunque la sua opera si rendeva alquanto necessaria e dunque con un sorriso diede la notizia al giovane santo.

"Posso ripararla, ma mi servirà del tempo!"

Tramite la telecinesi portò dinanzi a sè i vari strumenti, quali un martello dorato ed uno scalpello d'altrettanto colore nonchè Gammanium e Polvere di Stelle.
Iniziò a lavorare dunque con quei materiali ponendo dapprima il Gammanium e la Polvere di Stelle, per poi utilizzare il martello e lo scalpello per redirigere i due elementi ed utilizzarli ove il loro intervento fosse più necessario.
Passò un'ora, forse un'ora e mezza e dopo vari scintillii dovuti ai due attrezzi l'armatura fu presto riparata ma...
... ma purtroppo Mu subito s'accorse che vi era qualcosa che non andava nella sua riparazione: che i danni fossero stati così ingenti?

"Marcus ho due notizie da darti, una buona e l'altra cattiva!
La buona è che la tua armatura è stata riparata, ma la cattiva è che non sono riuscito a ripristinare l'antica resistenza della tua corazza!
"

Si fermò un momento mentre sul suo volto si disegnò un'espressione alquanto seria, segno evidente che trattavasi sicuramente di nuovi guai...

"Vi è un unico modo per riportare all'antico fausto la tua armatura, ma è estremamente pericoloso: sei sicuro di volerlo conoscere? Sei pronto a correre questo rischio enorme?"

 
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view post Posted on 23/2/2009, 14:17
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Mu dell'Ariete fu molto gentile e si preoccupò di riparare subito l'Armatura, annunciandogli che ci sarebbe voluto tempo. Fosse stato tutto lì il problema, non aveva di che preoccuparsi. Aveva anzi aspettato troppo per fare ciò che andava fatto e aspettare per riparare al male involontariamente commesso non gli dispiacque per niente.
"Non preoccuatevi, Grande Mu, prendetevi tutto il tempo che vi serve" replicò lui con una nota di sollievo nella voce.
Lui non era normalmente un tipo cui piaceva aspettare senza far nulla, ma quel caso era un'eccezione. Quindi raccolse da terra il suo bastone per non intralciare il lavoro dell'ex Cavaliere d'Oro e si spostò per lasciarlo lavorare.
Dopo più di un'ora, cosa difficilmente calcolabile con la semplice posizione del sole a simili altitudini, Mu si alzò e con uno sguardo indecifrabile gli diede due notizie: l'Armatura era stata riparata, ma non aveva più la stessa potenza di prima.
Quella notizia pesò più di un macigno sulla sua coscienza: aveva davvero trascurato così tanto la sua Armatura e lei stessa aveva sottovalutato tanto la portata dei propri danni, da portare ad un simile sfacelo? Come poteva essere?
Il cavaliere della Fornace stava per chiedersi se la condanna fosse irrimediabile e perpetua, quando Mu lo anticipò e gli annunciò l'esistenza di un metodo per ripristinare la propria Armatura. Tuttavia non entrò nei dettagli, se non in uno solo: il metodo sarebbe stato rischioso.
Ma in fondo cosa poteva esserci di rischioso? Sarebbe stato più rischioso portare in battaglia la propria Armatura malata e precaria come un'Armatura Nera, oltre che inaccettabile per lui! Quindi non restava che un'alternativa, un'unica scelta obbligata.
Con tono deciso, una volta riavutosi dal brutto colpo subito per via della notizia di Mu, Marcus rispose: "Ho corso rischi difficilmente immaginabili per i comuni mortali, da cui ne sono uscito solo grazie alla mia Armatura. Sarebbe un estremo egoismo menefreghista se la lasciassi in queste condizioni e non credo che sia rischio abbastanza grande da spaventarmi o fermarmi, Mu. Di cosa si tratta? Cosa dovrò fare o sacrificare per ridare alla mia Armatura l'antico splendore di sempre?"
 
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Aioros
view post Posted on 23/2/2009, 21:37




"Molto bene, se è così ti metterò al corrente di ciò che occorre!"

Fece una pausa per raccogliere le idee e dunque mettere al corrente Marcus della faccenda cui andava incontro.

"Devi sapere che ai tempi dei romani, la divinità della Fornace veniva onorata con la farina! Per ripristinare dunque l'antica resistenza della tua armatura e forse per renderla ancora più forte necessiti di una polvere particolare, denominata Farina Mitologica!
Puoi trovare questa farina nelle terre di Islanda ove dovrai recarti all'interno del vulcano più antico e cospargere te e la tua armatura, che avrai indossato ovviamente, di quella mitologica farina!
Te la senti ragazzo?
"

Questo chiese l'eremita al giovane Cavaliere...
Cosa avrebbe risposto dunque?



Ot//Innanzitutto ringrazio Melk per la parte inerente la mitologia della Fornace e per il prezioso spunto che mi ha dato ^_^.
Poi, tornando a noi, fase discorsiva ancora, poni pure le domande che vuoi ^_^\\Ot
 
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view post Posted on 23/2/2009, 23:16
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Marcus era in impaziente attesa di sapere cosa avrebbe dovuto fare per ripristinare la salute della sua Armatura, ma quando sentì che il rischio sarebbe consistito nel calarsi nel più antico vulcano olandese e cospargesi di una particolare farina, gli venne spontaneo guardare storto l'ex cavaliere d'oro: non che non si fidasse di lui, ma non riusciva a vedere il grande rischio: si era già addentrato in altri vulcani e templi scavati in essi e ne era sempre uscito vivo grazie al suo cosmo igneo. E come rischio
Alla fine disse: "Con tutto il dovuto rispetto, la parte più rischiosa quale sarebbe?" chiese con un certo scetticismo nella voce.
Dopo aver dato un'occhiata alla sua Armatura, Marcus continuò "Procurarmi la Farina Mitologica? Detta così sembra quasi uno scherzo. C'è qualcosa che ancora non so?"
 
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Aioros
view post Posted on 24/2/2009, 21:55




"In verità non ho accennato ad alcuno scherzo caro amico, ad ora ti ho messo al corrente di cosa tu debba fare per donare alla tua corazza fors'anche una resistenza maggiore..."

Fece una pausa, per riniziare il suo discorso.

"So che non è un problema per te calarti nei vulcani d'Islanda, ma il guaio non è questo, bensì proprio la ricerca della farina! Essa è ricercata anche dagli oscuri Cavalieri senza dio!"

Ecco che dunque arrivò la parte più dura...

"Non bisogna sottovalutarli, perchè seppure la loro armatura sia di fattura inferiore, questi hanno un cosmo che non è per nulla inferiore a quello di un santo d'Athena!
Devi fare attenzione!
La farina la troverai in Islanda comunque.
Non ti sarà facile, ma segui la via del fuoco...
"

Parole alquanto enigmatiche le ultime che Mu riferì, cosa avrebbe risposto Marcus?

 
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view post Posted on 25/2/2009, 12:50
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Come volevasi dimostrare, non tutto era stato detto. Ma mai si sarebbe aspettato di aver a che fare ancora una volta con i Cavalieri Neri, il cui lato più pericoloso sarebbe stato proprio il loro cosmo venefico. E contando che lui non avrebbe mai messo a repentaglio la sua Armatura, la questione si faceva virtualmente molto pericolosa.
"Questa non ci voleva... Tuttavia, se sono sopravvissuto a Khalì, non saranno dei Cavalieri atei a impedirmi di riportare la mia Armatura sacra ai fasti di un tempo... e se riuscirò addirittura a renderla più forte delle omologhe bronzee, credo che le farò il più grande dono che possa farle."
Quindi, dopo aver guardato quasi teneramente la sua corazza, Marcus tornò a fissare Mu per di dire: "Il fuoco è il mio elemento e non ho paura ad affrontarlo o a seguirlo. Ma questa "via del fuoco"... da dove comincia?"
 
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Aioros
view post Posted on 26/2/2009, 22:49




"Il tuo viaggio avrà inizio proprio in Islanda giovane Cavaliere!
Secondo antiche leggende la "Via del Fuoco" si trova proprio in quel paese. Il tuo viaggio avrà inizio dal villaggio di Kerid e dovrà concludersi al vulcano di Hekla... Di più non posso dirti...
"

Scomparve all'improvviso lasciando un'eco lontano sull'ultima parola pronunciata.
Dunque Mu non poteva fare null'altro, il resto era ora nelle mani di Marcus...



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Ot//Bene, Mu a quanto pare ti ha già aiutato abbastanza :P Ora sta a te prendere la decisione finale e il villaggio di Kerid è il punto di partenza... ovviamente la leggenda della "Via del Fuoco" è stata inventata e faremo finta che Kerid sia un piccolo quanto antiquato villaggio... l'ideale dunque per far domande su di un qualcosa risalente addirittura all'era mitologica ;)
Voglio che tu mi descriva innanzitutto le tue impressioni e poi il viaggio sino al villaggio di Kerid... buon divertimento :)\\Ot
 
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71 replies since 16/2/2009, 22:06   588 views
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