| Inaspettatamente, la sorte aveva deciso di essere pietosa e gli lasciò campo libero per intrufolarsi mediante il suo rampino, grazie al quale Marcus era riuscito a salire fin lassù senza l'utilizzo del benché minimo afflato di cosmo. Quindi il Cavaliere, acquattato e nascosto al piano superiore, riuscì a udire tutto e arrivò quindi a conoscere i nomi dei tre maledetti che stavano mettendo l'Egeo a ferro e fuoco, se così si poteva dire. *E così i Cavalieri Neri sono così bassi e vili da farsi guidare da reietti del Grande Tempio? Non c'è mai limite al peggio...* osservò dentro di sé con una certa qual dose di sarcasmo. Ora il quadro cominciava a delinearsi con maggiore chiarezza. E appariva come ancora più pericoloso di quello che già non appariva. Ma quell'informazione era poco utile al momento: prima doveva scoprire quali erano le vere intenzioni di quei maledetti. Una sorta di embargo forzato del Grande Tempio non era possibile e se la situazione non fosse stata risolta da loro, il Grande Tempio avrebbe mandato persone più qualificate e potenti per prendersi cura di quell'affare in maniere meno sottili di quelle di un Cavaliere di Bronzo. Prima ancora di capire cosa fare, Marcus avrebbe dovuto decidere cosa fare... Frey era irraggiungibile e quasi sicuramente la catena avrebbe anche avvertito il Cavaliere Nero della presenza di intrusi. Nella sua mente però iniziò a concepirsi un piano ardito e forse poco onorevole, ma di sicuro molto più astuto e funzionale. Tuttavia doveva ancora capire quali fossero le intenzioni dei traditori nei riguardi di Frey: se lo avessero lasciato vivere, avrebbe lasciato a lui il ruolo di infiltrato e avrebbe aspettato a palesarsi. Se invece avessero deciso di giustiziarlo seduta stante, espressione sardonica per bastardi che della giustizia se ne fregavano altamente, avrebbe dovuto uccidere immediatamente chi deteneva la catena nera: Aioros infatti non sarebbe mai riuscito ad attivarsi in tempo per riuscire ad evitare al Cavaliere della Tarantola dei danni anche irreparabili o la morte per via delle catene. Ciò avrebbe fatto saltare la sua copertura, ma almeno avrebbe evitato la morte di un valente Cavaliere del Grande Tempio... nell'immediato almeno. Pronto a scattare per qualsiasi evenienza, Marcus si calò il cappuccio sugli occhi e mantenne la propria posizione nascosta nel sottotetto, dove neanche i servi, o meglio gli schiavi, venivano a curiosare. Ovviamente il suo cosmo era ridotto al nulla, così come quello della propria fida Armatura. Quindi non avrebbero potuto percepirlo in alcun modo, o almeno così sperava. Se qualcuno avesse avuto poteri psionici o di rilevazione della vita in sé e per sé, il discorso sarebbe stato pericolosamente diverso... Il suo unico rammarico era quello di aver trascinato la sua compagna in una missione decisamente pericolosa e che poteva annichilire entrambi prima ancora di lanciare una scintilla.
Tuttavia non poteva aspettare: ci sarebbero potute volere ore prima di qualche nuova attività e nel frattempo il suo corpo si sarebbe anchilosato... senza contare che Aioros avrebbe potuto anche preoccuparsi e commettere qualche sciocchezza di grosso calibro per tale motivo. *Meglio muoversi...* si disse. Quando tuttavia si fu sollevato, Marcus architettò qualcosa di ancora più ardito. Forse era un piano avventato, ma non potevano rischiare uno scontro contro lo schieramento completo. Quindi il Cavaliere della Fornace, muovendosi come un ratto arrivò ad avere una visione sommaria della casa, memorizzando anche le stanze dove i Cavalieri Neri si erano ritirati e, con una mappa più o meno precisa della casa, si avviò a ritroso. Come all'andata, miracolosamente, non incontrò ostacolo alcuno e nessuno lo vide defilarsi dietro la linea della scogliera e da lì avviarsi verso il Generale degli Abissi come se stesse facendo un pò di roccia. Quando fu arrivato, chiamò Aioros per non spaventarlo, saltò giù dal terreno leggermente indolenzito per l'attività compiuta, e gli raccontò delle sue scoperte riguardo ai veri capi che si nascondevano dietro quegli innumerevoli e misteriosi attacchi. Ironico che il nuovo arrivato e meno informato avesse scoperto più di quanto chiunque altro in quell'intricata vicenda. Quindi gli espose il suo piano: "Secondo me è meglio avvertire Demetrios e chiedergli di portare qui Tisifone il più presto possibile. Poi dobbiamo neutralizzare i nostri nemici e fare in modo che anche Frey si unisca alla lotta: tu, in quanto Generale degli Abissi, avresti maggiori possibilità contro Corinto e il suo Colpo della Balena, mentre potrei strappare a Chirone il primato sulle fiamme del Grande Tempio. Ma per Medea ci vuole qualcuno di astuto e sagace come Frey e noi due soli non possiamo sperare di vincerli tutti e tre contemporaneamente. Per questo volevo tornare laggiù" e indicò con il capo la villa dalla quale era scappato poco prima. "Dobbiamo quantomeno neutralizzare il nemico che detiene la catena che imprigiona Frey e cercare di mettere fuori gioco anche gli altri tre..." Marcus tracciò per terra una riproduzione abbastanza fedele della piantina della casa e indicò le zone in cui si sarebbero dovuti far valere: Marcus avrebbe indagato le stanze meridionali, mentre Aioros avrebbe sgominato il più silenziosamente possibile gli occupanti delle stanze orientali. Una volta fatto ciò avrebbero recuperato Frey, lo avrebbero informato dellla verità e avrebbero tentato con lui di sopraffare i tre reietti del Grande Tempio, sperando che Tisifone li raggiungesse nel frattempo. "Hai qualche obiezione o osservazione?" chiese Marcus un pò con il fare del comandante pronto ad entrare in azione.
Edited by Warwizard - 29/3/2009, 19:25
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