Le Fiamme contro l'ignoto

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view post Posted on 30/1/2008, 18:39
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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Era passato poco tempo da quando si era tenuta la sfida che aveva decretato l'idoneità del Cavaliere della Fornace a rivestire tale carica e il conseguente dovere di serivre e proteggere Atena e i suoi valori. E per adempiere meglio a tale dovere, era tornato da Seiya, il suo maestro, dove aveva appreso altri e più potenti modi di utilizzare il suo cosmo... tuttavia il Cavaliere del Fuoco non si sentiva ancora abbastanza pronto, abbastanza idoneo al compito che aveva già fatto come proprio.
E pertanto, Marcus della Fornace calcò nuovamente l'arena dell'Anfiteatro a più o meno mezzodì, trovando però il luogo deserto.
*Peccato. Aspetterò un pò, poi vedrò cosa fare.*
Mezzogiorno arrivò e ancora nessuno si fece vivo. Marcus allora depose lo scrigno della sua armatura vicino al muro in una zona d'ombra, si allontanò di poco ed iniziò qualche esercizio di riscaldamento, anche se di caldo ne faceva già abbastanza.
*Chissà se si presenterà qualcuno.*
 
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Aioros
view post Posted on 31/1/2008, 19:08




*Giunse infine Aioros nell'arena quando il sole era già alto nel cielo. Aveva il suo Scrigno sulle spalle, con le dorate effige di Krisaore, mitico figlio di Poseidone.
La capigliatura aurea sembrava rifulgere i bagliori del sole, mentre nei suoi occhi pareva scorgere la limpidezza del cielo, allora nel suo massimo splendore.
Il ragazzo era vestito di abiti tradizionali cinesi molto semplici. La casacca era bianca, mentre i pantaloni e le scarpe nere, come l'oscurità che talvolta attanagliava l'animo del giovane.
Guardò nel centro dell'arena ma non vi trovò nessuno. Poi guardando in una zona d'ombra negli spalti, vide un giovane cavaliere che stavasi riscaldando nell'attesa di disputare il proprio duello.*

Eccolo...

*Disse flebilmente, quasi impercettibilmente, mentre pian piano si avvicinava allo sconosciuto cavaliere. Posò il suo dorato scrigno vicino a quello del giovane Saint. Dall'effige ne capì essere uno dei legendari Saint, che si riuniscono intorno alla dea nei momenti in cui la terra imperversa nello sconforto e nella malvagità.
Avvicinandosi ordunque al cavaliere gli disse, mentre pian piano iniziava anch'egli qualche esercizio, prima dello scontro.*

Vedo che sei tu il mio avversario quest'oggi. Sai mi reco spesso qui nell'arena, per saggiare le mie abilità, ma non sono Saint.

*Disse, facendo una pausa, per poi presentarsi tendendo la mano al suo avversario.*

Il mio nome è Aioros e sono Generale degli Abissi al servizio del dio dei mari, Poseidone.
Sono custode del Sacro Scale di Krisaore e sono il custode della Colonna dell'Oceano Indiano.


*Gli disse, facendo la sua presentazione. Aioros era impaziente di iniziare il duello, ma dopotutto era un ragazzo educato che anteponeva la buona educazione al suo fremente desiderio di lotta.*
 
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view post Posted on 2/2/2008, 23:40
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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SPOILER (click to view)
Scusa il ritardo, l'università mi ha portato via più tempo di quanto pensassi.


Infine la sua pazienza venne premiata. Uno sfidante scese nell'arena e posò il proprio scrigno vicino a quello di Marcus.
Questo era di una strana foggia, diverso da quello metallico del Cavaliere della Fornace, poiché era dorato e decorato a pezzi, come se fossero scaglie. Marcus non ebbe il tempo di notare altri particolari perché l'avversario asserì di essere abituale frequentatore dell'arena pur non essendo un Saint, denominazione con la quale erano noti tutti i Cavalieri di Atena al di fuori di tali ranghi.
Dopo una breve pausa l'altro si presentò come il Generale Aioros, lo stesso che, ancora non lo sapeva, avrebbe trovato il giorno seguente al suo fianco nella battaglia contro Calì sulle rive del Gange.
Il novello cavaliere rispose alla stretta di mano e si presentò a propria volta: "Io invece sono Marcus della Fornace, da due giorni armato Cavaliere di Atena." Sciolta la stretta di mano, emise una sorta di risata stentata e soggiunse: "Forse Poseidone mi vuole male o è il destino ad agire per vie strane: solo due giorni fa ho sostenuto il mio incontro per diventare un Saint... e il mio avversario è stato il Generale di Poseidone che custodiva la Colonna del Pacifico del Nord. Incontrerò ora un altro esponente delle forze degli abissi marini. Una domanda soltanto prima di iniziare lo scontro: non intendo portare lo scontro a livelli mortali non per codrdia, ma perché è credenza di Atena che la vita vada estirpata solo al male quando è giusto che sia e intendo portare avanti tale credenza. Quindi vogliamo indossare le nostre vestigia o vogliamo lasciarle nei loro Scrigni in attesa che ci servano in battaglie più importanti?"
Era superfluo aggiungere che Marcus non avrebbe mai ucciso un avversario in duello e che quello in fondo era il suo primo vero duello, eccezion fatta per quello sostenuto due giorni prima.
 
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Aioros
view post Posted on 3/2/2008, 14:49




Ot// No problema... ti capisco, anche io son studente universitario, quindi no problema ^_^ \\Ot

*Il ragazzo rispose alla sua stretta di mano, con molto vigore. Marcus era il suo nome e apparteneva alla costellazione della Fornace.
Doveva esser padrone del fuoco.*

Interessante la cosa... dopo aver fronteggiato un cavaliere padrone delle energie fredde, ora ne trovo uno padrone delle energie calde...

*Si disse compiaciuto, mostrando al suo avversario un sorriso compiaciuto. Egli era giunto nuovamente nell'arena per poter meglio affinare la sua arte. Doveva diventare forte per il suo villaggio, e conosceva solo questo modo per poter aumentare il cosmo.
La lotta fortifica la tempra dello spirito e del corpo, e quindi eccolo li. Marcus mise subito in chiaro di non voler un duello mortale ed Aioros prontamente rispose.*

Non è mio obiettivo portare alla morte un mio avversario in tali circostanze. Altre son le cose che muovono il mio spirito ed il mio corpo in questa arena. Il mio solo desiderio ogni volta che qui giungo è di trovare un valido avversario con cui temprarmi e misurarmi, tutto qui...

*Gli disse. Poi Marcus gli chiese se volessero combattere con le armature o meno.*

Per me non c'è problema, anche se l'armatura è per una nostra sicurezza. Solo di una cosa ti avviso.
A noi generali non è precluso l'uso della armi, ed io in particolare ne posseggo una che è parte integrante del mio stile di lotta.


*Si fermò un attimo per fare una pausa.*

Io posseggo la legendaria lancia donatami da Poseidone stesso. Fa parte del mio Scale. Quindi a te la decisione, io non ho preferenza alcuna.

*Gli disse ulteriormente. Ora attendeva la decisione di Marcus, mentre Aioros si portava al centro dell'arena, mentre dallo scrigno una luce si diffuse, fuoriuscendo la legendaria lancia che andava posandosi nella mano destra del guerriero.*
 
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view post Posted on 3/2/2008, 16:03
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Il suo avversario era mlto cortese, ben più del precedente generale che aveva affrontato, sebbene non gli avesse dato alcun motivo di scontento sotto quel punto di vista.
Neppure Aioros voleva arrivare ad uno scontro mortale e dichiarò inoltre che lo scopo per cui arrivava ogni volta all'Arena consisteva esclusivamente nel temprare e nel migliorarsi.
*Uno scopo neutro, l'importante è lo scopo ultimo dietro di esso. Costui mi sembra condividere uno scopo analogo al mio, sebbene non condivida il mio stesso schieramento. Spero che la guerra non ci divida e ci forzi quindi allo scontro che nessuno vorrebbe...* pensò, aggiungendo una punta di malinconia.
Aioros asserì inoltre che indossare l'Armatura o meno non gli importava molto, ma presentò un'arma che, a suo dire, faceva parte integrante del suo stile di lotta. Mentre proferiva tali parole, una luce dorata promanò dallo scrigno della sua armatura e poco dopo apparve una lancia in mano al suo avversario.
Marcus si prese qualche secondo per poi rispondere: "Combattere senz'armi non costituisce un male per me: fin troppi hanno attentato alla mia vita armati con strumenti di ogni genere e potenza prima che divenissi Cavaliere, quindi non temere. Nessun'arma mi spaventa. Ma afrontare un degno avversario con un simile cosmo quando il mio è forgiato, ma non ancora temprato senza un'adeguata protezione non sarebbe onorevole, in primo luogo per me stesso e poi nei riguardi degli dei che entrambi serviamo. Quindi sia come sia, l'Armatura ci salverà dalla morte."
Senza aspettare oltre, si chinò e tirò la catena del suo scrigno, rivelando così la propria Armatura della Fornace, la quale si animò e venne indossata dal Cavaliere che l'aveva legittimamente conquistata.
Indi Marcus disse: "Visto che sono stato il primo ad entrare nell'arena, è onorevole che siate voi a cominciare..." sebbene lo sfidato fosse proprio Marcus, quest'ultimo preferiva agire in difesa. Oramai era il suo unico scopo: difendere coloro che avevano ancora qualcosa da perdere, dato che Marcus di caro possedeva solamente la propria armatura e il proprio ruolo.
 
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Aioros
view post Posted on 4/2/2008, 22:31




*Vide Marcus indossare dunque la propria armatura. Saggia decisione quella presa dal Saint della Fornace. Ed Aioros fece altrimenti, poichè immaginava che il duello non sarebbe stato per niente facile.
Espanse il proprio cosmo, e il box aprendosi con la sua luce accecante, liberò 'l dorato Scale. Il totem che raffigura il legendario Krisaore, figlio di Poseidone, si scompose per poi, investendolo di luce, coprire le membra di Aioros. La lancia già si trovava nella destra, mentre Aioros assunse una posizione fiera, come se innanzi a Marcus non vi fosse Aioros, bensì il fiero Krisaore.
All'invito di cortesia di Marcus Aioros partì, verso il suo avversario, senza dir nulla. Lo scontro poteva dirsi iniziato.*

Testiamo le sue capacità...

*Disse, mentre tutt'intorno alla sua figura si venne a creare una patina dorata, segno che il suo cosmo stava bruciando con vigore.
Gli girò intorno, tirando poi, due sfere di cosmo atte non a colpirlo, bensì a far sollevare un polverone da terra, sì da nascondere la sua strategie, e poter usufruire di un attacco a sorpresa.
Quando la polvere fù ben alta, Aioros andò incontro a Marcus, per poi spostarsi sulla sua sinistra, e, facendo perno sulla sua mancina gamba, tirare dei calci circolari, atti a colpire al volto, all'addome, al torace, cercando di tastare la marziale arte del suo avversario.
Sarebbe andata in porto la strategia di Aioros?*
 
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view post Posted on 5/2/2008, 12:23
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Anche l'avversario indossò la propria armatur con una semplice emissione di cosmo.
*Non male come cosa... anche se ha solo saltato il tiro di una catena o di un altro modo di aprire lo scrigno* pensò.
Cogliendo l'invito di Marcus, Aioros non perse tempo a ringraziare e lanciò due sfere di cosmo, nulla di preoccupante, se non fosse per il polverone che creò e nascose il suo avversario.
*Questa non me l'aspettavo...*
L'avversario dunque gli si avvicinò, nascondendo la vista, ma non i rumori che emetteva: ecco l'unico errore di Aioros. E Marcus lo avrebbe sfruttato.

Contrariamente ad ogni aspettativa, il Cavaliere della Fornace si spostò in avanti ed entrò proprio nella nube di polvere, mentre il suo avversario si ritrovò a tirare calci all'aria, sebbene proprio vicino a lui. Da quella posizione Marcus godeva di un relativo vantaggio, ma comunque non poteva vedere bene il suo avversario e pertanto decise di non utilizzare attacchi troppo potenti... anche pe non ferire in maniera grave colui che in fondo non era un vero e proprio nemico.
Così creò due palle di fuoco e le scagliò contro il Generale degli Abissi, certo di costringerlo alla difensiva, a meno di non colpirlo in pieno, possibilità tutt'altro che remota.

CITAZIONE
Palla di Fuoco
E' la tecnica più basilare di Marcus. Il ragazzo tramite una piccola iniezione di energia cosmica riesce a rendere stabile e veloce il proprio copo, una sfera di puro fuoco di circa 10 cm di diametro. Nonostante la presenza di una minima quantità di energia cosmica, questo attacco è essenzialmente fisico e raggiunge una temperatura sufficiente per provocare ustioni di terzo grado (le più lievi).

 
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Aioros
view post Posted on 5/2/2008, 20:47




*Una mossa inaspettata, venne eseguita dal cavaliere della Fornace, mentre Aioros si accorse troppo tardi del movimento del Saint. La sua strategia era andata in parte in fumo, poichè l'attacco era stato vano, ma non c'era da disperarsi.
Era ancora avvolto dalla polvere alzata poc'anzi. Smise subito di calciare il vento, era inutile, visto che il Saint si era spostato, cercando di concentrarsi dove questi potesse esser andato.
Poi sentì un cosmo rovente proprio vicino al suo, era sicuramente di Marcus.
L'azione si fece più veloce ed intraprendente. Marcus rilasciò due sfere impregnate del suo caldo cosmo, forse le meno potenti del suo repertorio, ma pur sempre pericolose per Aioros.*

Maledizione...

*Si lasciò sfuggire, mentre vedeva avanzare verso di sè le due sfere di cosmo. La velocità di esecuzione aveva dell'incredibile, ma Aioros non si fece attendere impreparato.
Una, infatti, riuscì a scansarla facilmente evitandola. Ma l'altra era pericolosamente vicina alla sua persona, e forse tal vicinanza era stata accentuata dal movimento eseguito per schivare una delle sfere.
Portò le braccia a difesa del torace, visto che una delle sfere stavasi dirigendo li.
La sfera si schiantò sui bracciali dello Scale. Questi provocarono delle scottature al di sotto dello Scale. Bruciature scaturite dal contatto della sfera con il metallo e del metallo con la pelle.
Piccole grida soffocate di dolore vennero celate.
La polvere era ormai calata nuovamente, lasciando nuovamente spazio alle figure dei due giovani cavalieri.*

Lode a te Marcus, le tue abilità son degne di ammirazione...

*Disse Aioros, mentre stava guardando impavido il suo avversario. In piedi innanzi a lui, a qualche metro di distanza, questa la sua posizione. La sua mente stava macchinando una nuova strategia, che avesse potuto fronteggiare l'arguzia del santo.
Poi, un'idea gli venne in mente, ma avrebbe rischiato di perder la lancia e di scoprirsi ad un attacco qualora tal strategia non fosse andata in porto.*

O la va o la spacca...

*Si disse, mentre caricò la lancia nel braccio destro per poi scagliarla all'altezza del torace. Lo scopo del colpo non era quello di uccidere il santo, anche se così poteva trasparire dal gesto. La velocità della lancia era di poco al di sotto della velocità del suono. Prontamente partì anch'egli, nella stessa direzione della lancia, ma a velocità maggiore della stessa, raggiungendo infatti la velocità del suono.
La lancia era solo un diversivo. Infatti giunto di colpo innanzi al suo avversario a brevissima distanza, prese al volo la sua lancia fermandola con la destra, prima che potesse impattare con il corpo di Marcus, per poi, sperando di trovarlo coperto nella parte superiore del corpo, infierire con una scarica di calci circolari con la mancina, mentre la destra faceva da appoggio, con la lancia stessa conficcata nel terreno.
Aioros sperava di aver trovato scoperto il suo avversario, nell'intento di parar la lancia.
Sarebbe riuscito a spuntarla questa volta?*
 
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view post Posted on 5/2/2008, 21:34
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L'attacco di Marcus andò a segno solo in parte, poiché l'avversario non sembrò risentire se non in minima parte del colpo utilizzato dal Cavaliere della Fornace. L'unica cosa che gli parve evidente fu un lieve segno di riscaldamento dei bracciali dell'armatura. In seguito però Aioros gli fece una piccola lode per l'abilità con cui aveva controbattuto al suo attacco, prima di passare alla prossima mossa.
Lo sfidante lanciò infatti la lancia a gran velocità, poco meno di quella del suono, sucitando la reazione di difesa più istintiva del Cavaliere, il quale si portò l'avambraccio sinistro davanti al torso ed eresse il suo scudo.

CITAZIONE
Scudo di Fuoco oplitico
Marcus concentra sul braccio sinistro un quantità di fuoco cosmico tale da dare ad esso la forma e le dimensioni di uno scuo oplitico, quindi piuttosto coprente. Questo caldo riparo offre protezione contro attacchi fisici e condotti con energie fredde, ma contro attacchi cosmici e psichici equivale ad un foglio di carta bruciata.

Lo scudo si innalzò e coprì una buona area.
Tuttavia avvenne qualcosa che non si aspettava: Aioros anziché lasciare che la sua lancia andasse a cozzare contro lo scudo fisico del Cavaliere, la recuperò muovendosi ad una velocità superiore ad essa, forse quella del suono, e la conficcò a terra, usandola come perno e punto d'appoggio per un attacco che Marcus non potè fare altro che cercare di limitare i danni, mentre l'avversario cominciò una serie rutilante di calci contro di lui.
Sotto la spinta dell'attacco, Marcus venne visibilmente spinto all'indietro, per almeno 3 o 4 metri.
*Un colpo davvero potente! Se non avessi avuto attivo lo scudo, probabilmente la mia armatura si sarebbe ammaccata...* pensò mentre lasciava due solchi sull'arena, tracce dell'attrito dei suoi piedi sul terreno.
Sfruttando la nuova occasione, Marcus dissolse lo scudo e portò entrambi i pugni all'altezza del cuore, con le braccia dietro di sé, mentre il suo cosmo cominciò a bruciare con maggiore intensità, sebbene potesse esprimere molto di più. Poi portò in avanti i pugni e lanciò il suo attacco.

CITAZIONE
Pugno di Fuoco
Marcus concentra la sua energia cosmica nei pugni portati indietro all'altezza del cuore e poi portati in avanti, rilasciando due fasci di fuoco ad alta temperatura, sufficiente per causare ustioni di secondo grado e di riscaldare le armature, in quanto i fasci sono a flusso continuo. Questo attacco ha una componente fisica, ma è essenzialmente cosmico.

Mentre i fasci raggiungevano l'avversario, che avrebbe probabilmente dovuto scegliere se allontanarsi dalla lancia o subire il colpo per poterla poi utilizzare subito dopo, Marcus disse: "Devo intessere anch'io le tue lodi, Aioros: astuta era la tua strategia e forte il tuo attacco. La sorte ora mi ha favorito, ma lontana è ancora la vittoria. Tuttavia è lo stesso grande l'onore di questo combattimento per me.
 
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Aioros
view post Posted on 7/2/2008, 23:05




*Astuto ed agile Marcus nei confronti di Aioros. Lo si sarebbe potuto definire un vero maestro nell'arte del combattimento.
Aioros aveva visto la sua strategia andare a buon fine per una sua parte.
Aveva testato le capacità marziali di Marcus e ne aveva ricavato che era forte, molto forte, ma soprattutto astuto.
Ora Marcus stava preparando la sua offensiva, ma Aioros non stette di certo lì ad aspettarlo.
Ma si trovava di fronte ad un bivio. Abbandonare la propria lancia, per salvarsi dall'attacco, oppure rimanere li ed incassare il colpo.*

E' ovvio...

*Pensò, mentre bruciando il proprio aureo cosmo ed allargando le braccia, nella cui mano destra si trovava stretta la lancia, si venne a creare un muro di cosmo. Ultima difesa del cavaliere in quel frangente. Infatti non avrebbe subito passivamente il colpo, nel tentativo di preservare la lancia, no.
Il colpo di Marcus si infranse in tutta la sua potenza sulla barriera. Un forte calore proveniva dal colpo,pareva infatti di trovarsi vicino al sole.
Vampe di caldo, sudore che dalla fronte scendeva copioso. Aioros non aveva mai sopportato il caldo.
Poi, accadde qualcosa che non sarebbe mai dovuto accadere. La barriera iniziò a cedere pian piano sotto l'incessante colpo del saint della Fornace.
Aioros non potè fare altro che portare le braccia al volto, per difendere almeno quello.
Il colpo, seppure indebolito, riuscì a passare, a superare il muro di Aioros, per colpirlo sull'addome, provocando delle ustioni di primo grado al di sotto dello Scale.
Egli venne sobbalzato poco più in là, ma ebbe la caparbietà di rimanere in piedi, ritto innanzi al suo avversario.
Dolore lancinante di bruciatura odeva Aioros nel suo addome, ma non avrebbe lasciato perdere il sopravvento allo stesso, no.*

In gamba... mi propina sempre una sorpresa nuova, ma la prossima non sarà così...

*Si diceva, mentre aveva odito le lodi del cavaliere suo avversario.*

Sappi Marcus che è anche per me un onore combattere un cavaliere di sì tal valore.
Lode alle tue lodi guerriere, Marcus.


*Gli disse, mentre venne di nuovo ricoperto dal suo aureo cosmo. Un dorata fiamma che mai si sarebbe estinta. Lo spirito guerriero ruggiva in Aioros. Il suo sangue ribolliva nel ritrovarsi di fronte un sì valido avversario.
Aioros iniziò dunque a correre contro il suo avversario, zigzagando come a voler cercare di disorientare il suo avversario, per non fargli capire da quale parte avrebbe attaccato. Poi messosi nel mezzo della traiettoria da lui disegnata, proprio di fronte a Marcus, ed a poco meno di un metro da lui, eseguì l'attacco che lo distingueva particolarmente.*

Flashing Lancer!!!!!!!!!!!!

*Due semplici parole, che potevano però incuter timore a chi aveva già provato il colpo del dorato Krisaore.
Affondi seguiron tal parole. Veloci affondi, che aumentavan di intensità e veemenza ad ogni colpo inferto. Lo scopo di Aioros era quello di colpire principalmente braccia e gambe, nelle parti scoperte dall'armor, sì da diminuire la velocità del suo avversario.
Sarebbe riuscito nel suo intento?*


SPOILER (click to view)
Krisaore Wall: E' una tecnica molto simile al Cristal Wall. Grazie al cosmo infatti Aioros crea una barriera invisibile su cui gli attacchi si infrangono. Offre una difesa buona e completa dalle tecniche degli altri cavalieri, ovviamente stando alla potenza ed al livello di questi.

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Flashing Lancer: Colpo usato dal Generale dei mari utilizzando la propria lancia, simile a quello di Nettuno, colpendo l'avversario con ripetuti affondi.... come tecnica di combattimento è molto simile a quella utilizzata per l'uso del bastone, solo che la lancia è anche un'arma offensiva....

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view post Posted on 8/2/2008, 13:20
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SPOILER (click to view)
OT: credo tu abbia confuso il primo grado di ustioni con il terzo: paradossalmente le ustioni più lievi sono quelle di terzo grado e non di primo. Se tu avessi riportato simili ustioni non avresti più la sensibilità delle braccia e potresti a malapena muoverle, senza poter stringere le mani.


L'avversario decise di incassare il colpo creando una barriera per proteggersi. Stupido era stato a credere che si potesse attuare così impunemente una simile strategia senza che anche l'avversario non frapponesse una valida difesa.
Tuttavia la continuatività dell'attacco produsse il suo effetto: la barriera si incrinò e si spezzò, andando ad avere un certo effetto sul Generale avversario. Se avesse usato un altro attacco, molto probabilmente non avrebbe avuto lo stesso effetto.
*Ironico. Devo aver fatto evaporare un pò d'acqua con quel colpo.*

L'avversario si riprese e rispose alle lodi di Marcus, poi impugnò nuovamente la propria lancia e corse con una traiettoria a linea spezzata, come se cercasse di confonderlo, cosa abbastanza facile dopo tutto. Per precauzione, mentre l'avversario si muoveva ancora, il Cavaliere della Fornace eresse nuovamente la sua difesa.

CITAZIONE
Scudo di Fuoco oplitico
Marcus concentra sul braccio sinistro un quantità di fuoco cosmico tale da dare ad esso la forma e le dimensioni di uno scuo oplitico, quindi piuttosto coprente. Questo caldo riparo offre protezione contro attacchi fisici e condotti con energie fredde, ma contro attacchi cosmici e psichici equivale ad un foglio di carta bruciata.

La sua prudenza lo salvò dal prossimo attacco, o almeno così potev sembrare: giunto in sua prossimità, Aioros pronunciò il nome del suo attacco e iniziò una rapida e sempre più incessante pioggia di affondi, mirati non a ucciderlo, ma a cercare di menomargli gli arti in modo tale da impedirgli di continuare a combattere come prima. Una mossa sagace e potente, doveva riconoscerlo.
E anche efficace: con i suo colpi infatti, il Generale degli Abissi stava infierendo sui lati esterni dello scudo, posizioni che Marcus non aveva ancora reso saldi e forti come invece il centro dello scudo stesso.
Per salvarsi, Marcus fu costretto ad indietreggiare, mentre lo scudo perdeva man mano di intensità, fino a bucarsi. Marcus subì allora una ferita lungo il braccio sinistro, trasversale e mediamente profonda e ad ogni modo sanguinolenta. Il calore residuo della difesa avrebbe quantomeno cauterizzato la ferita, o almeno così sperava, ma se fosse rimasto in quella posizione la sua sconfitta era certa.
*Devo fare qualcosa o qui divento un puntaspilli!* pensò e subito dopo elaborò la tattica difensiva più adeguata.
L'imprevedibilità della mossa avrebbe giocato a suo vantaggio. Aspettò un colpo che cercasse di mirare al suo braccio destro e una volta individuatolo, Marcus si mosse nella stessa direzione, facendo scivolare la lancia sul centr dello scudo, punto ancora relativamente forte della difesa e così svicolò di lato all'avversario, per la precisione sulla sua destra.
Arrivato lì, sporse il braccio destro dallo scudo e lanciò il suo primo attacco.

CITAZIONE
Palla di Fuoco
E' la tecnica più basilare di Marcus. Il ragazzo tramite una piccola iniezione di energia cosmica riesce a rendere stabile e veloce il proprio copo, una sfera di puro fuoco di circa 10 cm di diametro. Nonostante la presenza di una minima quantità di energia cosmica, questo attacco è essenzialmente fisico e raggiunge una temperatura sufficiente per provocare ustioni di terzo grado (le più lievi).

In quelle condizioni, Marcus non poteva sperare di lanciare attacchi più potenti, né di andare a segno neppure con quel colpo basilare. Ma almeno avrebbe allontanato l'avversario per la sorpresa... o almeno quella era la sua speranza.
 
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Aioros
view post Posted on 9/2/2008, 14:27




SPOILER (click to view)
Hai ragione... ho equivocato^^
Grazie per la dritta... Pensavo fosse il contrario, ma l'importante è intendersi xD


*Velocità, molta velocità stava inserendosi in quell'epico scontro, o per lo meno Aioros così lo considerava. Innanzi a lui non vi era un semplice guerriero, ma un eroe che al pari di lui stavasi battendo per migliorare le proprie capacità.
Aioros aveva delle ustioni di terzo grado sull'addome, ma continuava imperterrito il suo attacco, quando venne spostato dal movimento dello scudo oplitico di Marcus alla sua destra. Ne venne sbilanciato, ma non cadde in terra.
Fermò la sua lancia, come segno istintivo. Neanche lui seppe il perchè, ma se lo sentiva, dopotutto non poteva colpire l'aere a vuoto.
Mentre fermava la sua azione, Aioros vide che Marcus stava nuovamente attaccando.*

Ha dei riflessi che fan paura. Questo Saint è straordinario...

*Pensava, mentre una nuova palla di fuoco era stata scatenata contro Aioros.
Il tembo è tiranno ed Aioros aveva ben poche possibilità di parare quel colpo.
Venne colpito sul suo fianco destro, fortunatamente coperto dall'armatura. Una lieve ustione era stata generata sul suo corpo. Lieve ma dolente.
Si allontanò facendo un salto all'indietro, allontanandosi di poco dal suo obbiettivo.
Come ricadde in terra, partì nuovamente all'offensiva, sicuro di trovare Marcus impreparato al suo nuovo attacco.
Caricò il suo cosmo sulla punta della lancia intanto che si avvicinava al suo obiettivo.*

Furbo, ma ora è la mia volta.

*Disse, mentre avvicinandosi, compiva dei salti zigzagando, per confondere le idee.
Per nascondere il potere del colpo che stavasi caricando sulla lancia. Lanciò tre sfere di cosmo dirette una all'addome, una alla gamba sinistra e l'altra alla spalla destra.
Una sfera stavasi formando sulla lancia, sfera che venne lanciata contro Marcus.
Qualora la sfera fosse esplosa, una violenta esplosione si sarebbe creata.
L'offensiva era stata lanciata, ora bisognava accertarsi degli effetti.
Lanciata al sfera, Aioros continuò a girare intorno al suo avversario per un poco, per poi allontanarsi, per non rimanere coinvolto nell'esplosione.*


SPOILER (click to view)
Destiny Lance

Aioros concentra nella punta della lancia una grande quantità di cosmo, tale che quando questa viene rilasciata, viene generata una sfera, che, all'impatto con il cavaliere genera una gigantesca e violenta esplosione.
 
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view post Posted on 10/2/2008, 19:58
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Marcus riuscì nel suo intento e il Generale degli Abissi venne colpito ancora una volta da una sua palla di fuoco, troppo vicino per attuare una valida difesa.
Aioros sfruttò l'impeto del colpo per allontanarsi e poi si diresse di nuovo contro Marcus, con la stessa camminata di prima, ma con una diversa potenza, lo sentiva dal diverso cosmo accumulato sulla lancia.
Abile e tenace, non c'erano altre definizioni per il suo avversario. Quel combattimento tuttavia era decisamente di buon calibro, l'avversario degno, di pari forza e di simili abilità. Nessuno dei due si stava impegnando a fondo, altrimenti il tenore non sarebbe stato lo stesso e le ferite sarebbero state più serie e forse letali. Ma quella non era una guerra e que combattimento era solo loro, da loro voluto e da loro combattuto, senza odio o ideali da contrapporre.

La sfera di Aioros era senza dubbio pericolosa e Marcus non intendeva restare lì a subirla. Tuttavia la sua difesa fisica, oltre ad essere poco appropriata, era anche logora, troppo per poter fornire ulteriore protezione, se non in particolari e difficili condizioni.
Ancora una volta optò per la tattica più imprevedibile e quando vide la sfera arrivare, decise di saltare all'indietro, anziché lateralmente, e, data la massiccia quantità di cosmo scagliata, svelò la sua difesa meno fisica.

CITAZIONE
Barriera di Fuoco Cosmico
Marcus stende in avanti le mani completamente aperte e con i palmi rivolti all'esterno per erigere una sorta di muro di fuoco capace di fornire protezione contro gli attacchi cosmici e condotti con energie fredde. Ha una certa parziale efficacia anche contro gli attacchi psichici, ma non può nulla contro gli attacchi fisici.

L'esplosione che si liberò a contatto con la difesa fu sorprendente e scagliò il Cavaliere della Fornace ad una certa distanza, circa sei metri. Si salvò solo perché già in aria: se avese cercato di contrastare quella sfera con i piedi ancorati a terra, sarebbe stato sicuramente travolto.
*Un'esplosione davvero potente, molto più di quelle che posso scatenare io!*
Una volta atterrato, Marcus cercò il proprio avversario e individuatolo, disse: "Questo scontro mi sta mettendo davvero alla prova. E' stato un bene per me incontrare un così valido avversario."
Nel frattempo però, si accorse che sebbene cauterizzata, la ferita doleva molto e solo per un pelo e grazie al suo accorgimento la sua difesa non aveva ceduto. Decise quindi di ricorrere ad un'altra sua risorsa. Non aveva intenzione di usare le sue tecniche più potenti, ma voleva vdere come avrebbe reagito di fronte ad una simile azione, che poteva realizzare con il solo braccio destro.

CITAZIONE
Pioggia di meteore infuocate
Imitando il Ryu Sei Ken del suo maestro, Marcus lancia una serie di Palle di Fuoco a ventaglio più o meno ampio (da uno fino a cinque metri di ampiezza) per un ammontare di centinaia di veloci attacchi. L'attacco può essere lanciato da fermo o anche in corsa e ogni colpo andato a segno ha lo stesso effetto di una Palla di Fuoco, ma in nessun caso può essere composto da Palle di Fuoco Esplosive.

 
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Aioros
view post Posted on 12/2/2008, 23:08




*Neanche un attimo di tregua stava dando tal combattimento. Nessuna "pietà", nessun istante di stallo. I due contendenti quel giorno avevan energie da vendere. Nessuno dava molti segni di stanchezza, segno evidente che il duello non ancora entrava nel vivo.
Aioros espandeva la sua dorata aura cosmica intorno al suo corpo. 'l dorato cavaliere si accingeva ora a respingere l'offensiva di Marcus. Un turbinio di sfere infuocate stavano ora giugendo contro di Aioros a velocità costante e sostenuta.
Anzi talune correvan addirittura più veloci delle altre.*

Riutilizzare nuovamente il muro non posso, proverò a schivarle.

*Disse, mentre inziava tal gravoso compito. Saltava tra le sfere, inizialmente, cercando di avvicinarsi sempre di più alla Fornace. Sempre più veloce, cercando di scostare e di non toccare le sfere, molto pericolose per la sua persona, ma poi un fatto inspiegabile accadde. Le sfere divennero sempre più veloci, più reattive tanto che Aioros arrivato a metà del percorso inziò a venir colpito dalle sfere, iniziando ad accusare i colpi.*

Ma cos...

*Frase spezzata. Uno, due, tre... dieci e così via... Tutte bene o male colpiron il corpo del povero Aioros. L'unica cosa che potè fare in aria, fù quella di portare le braccia al volto, onde poter proteggere almeno il viso dall'offensiva.
Venne colpito in ogni dove. Addome, braccia, gambe, dappertutto. Profonde scottature si vedevan sul corpo del giovane, nelle parti scoperte dallo Scale.
Inoltre qualche scottatura la ebbe anche sotto lo Scale, provocata dal surriscaldamento del metallo.
Nulla di tanto preoccupante, ma che fece soffrire non poco Aioros. Impattò dunque sul terreno, strisciando qualche metro più in là. La sabbia, dava ancor più fastidio al contatto.
Si rialzò, come sempre aveva fatto in quell'arena. Prima sulle ginocchia e poi facendo perno sulla lancia, si rimise in piedi. Aveva l'aria dolente, ma non accennava alla resa, no. Il duello era ancora lungi dal terminare. Si scostò la sabbia che ancora perdurava sulla sua armatura lucente.
Vide le bruciature ed i vestiti laceri, ma fece finta di nulla o almeno così dava a vedere. Guardò in volto il suo avversario, un sorriso beffardo apparve sul suo volto, segno che stava gradendo il duello che stavano combattendo. Richiamò la sua fiamma, 'l suo cosmo che rifulgeva di aurei bagliori. Cosmo volto a servire il suo dio Poseidone.*

So io come colpirti...

*Si disse, mentre espandendo il proprio cosmo, lanciò nell'aere la propria lancia. Quasi senza un motivo apparente. 'l cielo, limpido in quel momento, si oscurò tutto d'un tratto. Stava per giungere sull'arena una pioggia infernale. Aioros grazie al suo cosmò creò centinaia, migliaia di raggi cosmici, forgiati a mò di lancia, della stessa forma dell'originale.
Iniziaron a cadere in terra, come una pioggia battente. La lancia originale, tornò nelle mani del suo proprietario, mentre l'arena stavasi trasformando in un inferno.
Sarebbe riuscito a fronteggiare tale attacco?*


SPOILER (click to view)
Blades Rain

Aioros lancia in aria la sua lancia e espandendo e bruciando il suo cosmo crea delle copie della lancia stessa di cosmo forgiate che ricadono sull'avversario come una pioggia infernale.
 
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view post Posted on 14/2/2008, 14:43
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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L'attacco di Marcus sembrò inizialmente fallire, mentre l'avversario procedeva contro di lui schivando ogni singola palla di fuoco. Poi però Aioros cominciò ad essere sempre più investito e travolto dai colpi, ripotando numerose ustioni e arretrando sempre più, lasciando visibili solchi sul terreno, come lo stesso Cavaliere della Fiamma ne aveva prodotti, con la differenza che Aioros ebbe bisogno di rialzarsi.
Marcus non infierì in tale occasione, ma osservò l'avversario mascherare con coraggio e dignità i segni del dolore. Stava quasi per proporgli di terminare quello scontro, quando vide l'espressione beffarda sul volto di lui.
Il successivo accumulo di cosmo fu decisamente preoccupante e durante esso, il Generale degli Abissi scagliò in cielo la propria lancia.
*Cosa vuole fare? Cercare di colpirmi con una parabola aerea del genere? E' logico che...*
Il suo pensiero venne bruscamente interrotto da un improvviso oscuramento della luce del sole. Al suo posto si materializzarono centinaia, forse migliaia di lance, che ricaddero verso il suolo a velocità spaventosa, troppo alta per poter consentire di evitare tutto quell'attacco. A malapena Aioros si sarebbe salvato.
Al giovane novello Cavaliere sovvenne immediatamente l'immagine dei trecento Spartani comandati da Leonida, caduti sotto una pioggia di frecce tale da oscurare il cielo, quando l'onore e la forza del numero non bastarono a sopraffarli...

Ma lui non era uno Spartano: era un Cavaliere di Atena, sebbene di sangue italiano. Lui non sarebbe stato abbattuto in un tal modo. Anche se la difesa sarebbe stata piuttosto dispendiosa, dal punto di vista cosmico.
Velocemente Marcus focalizzò le sue energie talmente tanto da far comparire la propria costellazione alle spalle, poi utilizzò in maniera atipica una delle proprie tecniche più potenti, ma anche più costose.

CITAZIONE
Implosione Flammica
Anziché creare una sfera di fuoco, Marcus crea un campo di fiamme di forma semicilindrica attorno al nemico. Le fiamme, che possono raggiungere picchi di 100°C, vengono poi utilizzate per scatenare un'implosione del cilindro di fuoco, alto due metri, e causare così gravi ustioni al nemico.

Il cilindro non era caldo abbastanza da ustionare il suo stesso, ma sufficientemente duro da resistere alle lance e largo al punto tale da poter essere rimosso senza permettere che lance eventualmente rimaste attaccate all'attacco utilizzato in maniera così atipica lo ferissero.
Il novello cavaliere alzò poi il braccio sinistro, piegò il gomito ad angolo retto ed evocò una difesa già usata ed abusata, difesa che lo stesso Leonida utilizzò in forma metallica al Passo delle Termopili per contrastare le armate dell'Imperatore di Persia Serse e le sue frecce, almeno fino ad un certo punto. Leonida tuttavia non era un Cavaliere e a differenza di Marcus non avrebbe potuto sopravvivere ad un simile impatto.

CITAZIONE
Scudo di Fuoco oplitico
Marcus concentra sul braccio sinistro un quantità di fuoco cosmico tale da dare ad esso la forma e le dimensioni di uno scuo oplitico, quindi piuttosto coprente. Questo caldo riparo offre protezione contro attacchi fisici e condotti con energie fredde, ma contro attacchi cosmici e psichici equivale ad un foglio di carta bruciata.

Lo scudo venne evocato e praticamente incastrato al semicilindro, formando così una gabbia di protezione completa, sebbene imperfetta.
La tempesta scese subito dopo, rapida e incessante e tale per cui la sola difesa pura che avesse eretto non sarebbe stata sufficiente a proteggerlo, così come la sua armatura sarebbe stata semplice lamiera contro un colpo di ballista.
Nonostante tutto, il colpo fu drammaticamente potente e la pressione talmente soverchiante, che Marcus fu costretto a piegarsi sulle ginocchia, mentre tratteneva a malapena dei gemiti e delle imprecazioni di dolore, soprattutto causato dalla ferita precedentemente riportata proprio al braccio che reggeva lo scudo. Il Cavaliere della Fornace premette allora la propria mano sulla ferita per arginare eventuali emorragie e per evitare che la ferita si riaprisse. Come prima, i margini dello Scudo di Fuoco Oplitico cominciarono a cedere e per un istante attimi di panico si impossessarono del Cavaliere, vicino a cui atterrarono lentamente le lance laterali, che vennero fuse e consumate dalla vicinanza con il fuoco del semicilindro. Presto però il panico venne sostituito dal vero e proprio terrore: molte punte stavano cominciando a trapassare lo scudo e solo il bracciale dell'armatura gli salvò l'arto.
Alla fine però l'attacco cessò, tutto divenne quiete e nessun'altra lancia arrivò ad impattare contro le sue difese, vere e improprie assieme. Allora Marcus si rialzò, nonostante il peso delle lance sullo scudo, e dissipò il suo secondo attacco più potente, che aveva usato al contrario e su se stesso. Subito dopo il Cavaliere spostò all'esterno il braccio sinistro e dissipò anche lo scudo, facendo ricadere tutte le lance sulla sabbia a cozzare tra loro.

Quello che si poteva vedere una volta era stato sostituito da una distesa di lancie più o meno conficcate nella sabbia, con al centro uno spazio lasciato libero, sebbene molto caldo. In mezzo a tale spazio stava ansimante il Cavaliere della Fornace, stancato notevolmente dal continuo uso del proprio cosmo e in particolare dall'ultima combinazione di mosse, improbabile, eppure possibile.
Aioros non sembrò essersi mosso o disarmato, mentre ansante il suo avversario osservava la distesa attorno a lui e lo indi lo cercava. Troppo stanco e a corto di fiato, Marcus disse al suo avversario: "Ottimo colpo... mi hai messo in seria difficoltà e ora l'arena è... difficilmente praticabile. A te ora la scelta, se concludere questo duello senza né vincitori né vinti o continuare fino a quando uno di noi non sarà più in grado di continuare. Qualsiasi sia la tua decisione, non mi opporrò. Posso entrambe le cose."
In tal modo sperò di recuperare qualche briciolo di forza in vista della possibile volontà del Generale degli Abissi di continuare il combattimento. Quello scontro era stato davvero intenso e le sue capacità decisamente messe alla prova. Nonostante ciò che aveva provato poco pima, quel combattimento lo entusiasmava: da tempo non riusciva a trovare un simile avversario, con il quale scontrarsi senza odio alcuno.
 
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