Posts written by giatz

view post Posted: 7/5/2022, 11:48 Quasi 20 anni fa... - ~ Arrivi & Partenze
io non sono un membro storico, ma qua dentro ho passato momenti memorabili. Un saluto a tutti
view post Posted: 9/3/2018, 21:33 Nuova Grafica. - ~ Agorà
sì, vai con le zozzone ahaha

scherzi a parte: buon lavoro, uri
view post Posted: 26/2/2018, 19:02 [primo turno] Virgo VS babel_83 - ~ Scontri
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Babel ormai a stento stava in piedi, sapeva di aver dato tutto. Il sangue perso gli rendeva deboli i sensi, il dolore gli smorzava ogni impeto. Nemmeno il caldo infernale delle fiamme da lui generate gli impedì di percepire brividi lungo la schiena, quelli che preannunciavano la morte. Tanti erano i sintomi del trapasso imminente e ne ebbe la totale consapevolezza quando lo scenario attorno a lui mutò in qualcosa di vivido e inquietante. Si arroccò alla stupida speranza che si trattasse di qualche illusione da strapazzo di Virgo, miracolosamente scampato al turbino di fiamme che stavano divorando ogni centimetro del tempio. Invece no... era tutto vero: i gironi dell'inferno gli apparvero in tutta la loro glaciale eloquenza, come a porlo davanti a una scelta. Quei gironi di cui ogni cavaliere della sesta casa era guardiano da tempi immemori.
Babel indietreggiò mentre un terrore dilagante cominciava a riempirgli l'animo per l'orrida sorte che lo attendeva: l'eterna agonia prevista per il suo fallimento, per aver osato alzare le mani contro un dio.... per essere venuto meno ai propri doveri. Molte erano le voci che lo chiamavano dai rispettivi mondi dell'oltretomba, nemici sconfitti che pregustavano impazienti il suo arrivo per un'agognata vendetta.
Quando la schiena toccò il muro precludendogli ogni velleità di fuga, si arrese.

I violenti! disse a gran voce, affranto.
Perché tale sono diventato, io, Babel, che dovevo dominare il fuoco per servire Atena e invece è stato il fuoco a dominare me. Mi sono crogiolato nella sofferenza dei nemici sconfitti e grave è il mio senso di colpa per non essere riuscito a salvare la vita degli innocenti.

Lacrime amare solcarono il suo viso, cancellando la sua eterna maschera furiosa per far posto a un'espressione addolorata... eppure non era ancora quella della resa definitiva, poiché il suo sconfinato orgoglio non gli permetteva di morire come un vigliacco.
Per questo, d'un tratto, camminò in avanti, aggrappato alla forza della disperazione, concedendo le ultime lacrime per Marika. Una fitta al cuore lo colse per la promessa ormai infranta di un suo ritorno a casa, da lei, dal loro nascituro figlio che sapeva non avrebbe mai visto.
Proseguì, ancora temerario, nonostante la vita lo stesse lasciando.

Sono pronto, Virgo. conducimi dove devi... ma non prima di essermi preso almeno una parte di te!

Un'ultima impetuosa vampata scosse il corpo di Babel, d'immane potenza. Il terreno tremò e lo zolfo impregnò l'aria; aveva evocato la massima espressione delle energie calde direttamente dal sottosuolo, il colpo estremo del centauro che solo raramente aveva usato. Questa volta non sorrise Babel, poiché non avrebbe mai potuto sapere l'esito del suo attacco. Cadde infatti all'indietro, esanime, col volto coperto di sangue e lacrime. L'antico ardore del suo unico occhio si spense mentre fissava la volta in fiamme.
Fiamme che ora si apprestavano ad accogliere lui in un'era di atroci tormenti.
Arrivò il silenzio, poi il freddo, le labbra improvvisamente riarse sussurrarono una sola parola: “perdonami”, prima di sprofondare nell'eterno oblio.



CITAZIONE
- Esplosione vulcanica – [tecnica offensiva]
Il colpo ultimo. Colpisce a 360 gradi. Tutto diventa estremamente cupo e sinistro. Gli occhi diventano rossi incandescenti. Il centauro espandendo al massimo il proprio cosmo usa il colpo proibito. L'avversario è come se fluttuasse sopra il cratere di un vulcano in procinto di eruttare. Il nemico viene travolto dall'esplosione.

questo è il mio ultimo post. Ringrazio Virgo per il duello
view post Posted: 22/2/2018, 17:06 [primo turno] Virgo VS babel_83 - ~ Scontri
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Il silver saint non si stupì affatto quando vide Virgo ancora in piedi. Il formidabile Khan era degno della sua fama e Babel non potè che constatarlo di persona. La parete alle spalle dell'avversario recava gli squarci della furia del centauro, con piccoli lapilli incandescenti che danzavano nell'aria come lucciole sperdute, prossime a essere inghiottite dalla penombra. Il saint era logorato dalla battaglia, il suo fisico martoriato dalle ferite chiedeva disperata tregua, ma non il suo spirito guerriero, che indomabile lo spronava ad andare avanti.... probabilmente verso la fine.
Gli occhi di Virgo erano spalancati, ampio era il suo cosmo. Babel deglutì pesante, cercando dentro di sé la forza per reagire all'imminente attacco che si presagiva assai portentoso. Una sfera accecante avvolse Virgo, di divino bagliore, davanti al quale il centauro rimase ammaliato. Una fonte di luce così intensa che nemmeno il buio più tetro avrebbe potuto oscurare.

Eccola, dunque, la vera potenza di Virgo! pensò con ammirazione e una sorta di gratitudine verso Virgo per averli mostrato che cosa fosse la vera grandezza. Forse anche morire non sarebbe stato così male, se inondati da una luce tanto leggiadra, di divina grazia.

Ciononostante, il saint rifiutò tale sorte. Protese le mani e generò un vortice per cercare di preservare il proprio corpo da quell'onda devastante che stava arrivando verso di lui come un abbraccio mortifero. L'impatto arrivò e fu devastante. Il saint dapprima riuscì a restare ritto, sebbene la sua resistenza fisica fosse da subito messa a dura prova. Si sentì trascinare all'indietro da quella forza straordinaria, tanto che i suoi piedi lasciarono solchi sul terreno nel suo tentativo di contrapporsi, fino a che la sua schiena toccò la parete. Con un urlo si fece forza, tentando di tenere ancora le braccia dolenti in avanti per contrastare l'attacco di Virgo. Sentì la sua pelle ardere e le membra trafitte dallo sforzo sovrumano a cui si sottopose. L'impeto della tecnica di Virgo scemò e l'istante dopo Babel cadde a terra, stremato. I bracciali erano crepati, polvere argentata che fluttuava a mezz'aria prima di mescolarsi ai ciottoli e alla polvere. Tagli e ustioni lungo le spalle e le braccia, altro sangue che irrorava il terreno di battaglia.
Si lasciò cullare dal silenzio, mentre il sangue copriva le macerie su cui era disteso supino. Aveva l'unico occhio semichiuso, così poco sarebbe bastato per chiuderlo per sempre...
Al suo fianco gli parve di vedere Marika. Era così vicino il suo volto che Babel riuscì ad allungare la mano ancora sana e a toccarle la guancia. Lei le rispose con un sorriso e a quel punto il saint non avrebbe chiesto di meglio che morire tra le braccia di chi amava. Ma l'immagine svanì e si accorse che le sue dita in realtà stavano accarezzando una pietra. D'istinto si risvegliò e la distrusse rabbioso. Non poteva morire, non ancora. C'era chi, lontano da quel posto oscuro, lo attendeva. E fu per questo motivo che il centauro si rialzò, pur afflitto da innumerevoli dolori.
Di nuovo ferreo era il suo sguardo, sprezzante e addirittura spavaldo. L'occhio s'intinse di una luce ribelle, colma di fiamme. Puntò un dito su Virgo e proferì quelle che forse potevano essere le sue ultime parole, conscio che anche il fiato era un dono prezioso in quegli istanti tra la vita e la morte.

Le gerarchie qui non contano nulla, Virgo. Il centauro sta ancora davanti a te e non cederà il passo! Mi dispiace, ma ora preparati al vero inferno... preparati alla furia delle fiamme di Babel!

Aveva capito che difficilmente avrebbe potuto sconfiggere Virgo con un attacco diretto. Il Khan era una difesa talvolta impenetrabile. Altresì il centauro voleva condurre il cavaliere della vergine a una battaglia di logoramento, privandolo dell'ossigeno, persino bruciandone, se necessario, le carni. Da quel dito accusatore scaturì la sua sentenza, fatta dal delirio delle fiamme.


CITAZIONE
- Vortice del vulcano – [tecnica difensiva]
Babel allarga le braccia e con un gesto rapido le fa roteare disegnando un grande cerchio da cui si materializza un vortice infuocato, con l'intento di deviare i colpi diretti verso di lui.

CITAZIONE
- Rivoluzione Infernale – [tecnica offensiva]
Sfruttando l’attrito dei propri pugni con l’aria il saint genera intorno all'avversario, o una determinata zona, imperiose fiamme che danzano in un furioso movimento rotatorio con il chiaro intento mortifero. Tale fenomeno consiste in un impetuoso ciclone infuocato che circonda il bersaglio/i, da cui è assai difficoltoso uscirne dato l’impeto vorticante. Inoltre il ciclone tende a stringersi intorno al nemico causando quindi gravi ustioni e danni forse irreparabili.

EDIT: ho cambiato solo il colore del "parlato".
Per sbaglio avevo messo il blu, poco leggibile


Edited by babel_83 - 22/2/2018, 17:43
view post Posted: 20/2/2018, 16:15 [primo turno] Virgo VS babel_83 - ~ Scontri
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Un tetro silenzio era calato di nuovo, in cui Babel potè sentire lo sgretolarsi dei muri che lo circondavano e il proprio respiro pesante. Attorno a lui solo macerie, a terra giaceva pure l'elmo spezzato in due. Un rivolo di sangue che colava dalla fronte gli offuscava la vista, ma ciò non gli impedì di constatare la devastazione generale e il cupo cielo che sovrastava il tempio ormai in rovina, poiché della volta era rimasto ben poco. Ora gli spaventosi latrati che gli era parso di udire all'inizio erano assai più forti, così come le urla disumane di qualcuno che stava soffrendo oltremodo. Demoni alati sorvolano il cielo con ruggiti bestiali, sotto un cielo di fiamme ardenti dalle tinte violacee. Babel lo osservò turbato, con un timore crescente, chiedendosi se fosse finito all'inferno... se fosse finalmente morto, ma il dolore che si era propagato in tutto il corpo era quello di un uomo ancora in vita.
La schiena doleva, ora nuda a qualsiasi offensiva; fitte acute lo affliggevano su un fianco, forse indice di qualche costola fratturata; il braccio con la mano ferita lo sentiva come un peso morto. In quelle drastiche condizioni il centauro capì con amarezza di aver perso qualsiasi iniziativa e di essere in totale balia dell'avversario, ma finché le gambe lo sostenevano e il cuore pulsava nel petto, non avrebbe ceduto.
Attese invano il contrattacco di Virgo, che sorprendentemente non arrivò, quasi da indurlo a credere di aver vinto. Folli speranze dettate forse dalla disperazione, ma poi un lume di raziocinio lo ragguagliava sull'evidente differenza di armature tra i due, rendendolo consapevole che ben altro serviva per scalfire un'armatura di nobile livrea come quella di un cavaliere delle dodici case. Un sentore di minaccia si sparse rapidamente quando vide dall'altra parte del tempio, oltre la foschia di polvere che ormai si stava diradando, la sagoma del cavaliere della sesta casa emergere dalle macerie, permeata dal candore lucente delle sacre vestigia d'oro che a lui non era stato concesso d'indossare.
Il centauro preferì tenere la posizione, difendendola con le unghie e con i denti, sapeva infatti di non essere più in grado di muoversi con la velocità necessaria: le ferite erano serie e presto ne avrebbe pagato dazio, in ogni caso.
Avrebbe voluto chiedere molte cose a Virgo, ma rimase in silenzio: anche il fiato era una risorsa da dover centellinare. Quel che invece non risparmiò fu l'espansione prepotente del suo cosmo, a indicare che nemmeno un cavaliere d'oro poteva estinguere l'antica fiamma del centauro. Avrebbe esteso il suo attacco cercando di investire una vasta area per aver maggiori probabilità di colpire l'avversario.
Fu così che il suo braccio destro, avviluppato da un fuoco divoratore, si protese fendendo l'oscurità.



CITAZIONE
- Per il Sacro Fuoco – [tecnica offensiva]
Nella mano del centauro si dimena la sacra fiamma, la quale si dipana in una fitta rete di raggi
cosmici roventi, altamente ustionanti all’impatto. Da considerare che, a seconda del dispendio di cosmo, è possibile allargare l’estensione di suddetta tecnica, in tal modo la rete raggiungerebbe considerevoli dimensioni, espandendo così il proprio raggio d‘azione. La rete consiste essenzialmente di innumerevoli fasci cosmici incrociati, a base di fuoco, che formano appunto un ostico reticolato in grado di colpire il nemico in più direzioni.
view post Posted: 17/2/2018, 14:48 [primo turno] Virgo VS babel_83 - ~ Scontri
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Babel era rimasto fermo, con ancora il pugno proteso avvolto di luce infuocata. Un sorriso sadico era comparso sul suo volto. Un folle ghigno che non poteva fare a meno di reprimere quando vedeva un avversario travolto dalla sua furia. Il dolore alla mano mutilata continuava a tormentarlo, eppure la vista del nemico a terra lo fece inebriare di quel piacere che solo un uomo dedito alla battaglia può percepire e assaporare, offuscandogli la mente da ogni altra emozione.
“Non uccidere il tuo nemico se non è necessario, ma rendilo impotente, così che non possa più far del male a coloro che hai giurato di difendere”.
Queste furono le parole che gli disse il suo vecchio maestro, anni or sono, quando lui era nient'altro che un giovane imberbe che si addestrava a essere quello che è oggi: un cavaliere della giustizia. Così, Babel, ardimentoso come il fuoco di cui era padrone, si apprestava a colpire di nuovo Virgo perché non si rialzasse più e per non dargli l'occasione di aprire i suoi occhi, altrimenti sapeva che sarebbe stata la fine.
Ma infine esitò... poiché il dubbio fece irruenza nella sua mente come una piaga: Virgo non era un nemico, gli era stato imposto come tale dalla volontà aliena che lo aveva soggiogato. No... non poteva accanirsi su di lui, su l'uomo scelto dalla dea per vegliare sul mondo. Babel doveva essere lì a terra al suo posto, invece, a soffrire e a pagare per essersi sottratto dalla chiamata del Grande Tempio.
Avrebbe voluto correre da Virgo, soccorrerlo e in qualche modo condurlo lontano da quel luogo miserabile e fargli da scudo contro ogni avversità... ma era già tardi. Le stupide congetture del centauro durarono secondi preziosi, grazie ai quali il cavaliere della vergine aveva aperto i suoi occhi, ora colmi di divina rabbia.
Il pavimento tremò, granelli di roccia e polvere gli caddero sul viso. Quale maestosa potenza stava evocando Virgo? Poi se ne accorse e davanti a tale prodigio chiunque avrebbe tentato di scappare o trovare riparo. Eppure il silver saint non ne fu capace: lo avrebbe affrontato, pur sapendo quanto la sua vita fosse in bilico in quel momento.
Piantò i piedi sul terreno e divaricò un poco le gambe, austera posizione di battaglia a oltranza. Si accorse di non avere nemmeno il tempo di erigere un'efficace difesa, poté fare solo una cosa, ossia contrastare quell'onda distruttiva che gli stava arrivando con un'altra altrettanto violenta, le cui conseguenze sarebbero echeggiate nei meandri più ignoti di quel posto maledetto. Protese le braccia in avanti e con un urlo liberatorio sprigionò un'onda impetuosa in avanti... e pregò la sorte.
Succedette tutto in pochi istanti, in cui Babel si ritrovò accecato dalla conflagrazione cosmica tra le due tecniche... e inerme alla conseguente onda d''urto che ne scaturì. Fu sbalzato all'indietro con inaudita violenza contro il muro. Impattò con la schiena ad altezza considerevole e poi cadde a terra, sepolto dalle macerie che gli precipitarono addosso. Una parte del tempio rimase sfigurata, questo potè vedere con il suo unico occhio annebbiato dal dolore. Si sentiva la schiena nuda e forse sanguinare. Lo schienale d'argento era stato frantumato, ma non la spina dorsale. Era comunque grato all'armatura, il cui sacrificio gli aveva salvato la vita. Sapeva però che da quel momento offrire le spalle a un attacco diretto equivaleva a morte certa.
Lì, disteso e coperto dalle rovine, per un attimo il centauro parve trovare la pace dei sensi, quasi allietato da quella giusta punizione. Tutto il suo corpo si voleva lasciare andare. Il dolore era grande e il suo sangue era così caldo come un abbraccio appena ricevuto... forse era proprio quello della morte.
Tuttavia non gli riuscì nemmeno questo ultimo passo: restare a terra, per sempre, e lasciare il suo destino nelle mani degli dei. Lo strascico della collisione aveva alzato una foschia di polvere e fumo. Il silenzio durò poco, poiché un boato proruppe improvvisamente: Babel, sebbene ferito e sanguinante, si era liberato dalla macerie e si ergeva di nuovo in piedi.




CITAZIONE
- Castigo di Nesso – [tecnica offensiva]
Nesso è il centauro malvagio che si vendicò di Eracle uccidendolo con un atroce maledizione.
Il silver saint risveglia la furia selvaggia e crudele tipica del segno. Si appella agli spiriti dei centauri caduti nella Centauromachia come una sorta di preghiera. Il cosmo di Babel esplode con magnificenza prendendo lui stesso come epicentro dell’onda d’urto. Un’esplosione di cosmo mescolato ad un'insieme di fiamme che si dipanano a 360 gradi.
In diretto contatto col nemico può essere usato anche nel caso inverso: in tal caso diventa a tutti gli effetti la tecnica estrema in quanto il centauro tenterà di bloccare l'avversario per poi sacrificarsi esplodendo insieme a lui.
(quest'ultima variante funziona solo in GdR)
view post Posted: 15/2/2018, 20:00 [primo turno] Virgo VS babel_83 - ~ Scontri
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Solo il crepitio delle fiamme riverberava nel tempio, nutrendosi dell'oscurità di quel luogo dannato. Con uno scatto felino e silenzioso, degno del suo antico splendore, Babel riuscì a spostarsi dove voleva, alla sinistra di Virgo. lasciandosi alle spalle i bagliori del fuoco che si riflettevano ancora sulla corazza d'argento. Generò la sua lancia infuocata, la stretta vicinanza dell'avversario rendeva impossibile mancare il bersaglio. Pensò di aver compiuto una mossa audace perché Virgo non si era mosso, forse sorpreso dall'iniziativa così veemente del centauro.
Trattenne il respiro, il cuore impazzì.
La Lancia di Efesto disegnò nell'aria un arco di morte mentre si accingeva a colpire l'obiettivo, il quale sembrava del tutto assente e ignaro di che cosa stesse per accadere al suo fianco scoperto e quindi prossimo a essere trafitto. Ma la spavalderia del centauro s'infranse in un attimo quando la mano di Virgo bloccò la lama, come se fosse una nullità. Si sarebbe aspettato di vedere le dita mozzate cadere a terra, invece solo qualche goccia di sangue. Lo smacco più totale colse Babel di fronte a quel semplice gesto. Uno smacco visibile nel suo occhio ora spalancato dall'incredulità. Uno smacco capace di metterlo davanti alla sua impotenza contro un avversario di simile portento. Forse sarebbe bastato quel gesto per far capire a chiunque che non c'era speranza di vittoria, ma non per Babel, ostinato fino alla fine a perseguire i propri ideali, col sangue e col furore della battaglia.
Virgo posò uno sguardo cieco su di lui mentre ancora teneva bloccata la lancia. Serrate erano le sue palpebre, eppure Babel parve di leggervi una spietata freddezza verso lo sprovveduto reo di aver osato insanguinare la sua mano. Il centauro vide la lama dissolversi ma non per suo volere, bensì certamente per quello del cavaliere d'oro. La lucentezza prima sprigionata si affievolì e in un attimo ciò che ne rimaneva non fu altro che fumo destinato a svanire, e non solo... qualunque cosa avesse distrutto la sua lancia, aveva raggiunto la mano, e il saint lo capì dal dolore smisurato che provò, come mai prima di quel momento. Le dita sanguinavano, sebbene non ci fu nessun taglio apparente: con sgomento le vide liquefarsi. Quante volte aveva visto il proprio sangue macchiare il terreno... Quante volte aveva dovuto reprimere il dolore per non dare piacere al nemico... Non questa volta, però, poiché la sofferenza fu tale che non gli impedì un breve ma intenso urlo di agonia, così simile a quello che aveva sentito non appena aveva varcato la soglia per approdare in quel tempio sperduto. Anche se doveva gridare a squarciagola e perdere ogni arto, giammai si sarebbe arreso, nulla avrebbe intaccato il suo orgoglio, indi per cui era ancora lì, in piedi, seppur menomato.
Sapeva bene che Virgo era l'uomo più vicino agli dei, ma non poteva sapere che, forse, era già divenuto anch'egli un dio. Ciononostante il coraggio non gli sarebbe mancato e ora che Virgo era così vicino nutriva folli speranze di trovare il suo punto debole, anche a costo di perdere altri lembi del proprio corpo.
Si staccò violentemente dal contatto con la mano di Virgo. Sentiva il dolore bruciante divorarlo velocemente, dandogli la drammatica certezza di aver perso in maniera irreversibile l'intera mano sinistra. Poco importava, disponeva di altre risorse, l'antico fuoco scorreva straripante nelle sue vene. Si allontanò solo per aggirare Virgo da dietro, nonché un solo e lesto passo, il pugno destro permeato da un alone incandescente. Babel immaginava che in quel silenzio carico di tensione, se fosse stato attento, avrebbe potuto sentire il respiro dell'avversario dato la vicinanza che c'era tra i due, invece ciò che udì era il battito accelerato del proprio cuore mentre il cosmo s'espandeva.

Questa volta non te la caverai con una mano! pensò stringendo i denti, anche se tale smorfia parve farlo sogghignare nell'ombra.

L'adrenalina ebbe il merito di smorzare il dolore e dargli quella lucidità necessaria per provare a colpire rapido e con la forza di un maglio, ora che la schiena di Virgo si offriva alla sacra potenza del centauro.


CITAZIONE
- Tuono rovente – [tecnica offensiva]
Il pugno di Babel diventa fonte luminosa incandescente da cui prorompe un micidiale raggio cosmico infuocato che colpisce l'avversario con un terrificante impatto. Il colpo può anche essere effettuato con un calcio volante.
view post Posted: 13/2/2018, 21:13 siti saint seiya fan art e fan fiction - ~ Saint Seiya
sì, l'ho conosco ed è un abomba
altrettanto belle sono quelle fatte da un italiano, Marco Albiero
view post Posted: 13/2/2018, 18:14 [primo turno] Virgo VS babel_83 - ~ Scontri
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Babel rimase di stucco per lo stupore, quando vide materializzarsi la sagoma di un individuo che come lui era apparso dal nulla. Un individuo dalla fulgente armatura dorata che quasi gli abbagliò l'unico occhio, già assuefatto dalla penombra di quel luogo sinistro. Era il cavaliere della sesta casa, colui che indossava le sacre vestigia d'oro della Vergine. Lo smacco tolse le parole di bocca dal centauro. Si diceva che l'uomo dinanzi si palesasse in guisa di Grande Sacerdote. Non ne era del tutto certo, però, e Babel avrebbe voluto chiederglielo, ma la paura di conoscere una verità scottante lo indusse al silenzio. Ricordò infatti tutte le volte che si era prostrato riverente al suo cospetto, al Grande Tempio... lui, Babel, così fiero di essere tra i più devoti cavalieri, ora si accingeva ad alzare i pugni contro la più grande autorità di Atena, per la quale invece avrebbe dovuto dare la vita. No... non poteva essere così, non se lo sarebbe mai perdonato.
Imprecò dalla rabbia, con le labbra serrate, maledicendo il fato miserabile che voleva che si battesse all'ultimo sangue contro un compagno d'armi, per giunta contro colui che rappresentava la Pallade sul mondo intero. Gli sarebbe piaciuto pensare che Virgo fosse venuto per punirlo personalmente per il suo lungo e ingiustificato esilio, per il volere di Atena. E questa sentenza il centauro l'avrebbe accettata senza indugi, poiché troppe erano le sue colpe, ma c'era un fatto inequivocabile... lì, in quel tempio dimenticato da tutti, Atena non esisteva. E ora una drammatica certezza gli riempiva l'animo di un grave presentimento: Virgo, giunto in pieno assetto da battaglia, era lì per eliminarlo per ignoti motivi, o forse gli stessi che avevano spronato lui stesso a varcare quella soglia temporale.
Ma non sarebbe stato così facile sbarazzarsi del centauro, neanche per un cavaliere dal prestigio di Virgo. Dura era ancora la scorza di Babel e già in tanti in passato ci avevano provato, invano. La voce acuta che aveva avvertito a casa s'insinuò di nuovo nella sua mente a rammentargli il compimento della missione e che il cavaliere dinanzi era lì per impedirglielo... e ucciderlo.

Sì, devo raggiungere il Cuore Infuocato a tutti costi! Non importa chi intralcerà il mio cammino... pensò con rinnovata determinazione.

La titubanza venne scacciata per far posto a un'espressione ferrea, mentre un'antica fiamma cominciò ad ardere nel suo occhio. Cercò di ostentare un tono deciso quando parlò a Virgo, cercando di nascondere il profondo rammarico per dover combattere proprio contro di lui, proprio contro chi avrebbe dovuto difendere.

Questo è un giorno infausto. Giammai avrei voluto combattere contro di te, Virgo, ma il mio destino impone che io prenda la tua vita. Che gli dei mi puniscano per il mio ardire, ma non posso esitare... nemmeno di fronte a te! Perdonami, se puoi...

Attimi di silenzio, in cui il saint sentì germogliare nel cuore la speranza che fosse solo un incubo e che presto si sarebbe svegliato al fianco di Marika, ma il devastante latrato della bestia che dimorava all'esterno lo scaraventò di nuovo alla cruda realtà.
Fu così che, spinto dalla propria indole, il centauro attaccò, cercando di sfoggiare la sua esuberanza fisica malgrado non avesse più i diciott'anni di un tempo. Usò la colonna su cui aveva posato il piede come trampolino per scagliarsi in avanti alla massima velocità verso Virgo. Giunto a pochi metri da lui, sprigionò lembi di fiamme a tenue energia per creare un muro infuocato largo cinque metri e alti due per nascondere i propri movimenti. Con un balzo felino si sarebbe spostato alla sinistra dell'avversario per colpirlo mortalmente sul fianco con la lancia infuocata, che già molti nemici aveva abbattuto, sbucando all'improvviso dalle fiamme come un demone dell'inferno.

CITAZIONE
- Dominio del fuoco – [abilità personale]
La padronanza di Babel con la fiamma è assoluta. E' in grado quindi di evocare il potere del fuoco in qualsiasi istante e forma. Inoltre ciò rende il centauro molto resistente alle temperature elevate.

CITAZIONE
- Lancia di Efesto – [tecnica offensiva]
Il centauro impugna la lancia mitologica un tempo appartenuta al dio Efesto. Non è materiale bensì una lama di fiamme che comunque ha le stesse peculiarità di una punta acuminata. Benchè letale a distanza ravvicinata, la lancia infuocata non può essere scagliata e nemmeno effettuare attacchi cosmici.
view post Posted: 11/2/2018, 13:09 [primo turno] Virgo VS babel_83 - ~ Scontri
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Babel era sdraiato sul letto, accanto giaceva Marika, la donna che aveva conosciuto qualche mese indietro. Lei era girata dandogli le spalle e dormiva profondamente. Lui la guardò nel buio con l'occhio destro, l'unico rimastogli, che brillava come quello di un fanciullo innamorato, benché ormai avesse già passato i trent'anni. Era notte fonda e sgombera da nubi. In quel villaggio alle pendici dell'Himalaya si viveva di stenti, ma una risicata quiete lo permeava come per incanto. Da lontano giungevano notizie di barbarie e massacri, appartenenti a un mondo decaduto da cui Babel si sarebbe voluto estraniare da tempo, poiché in quel posto dimenticato da tutti aveva imparato a conoscere una cosa a lui del tutto estranea: il calore di una famiglia.
Poche ore mancavano all'alba, poi avrebbe aiutato i paesani sui campi e allo scavo per il pozzo. Larghe erano le sue spalle, braccia forti ormai dedite alle faccende mondane, al duro lavoro, a guadagnarsi da vivere con la caccia, e poi al tempo perso giocare coi bambini come se fosse uno di loro, i quali avevano smesso di temerlo nonostante il terribile volto sfigurato.
Babel si alzò in piedi. Era ancora a petto nudo quando si pose di fronte alla finestra della camera, sfidando il freddo di febbraio. Volse lo sguardo verso il cielo, dove una moltitudine di stelle vegliavano sulla valle sottostante, al cospetto di sua maestà la luna che dominava incontrastata in quella notte silenziosa. I monti attorno torreggiavano come silenti guardiani e un refolo di vento gelido muoveva le fronde degli alberi, portando alle orecchie l'ululato dei lupi. L'eco di ricordi di una vita passata gli solleticarono la mente ma senza rimorsi, giacché questa era la sua nuova vita, lontana dalle guerre, dal fango, dal sangue... e dagli strazianti momenti in cui aveva visto gli amici morire durante le battaglie.
Incubi destinati a svanire, col tempo. Forse.

Il sibilare di una voce acuta all'improvviso gli rimbombò nella testa, ponendo fine alle sue congetture. Una voce ultraterrena che Babel non seppe definire a chi appartenesse, ma che fu capace di dominarlo. In pochi istanti la sua mente, forse non più temprata come una volta, lo indusse a prepararsi per un'ultima missione. Poche parole aveva detto quella voce prima di sparire, senza dare adito a domande. Furono parole intrise di sangue e pericoli mortali, in grado di frantumare in un solo attimo tutto il castello di illusioni che si era creato, di un futuro normale come pensava di meritare. Invece, promesse di glorie risvegliarono prepotentemente il suo antico ego guerriero mai sopito del tutto, proiettandolo ancora una volta nel calderone di una guerra incombente.
Lasciò la stanza dedicando un ultimo intenso sguardo a Marika, ancora assopita e ignara di tutto, come a volerle chiedere scusa. Tante cose avrebbe voluto dirle, ma non c'era più tempo, né ci riuscì. Andò in sala, le braci del camino lo indirizzarono dove voleva. Le spostò con un semplice e deciso gesto della mano. Scoperchiò la botola nascosta sul pavimento, mentre il cuore cominciava a fremere per il riaffiorare di un'adrenalina che pensava di aver perduto. Lì, tra cenere e polvere, uno scrigno d'argento s'illuminava di bagliori quasi sinistri nel buio della stanza. Sospirò, non gli serviva altro per andare dove la voce gli aveva detto, là dove lo attendeva un imprevedibile destino.
Fu proprio il camino a fungere da scorciatoia, perché da esso si animò una porta temporale, proprio come gli aveva predetto la voce misteriosa poc'anzi.
Il passaggio per l'inferno... pensò tra costernazione e un'insana impazienza.

Fece per andare, ma da dietro un abbraccio amorevole lo avvinghiò. Conosceva quel tepore e quel dolce contatto sulla pelle. Marika lo stava guardando con i suoi occhi a mandorla, solo una vestaglia copriva il suo corpo sinuoso. Si scambiarono uno sguardo profondo, che valeva più di mille parole, in cui entrambi sapevano che si sarebbero lasciati in quel momento, forse per sempre. Babel non rimase deluso quando non vide lacrime nei suoi occhi, e anzi ne fu fiero. Lui non era tipo da parole sdolcinate, benché parte del suo cuore fosse già dilaniato da quella dolorosa separazione.
Con enorme sorpresa fu lei ad aprire lo scrigno. L'armatura del centauro apparse in tutta la sua antica magnificenza, conquistata col sangue del nemico e il fuoco di innumerevoli scontri. Marika non sembrava esserne stupita, ma un velo di tristezza copriva il suo volto. Pezzo dopo pezzo pose le parti dell'armatura sullo statuario corpo di Babel, partendo prima dai gambali e poi a salire. Quando infine li pose l'elegante elmo sul capo, i loro occhi s'incrociarono, le loro labbra si sfiorarono.
Non so dove andrai, ma torna per me... torna per noi disse toccandosi il grembo.
Furono queste le ultime parole che Babel udì, prima di varcare la soglia con la sua antica armatura, senza più voltarsi indietro.

E infine accadde... il tepore di casa e di quell'abbraccio da cui non voleva staccarsi svanì in un battito di ciglia, così come il portale alle sue spalle da dove era venuto, strappandolo dal calore di una famiglia ritrovata per gettarlo in un luogo oscuro. Ora un regno d'ombra lo circondava, e un freddo sovrannaturale che era certo non appartenesse al mondo dei mortali s'insinuava tra le scaglie delle sacre vestigia. Era ignaro del posto in cui si trovava, una sorta di tempio in rovina, perché di esso rimanevano colonne in frantumi e fenditure sul pavimento. Le mura erano crepate, ma nonostante la penombra dominante, l'unico occhio di Babel potè notare misteriosi geroglifici scolpiti che non fu in grado di tradurre. Una strana sensazione gli diceva di essere atteso ma non ben voluto, special modo quando dall'esterno della arcaica struttura gli parve di udire l'eco di un latrato selvaggio e di urla strazianti. Lo smarrimento iniziale scemò lentamente al salire della tensione, come ogniqualvolta avvertiva una minaccia, e a quel punto Babel fu certo che se avesse avuto uno specchio davanti, avrebbe rivisto ricomparire sul suo viso quel dannato ghigno beffardo, tipico di chi è sprezzante del pericolo. Marika e ogni progetto di una vita normale erano già un lontano ricordo non appena gli schinieri d'argento tintinnarono sull'imminente campo di battaglia.
Appoggiò perentorio un piede sul pezzo di una colonna in macerie e non passò molto tempo prima che il suo sguardo trafisse la penombra per scorgere una figura avvicinarsi. L'istinto gli suggeriva che poteva essere un avversario, forse il suo ultimo. Alzò il capo in cerca della stella della morte e della sua costellazione guida, ma la volta del tempio glielo impedì, lasciando intravedere solo squarci di un cielo infuocato che annichilì ogni sua pretesa.
Si domandò se era valsa la pena varcare quel portale e quale follia lo avesse indotto a seguire quella voce martellante, eppure non fu capace di odiarla del tutto, poiché un conflitto divampava nel suo animo: da una parte ripudiava se stesso per la scelta appena compiuta, l'altra fremeva per il ritorno del signore delle fiamme.
view post Posted: 31/1/2018, 18:56 Torneo - Iscrizione - ~ Bacheca
nome giocatore: babel_83
nome personaggio: Babel
energia: blu
armatura: silver cloth del Centauro
link scheda: in firma
view post Posted: 21/1/2018, 23:47 Return o NO Return - ~ Arrivi & Partenze
ciao falcoon, bello rivederti su questi lidi, e ancor più ltrovarti tra gli iscritti del torneo.

Bentornato!
view post Posted: 21/1/2018, 02:02 Lemon&Kain! - ~ Arrivi & Partenze
ciao nekro,
visto che porti buone notizie, è giusto che te ne dia anch'io: iscriviti al torneo. Guarda caso capiti nel momento propizio

Bentornato!
view post Posted: 17/1/2018, 00:05 Una Mancanza - ~ Arrivi & Partenze
ciao arch e ben ritrovato!

caspita ma quanti ritorni mi sono perso?

ti hanno già dato la notizia bomba del torneo per vecchie glorie?
Non devi fare altro che riesumare un tuo vecchio pg dal cimitero... ma semplicemente livellato a energia nera, pronto per il calderone della battaglia di febbraio
view post Posted: 16/1/2018, 23:58 Ancora una volta rieccomi... - ~ Arrivi & Partenze
ahaha ormai lo sappiamo che beghillo ha fatto un patto col diavolo...

sono contento di sapere del tuo ritorno!
Spettacolare!
1524 replies since 21/2/2009