Silver Cloth di Cerbero (Liv. III); Energia Rossa - ELENE
E bravo Vhan! Il suo attacco riuscì perfettamente ma Elene se l'aspettava.
Si distrasse forse troppo nel guardare il cavaliere perché non si accorse del pericolo che incombeva su lei e Lukas fino a quando Marcus non le urlò di stare attenta. Lo sguardo della ragazza si spostò verso l'alto, dove vide un fulmine violaceo prenderla di mira.
Fantastico. Che fare? Sembrava abbastanza lento per poterlo schivare, anche se non era da lei scappare. Aveva abbastanza rabbia in corpo da poter sollevare una casa, che cos'era un fulminetto? Peccato che la creaturina che teneva tra le braccia non fosse pazza e resistente quanto lei. Doveva proteggere il bambino, ad ogni costo.
Ok, qua le si dava della scema. Sì, aveva capito di dover stare attenta. Perché Vhan lo ripeteva? Uomini... Ad ogni modo il Cavaliere (servente) si precipitò dalla donzella in pericolo. Elene non ebbe il tempo di erigere da sola una barriera perché lo fece lui al posto suo. La ragazza l'avvertiva, anche se non la vedeva. Sapeva di potersi fidare di Vhan, così lasciò a lui la questione difensiva. L'uomo, dovendo proteggere tutti e tre, non avrebbe potuto muoversi. Lei sì.
Scattò verso il lato opposto di Vhan, senza uscire dalla barriera, e diede un colpo secco col braccio, lasciando la presa sulla palla chiodata e tenendo tra le dita la catena. Il colpo a parabola avrebbe dovuto evitare lateralmente la barriera di Vhan e colpire il punto d'origine del fulmine. In teoria.
« Dai, troia, riprovaci! »Ovviamente il "troia" non era da riferirsi per forza a una donna. Elene la riteneva una buona offesa anche per gli uomini.