[Guerra Sacra] Coprifuoco!

La morsa nella quale si era trovato Ramked, i cui movimenti erano impediti, alla fine cessò. Le onde generate da Scorpio terminarono e il ragazzo poté nuovamente godere di libertà d'azione.

Quest'ultimo si vide successivamente indicare dallo stesso risorto cavaliere dello Scorpione, che lo stava, in modo fin troppo evidente, sfidando a viso aperto. Il Cancro rimase un attimo perplesso, in quanto non riusciva a comprendere il motivo per il quale Scorpio non avesse sfruttato l'occasione per sferrare un attacco alla silver del Loto, la quale, già impegnata con Pavone, con tutta probabilità non avrebbe saputo resistere a due attacchi contemporanei. Invece attese il momento per 'annunciare' a Ramked un attacco imminente. Una mossa per niente astuta, ma forse dietro vi era un disegno ben preciso. In fondo, i non morti non posseggono coscienza alcuna, bensì sono solo involucri, talvolta manovrati da sinistre entità, e questa era l'eventualità forse più probabile in quel frangente. Con sguardo intenso e inquisitorio, Cancer osservò il comportamento del risorto cavaliere, pronunciando un laconico

"Se è così che la metti..."

Elucubrazioni che avrebbero necessitato di tempo e concentrazione, che in quel momento dovevano essere riservate allo scontro. Dal dito indice dello Scorpione, quello con il quale lo aveva designato come suo avversario, il ragazzo notò come l'unghia dello stesso si fosse allungata e diventata scarlatta, e successivamente da essa dipartirono 5 raggi cremisi, tutti diretti verso vari punti del corpo del Cancro. Non potevano trattarsi che delle famose cuspidi di Scorpio, un'offensiva alquanto infida e letale. Ovviamente Ramked non poteva permettersi di farsi colpire, nemmeno da una di esse, altrimenti non avrebbe riuscito a prevalere. In fondo, il non morto che aveva di fronte era pur sempre un antico Gold Saint, dunque da prendere con le molle. In una circostanza come quella, data anche l'elevata velocità delle cuspidi, non c'era altro da fare: usando un gergo calcistico, bisognava agire in difesa e contropiede. Così il custode della Quarta Casa eresse a propria protezione la difesa del Sacro Cancer, in modo che andasse a salvaguardare ogni parte del proprio corpo. Di solito, egli usava questa difesa per respingere l'attacco al mittente, ma in quel frangente sarebbe stato inutile. Contro i non morti, c'era solo un modo di agire: quello drastico.

Appena le cuspidi vennero bloccate, Cancer si mosse il più velocemente possibile, per non dare allo Scorpione alcuna possibilità di replicare. La figura del ragazzo si illuminò di una dorata e luminescente aura, sollevando subito il braccio destro.

"Tornate da dove siete venuti, il Limbo, quello è il vostro posto!"

Per poi pronunciare la fatidica parola.

"Seikishiki Mekaiha!"

Sì, gli Strati di Spirito potevano essere usati anche in modo diverso rispetto al normale, all'inverso, per riportare le anime richiamate in quel modo innaturale laddove dovevano giacere per il resto dei loro giorni. Se il Seikishiki fosse andato a segno, i corpi dei non morti sarebbero crollati al suolo come frutti maturi. Ramked generò la tecnica in modo che andasse a ricoprire tutta la zona circostante, in modo anche da colpire il Pavone e salvare così il Loto, nonché il Cimitero.

"Sei patetico nelle tue scuse, Shion!" lo ammonì l'armatura nera. "Ci sono Cavalieri che anche se non sono dorati e forti come te, non hanno esitato a gettarsi nella mischia e a rischiare le loro vite per salvare quelle degli altri e difendere il Grande Tempio... per fare quello che tu per primo avresti dovuto fare. E invece guarda cosa ha portato il non ascoltarci: vittime innocenti, messe a soffrire ancora adesso o nell'Ade, il tutto per che cosa?"
Mentre la corazza parlava, qualcosa la attraversò silenziosamente, come se neanche esistesse. Un impatto metallico ci fu poco dopo, irrisorio e inutile ad arrecare offesa, eppure innegabilmente vero.
Che cosa voleva dire?
"Ora arrivi a farci offendere da un tuo inferiore... sei davvero così codardo da non riuscire neanche ad affrontare noi e le conseguenze della tua inerzia e della tua sordità?" gli disse con fare ancora più accusatorio di prima.

Nel cimitero ormai quasi vuoto, i due Cavalieri d'Argento riuscirono a liberarsi dalla stretta dello Scorpione e riuscirono ad allontanarsi dal Cimitero mentre il Cancro si difendeva dalle Cuspidi Scarlatte. Violet nel frattempo, sfruttando l'inavvertita corta distanza del nemico riuscì ad infrangere la pietra del Pavone, imprimendo la giusta forza per raggiungere lo scopo di neutralizare il nemico. Come avvenuto poco prima per Andromeda e Dragone, anche il corpo del Pavone sfolgorò in una marea di scintille azzurrognole, mentre l'Armatura, ricompostasi, volò verso le Case dei Cavalieri d'Argento lasciando dietro di sé una sensazione di gratitudine cosmica solo per Violet.
Ramked invece si trovò maggiormente in difficoltà: il suo assalto trovò una netta opposizione, in quanto la pietra sulla cintura dello Scorpione brillò in maniera sinistra mentre il Cavaliere defunto incrociava le braccia dinnanzi a sé. Il suo cosmo era cresciuto e lo si poteva notare anche a vista d'occhio. Poco prima che gli Strati di Spirito lo ragigungessero, il nemico aveva già eretto una barriera che ricordava molto il Sacro Scoprio, il potere respingente tipico dei detentori di quell'Armatura... tuttavia così non era e il colpo non venne respinto, ma semplicemente annullato.
Fu quindi il turno dello Scorpione di attaccare e lo fece di nuovo come prima, solo che non prese di mira solo Ramked, bensì anche Violet: tre Cuspidi per ognuno dei due vennero lanciate da quella stessa unghia scarlatta, tre veleni diretti in mezzo agli occhi, alla spalla destra e al ventre di ciascuno dei Cavalieri.

Più avanti invece lo sconosciuto figuro nero eresse uno scudo, un muro composto apparentemente di sangue e cosmo. Una protezione piuttosto macrabra, ma allo stesso tempo efficace, in quanto l'attacco di Seiya venne arrestato con apparente facilità. Subito dopo lo scudo crollò, generando una pozza di sangue e lasciando scoperta la figura completamente ammantata di nero, su cui non si vedeva alcuna pietra... ma tale spazio di visuale non durò a lungo, in quanto il nemico sollevò la mano destra, tenendo il palmo rivolto verso il terreno. Subito attorno a Seiya spuntarono diverse mani non morte volte ad afferrarlo a trattenenerlo sullo stesso suolo da cui provenivano. E nel frattempo la pozza di sangue mutò e assunse la forma di un'alabarda nella mano nera delo sconosciuto nemico. L'intento era chiaramente quello di impalare il Cavaliere di Bronzo!

Frattanto nella piazza l'orda di non morti si faceva sempre più caclante e opprimente e gli sforzi dei soldati, coordinati e coadiuvati dal Cavaliere della Fornace, rischiavano di non essere sufficienti: nonostante la via d'assalto fosse unica, non era un vero e proprio collo di bottiglia e le tre linee di uomini che continuavano ad intercambiarsi erano sempre più stanche e ferite. La massa era abominevole e spingeva troppo.
I Cavalieri avrebbero dovuto fare qualcosa in fretta: ordinare la ritirata avrebbe voluto dire lasciare libero accesso alla piazza, trasformando lo scontro in una lotta senza quaritere dall'esito fin troppo scontato, ma lasciare che tutto proseguisse in quel modo avrebbe avuto un risultato analogo... senza però alcuna lotta.
Lo stesso Cavaliere della Fornace sembrava sotto un grande sforzo: era palese a Loek e Kain che gran parte del peso dell'assalto lo stava sostenendo in prima persona con le sue fiammate, ma che nonostante tutto i morti continuavano ad avanzare.
Dall'altro lato del "corridoio" artificiale Vhan ed Elene videro i cento metri dinnanzi a loro pieni di non morti. Potevano attaccarli e rendere la vita più facile ai soldati e a colui che in lontanaza continuava ad eruttare fiamme, oppure scalare le case e saltare sui tetti fino a raggiungere le linee frontali.

Atena aveva dato al cavaliere d'argento del segugio un altra possibilità, il cavaliere d'oro dei pesci aveva curato Iancyu. Appena si svegliò il segugio potè vedere il cavaliere che aveva visto nella caasa di Virgo durante il rito di resurrezzione di Kambei. Come è tipico dei cavalieri d'oro, il cavaliere dei pesci con tono scontroso ordinò al cavaliere argentato di ritornare in piazza dal cavaliere della fornaci, lì lui sarebbe stato inutile. Lentamente Iancyu si alzò con ancora qualche dolore e toccandosi la ferita che come si poteva vedere stava guarendo, chissà cosa aveva fatto il dorato cavaliere, che grande potere che aveva. Il velene non c'era più. Mentre si diriggeva verso la piazza Iancyu potè vedere un armatura identia a quella dei gemelli parlare propio al cavaliere dall'armatura "originale". Il segugio non si fermò doveva correre in piazza e dopo aver risalito la gola potè vedere il caos. Non morti volevano penetrare nella piazza, ma shiere di soldati impedivano loro il passaggio. Marcus era su un tutto a gestire il tutto e a lui Iancyu inviò un messaggio telepatico.
"Atrena mi ha dato un altra possibilità, potevo morire ma ora sono qui stancoe un pò dolorante, ma posso conbattere, ti serve una mano o hai qualche compito per me?"
Iancyu poi raggiunge la postazione di Marcus e aspettò i suoi ordini.

In fondo, doveva quasi aspettarselo. Mai dare le cose per scontato quando si trovava di fronte un Cavaliere d'Oro, sebbene ne fosse in forma di non morto. I suoi Strati di Spirito vennero infatti bloccati da Scorpio mediante una tecnica difensiva che, sotto molti aspetti, ricordava il suo Sacro Cancer, e in tal modo, così come il ragazzo riuscì a restare indenne dalle prime 5 cuspidi, così ora lo Scorpione non subì il distacco dell'anima. Ma in quel frangente vi era un particolare che Ramked non avrebbe potuto non notare: l'energia del risorto Gold era aumentata in conseguenza dell'oscuro bagliore generato dalla pietra che portava all'altezza della cintura. Dunque era da essa che il non morto traeva il suo potere.

°Interessante...°

Ovviamente Ramked si augurava di poter concludere quello scontro in fretta, ma il fallimento del Seikishiki, sebbene non fosse quello che voleva, non generò alcun cambiamento d'umore nel custode della Quarta Casa. I lineamenti del volto di questi non si mossero di un solo millimetro, mantenendo lo sguardo deciso e impassibile di prima. Qualche secondo dopo, però, dal suo viso si dipinse un sorriso alquanto strano, come fosse divertito dalla situazione.

"Meglio così, in fondo le cose troppo facili sono noiose".

Dunque ora veniva il momento dell'analisi della situazione. Se era da quella pietra che egli poteva trovarsi lì, di fronte a lui, allora non era necessario reiterare gli Strati di Spirito, anche perché lo stesso Scorpio avrebbe potuto di nuovo erigere quella sua difesa. A questo punto, la cosa più sensata era concentrarsi sulla sinistra pietra, per distruggerla. Tuttavia, sapeva che per farlo avrebbe dovuto ricorrere all'astuzia, escogitare un piano, visto che non poteva più permettersi di sottovalutare un Gold Saint come lo Scorpione.

Nel frattempo, si accorse che la silver del Loto si era sbarazzata del risorto Pavone, del quale non percepiva più energia alcuna. Ma proprio in quel momento, ecco che Scorpio tornò all'attacco, stavolta generando 6 cuspidi, le quali però non erano tutte indirizzate a Cancer, bensì, a giudicare dalla traiettoria di esse, la metà di loro avevano come bersaglio proprio il Loto. Insomma, aveva agito come Ramked si aspettava che facesse molto prima. Comunque, senza indugiare, il ragazzo non rimase con le mani in mano e agì. Il problema ora risiedeva nel fatto che avrebbe dovuto difendere non solo se stesso ma anche la sacerdotessa, e quindi sarebbe stato inutile ricorrere di nuovo al Sacro Cancer, che avrebbe protetto solo se stesso, ma a questo egli ovviò. Fece ricorso alla sua abilità nel maneggiare ed utilizzare in svariati modi i Fuochi Fatui che, sebbene fossero maggiormente indicati nello Yomotsu, anche nel mondo dei vivi facevano la loro sporca figura. Così Ramked allargò le braccia, generando delle piccole sfere di fiamme blu che andarono ad inglobare tutte le cuspidi, che per fortuna erano di minute dimensioni e quindi perfettamente adatte a quei globi, per poi farle svanire.

Scampato il pericolo, ora doveva inventarsi un modo per distruggere la pietra dello Scorpione. Un diversivo sarebbe stato l'ideale per distogliere l'attenzione d'egli, ma agire da solo comportava dei rischi, sebbene egli fosse conscio di potercela fare senza aiuto. Ma il ragazzo era una persona ragionevole e saggia, quanto astuta. Egli era in compagnia del Loto, in quel momento, e l'aiuto che avrebbe potuto ricevere dalla silver avrebbe potuto fargli comodo, soprattutto per non perdere troppo tempo e farla finita subito. Così, avanzò di qualche passo mentre teneva largo il braccio sinistro, per indicare al Loto di restare dietro di lui, mentre lo stesso Cancer si interpose tra lei e il non morto, osservando quest'ultimo con sguardo penetrante e severo. Mentre continuava a fissarlo, egli volle tentare di mandare un messaggio tramite la mente alla silver, nella speranza che ella lo ricevesse e agisse di conseguenza.

°Sacerdotessa, spero tu possa sentirmi. Bisogna distruggere quella pietra e sarai tu a farlo. Io lo distrarrò e, al mio comando, dovrai sferrare un tuo colpo, che sia potente e preciso, verso la pietra di Scorpio. Non esitare e fidati di me°.

Immediatamente, Cancer si mosse alla massima velocità, direttamente contro il risorto Gold, caricando il pugno destro mentre faceva rifulgere il suo Cosmo, per dargli l'impressione di volergli sferrare un colpo fisico. Invece quello era il modo per celare l'offensiva che avrebbe sferrato il Loto, sempre che avesse recepito il messaggio.

"Adesso!"

Quello era il comando. Appena Ramked si trovava ad una distanza sufficiente a non essere colpito fisicamente, ma anche adatta per sorprendere lo Scorpione, il custode della Quarta Casa si sarebbe spostato di lato proprio nell'ultimo istante utile per lasciar passare l'eventuale attacco della silver, nella speranza che fosse stato generato al momento giusto e che fosse efficace.

Tsè, pensi di impressionarmi?

*Seiya strinse a pugno la mano destra.*

One Shot

*Tutte le sfere precedentemente lanciate che non avevavno centrato il bersaglio si unificarono in un unica sfera gigante che fiondò vorticando alle spalle del suo avventore.*