La vecchia arena, Luogo di addestramento di Marcus della Fornace.

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view post Posted on 1/11/2009, 22:35
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Va molto meglio Pandemonium. Continuate così, tutti e due, e finiremo prima della fine del mese.


Ancora una volta entrambi i ragazzi a lui sottoposti riuscirono ad eseguire i loro esercizi, ma al Cavaliere parve che l'ultima richiesta fosse stata eseguita con maggiore facilità rispetto ai precedenti. Gli scappò un sorriso di soddisfazione, ricordando come egli stesso avesse compiuto una progressione analoga ben tre anni prima sotto le armi di Seiya di Pegasus. Ottimo davvero, ma ancora non bastava: occorreva battere il ferro finché era ancora caldo... e lui che era il fabbro del Grande Tempio lo sapeva meglio di molti altri.
Allora semplicemente disse: "State facendo rapidi progressi, ragazzi, complimenti. Ma ancora non basta: finora vi ho insegnato a difendervi, ma non potrete fare molto se non imparerete come si attacca. Ma prima di allora, voglio sottoporvi ad un esercizio di controllo ulteriore rispetto a prima."
Marcus quindi spiccò un leggero balzo all'indietro e diede una scrollata di spalle, gettandosi il mantello detro di sé, rivelando dei comunissimi vestiti, pantaloni sportivi e maglietta entrambi rossi, intervallati da una cintura nera. Quindi il Cavaliere chiuse le mani a pugno e portò il braccio sinistro perpendicolare alla propria spalla e il braccio destro in avanti.
"Prima di sapere come attaccare, dovete sapere come immobilizzare gli avversari. Quindi, Kael'Thas, prova a direzionare la tua catena destra verso il mio polso sinistro e tu, Elene, mandami la tua palla chiodata in modo da avvolgere il mio braccio destro in una spirale... e nessuno di voi due dovrà nemmeno graffiarmi."
Compito più facile a dirsi che a farsi, soprattutto per Elene, ma non impossibile. Come si diceva, la potenza era nulla senza controllo, e per dei manipolatori di catene quel detto valeva anche più del doppio.
 
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view post Posted on 9/11/2009, 14:58
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Elene

Non faceva a tempo a congratularsi con se stessa per i risultati che subito arrivava una richiesta a farle dubitare delle capacità appena acquisite. Osservò il suo maestro. Sembrava sereno, come se fosse convinto che entrambi i suoi allievi ce l'avrebbero fatta. Certo, le Catene di Andromeda erano più facili da usare senza ferire. Le sue, invece, con quelle palle chiodate, ferivano senza il minimo sforzo.
Come convincere la catena a non ferire Marcus? Prima, per ottenerne il controllo, aveva rischiato di ferirsi da sola. Ma in quel caso ne andava della sua incolumità. Cerbero avrebbe reagito allo stesso modo ora che si trattava di qualcun altro?
Bah, era inutile pensare a Cerbero come qualcosa di diverso da sé. Il Cerbero di cui sentiva la voce era una rappresentazione mentale che la stessa Elene aveva creato per aiutarsi nel controllo. Quindi doveva essere in grado, da sola, di muovere le catene, senza dover parlare con un cane pulcioso tricefalo.
« Attenta a come parli »
Un minimo sorriso si aprì sul volto di lei. Nonostante sapesse che non c'era nessuno nella sua testa a parlarle, a quanto pareva ormai avrebbe dovuto convivere, almeno nell'immediato futuro, con quella creazione. Chissà, poteva essere divertente, oltre che da schizofrenici.
« Non dobbiamo fargli male »
« Dipende da te, mocciosa »
« Lo so, ma mi piace avere un cane tricefalo che mi ringhia contro nella mia testa »
Ignorando quello scambio di battute, infuse nell'arma che teneva in mano il suo cosmo. Doveva ottenere un perfetto controllo della catena. Probabilmente qualcuno ben allenato nell'uso di quell'arma sarebbe stato in grado di farle fare quella semplice mossa senza l'utilizzo di alcun cosmo. Ma lei era la prima volta che lo prendeva in mano e non era il caso di piantare uno o più chiodi nel braccio di Marcus.
Prese quindi a far roteare al suo fianco una delle estremità della catena, cercando di prendere la mira. Quando si sentì abbastanza sicura, la lanciò con un gesto fulmineo della spalla e del braccio. La catena rapidamente oltrepassò il braccio destro teso del maestro per poi, con la sua volontà espressa in cosmo, ordinare alla catena di tornare indietro e avvolgere il braccio del maestro. Rimase soddisfatta di sé quando la sua catena fece due giri attorno all'arto del Cavaliere della Fornace per poi penzolare verso il basso.

 
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°PaNdEmOnIuM°
view post Posted on 9/11/2009, 18:21




Controllo, era ciò che Marcus voleva far ottenere ai due allievi, il controllo delle loro catene.
E quale esercizio migliore vi poteva essere, se non quello di afferrare le braccia del maestro con le proprie armi?
La potenza era nulla senza il controllo, ed essere riuscito a trovare un empatia con le proprie catene, non voleva significare che si era ottenuto automaticamente il totale controllo.
Di questo ne era certo Kael'thas che con molto interesse ascoltava le parole di Marcus nello spiegare quale sarebbe stato il prossimo obiettivo da conseguire per ottenere ancora maggiori risultati.
Non bisognava ferirlo, facile a dirsi, ma di certo vi era che se il ragazzo fosse stato pienamente concentrato avrebbe eseguito anche questo risultato, bisognava solo avere fiducia e non mostrare il ben che minimo segno d'incertezza, doveva essere una operazione chirurgica, dove il centimetro avrebbe delimitato il successo dall'insuccesso.
Chiuse per un attimo gli occhi, estraniandosi dal resto del mondo, da ciò che lo circondava, sarebbe diventato sordo, per non sentire rumori inutili che lo avrebbero potuto distrarre dal suo obiettivo.
Rimase qualche secondo in totale meditazione, cominciando ad infondere il cosmo nelle sue catene, procedura che ormai sapeva a memoria, ma che ciò non doveva farlo cadere nell'errore di sottovalutare la prova,
Quando si sentì pronto, prese un attimo di fiato, per poi afferrare la catena destra, che era quella usata per l'attacco, lanciandola verso Marcus.
La catena procedeva in maniera spedita verso il maestro, nulla poteva farle cambiare percorso, a meno che Kael'thas non avesse deciso di bloccare il suo moto e ricominciare, ma così non era, voleva far si che al primo tentativo, vi fosse già un successo, non ripetendo l'errore dell'esercizio precedente.
Ormai dividevano pochi centimetri dal braccio ancora libero di Marcus, così Kael'thas decise di infondere maggiore cosmo nella catena, ordinandogli di ridurre la velocità di azione, detto fatto, la catena rallentò, per poi bloccarsi all'altezza del braccio, come a indicare l'arto.
Successivamente ordinò all'oggetto di attorcigliarsi attorno all'avambraccio del maestro, vedendo che come un serpente cominciava ad avvolgerlo, rimanendo saldamente attaccata all'arto del Cavaliere.

Edited by °PaNdEmOnIuM° - 9/11/2009, 18:41
 
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view post Posted on 9/11/2009, 20:00
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Come mai non avete citato le tecniche che vi ho implicitamente chiesto? Non è che devo ricordarvelo io, ma dovete usare voi la tecnica che capite che io voglio che voi impariate! Per questa volta vi dò per acquisite le tecniche rispettivamente Spirale della Catena (Poeta) e Nebula Chain (Pandemonium), ma se omettete un'altra volta le citazioni, vi faccio ripetere l'esercizio.


Entrambi rimasero inizialmente spiazzati dalla richiesta della Fornace e non poté in fondo biasimarli: già così presto aveva chiesto loro un esercizio di precisione prima ancora che di potenza. Un metodo molto bizzarro e che non tutti avrebbero seguito, ma che il Cavaliere aveva invece deciso di seguire per insegnare loro un concetto che si sarebbe in seguito rivelato fondamentale.
Per la seconda volta fu Elene ad agire per prima e fu molto più precisa di quanto molti altri si sarebbero aspettati. Forse lei stessa era stata dubbiosa, dal momento che la sua arma era stata studiata e sviluppata per attacchi basati più sulla potenza che sulla precisione... ma a discapito di tutto, la ragazza riuscì ad intrecciare perfettamente la catena al suo braccio, rivelando già una buona maestria di quella che in realtà era soltanto una replica.
Kael'thas agì per secondo, anche se poco dopo rispetto all'aspirante Cerbero. Anche lui intrecciò la catena all'altro arto del Cavaliere della Fornace, ma, a differenza di Elene, sovrabbondò e anziché avvolgergli il polso gli prese l'intero avambraccio.
Legato quasi come un salame, Marcus prese la parola: "Beh, questo è quanto. Se ve lo siete chiesti, il motivo per cui ho anticipato così tanto l'esercizio di precisione è uno solo: se sapete controllare i vostri strumenti con precisione, poi potrete indirizzare i vostri poteri al meglio, anche quando dovrete ricorrere a risorse ben più potenti. E devo dire che è stata Elene la più precisa" soggiunse guardandola con un sorriso fiero.
Poi si rivolse all'altro e gli disse: "Io ti avevo chiesto di afferrarmi il polso, Kael'thas, non l'avambraccio: hai imparato il principio dell'uso delle catene, ma se non riuscirai ad essere preciso nel tuo volere, non potrai imputare alle catene stesse i tuoi fallimenti."
Il suo sguardo si perse nel vuoto, mentre ricordava il suo primo allievo, Krad, anch'egli aspirante all'Armatura di Andromeda e improvvisamente scomparso. Il suo addestramento non era andato molto più avanti di quello di Kael'thas, ma il paragone con la situazione analoga di due anni prima fu per lui praticamente inevitabile...
Quindi, grazie ai suoi poteri e alla rapidità conferitagli dalla sua esperienza nel controllo di quella risorsa, si sciolse dalle sue stesse creazioni e si portò due metri più indietro alla velocità della luce.
"Bene, ora che avete imparato a controllare le vostre armi, dovete imparare ad utilizzarle nella maniera più diretta e potente possibile: se non ricordo male, le Catene di Andromeda possono colpire in una maniera simile a quella di un tuono... e le palle chiodate del Cerbero possono generare una sferzata davvero terribile."
Con uno sguardo a metà tra l'intesa e la sfida, Marcus disse a entrambi: "Provate ad attaccarmi in questo modo..."
 
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view post Posted on 10/11/2009, 12:05
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Elene

Non si faceva problemi a esprimere ciò che sentiva perciò lasciò libero il sorriso di soddisfazione per essere stata migliore del suo compagno. Insomma, non era difficile comprendere che lei fosse una tipa competitiva all'ennesima potenza, no?
Forse fu proprio per quella distrazione dovuta all'autocompiacimento che non si accorse dell'indietreggiare del suo maestro. Quando tornò a guardarlo lo trovò due metri circa più indietro.
Ascoltò attentamente le istruzioni impartite. Le si chiedeva un qualcosa di facile. Troppo, forse. Insomma, che ci voleva a lanciargli la palla addosso? Ma forse non era difficile l'esecuzione, quanto invece lo era provocare un risultato "devastante".
Decisa a farcela, prese a far roteare sopra la propria testa la catena. Il rumore provocato dalla sfera in movimento diventava sempre più forte e fastidioso.
Marcus le aveva chiesto una "sferzata davvero terribile". Che andasse usato il cosmo? Beh, non sarebbe stato un problema, poiché ormai aveva capito come fare. Ora quello che doveva evitare era più che altro la lussazione della spalla. Il braccio si stava stancando di far girare la sfera, era il momento di agire. Concentrandosi immise nelle catene il cosmo di Cerbero. Il tutto avvenne in un secondo, segno che ormai stava imparando a farlo più spontaneamente. Quando si sentì pronta lanciò la sfera in direzione del maestro.

image
Sferzata devastante
Caricando il cosmo nella palla chiodata durante la rotazione della catena sopra la propria testa, Elene carica l'arma di una potenza superiore al normale, in modo da generare un impatto normalmente impossibile. Si tratta di un colpo cosmico.

Lo lanciò diretto al petto di Marcus. Era la zona più grande e più facile da mirare e colpire. Non si fece alcuno scrupolo e non si pose alcun problema. Era certa che un cavaliere che si era guadagnato la carica di Maestro non avrebbe dovuto aver problemi con un attacco del genere. E poi, dentro di sé, sperava davvero di fargli qualcosa, anche solo un graffio, per dimostrare che anche lei valeva e non andava sottovalutata.

 
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°PaNdEmOnIuM°
view post Posted on 11/11/2009, 18:49




Avrebbe imparato a essere più preciso col tempo, anche se un minimo di rammarico era visibile nel suo stato d’animo, ma infondo come si diceva? errare è umano.
La velocità che poteva raggiungere il maestro, era davvero impressionante, chi sa se un giorno anche lui sarebbe arrivato a quei livelli, di questo non ne era certo, ma di una cosa era sicuro, voleva terminare l'addestramento ottenendo le vestigia di Andromeda.
Così senza esitare oltre, seguì la sua compagna di addestramento che lo aveva preceduto, attaccando il maestro.
Portò alto un braccio quasi a coprirgli il volto, tenendo stretta nella mano la catena, doveva eseguire un attacco ben preciso, non come quello di prima, così cominciò a concentrare il cosmo nelle catene, caricando della sue energia quegli oggetti mistici.
Osservò per un istante il suo maestro, decidendo in quale punto avrebbe lanciato le sue catene, il viso era troppo scontato, così come mirare ai piedi, così decise di puntare all'addome.
Chiuse gli occhi, facendo fluire il cosmo prima nel suo corpo, e successivamente nelle catene, doveva arrivare a un punto in cui gli occhi non gli sarebbero serviti per indirizzare l'attacco, ma più che altro i suoi occhi sarebbero state le catene.
Sentiva come un brivido lungo la schiena, mentre le sue armi venivano sempre maggiormente caricate di energia cosmica.
Di conseguenza le catene cominciarono a muoversi alla rinfusa, come se avessero un volontà propria, agitandosi come due serpi sul punto di attaccare.
Ormai poteva udire lo sfregarsi di entrambe le catene che come dei cani da caccia, attendevano l'ordine di avventarsi.
Riaprì gli occhi sicuro che le sue catene avrebbero eseguito l'ordine, mentre estendeva entrambe le braccia come a dispiegare delle ali, fissando la figura del Cavaliere della Fornace.
Secca fù la frase che usci dal suo cavo orale, dando un ordine ben preciso alle sue catene, mentre le sue braccia venivano portate in avanti con un gesto secco, a mò di frusta, dando la spinta necessaria alle catene per eseguire il loro attacco.

Onda del Tuono!!!!!!!!!!!!!!!

CITAZIONE
Onda del Tuono: Che si attiva tramite il comando Onda del Tuono!: Generalmente organizzato con entrambe le catene (se la Catena di Difesa non è impegnata in altro) è un attacco diretto che sfrutta la capacità della Catena di Andromenda di trovare un nemico anche quando è nascosto compiendo movimenti a zig-zag simili alle onde sonore di un tuono.

image

Le catene senza attendere oltre si lanciarono all'attacco verso la figura del maestro, zizzagando nel l'aria come a formare la figura di un tuono, procedevano veloci e fluide, nulla le poteva fermare, di questo ne era certo Kael'thas, fin troppa energia era stata immessa dentro le sue armi.
Non si fece problemi ad attaccare con tutta la sua foga il maestro, sapendo che di certo il Cavaliere della Fornace, sarebbe stato lesto a evitare l'attacco del giovane.

Edited by °PaNdEmOnIuM° - 11/11/2009, 19:07
 
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view post Posted on 12/11/2009, 22:59
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Un colpo dietro l'altro. Quella era la scena che si trovava dinnanzi il Cavaliere e che per gli uomini comuni sarebbe stata l'ultima visione della propria esistenza... ovviamente non per Marcus, il quale ormai era arrivato ad un livello tale da vedere scene umanamanete invibili come se si stessero svolgendo al rallentatore.
Elene aveva mirato al torso del Cavaliere, mentre Kael'thas non sembrò mirare ad un punto preciso... ma quello era il vantaggio dell'Onda del Tuono: un attacco forse un pò ritardato rispetto ad un colpo diretto, ma la cui traiettoria non sarebbe stato chiara fino alla fine. Elene invece era più prevedibile nella traiettoria, ma il suo punto forte era la carica così potente da sconsigliare una manovra difensiva non basata sull'elusione.
E fu proprio quella, ancora una volta, la tattica che decise di adottare. Prima di tutto decise di schivare il primo colpo che gli venne portato, ancora una volta, da Elene, abbassandosi e lasciando che la palla chiodata gli passasse di poco sopra la testa... una leggera concessione ad Elene, la quale forse sperava di fargli qualche cosa. Quindi con un colpo di reni compì un balzo laterale verso destra e schivò anche la catena d'attacco del ragazzo, la quale si era repentinamente abbassata con l'intento di colpirlo all'addome nonostante Marcus si fosse abbassato. Altro tratto caratteristico della Catena di Andromeda.
*Forse l'ho fatta fin troppo bene per Krad!* si disse vedendo finalmente in azione quel gioiellino frutto del suo artigianato.
Per fortuna i suoi pezzi non si intrecciarono, in quanto la palla chiodata andò a schiantarsi contro il muo che cintava l'arena una decina di metri più indietro, mentre la punta della Catena si era conficcata nella pavimentazione di quel teatro di tante antiche battaglie. Marcus quindi tirò una capriola all'indietro e si riportò in posizione eretta con un movimento ancora visibile per gli occhi umani.
Quindi il Maestro disse: "Stiamo facendo progressi. Ma ancora difettate un pò di precisione, entrambi. Ora, prima di proseguire, voglio vedere come fintate. Attaccatemi con una finta che contenga in sé del cosmo e che sia basata sull'uso delle vostre armi."

[OT: il segreto per dei buoni attacchi èla descrizione: non dovete dire semplicemente dove mirate, ma anche come attaccate, con quale traiettoria, con quanta forza... con quanti più dettagli possibile.]
 
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view post Posted on 26/11/2009, 16:44
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Elene

Digrignò i denti quando vide Marcus schivare il suo attacco semplicemente abbassandosi. Doveva aumentare anche la velocità del colpo, non solo la potenza. Almeno la sua catena non si intrecciò con quella di Andromeda. Sarebbe stato esilarante doverle snodare, in quella circostanza.
Ora comunque le direttive erano altre. Con uno strattone tirò fuori la palla chiodata dal muro e la attirò a sé, stando bene attenta a tentare di colpire alle spalle Marcus. Sapeva che avrebbe schivato l'attacco ma il suo istinto bellicoso e violento la spinsero ad agire così. Era una specie di sfogo.
Quando la catena tornò al suo posto, Elene prese a pensare al da farsi. Una tecnica finta... Insomma, un'illusione? Era la Catena di Cerbero in grado di creare illusioni?
Come per concentrarsi meglio e non mostrare al maestro che non sapeva che pesci pigliare, prese a far roteare sia a destra che a sinistra una palla chiodata.
Prese a ragionare su come il suo precedente attacco era fallito. Marcus era veloce e non aveva avuto difficoltà nello schivare un singolo attacco da parte sua. Ma se gliene fosse arrivato uno multiplo? Se avesse nascosto il suo vero attacco confondendolo in mezzo ad altri 10 o 20?
Arrestò la sfera chiodata, prendendo la catena vicino al punto di fusione tra quella e la palla. Posizionò le gambe una davanti all'altra, per darsi maggior spinta ed avere maggior equilibrio. Si concentrò e venne avvolta dall'ormai familiare aura verde scuro, che inglobò anche la Catena. Tirò indietro il braccio destro, come a voler lanciare un pugno a vuoto, e lo scagliò poi verso Marcus.

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Sensazione di tempesta
Elene dà l'impressione di lanciare con un pugno una gran quantità di palle chiodate, stavolta legate ognuna ad una catena, che nascondono quella originale, rendendo difficile al nemico comprendere da che parte essa arrivi. Essendo questa un'illusione, il numero di palle potrà essere molto alto e saranno facilmente controllabili.

Con grande potenza e una discreta velocità, la sua palla chiodata prese a viaggiare nuovamente in direzione del petto del maestro. Questa volta però era attorniata da ben quindici sfere gemelle all'originale. Tutte, nonostante la differente inclinazione, puntavano al torace del Cavaliere della Fornace. In questo modo lui non avrebbe potuto decidere qual'era l'originale semplicemente comprendo la destinazione dei vati attacchi. Purtroppo sarebbe stato evidente che il suo era un attacco illusorio proprio perché era stato così esplicitamente richiesto.



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Chiedo scusa per il ritardo.
 
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°PaNdEmOnIuM°
view post Posted on 26/11/2009, 18:12




Che Marcus fosse di livello superiore a loro, questo era innegabile, essendo un cavaliere di provata esperienza sapeva studiare molto bene i comportamenti o le strategie dei suoi avversari, e non mise che un istante a inquadrare gli attacchi dei suoi allievi, andando a schivarli con estrema facilità.
Ciò che Kael'thas doveva migliorare come aveva appena detto Marcus, era la mira, gli attacchi erano eseguiti con volontà e dedita costanza, ma ciò che bisognava rendere più efficace era la fase conclusiva.
Di certo il fatto che non fosse preciso non abbatteva il ragazzo, infondo era li da poco, ed essere già riuscito a infondere la sua volontà nelle catene era un risultato già di per se eccelso, bastava solo fare un pò di pratica, e anche dove peccava sarebbe progressivamente migliorato.
Adesso bisognava eseguire un attacco ben più studiato, un attacco che avrebbe dato la sensazione di colpire ma che in realtà avrebbe solo portato l'avversario, cioè Marcus, a cadere nel tranello, ovvero eseguire una buona finta.
Ma come fare? una finta sola di certo non avrebbe fatto cadere Marcus in confusione, mettendolo in difficoltà e quindi avere buone possibilità di colpirlo, e allora che fare? come orientarsi.
Senza stare troppo a pensare e rimanere con le mani in mano, Kael'thas diede uno strattone alla catena conficcata nel terreno facendola ritornare indietro e afferrandola con la mano sinistra, non doveva dimostrare insicurezza, doveva essere sicuro di ciò che faceva, quindi cominciò a richiamare il cosmo, così da ricoprire il suo corpo con quella patina rosea che ormai lo contraddistingueva.
Portò la mano davanti al suo viso con la quale aveva in mano la catena di attacco, tenendola saldamente in mano si concentrò a finchè le sue energie cosmiche venissero immesse nell'attrezzo, così da dare la spinta giusta alla sua arma.
Dopo qualche frazione di secondo, anche la catena venne irrorata della luce rosea, significativa illuminazione della catena che dava per eseguita anche la procedura di immissione del cosmo nell'arma.
Lasciò lentamente cadere la catena a terra mentre quest'ultima strisciava all'interno della sua mano, facendo si che la lunghezza fosse esatta per far si che il lancio fosse abbastanza efficace.
Alzando successivamente il braccio eseguì un colpo a frusta, mandando la catena in direzione del petto di Marcus, ma prima che questa arrivasse all'obiettivo, venne strattonata e riportata indietro.

CITAZIONE
Attacco Fantoccio: Potente tecnica offensiva del Bronze Saint, egli utilizza le potenti catene di Andromeda in questo attacco. Questo attacco è uno dei più usati dal Athena Saint. Consiste nel lanciare le catene contro l'avversario a gran velocità in continui attacchi ripetuti, fino a che non si avrà l'illusione che le catene si stiano moltiplicando e attaccando da più parti.
E' una tecnica di disorientamento, che tenta di non dare punti di riferimento per avere maggiori possibilità di riuscita nei colpi.

image

Cominciò ad aumentare la velocità di esecuzione lanciando più volte la catena in vari punti, senza che quest'ultima colpisse Marcus, ma che desse l'effetto di moltiplicarsi.
La velocità aumentò sempre più, ormai non vi era solo una catena, ma decine, che puntavano in vari punti differenti, adesso vi erano delle catene che miravano alla spalla, altre che miravano alle gambe, altre ancora alla testa, al torace, quale mai sarebbe stata la catena originaria?
Questo Marcus non lo poteva sapere, a meno che non fosse provvisto di una vista sovrumana, mentre Kael'thas continuava a eseguire diverse ripetute col braccio, lanciando altri colpi, finchè la catena non avrebbe eseguito il colpo deciso all'altezza del petto del Cavaliere della Fornace.

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Chiedo perdono per il ritardo, ma ho avuto problemi all'università, scusate ancora
 
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view post Posted on 26/11/2009, 22:13
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L'addestramento continuava a ritmo incalzante e, dopo che il Cavaliere ebbe fornito le debite istruzioni, i suoi allievi si diedero da fare, ognuno a modo proprio. Elene in verità cercò di effettuare un piccolo attacco alle spalle di Marcus, forse per spirito di rivalsa o forse per cercare di soddisfare il proprio orgoglio... mai sentimento fu più disdegnato da Marcus, il quale aveva visto già molte altre persone decadere pur di non rinunciare ad esso. La palla chiodata tornò sicura nella mano della ragazza, senza fendere in alcun modo carne o abiti, in quanto il ragazzo, accortosi come chiunque altro al suo posto della manovra della coetanea, spiccò un agile balzo acrobatico all'indietro, sfruttando la propria posizione di partenza per far scorrere la palla chiodata ampiamente sotto di sé.
Nonostante il dispregio che provava nei confronti dell'orgoglio in generale, Marcus riconobbe dentro di sé che Elene aveva del temperamento che a lui mancava e che le sarebbe stato certamente utile. A lui erano sempre piaciute le ragazze timide e dolci, ma in qualche modo il comportamento di Elene lo stava lasciando favorevolmente impressionato. In fondo non era come voleva apparire.
Alla fine fu la ragazza a prendere di nuovo l'iniziativa e, dopo un periodo di incertezza e di rotazione di una delle palle chiodate, quella destra per l'esattezza, la ragazza prese la parte finale dell'arma in mano e quindi la scagliò contro di lui insieme ad un'altra decina di sfere acuminate.
Kael'thas fu, come suo solito, più tranquillo e discreto, ma allo stesso tempo si rivelò più deciso e rapido di Elene nello scagliare un veloce attacco che dava effettivamente l'impressione di aver lanciato all'attacco più catene... ed effettivamente sarebbe stato ingannato da entrambi i colpi se non avesse avuto una vista allenata a scorgere scie e colpi lanciati a velocità esponenzialmente maggiori.
Tuttavia non voleva umiliarli ancora una volta schivando facilmente i loro attacchi e volle dare loro, soprattutto ad Elene, la piccola soddisfazione di pensare di averlo spinto a dover ricorrere ad una difesa. Quindi sulle sue mani concretizzò due palle di fuoco e le scagliò verso il centro delle due offensive che gli stavano per venire addosso.

CITAZIONE
Palla di Fuoco esplosiva
Variante della Palla di Fuoco, esteticamente non ha nulla di diverso, ma in realtà, a differenza della prima, che può essere dipsersa, esplode al contatto con il bersaglio o con un ostacolo, causando un'esplosione molto dannosa, perché capace di infliggere ustioni di secondo grado.

Marcus lanciò un colpo a minima potenza per non danneggiare i suoi stessi pezzi d'artigianato, ma comuqnue sufficienti a respingere le offensive. Il Cavaliere applicò un principio non particolarmente brillante quanto a strategia, ma sicuramente funzionale in casi analoghi: in assenza di un bersaglio netto, si doveva sparare nel mucchio.
E in sostanze fu quello che fece: per ogni attacco, Marcus lanciò una sfera, ma non aspettò che le armi, le vere armi, impattassero contro le sfere, ma le fece esplodere un pò prima di tali eventi. Il risultato fu la continuazione delle illusioni periferiche ancora un pò, ma queste ultime non sortirono alcun effetto, perché sia la palla chiodata, sia la catena d'attacco, protette dai cosmi dei loro utilizzatori, caddero a terra fumanti, ma intatte.
"Bene, ragazzi, andiamo bene. Siete riusciti a realizzare anche un'offensiva illusioria. Vediamo ora come ve la cavate nel lanciare attacchi multipli... qualcosa come una pioggia o una serie di vere catene all'attacco. Tu invece, Kael'thas, porva ad usare una tattica più subdola... prova ad utilizzare la tua catena come se fosse un boomerang."
Un colpo dietro l'altro. Presto sarebbero stati entrambi pronti.
 
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Elene

Le sue palle chiodate illusorie sembrarono piantarsi per terra, dopo aver attraversato Marcus. Quella originale invece giaceva immobile davanti al maestro. Era bastata una palla di fuoco esplosiva per placare il suo attacco. Era davvero umiliante tutto ciò.
Stizzita richiamò la Catena con un colpo secco del braccio. Non riusciva a credere che nulla di quello che avrebbe potuto fare l'avrebbe lasciato indifferente. Non poteva una testarda come lei accettare la sua debolezza. Sentiva che, se mai le avesse chiesto di combattere contro Kael'thas, avrebbe sfogato tutta la sua frustrazione a mani nude, dimenticandosi della sua Catena. Perché era inutile avere tra le mani un arma che non si sapeva usare a dovere.
" Allora allenati, mocciosa. "
" Taci, cane. "

Fortemente decisa a dare il meglio di sé, prese a roteare davanti a sé la catena con violenti e rapidi movimenti dell'avambraccio. Con sguardo concentrato fissò il suo obbiettivo, come per imprimere bene nella "mente" della sua arma la direzione da prendere. E questa volta non ammetteva di perdere, doveva almeno metterlo in difficoltà. Dopo pochi attimi di giri a vuoto, 10 sfere presero ad apparire, generate dalla rotazione. Questa volta ci mise più forza nel lanciare l'attacco perché sapeva che le sfere sarebbero state reali. Questa volta non avrebbe dovuto schivare una sola palla ma 11.

image
Pioggia di palle chiodate
Ruotando velocemente a catena davanti a sé, Elene è in grado di generare, tramite il suo cosmo, diverse palle chiodate slegate dalla catena che tenteranno di colpire l'avversario in linea retta o a parabola, a seconda di come deciderà lei. Più sono le sfere generate, più difficile è controllare in modo preciso la loro traiettoria. Una volta colpito il suolo, le sfere svaniscono.

Questa volta non doveva mirare a un punto preciso perché il diametro dell'attacco raggiungeva il metro e mezzo. Le sfere si mossero con un moto rettilineo a una velocità più elevata rispetto a quella dell'attacco precedente.

 
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°PaNdEmOnIuM°
view post Posted on 28/11/2009, 15:50




Per l'ennesima volta Marcus diede riprova delle sue straordinarie qualità e capacità di Cavaliere, anche se non vi era bisogno, dimostrando come poteva col minimo impegno far valere la sua superiorità e quindi dare la dimostrazione ad Elene che un armatura se pur sulla carta più pregiata non significava automaticamente che si era più forti.
Come una persona che con il suo soffio fa volare via una colonia di formiche, così Marcus generando due imponenti palle di fuoco, bloccò gli attacchi se pur ben escogitati dei due novizi, facendogli capire che ancora era lunga la strada per poter comprendere la vera via di un cavaliere.
Kael'thas in tutto ciò osservava incuriosito e assetato di conoscenza e sapere, osservando nei minimi dettagli ogni mossa del maestro, così da trarne spunto e poter imparare qualche lezione pratica su come un cavaliere si dovesse comportare in situazioni dove se pur per numero lo davano in svantaggio, riuscendo a plasmare il proprio cosmo come si desiderava si poteva ribaltare un situazione sfavorevole.
I comportamenti di Elene era per lui incomprensibili, non capiva perchè provare tutto quel l'astio verso una persona che era li presente solo per il bene dei due ragazzi, cercando di migliorare le loro capacità e renderli dei prodi combattenti.
Ma infondo ognuno reagisce come meglio crede, e i problemi interpersonali della ragazza se pur incomprensibili per il greco, erano fatti suoi, e oltre il giudizio personale non si sarebbe permesso di proferire parola nei confronti della compagna, non volendosi inimicare la ragazza.
Superata quella breve parentesi, Kael'thas riportò a se la catena concentrandosi sul prossimo obiettivo che doveva raggiungere, ovvero eseguire un colpo di ritorno, dato che l'effetto di un boomerang era quello di eseguire un traiettoria curvilinea.
Così il giovane, strinse saldamente la catena di attacco con la mano coperta dal guanto, fissando il Maestro, per far si che avesse successo tale colpo, bisognava avere un controllo delle catene perfetto, imprimendo la giusta dose di cosmo.
Dopo qualche istante di concentrazione, Kael'thas lanciò la sua catena immettendo il cosmo in quest'ultima, l'attrezzo continuava il suo percorso rettilineo, viaggiando a una discreta velocità.
Senza fermarsi continuò il suo tragitto superando il maestro senza colpirlo, eseguendo almeno alla vista un colpo a vuoto sfiorando i capelli di marcus, ma non era mica quello il momento di colpire, ciò che gli era stato chiesto era un effetto boomerang, e tale effetto avrebbe impresso alla catena, bisognava solo aspettare che le distanze fossero perfette per far si che la catena eseguisse l'effetto di ritorno.
CITAZIONE
Boomerang: E' un attacco creato solo con la Catena di attacco che una volta lanciata eseguirà una traiettoria curva come quella di un boomerang (che colpisce e ritorna) tentando di colpire l'avversario alle spalle.

image

Arrivata a qualche metro di distanza, Kael'thas impresse maggiore cosmo, strattonando la catena con un colpo secco del braccio e girando il polso, di conseguenza la catena cominciò a curvare e a ritornare indietro eseguendo una perfetta traiettoria curvilinea, mirando alla testa di Marcus.
Sarebbe riuscito il Cavaliere della Fornace ad evitare anche questo colpo ad effetto??

Edited by °PaNdEmOnIuM° - 28/11/2009, 16:07
 
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view post Posted on 29/11/2009, 20:13
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Tutto stava procedendo bene: la ragazza agì per prima e si ostinò a voler colpire il Maestro. Ormai era palese che ne avesse fatto un punto d'orgoglio, ma sarebbero dovuti passare anni prima che ci potesse anche solo sperare... e inquegli anni la sua tempra si sarebbe placata o sarebbe divenuta ancor più focosa? Solo il tempo l'avrebbe detto. Intanto doveva prestare attenzione ai movimenti dei due ragazzi: Kael'thas riuscì a scoccare un'occhiata stranita alla ragazza, ma non proferì parola: evidentemente non sapeva spiegarsi i motivi del comportamento di Elene, così apparentemente irrazionale. Era più che probabile che non avesse mai avuto a che fare con una donna giovane e dal forte orgoglio. Un soggetto potenzialmente molto pericoloso se provocato... e quell'eventualità era tutt'altro che remota proprio per il suo ardore giovanile. E sembrava proprio che Marcus avrebbe rischiato di accenderlo ulteriormente.
Il ragazzo muto e calmo approfittò della bagare tra il Maestro e l'allieva per lanciare la propria offensiva, ancora una volta per secondo, ma la traiettoria fu palesemente sbagliata... probabilmente sfruttava il semplice effetto di ritorno. Tattica arguta, ma non una delle più efficaci, specie su chi lo conosceva. Ma c'era tempo per replicare.
In primo luogo, si concentrò sulla minaccia rappresentata da Elene. Se si fosse limitato esclusivamente a difendersi, non avrebbe fatto altro che stizzire ulteriormente la ragazza e rendere la situazione di un caldo che non avrebbe saputo gestire granché bene. Inoltre non le avrebbe insegnato nulla.
"Brava Elene, ma sei caduta in trappola!"
Quindi tirò fuori il pugno destro dal mantello e da esso rapidamente uscirono diverse palle di fuoco... troppe per poter essere considerate un attacco semplice.

CITAZIONE
Pioggia di meteore infuocate
Imitando il Ryu Sei Ken del suo maestro, Marcus lancia una serie di Palle di Fuoco a ventaglio più o meno ampio (da uno fino a cinque metri di ampiezza) per un ammontare di centinaia di veloci attacchi, che, se focalizzati, possono anche portare alla fusione di determinate corazze. L'attacco può essere lanciato da fermo o anche in corsa e ogni colpo andato a segno ha lo stesso effetto di una Palla di Fuoco, ma in nessun caso può essere composto da Palle di Fuoco Esplosive.

Le palle di fuoco contrastarono le palle chiodate di Elene e riuscirono a sopravanzare contro di lei dopo aver vanificato la sua offensiva. La ragazza avrebbe potuto difendersi, oppure avrebbe potuto contrattaccare... anzi, avrebbe dovuto.
Non riuscì a parlare subito, in quanto prima di tutto dovette abbassarsi e fare in modo che la catena di Andormeda che lui stesso aveva riprodotto gli passasse sopra la testa.
"Elene, reagisci!" gli disse come se stesse esortando una compagna d'armi in difficoltà in battaglia. "Lancia altre catene contro quelle palle di fuoco! Non restare vittima del tuo orgoglio! Pugno contro pugno, non farti sopraffare da quei fuochi."
Poi, rialzatosi, si rivolse a Kael'thas: "Hai usato un colpo arguto, ma non abbastanza: i nemici più stolti saranno tratti in inganno dal tuo attacco, ma se vuoi renderlo più credibile, dovrai comunque mirare al nemico per cercare di colpire già con la prima ondata d'attacco. Ora, se vuoi continuare ad essere astuto, prova a disporre attorno a me una tagliola simile in forma a quella per orsi..."
 
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view post Posted on 30/11/2009, 18:54
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Elene

Questa volta Marcus rispose con un attacco decisamente fisico, non limitandosi solo a schivare. Il che diede un po' di soddisfazione ad Elene, lieta di essere riuscito a smuoverlo almeno un poco.
Quando lui le fece presente che era caduta in trappola, digrignò i denti più per il fastidio del momento rovinato che per altro. Cavolo, non poteva rispondere all'attacco e basta? Doveva anche farle intendere che non era stata abbastanza furba? Di certo poi il suggerimento che le diede non la fece saltare di gioia. Per sua natura preferiva attaccare piuttosto che difendersi quindi sarebbe giunta anche da sola a quella soluzione.
« Lo so... » sibilò a denti stretti, preparandosi quindi a contrattaccare. Le palle di fuoco procedevano verso di lei in linea retta, parallela al suolo. Secondo quella stessa linea c'era il suo nemico. Perciò doveva creare un attacco che fosse in grado di difenderla dalle palle di fuoco e, allo stesso tempo, di attentare all'incolumità di Marcus. Le sarebbe servito creare qualcosa di simile alla Sensazione della Tempesta ma che fosse totalmente reale. Si concentrò, quindi, lasciandosi pervadere ancora una volta dal cosmo. Si rimise in posizione, stazionandosi per bene con le gambe e portando un pugno indietro, tenendo in mano l'estremità di una palla chiodata.
« Prendi! » sibilò nuovamente mentre sferrava un pugno molto forte in direzione delle palle chiodate.

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Pugno della tempesta chiodata
Elene lancia con un pugno una gran quantità di palle chiodate, legate ognuna ad una catena, in grado di ferire l'avversario con danni contundenti e da lacerazione o di incatenargli varie parti del corpo. A differenza della "Sensazione di tempesta", questa volta il colpo e reale e, utilizzato dopo la tecnica sopracitata, va il più delle volte a segno, essendo il nemico convinto che le sfere siano di nuovo un'illusione.
A differenza della Pioggia di palle chiodate, le palle non svaniscono appena hanno toccato terra, permettendo a Elene di sfruttare le catene alle quali sono attaccate per impedire al nemico di uscire dalla "gabbia" venutasi a formare attorno a lui (se è riuscito a non farsi colpire da nessuna palla). La gabbia serve a rendere difficoltosa la fuga al nemico, dando la possibilità a Elene di attaccarlo senza doverlo rincorrere.

Le palle "incatenate" sfrecciarono rapide dirette senza indugio contro l'attacco del cavaliere della Fornace. Una a una le palle di fuoco furono sopraffatte dalle 17 sfere, che si diressero quindi contro il loro prossimo avversario. Chissà come avrebbe fatto a evitarle. Se mai le avesse semplicemente schivate e le sfere fossero quindi arrivate a toccare il terreno, avrebbe utilizzato la "gabbia" venutasi a formare per tentare un nuovo attacco, anche se lui non lo avesse richiesto.

 
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°PaNdEmOnIuM°
view post Posted on 30/11/2009, 21:44




Ormai stava diventando un confronto vero e proprio quello tra il Maestro ed Elene, quasi si sentiva un corpo estraneo in quell'addestramento, vedendo con quanta foga i due si impegnavano a punzecchiarsi a vicenda.
Era divertito dalla scena, ormai aspettava solo una reazione violenta della sua compagna, che per esasperazione a ogni attacco fallito da parte sua, avrebbe perso il senno pur di primeggiare sul maestro, a differenza di Kael'thas che ne traeva insegnamento dalle correzioni di Marcus, non prendendo i suoi tentativi andati a vuoto come un fallimento e quindi una supremazia del Cavaliere della Fornace, ma più come un insegnamento a usare più la testa del cosmo.
Questa volta la ragazza fu messa alla prova in maniera più impegnativa, dovendo evitare addirittura un attacco del maestro, che di certo avrebbe controllato la sua potenza per non mettere in pericolo di vita l'allieva, ma pur sempre rimaneva un attacco insidioso da parte di un cavaliere di alto rango momentaneamente rispetto a lei che era solo una normale allieva che stava tentando di apprendere i colpi più micidiali della sua tanto agognata armatura di Cerbero.
Ma non era il momento di distrarsi da altri teatrini, il suo primo obiettivo era apprendere le proprie tecniche, quindi senza attendere la conclusione della sfida personale tra Marcus ed Elene, Kael'thas cominciò a concentrarsi sul suo obiettivo, quello di bloccare i movimenti di Marcus tramite una ingegnosa strategia eseguita dalle sue catene, come aveva detto il maestro una sorta di tagliola, il compito non sembrava facile, ma fin'ora non si era arreso, e di certo non lo avrebbe fatto adesso, mettendoci il 110% dell'impegno per riuscire anche in questo esercizio.
Portando la catena di difesa in evidenza col braccio destro, l'afferrò con la mano per poi farla scivolare tramite il suo palmo a terra.
Cominciò a far fluire il suo cosmo nella catena, dandole vita e facendola muovere, cosa che ormai gli riusciva abbastanza bene, con estrema calma cominciò a far strisciare la catena sul terreno, procedendo verso il Maestro, che era impegnato a osservare la reazione della compagna.
La catena avrebbe continuato a strisciare a terra, per poi bloccarsi e cominciare a girare su se stessa attorno i piedi del maestro, la distanza tra la catena e piedi sarebbe stata di circa un metro, creando quindi a sua volta un diametro di un metro nella circonferenza formata dall'arnese.

CITAZIONE
Tagliola (o Trappola selvatica): E' una difesa eseguita la cui organizzazione non è molto chiara, probabilmente è organizzata con una catena (presumibilmente quella di difesa) tentando di circondare il nemico per formare appunto una trappola a scatto simile alle tagliole per i lupi o i cani.
La catena tenterà di circondare il nemico disponendosi a spirale intorno a lui, nel momento in cui dovesse muoversi all'interno dell'area marcata dalla catena, cercherà di bloccare direttamente i movimenti avversari con una morsa stritolatrice .

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Una volta che si fosse formato il cerchio intorno ai piedi del Cavaliere della Fornace, la catena si sarebbe innalzata, cominciando a girare vorticosamente intorno alla figura di Marcus.
Nel caso in cui il tutto fosse andato a buon fine e il maestro si fosse mosso all'interno del vortice, la catena avrebbe ristretto il suo diametro, dimostrando la particolarità di quell'attacco.

Edited by °PaNdEmOnIuM° - 30/11/2009, 22:03
 
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