Lo scatto delle lame non sembrò inizialmente produrre alcun effetto se non quello del rimbombo. Tuttavia Marcus ne aveva viste troppe per rilassarsi tanto presto e difatti fece bene: se non fosse stato attento alla scena, sarebbe stato colto completamente alla sprovvista dal movimento dell'acqua e dal suo ruggito innaturale, soprattutto perché non sembrava essere minimamente dotato di cosmo.
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Per le fiamme, ma che cos'è quell'affare!?* si chiese mentre cercava di risalire velocemente.
Terenzio sembrava aver compreso che ci fosse un problema abbastanza consistente e, che fosse stato incitato da Patrizio o ci avesse pensato da solo, sentiva che stava cercando di tirarlo su il più in fretta possibile. Il problema era che non ce l'avrebbe mai fatta: la massa d'acqua si muoveva senza cosmo alcuno, ma era consistente come una possente mareggiata e probabilmente lo avrebbe colpito con la medesima forza.
Se fosse stato uno scoglio, non ci sarebbero stati problemi e l'onda si sarebbe infranta contro di lui... ma il Cavaliere non era esattamente un pezzo di roccia affiorante dall'acqua e probabilmente si sarebbe potuto paragonare meglio ad un mollusco che agli scogli si poteva appoggiare e che sarebbe stato facilmente preda dei moti della marea. Di certo non avrebbe fatto una bella fine e probabilmente nemmeno la corda, nonostante la sua elasticità, avrebbe retto ad una tensione del genere.
Doveva fare qualcosa per coadiuvare l'azione di Terenzio: il ragazzo non poteva salvarlo con le sue sole forze e lui non voleva nemmeno affogare. Quindi decise di fare quello che raramente aveva tentato: Marcus concentrò il suo cosmo nel suo bastone e fece prorompere una gran quantità di fiamme dall'estremità più a ridosso della parete, in modo da iprimere una netta accelerazione e portarsi così rapidamente fuori dalla portata della minaccia idrica.
Una volta portatosi al sicuro, Marcus non avrebbe potuto dirsi ancora al sicuro: forse Terenzio avrebbe potuto tirarlo meglio, ma anche in quel caso gli altri avrebbero corso lo stesso rischio da lui appena evitato e non poteva permettere a tutti di fare la fine dei topi su una nave. Avrebbe fare qualcosa per evitare una sorte tanto infausta e il modo migliore per liberarsi rapidamente di una massa d'acqua era farla evaporare con un calore quanto più intenso possibile. Intenso... e vasto!
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Non ho alternative! Devo farcela!*
Con quel pensiero in mente, Marcus quindi avrebbe cercato di affrontare la minaccia con una delle sue risorse meno utilizzate, ma non meno potenti. E mentre la sua palla di fuoco inizialmente piccola si espandeva a dismisura, avrebbe urlato agli altri, memore delle tenui tracce di vento nei loro cosmi: "
Koga, Terenzio, alimentate le fiamme!"
Condizioni fisiche: illeso
Condizioni psicologiche: concentrato
Condizioni dell'Armatura: intatta
Equipaggiamento in uso: Bastone a lame, Corda con rampino
Tecniche utilizzate:
CITAZIONE
Pugno di Fuoco
Marcus concentra la sua energia cosmica nei pugni portati indietro all'altezza del cuore e poi portati in avanti, rilasciando due fasci di fuoco ad alta temperatura, sufficiente per causare ustioni di secondo grado e di riscaldare le armature, in quanto i fasci sono a flusso continuo. Questo attacco ha una componente fisica, ma è essenzialmente cosmico e di solito è portato alle massime temperature raggiungibili tramite il suo cosmo.
CITAZIONE
Palla di Fuoco a espansione
Questa è una tecnica insidiosa, se non la si affronta nel modo giusto. Inizialmente il Cavaliere forma quella che ha tutta l'apparenza di una normale e poco offensiva Palla di Fuoco, ma una volta scagliata, essa comincia a diventare sempre più grande e man mano che cresce di dimensioni, anche il suo calore aumenta. Le dimensioni massime che la sfera può raggiungere sfiorano i 3 metri, mentre i picchi di calore sono determinati solo dalla potenza che Marcus normalmente imprime ai suoi attacchi.