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Quella chiamata era piuttosto insolita: due messaggeri erano venuti a casa sua a recapitargli una chiamata all'anfiteatro e si erano congedati senza aspettare una risposta, forse perché erano a conoscenza del fatto che il Cavaliere non avrebbe rifiutato una richiesta di alcuno, a meno che non fosse semplicemente assente.
Giunto a destinazione, trovò uno spettacolo alquanto curioso: Koga, uno dei suoi ultimi allievi era già arrivato e aveva l'Armatura indosso. Non stava rendendo molto onore a quella corazza, ma era ancora all'inizio e anche lui in fondo non era invincibile e anzi aveva subito delle sconfitte piuttosto pesanti in passato. Avrebbe dovuto dirglielo, ma la situazione prese il sopravvento, qunado un Cavaliere d'Argento prese la parola e spiegò loro cosa fosse accaduto: l'ennesima Armatura era andata smarrita e compito loro sarebbe stato quello di andare a recuperarla. Non ricordava molto bene quel collega Maestro, se non vagamente di vista, ma fece finta di riconoscerlo e replicò con un sorriso e un cenno del capo alle sue lusinghe, aggiungendo lapidariamente: "Troppo buono." L'altro pareva effettivamente ignorare il fatto che i Cavalieri d'Argento non fossero gli unici ad essere deputati a quel compito e come a volte anche lui fosse stato più volte mobilitato per recuperare alcune Armature particolari, con le quali era tornato con nuovi Cavalieri scelti dalle rispettive costellazioni... uno dei quali era proprio Kei di Scorpio, cosa di cui non aveva ancora capito se fosse un bene o un male. Poi, quando le spiegazioni furono terminate, prese la parola in presenza di tutti: "Capisco la situazione e temo di saperne anche i motivi: conoscevo il precedente Cavaliere di Eracle, era mio amico e sono stato io ad iniziarlo sulla strada per elevarlo come Cavaliere del Toro. All'epoca ricordo bene che l'Armatura d'Argento era rimasta talmente delusa dalla chiamata delle stelle da staccarsi da sola dalle membra di Vhan e non mi stupirebbe se se ne fosse andata dal Grande Tempio in segno di lutto." Si mise a riflettere su ciò che stava per succedere e sul fatto che era alla guida di due giovani anccora alle prime armi, che difficilmente avrebbero preso parte molto bene alla spedizione. Avrebbe dovuto dare loro istruzioni precise su come muoversi in ambienti urbani, ma prima di tutto doveva scoprire alcuni dettagli: "Se l'Armatura è ancora in lutto, credo che non si vorrà far trovare tanto facilmente e quindi credo che potremo scordarci di usare le percezioni cosmiche per ritrovarla. A questo punto sorge spontaneo chiedere chi sia questo fantomatico informatore a Roma, dove si trovi e perché dovremmo fidarci di lui." |