La fai facile tu!*Non fu facile controllare tutto quel nuovo potere in pochi secondi, sì perchè non c'era molto tempo da perdere in quel momento dato che il destino della popolazione rimasta contava proprio su di loro e se avessero fallito sarebbero morti tutti quanti, un grande fardello.
Dopo aver imprecato contro l'amico ben sapendo che, se solo avesse voluto, avrebbe potuto risolvere la faccenda da solo in pochi attimi ma che decise di lasciar fare il grosso del lavoro tutto al suo apprendista per una sorta di prova finale, ma che si rivelò essere una prova mortale.
Man mano che i secondi passavano Ragnar sentì le sue forza calare, scemare, i muscoli delle braccia bruciare dal dolore, e non riuscì più a controllare il suo potere, difatti mollò la presa e finì sott'acqua.
Era facile arrendersi, lasciarsi andare al destino, bastava poco, molto poco, e tutto sarebbe finito com'era iniziato. Combatteva per sopravvivere da tutta un'intera vita e iniziava a sentirsi stanco.
Forse aveva sbagliato in molte cose, fallendo nel credere che poteva rinascere come una fenice.
Si sentì pesante, debole, l'acqua iniziò ad entrare e il respiro veniva a mancare.
Tutto aveva una fine, nulla durava per sempre.
L'ultimo suo ricordo fu per Babel, rammentato i momenti passati assieme e al fatto che almeno lui non lo aveva lasciato solo, difatti fu l'unica persona che credeva fermamente nella redenzione dell'essere umano e che, secondo lui, era possibile combattere per la giusta causa e la salvezza degli innocenti, anche a costo della propria vita, era questo ciò in cui egli credeva con tutto il suo cuore, era quella la sua vera forza.
Quanto lo invidiava, così forte, così determinato, così coraggioso, così giusto.
Voleva essere come lui.*
Ma che sto facendo?Ho promesso a Babel che sarei diventato più forte, che poteva fidarsi di me, credere in me, che non lo avrei mai e poi mai deluso, ed ora lo sto facendo. Sono ridicolo, pietoso, svegliati dannazione!MUOVITI!*Non si arrese, anzi, iniziò a reagire, a combattere, nell'acqua che limitava i suoi movimenti facendogli diventare il corpo pesante e lento quanto una tartaruga, non si arrese. Non voleva morire.*
Atena, dammi la forza, credi in me, non ti deluderò. *E fu lì che accadde il miracolo, dall'abisso profondo l'acqua iniziò a diventare calda ed uscì fuori un'enorme fenice seguita dal suo nuovo possessore, Ragnar, ritornato completamente in forze e col cosmo più potente che mai.*
ALI DELLA FENICE!CITAZIONE
~ Hoyoku Tensho. Questo colpo, meglio conosciuto come “Battito d’Ali della Fenice”, è quello che più caratterizza il Cavaliere della Fenice e proprio come il precedente, viene tramandato di generazione in generazione a tutti i Cavalieri di questo segno. Il colpo consta di emulare il battito di ali di una fenice e, pertanto, Ragnar muoverà le braccia come se disponesse realmente di ali, generando un portentoso vortice di fuoco e fiamme – e cosmo, ovviamente – che viene lanciato tutto in una volta contro la vittima. La forza generata da questo colpo è davvero straordinaria in quanto oltre ai danni da ustione – per via delle fiamme presenti – sarebbe in grado di provocare danni da impatto e, di conseguenza, un danno da caduta dovuta all’impatto, appunto, ed alla raffica di vento generata dallo stesso.