Il Re della giungla, Addestramento per Denyel86

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view post Posted on 26/10/2017, 18:41
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Millenary Saint

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Il leone fu lieto di non dover spiegare troppo all'allievo la strategia che aveva in mente, ciò infatti avvalorava l'empatia che si era instaurata tra i due. Ragnar aveva intuito il necessario, e anche aveva capito che doveva agire in fretta. Con un abile tuffo si affiancò al maestro e subito le acque lo accolsero con veemenza. Babel apposta non lo aveva redarguito sulla potenza di quei flussi a cui a stento riusciva a resistere; sentiva infatti il dovere di indottrinare l'allievo ad ogni sorta di pericolo, compreso la furia di madre natura ma doveva saggiarne personalmente l'essenza, giacché il tempo delle parole era finito.

Il cosmo di Babel si erigeva come un muro invalicabile, persino per le acque di quel fiume impetuoso. Ce l'avrebbe fatta da solo, forse, ma di proposito il saint decise di affievolire la propria influenza energetica così da spronare l'allievo a dare il meglio per salvare la vita di tutti.
Ragnar non lo deluse: il cosmo in lui cresceva e il leone sognava il giorno in cui l'allievo lo avrebbe superato. Sperava almeno di poter vedere quel giorno da vivo. Ma durante tale pensiero madre natura, così ostile all'uomo, si ribellò e aumentò la potenza del suo flusso. Se i due non avessero ben impiantato i piedi sul letto del fiume, sarebbero finiti trascinati via dalla corrente, mettendo fine all'obiettivo di salvare quei poveri villani ed essere degni degli ideali che andavano affermando.

Babel protese le mani dinanzi a sé e concentrò il suo cosmo per scatenarlo contro il fiume. L'urlo poderoso che uscì dalla sua bocca era l'annunciazione di una tecnica portentosa con la quale intendeva contrastare i flutti e lasciare alle sue spalle un passaggio valicabile per la gente riunita sulla radura, incalzata dalle fiamme e dell'arrivo di un misterioso nemico. Così, conscio della speranza della gente a loro rivolta, disse all'amico:

Solo unendo le forze possiamo compiere questa impresa. Nulla è precluso finché ci sono persone che credono in un cavaliere della giustizia. Avanti, ora! Libera il colpo maestro della tua costellazione nascente: libera le Ali della Fenice!




CITAZIONE
- Great Roar - Ruggito del Leone -
Il dirompente ruggito del leone diffonde la sua ira funesta. Questa tecnica è l'ultimo residuo dell'antica cloth del Centauro, ne rievoca la potenza distruttiva. Il cavaliere d'oro diventa epicentro di un'immane esplosione cosmica intrisa di scariche elettriche che si dirama a 360 gradi col chiaro intento di travolgere e folgorare tutto ciò che si frappone.


Edited by babel_83 - 27/10/2017, 06:53
 
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view post Posted on 12/11/2017, 14:12
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La fai facile tu!

*Non fu facile controllare tutto quel nuovo potere in pochi secondi, sì perchè non c'era molto tempo da perdere in quel momento dato che il destino della popolazione rimasta contava proprio su di loro e se avessero fallito sarebbero morti tutti quanti, un grande fardello.
Dopo aver imprecato contro l'amico ben sapendo che, se solo avesse voluto, avrebbe potuto risolvere la faccenda da solo in pochi attimi ma che decise di lasciar fare il grosso del lavoro tutto al suo apprendista per una sorta di prova finale, ma che si rivelò essere una prova mortale.
Man mano che i secondi passavano Ragnar sentì le sue forza calare, scemare, i muscoli delle braccia bruciare dal dolore, e non riuscì più a controllare il suo potere, difatti mollò la presa e finì sott'acqua.
Era facile arrendersi, lasciarsi andare al destino, bastava poco, molto poco, e tutto sarebbe finito com'era iniziato. Combatteva per sopravvivere da tutta un'intera vita e iniziava a sentirsi stanco.
Forse aveva sbagliato in molte cose, fallendo nel credere che poteva rinascere come una fenice.
Si sentì pesante, debole, l'acqua iniziò ad entrare e il respiro veniva a mancare.
Tutto aveva una fine, nulla durava per sempre.
L'ultimo suo ricordo fu per Babel, rammentato i momenti passati assieme e al fatto che almeno lui non lo aveva lasciato solo, difatti fu l'unica persona che credeva fermamente nella redenzione dell'essere umano e che, secondo lui, era possibile combattere per la giusta causa e la salvezza degli innocenti, anche a costo della propria vita, era questo ciò in cui egli credeva con tutto il suo cuore, era quella la sua vera forza.
Quanto lo invidiava, così forte, così determinato, così coraggioso, così giusto.
Voleva essere come lui.*

Ma che sto facendo?Ho promesso a Babel che sarei diventato più forte, che poteva fidarsi di me, credere in me, che non lo avrei mai e poi mai deluso, ed ora lo sto facendo. Sono ridicolo, pietoso, svegliati dannazione!MUOVITI!

*Non si arrese, anzi, iniziò a reagire, a combattere, nell'acqua che limitava i suoi movimenti facendogli diventare il corpo pesante e lento quanto una tartaruga, non si arrese. Non voleva morire.*

Atena, dammi la forza, credi in me, non ti deluderò.

*E fu lì che accadde il miracolo, dall'abisso profondo l'acqua iniziò a diventare calda ed uscì fuori un'enorme fenice seguita dal suo nuovo possessore, Ragnar, ritornato completamente in forze e col cosmo più potente che mai.*

ALI DELLA FENICE!

CITAZIONE
~ Hoyoku Tensho. Questo colpo, meglio conosciuto come “Battito d’Ali della Fenice”, è quello che più caratterizza il Cavaliere della Fenice e proprio come il precedente, viene tramandato di generazione in generazione a tutti i Cavalieri di questo segno. Il colpo consta di emulare il battito di ali di una fenice e, pertanto, Ragnar muoverà le braccia come se disponesse realmente di ali, generando un portentoso vortice di fuoco e fiamme – e cosmo, ovviamente – che viene lanciato tutto in una volta contro la vittima. La forza generata da questo colpo è davvero straordinaria in quanto oltre ai danni da ustione – per via delle fiamme presenti – sarebbe in grado di provocare danni da impatto e, di conseguenza, un danno da caduta dovuta all’impatto, appunto, ed alla raffica di vento generata dallo stesso.
 
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view post Posted on 12/11/2017, 15:37
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Babel si ritirò, lasciando consapevolmente Ragnar in balia della furia delle acque. Il tempo delle parole era finito, ora toccava solamente all'allievo coronare il proprio destino... o finire in rovina come coloro prima di lui. Toccava a lui dimostrare di essere degno di quell'armatura che in tanti invano avevano ambito, pagando persino con la vita la loro presunzione. Toccava a lui dimostrarsi degno della benevolenza della dea, e della sua forza.

Il leone fu sul punto di pentirsi quando vide Ragnar prossimo a essere sopraffatto. Servire Atena imponeva sacrifici che a volte il cuore faticava ad accettare, paventando questa volta la disfatta di un allievo che considerava ormai come un amico. Un'ombra di delusione passò sul suo volto per aver preteso troppo da quel giovane arrembante, in procinto di essere travolto dalla corrente. Frattanto le fiamme divampavano nella foresta e le urla terrorizzate degli innocenti radunati sulla riva frastornava entrambi i guerrieri.

Perdonami Atena se ho fallito e se non sono riuscito a fare di questo ragazzo il cavaliere che volevi. pensò affranto.

Poi avvenne un qualcosa che lo lasciò sbalordito: il cosmo latente di Ragnar si espanse in un fulgore di fiamme, e fu in quel momento che il leone capì e che sorrise. Ragnar aveva risvegliato il proprio cosmo, un alone incandescente che abbracciava il letto del fiume come a volerlo quietare. Un esplosione dirompente scaturì dalle braccia del ragazzo quando egli pronunciò le ali della fenice, una tecnica che presto in tanti avrebbero imparato a temere. Babel e i villani assistettero a un autentico miracolo. La potenza dell'allievo si era riversata contro la corrente come una diga invalicabile, creando un guado percorribile visto l'improvviso ritiro delle acque. Tale potenza aveva dissepolto dalle profondità della terra uno scrigno di bronzo che ora ardeva immortale. Esso, una volta liberato dalla macerie che lo imprigionavano, si librò nel cielo e si aprì leggiadro. L'armatura della fenice sorvolò il cielo come un falco predatore lucente, uno spettacolo memorabile per gli occhi degli astanti, prima di calare in picchiata e posarsi sul possente corpo di Ragnar.
Babel si rivolse perentorio ai villani, ora attorniati dai leoni che li proteggevano.

Forza, passate!

Bambini, donne e vecchi sfilarono alle spalle di Ragnar, ognuno che mostrava la propria gratitudine con le guance rigate dalle lacrime verso il ragazzo venuto dal nulla e che ora poneva la sua vita per proteggere la loro. Tutti passarono, tranne una persona, lui, Babel che rimase sul lato che imperversava dalle fiamme.
Guardò colmo di ammirazione l'allievo che si era unito agli altri, trattenendo il dolore per doversi separare da un amico che forse non avrebbe più rivisto. La distanza e il fragore del fiume tornato a scorrere impetuoso rendeva impossibile farsi udire a voce, sicché gli parlo con la mente:

Oggi è un grande giorno, amico mio, perché hai dimostrato a me e alla dea il tuo valore. Non ho più nulla da insegnarti e mi hai reso fiero. Tu ora sei il nuovo protettore di questa gente, prenditi cura di loro, te ne prego. Verrà il giorno in cui combatteremo insieme e che esaleremo il nostro ultimo respiro sullo stesso campo di battaglia. Sarà per me un onore essere al tuo fianco. Fino ad allora sopravvivi, cavaliere!

Si volse per andare verso la furia delle fiamme, dove potenti aure cosmiche sciamavano nella foresta dei leoni. Strinse i pugni, lo sguardo s'incupì per l'ennesima battaglia imminente. Il suo cuore però gioiva, perché la fenice era risorta dalle ceneri.

CITAZIONE
- Telepatia - [abilità personale]
Come ogni cavaliere del Grande Tempio, anche il Leone dispone della capacità di comunicare mentalmente con altri individui entro un determinato raggio d'azione.

[spoiler_tag]il tuo add termina qui, con successo. Se lo ritieni opportuno puoi scrivere un post conclusivo[/spoiler_tag]
 
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view post Posted on 12/11/2017, 20:53
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*Ci era riuscito, con grande sorpresa di Ragnar che stentava a credere a ciò che accadde così velocemente, ce l'aveva fatta. Non solo era riuscito alla grande impresa di salvare gli abitati intrappolati del villaggio, era anche stato così degno di meritare la sacra armatura della fenice, un'armatura molto speciale ed unica tra tutte le altre, ma che avrebbe appreso ogni abilità solo col tempo.
Rimase affascinato da tale fattura, ogni pezzo brillava di una luce sbalorditiva come se fosse completamente nuova a mai usata, esteticamente spettacolare, calzandogli a pennello sul corpo, e ne fu fiero.
Il vuoto dentro il suo cuore era ormai svanito del tutto tramutando l'oscurità generata da esso in pura luce trasformandolo in un uomo totalmente nuovo nell'anima.
Ma non ci era riuscito da solo in quell'impresa, il merito andava anche al grande amico che però non riuscì a ringraziare di persona visto che si ritrovò dalla parte opposta della riva.
Gli rispose a tono ovviamente.*

Risparmiati tale parole per la prossima volta che ci rivedremo fratello mio, perchè ti prometto che ci rivedremo presto e brinderemo come l'ultima volta, facendo a gara su chi si ubriaca prima. A parte gli scherzi ti devo molto e un giorno ti restituirò il favore vedrai, hai la mia parola. Mi hai salvato la vita, in tutti i sensi.

*Anche se il leone decise di continuare la missione da solo Ragnar se ne andò lasciandolo, anche perchè credeva in lui così tanto che sapeva ce l'avrebbe fatta senza l'aiuto di nessuno, contribuendo alla salvezza del suo popolo a modo suo come faceva sempre, ma che d'ora in poi non sarebbe mai stato solo, mai più, avrebbe potuto contare su Ragnar in ogni momento e questo valeva molto.
Rimase alcune ore ad aiutare i sopravvissuti fino a costruire, assieme a tutti loro, tutto ciò che era andato distrutto, aiutandoli quanto occorreva, contento di essere finalmente utile a qualcuno e per un ideale importante.
Pace, serenità, positività, erano queste le sue nuove armi, aveva imparato molto ed era cambiato, anzi, rinato.
La tigre divenne la fenice portatrice di salvezza nel mondo, e sarebbe stato l'inizio di un lungo cammino.*
 
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