Il Re della giungla, Addestramento per Denyel86

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Denyel86
view post Posted on 22/10/2017, 11:22 by: Denyel86
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Io, una recluta?Tsk, non sono mica un neonato alle prime armi, con chi credi di parlare?L'alcol ti ha proprio fatto rincretinire col tempo, la memoria non è più quella di un tempo eh?Non sei poi così vecchio,
non brontolare, la tua fine non è ancora giunta, dobbiamo o no salvare il mondo assieme?Non vorrai mica lasciarmi solo proprio ora?Guai a te, ti inseguirei fino nel tartaro se anche solo provassi a farlo!


*Assieme se la spassarono per tanti altri minuti, che poi diventarono ore, giorni, a parlare, a ridere, a scherzare, ad imprecare, e più volte passarono alle mani amichevolmente quasi come se fossero fratelli. Col tempo tra i due si instaurò proprio un gran bel rapporto, anzi, un legame forte.
Si sedette davanti a lui e davanti ad un fuoco, la notte calò ma c'era ancora tanto da sapere, così Babel iniziò a parlare e a dirgli tutto quanto.
Ragnar si rese conto che quello che stava succedendo nel mondo aveva le ore contate, l'apocalisse divina stava creando danni e morti in tutti i paesi, e troppa gente innocente che non centrava nulla ci andava di mezzo, non poteva di certo starsene fermo a vederlo accadere, mai sarebbe rimasto a guardare impotente il mondo andare in malora, doveva fare qualcosa, in un modo o nell'altro.
Così chiese a Babel di farlo diventare più forte e insegnargli tutto ciò che sapeva sulla forza, sullo spirito, sul cosmo, sui cavalieri di Atena e ciò in cui credevano, mettendogli in testa tutto il suo sapere, facendogli cambiare mentalità e cancellando l'oscurità che si celava dentro al suo cuore. Da lì iniziò a crescere la luce in lui, facendolo maturare ancora di più.
Alcune volte si mise ad aiutare gli abitanti dei vari villaggi che incontrarono sul loro cammino dando loro da mangiare e da bere, aiutandoli nei loro ruoli quotidiani, e ciò lo fece star bene, a livello mentale, psicologico, diventando altruista.
Gli allenamenti con Babel furono massacranti, ma non chiedeva di meglio, ogni giorno voleva di più, anche se ciò voleva dire cadere, fallire, ma si rialzava sempre alla fine, tentando invano di riuscire a colpire almeno una volta l'amico in diversi momenti della giornata, anche alle spalle o mentre dormiva, arrivando a sfiorarlo solamente senza mai toccarlo.
I due si raccontarono storie sul loro passato arrivando a conoscersi completamente senza avere più segreti l'uno per l'altro, creando in Ragnar anche una sorta di empatia nei suoi confronti.
E più il tempo passava, più la conoscenza si faceva più grande, più imparava a controllare il suo nuovo cosmo non più gelido ma caldo, un rosso fuoco ardente.
Era diventato un uomo nuovo ormai, rinato si poteva dire, dalle ceneri, e ne fu orgoglioso.
Si separarono alla fine, consapevoli del fatto di aver terminato il suo pellegrinaggio, ma con l'ultimo traguardo, doveva meritare la nuova armatura, quindi trovare il suo scopo nel mondo e sconfiggere il male, e così fece.
Al giorno stesso del loro incontro un anno esatto dopo, Ragnar apparve in compagnia del suo amico Babel di nuovo assieme, e dopo avergli raccontato che cosa aveva fatto in quel lasso di tempo decise di fargli vedere i frutti del suo viaggio solitario.*

Nella mia strada ho incontrato il male, ciò in cui sta attanagliando questo mondo distruggendone la pace. Ho fermato assassini, stupratori, mostri di ogni genere, ho fatto il mio dovere e ora capisco che c'è ancora molto da fare. Queste divinità sono al di là del mio potere, voglio diventare forte quanto te Babel, lo desidero come non mai. Desidero salvare questo mondo e liberarlo dall'oscurità, desidero un mondo di pace.

*Dopo quelle parole Ragnar non si era comunque distratto e sentì chiaramente i leoni avvicinarsi sempre di più, circondandoli entrambi, bestie feroci che non avevano nessuna pietà. Stavolta fu diverso però, non c'erano dubbi nel suo cuore, e nessun sacrificio, voleva vivere.
Dal corpo di Ragnar si poteva notare una nuova energia, un'energia che bruciava sempre di più che riusciva a controllare alla perfezione senza nessun problema. Non vi era rabbia o odio in quel cosmo, non vi era negatività o cattiveria, ma una fiamma ristoratrice, calda, positiva e calma.*

Ho capito tutto ora. Non sono qui per farmi del male ma solo per aiutarmi, vero?

*Lo sguardo si fermò sui leoni ammirandone la bellezza, e anch'essi fecero lo stesso con lui notando che non vi era nessuna ostilità nell'uomo dalla lunga chioma argentea, che amava gli animali, anche quelli più pericolosi.*

Se non sono degno allora sbranatemi pure.
 
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18 replies since 27/9/2017, 10:24   219 views
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