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« Discende lentamente le scale, il giovane saint, ripercorrendo tutti i piani dell'altissimo e, tuttavia, decisamente malridotto faro di Alessandria. O meglio, riproduzione perfetta di un faro, creata da chissà chi, forse dal nemico, forse dal popolo, dimora che Zakard stesso ha indicato a tutti di raggiungere, dimora che lui stesso ha visitato per primo. Egli, avendo perduto completamente la propria armatura, sebbene in maniera puramente virtuale, vista la capacità di rigenerazione, veste di abiti civili e giovanili, ovvero una maglia a giro maniche di colore grigio, dei guanti con copribraccia in cuoio, dei jeans grigi, leggermente attillati, e delle scarpe da ginastica, molto piccole, aderenti alla forma del suo piede. Discende le scale e pensa, finchè ad un certo punto, un sorriso si dipinge sulle labbra di lui. »
{ Zakard, ci avranno creduto? Creduto al fatto che tu non possegga più alcun cosmo? Forse non volevi semplicemente che loro sapessero che hai osato un attacco da vigliacco per liberarti di un nemico che ti sovrastava non solo in possenza fisica ma anche a livello di potere? O semplicemente non hai usato altri attacchi per non coinvolgere anche Alexandra, mettendo in pericolo la di lei vita? Sei talmente orgoglioso da non voler ammettere che hai rischiato la tua vita soprattutto per salvare una gigantessa? Cosa ti preme di più, Zakard? L'orgoglio, o il fatto di essere stato costretto a sacrificare quasi completamente la tua vita, per togliere di mezzo UN nemico? }
« l'unica cosa certa è che Zakard non ha perso il suo cosmo. Semplicemente, dopo la completa guarigione dovuta ai cosmi altrui, Zakard ha ripreso il cosmo, forse a causa del sangue del Gold Saint di Leo, che ha bagnato le ceneri della Fenice. Le armature si imbevono dell'essenza e del sangue di chi le possiede o si sacrifica per esse, le armature sono vive. Elevare il cosmo sarebbe bastato per far rigenerare l'armatura della fenice, ma Zakard non voleva questo. Aveva mancato di rispetto alla sua corazza, per questo motivo, almeno per ora, vuole farne a meno. Ormai disceso quasi completamente il faro, di fronte a lui vi è l'uscita, ciò che prima, per lui, è stata l'entrata. Ma ecco che, sicuramente non viste prima, compaiono le scale per piani evidentemente sotterranei. Ed ecco un sibilo, probabilmente provenire da una corrente d'aria. Ma com'è possibile? Sottoterra non ci sono finestre, nè sfoghi d'aria, com'è possibile? Forse un nemico? Zakard, anche se hai un po' perso la fede, il cosmo è ancora con te, sai di possederlo. E' vero, non hai l'armatura, ed i cavalieri, sebbene in grado di scatenare una forza vertiginosa, hanno un corpo da normale essere umano e, sebbene qualche tecnica difensiva possa aumentare la resistenza, un colpo proveniente anche da una tradizionale arma da fuoco, o una freccia o un pugnale causano ai cavalieri li stessi danni che subirebbe un essere umano qualsiasi. Ma Zakard, tu sei un cavaliere. Combatti e percorri fino in fondo lo scopo che ti ha spinto a venire qui: salvare le reliquie di Athena e sconfiggere i nemici. Ed è per questo motivo, ordunque, che Zakard decide di discendere le scale. Ciò che troverà ivi, solo il destino lo sa. »
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