La Bottega, Ove comprare molti Oggetti utili

L'anziano commesso del negozio, probabilmente anche padrone del luogo, aveva chiesto a un garzone nel retrobottega gli oggetti in listino richiesti dal Cavaliere, borbottando qualcosa sul numero di esami tentati per divenire Cavaliere egli stesso all'età del garzone... evidentemente nn dovevano aver avuto un grande risultato, ma cercò di non lasciar trapelare i suoi pensieri.
Nel mentre, il commesso, che poco dopo apprese chiamarsi Geremia, si mise all'opera e fabbricò per 28 dracme l'utile artefatto richiesto. Quando fu completato, Marcus esaminò l'operato, trovando a dir poco formidabile e di alta qualità. rispose quindi: "Sì, sono soddisfatto."
In quel mentre, uscì dal retrobottega un ragazzo che non poteva avere più di 15 anni. Inevitabilmente il Cavaliere di Bronzo si chiese se l'affermazione precedente del commesso fosse più un'inutile cialtronata o un'affermazione riguardo ciò che era stato prima ancora che venissero concepiti i suoi genitori. Ad ogni modo, si trattenne ampiamente dall'esprimere quel pensiero, mentre il ragazzetto si illuminò dopo aver avuto il permesso di andare a giocare a calcio con gli amici. Contemporaneamente Marcus provò un impulso di disgusto nel sentire lo sport dietro il quale il ragazzo perdeva tempo e una fitta d'invidia per il fatto ce lui, alla sua età, aveva degli amici, mentre lui cominciava ad averne qualcuno solo in quel periodo.
Inspirando profondamente per scacciare simili divagazioni, riflettè piuttosto sul prezzo della merce che aveva appena acquistato: l'ingognita era rappresentata dalla corda di nilon fabbricata, la quale non era in listino e poteva avere quindi dei prezzi variabili. Tuttavia Geremia conteggiò 48 dracme in totale, ma, per chissà quale motivo, gli fece un piccolo sconto. Per sua fortuna, almeno era nel pieno del suo budget, anche se proprio al limite, e avrebbe anche risparmiato qualcosa, anche se era veramente poco.
Quindi il Cavaliere della Fornace prese il sacchetto contente tutto il suo denaro, ne estrasse 5 dracme e rovesciò le altre sul bancone in modo da formare una pila relativamente ordinata, che non traboccò oltre il bancone da nessuno dei lati.
In seguito ripose le dracme nel sacchetto di cuoio e infilò la corda e il rampino nel bracciale sinistro dell'Armatura, imbracciò la borraccia e infine si avvolse nel mantello, nascondendo così alla vista sia il suo nuovo acquisto sia il bastone a lame, al momento ritratte, che aveva guadagnato in India.
Nel frattempo anche Hankass e Iancyu, che aveva deciso di seguirli, fecero i loro acquisti. Il secondo, dopo aver visto un complemento del listino, decie di comprare il costoso navigatore tomtom, mentre Hankass fece diversi acquisti in due trance, arrivando a spendere ben 75 dracme!
*Ma da dove gli verranno fuori tutti quei soldi?* si chiese il ragazzo, impressionat soprattutto dalla ricchezza dell'assortimento acquisito dal guerriero del nord.
Avvenne eprò un episodio alquanto brutto agli occhi del Cavaliere di Bronzo: Hankass chiese a Geremia una valuazione di Tharyl del Leone. Il commesso diede una risposta piuttosto diplomatica, che rispondeva a tutto e al contempo non diceva nulla, ma Marcus non poté non trattenere un'occhiataccia all'indirizzo dell'asgaridano: quella domanda costituiva una palese sfiducia e una mancanza di rispetto esplicita verso lui e Iancyu e implicita verso il Cavaliere d'Oro!
Marcus scosse il capo e, ricompostosi, rimase in attesa. Voleva che tutti completassero i loro acquisti.
Giusto per curiosità, Marcus diede un'occhiata ai prezzi del listino appena esposto e trovò abbastanza conveniente l'idea di avere con sé un sacco a pelo. Vi erano però due problemi: in primo luogo, anche se solo per una singola dracma, non poteva comprarlo. Forse Geremia gli avrebbe accordato un altro sconto, ma preferiva non rischiare di deludere le aspettative dell'anziano, oltre che di sfidare la sorte. In seconda battuta, Marcus avrebbe avuto bisogno anche di uno zaino da viaggio... e lì cascava l'asino. La sommatoria sarebbe andata oltre le sue finanze attuali e Marcus non voleva farsi vedere a chiedere credito, specie alla sua prima visita. Marcus si rese conto che qualsiasi oggetto sarebbe stato necessario o potenzialmente utile, ma per averli tutti in una volta avrebbe dovuto svaligiare il negozio o aspettare di guadagnare parecchio denaro... e preferiva la seconda scelta. In quel momento aveva già quanto gli servisse.

Iancyu sembrò aver intuito da chissà cosa il pensiero di Marcus inerente alla sua scarsa liquidità. Rimase quindi sorpreso dalla sua proposta di prestito.
"No grazie, Iancyu" rispose sottovoce "anche perché dovresti prestarmi un bel capitale, anche perché..."
Nel frattempo Geremia aggiornò ancora il listino, questa volta artigianalmente tramite un pennarello nero. Quando vide il medikit a 5 dracme, il Cavaliere pensò all'utilità di quello strumento e alle sue ultime 5 dracme... e solo allora gli venne in mente del sacchetto contenente la sua riserva di denaro che aveva lasciato in casa propria. Allora cambiò idea: "Mi è venuto in mente un dettaglio. Posso ridarti pienamente i soldi di uno zaino se volessi essere così gentile da prestarmeli."
Prima di sentire la sua rispost però, Marcus chiese a Geremia proprio un medikit, ponendo avanti le 5 dracme che gli rimanevano in quel momento.

Geremia srotolò sul bancone un nastro contente siringhe, garze e quanto occorreva per un primo, efficace soccorso. Egli, in quanto Cavaliere di Atena, aveva dei poteri curativi, ma non poteva di certo competere con quelli dei Cavalieri d'Oro: quindi uno strumento del genere gli sarebbe servito oltre ogni modo. Marcus esaminò il rotolo, il suo contenuto e la sua compattezza e ne fu soddisfatto.
"Molte grazie" rispose cordialmente depositndo le dracme sul bancone e intascandosi il rotolo. Temporaneamente lo ripose sotto la cintura, ripromettendosi di collocarlo in un posto più adeguato non appena possibile.
Quindi Iancyu gli chiese nuovamente quante dracme gli occorressero. Marcus allora rispose: "Abbastanza per comprare uno zaino e un sacco a pelo. Ti ringrazio molto per la cortesia."
Quegli strumenti gli sarebbero realmente serviti, specie per missioni lunghe.

Nel mentre, entrò una ragazza che baciò Geremia sulla guancia e poi salutò i presenti con un timido cenno della mano e un grazioso sorriso. Fabienne, così si chiamava la nipote dell'anziano commesso, poteva avere uno o due anni meno di lui, ma pareva irradiare la bellezza tipica della purezza e dell'innocenza. Marcus rimase colpito da un simile dettaglio: in quei tempi ragazze così erano perle davvero raro.
Hankass decise subito di provarci con lei, specchiandosi con la giacca addosso e chiedendole come stesse con essa addosso.
La rustichezza nordica non aveva limiti. Ma sapeva che la ragazza non sarebbe cascata in un simile tranello... specie davanti al nonno. Per non essere scortese, Marcus salutò con un sorriso: "Bonjour Fabienne" disse immaginando che fosse francese.

Iancyu gli diede il denaro necessario e Marcus ringraziò.
Quindi si rivolse a Geremia: "Ancora un paio di cose e tolgo il disturbo" disse affabilmente "Avrei bisogno di uno zaino e di un sacco a pelo per favore."
Nel mentre, Iancyu uscì lanciando una certa frecciatina che forse avrebbe potuto compromettere i suoi rapporti con il commesso. Marcus si voltò a metà come a volerlo infuocare per quel fraintendimento. Ignorava che tipo fosse Geremia, ma cercò di far finta di nulla quando tornò a guardare il commesso. Lui voleva solo essere gentile e adesso rischiava di passare per dongiovanni... sperava che così non fosse.
Chissà come avrebbe reagito Hankass a quel commento.

Hankass aveva già messo a dura prova la ragazza, la quale sembrò quasi aspettarsi di essere corteggiata, sebbene la prospettiva palesemente non le piacesse.
Quando replicò direttamente a Marcus, il suo tono sembava ancora più scocciato. Iancyu fece il resto e la ragazza si scurì in viso e lanciò un velato insulto ai due prima di andare nel retrobottega. Il Commesso tornò al bancone e rivolse loro un'occhiataccia, senza dire nulla.
*Iancyu, se per caso riesci a capire quello che sto pensando, ti conviene sparire o Tharyl ti tratterà con i guanti di velluto rispetto a me!*
Marcus aveva ancora il denaro in mano, ma non lo appoggiò al bancone: prima voleva chiarire e tornare in rapporti conrdiali con Geremia. Diede un leggero colpo di tosse e disse: "Mi dispiace per quello che è successo. Parlo a titolo meramente personale e le assicuro che quelle che ha detto il Cavaliere d'Argento dietro di me non corrispondono affatto alle mie intenzioni. Io so poco di francese e volevo solo essere cortese nei confronti di una ragazza lontana dalla sua patria, cercando di farle sentire un poco della sua lingua nativa. Se ciò ha arrecato offesa a lei o a sua nipote, domando umilmente perdono."
Il suo tono era sincero e nel suo sguardo non si poteva scorgere ombra alcuna di malizia, né la tipica luce di un malfattore colto in flagrante.