La vecchia arena, Luogo di addestramento di Marcus della Fornace.

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view post Posted on 28/3/2017, 21:11
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Era strano ogni volta tornare lì: quello era un luogo carico di storia e di forze non indifferenti, le forze dei ricordi di innumerevoli generazioni di Cavalieri plasmati e forgiati nel Grande Tempio che alla fine venivano lì a dimostrare alle Armature di essere degne di loro primeggiando su avversari che avanzavano pretese e diritti sulle medesime vestigia.
Il suo stesso Maestro non era sfuggito a quell'usanza, ma era stato l'ultimo: gli eventi intercorsi durante il suo lungo servizio al Grande Tempio avevano cambiato le sorti di quel luogo e in breve tempo venne eretto un nuovo anfiteatro più ampio ed idoneo ad ospitare gli incontri tra i vari combattenti ed i membri delle schiere che venivano a disputare degli incontri amichevoli in occasione delle varie ambasciate. Tuttavia il disuso non era stato particolarmente gradito ed il Cavaliere aveva deciso di riprendere personalmente l'utilizzo della vecchia struttura.
La manutenzione non era certo una priorità, ma si faceva quel che si poteva ogni tanto, anche solo per rispetto del passato prestigio della vecchia arena. Ed era per quello stesso motivo che lui ogni tanto sceglieva quel posto per i suoi allenamenti. Quel giorno in particolare aveva scelto quel posto appositamente per il novello aspirante che gli era stato assegnato: era giunta infatti notizia della morte del Cavaliere dell'Auriga, una morte sopraggiunta naturalemnte con il decorso del tempo, una grazia rara per uno di quella schiera. E gli era stato anticipato che qualcuno stava trasportando lo scrigno di persona, qualcuno che non era un inviato del Grande Tempio...

Il soldato mandato avanti da Nikodemos dovette fare parecchia strada per trovarlo già sul posto e riferirgli quanto era da poco successo giù al paese. Ebbe appena il tempo di finire che alla fine il caposquadra apparve all'ingresso dell'arena assieme ad un giovane che trasportava sulle spalle lo scrigno dell'Auriga senza provare apparentemente tropa fatica. Probabilmente doveva essere allenato a sopportare la fatica e molto probabilmente doveva aveva in di sé qualche pratica marziale per potersi muovere agevolmente pur gravato di quel peso.
Il Comandante, vestito con la sua Armatura in vista dell'arrivo e adornato con il suo ormai consueto mantello rosso, fece cenno ai due di avvicinarsi e Nikodemos, dopo aver ripetuto le spiegazioni che gli aveva già fornito il soldato appena congedato, lasciò il posto dopo che venne ringraziato dall'altro.
Quindi Marcus si rivolse al ragazzo: "E così tu saresti il nipote del vecchio Cavaliere dell'Auriga? Nikodemos sostiene che hai una lettera che lo comprovi e che sia indirizzata a me. Posso vederla?"
Attese pertanto la consegna della missiva.
 
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view post Posted on 28/3/2017, 23:43
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Dan aveva diligentemente seguito il soldato fino alla vecchia arena, il tragitto non era stato breve e l'afa e il caldo non avevano di certo reso la camminata più piacevole. E poi c'era la cassa d'argento che cominciava a pesare come un masso sulla schiena e le spalle del povero ragazzo.
Se non fosse stato per l'allenamento fisico a cui suo nonno lo aveva sottoposto sin da giovane, probabilmente la sua schiena sarebbe andata in pezzi già da tempo.

All'arena Dan vide che un uomo già li attendeva, indossava qualcosa di simile ad un armatura adornata da un mantello. Quella figura emanava un'aura austera e severa che metteva soggezione, forse era lui Markus? A Dan vennero in mente i racconti di suo nonno, quelli in cui lui raccontava le gesta di paladini della giustizia benedetti dal potere delle stelle. Il giovane cominciò a sentirsi nostalgico e malinconico ma per fortuna, le parole dell'uomo lo riportarono subito sulla terra.

"Non conosco nessun cavaliere dell'Auriga."
Rispose Dan non riuscendo a capire a chi l'uomo si stesse riferendo.
"Ma ho una missiva scritta da mio nonno Pavel di suo pugno."
Continuò il giovane porgendogli la lettera.
"Voi siete Markus? Prima di morire, mio nonno mi ha detto di cercarvi. Questa lettera e lo scrigno argentato che porto con me sono tutta la sua eredità."

Edited by Fungoporcino - 29/3/2017, 01:05
 
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view post Posted on 1/4/2017, 22:22
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La risposta di Dan mentre gli consegnava la missiva fu sorprendente: a quanto pareva, il vecchio Cavaliere d'Argento aveva vissuto ed aveva adempiuto al suo dovere mantenendo segreta la sua identità ed il suo potere. Più ancora, era riuscito ad avere una famiglia e a tenerla al sicuro senza che la "leggenda" del suo ruolo aleggiasse su di essa. O forse, senza che essa avesse un ruolo significativo e catalizzatore di tutti i pericoli aveva dovuto affrontare e che ciò che era stato comportava per così tante vite.
Marcus lesse con attenzione la missiva e avrebbe voluto chiedere a Dan se ne conoscesse il contenuto o se semplicemente avesse avuto istruzione di consegnargliela e di lasciare che poi lui provvedesse a tutto... ma il Cavaliere decise che di quell'aspetto si sarebbe occupato più tardi, dopo aver edotto il giovane delle sue origini e di quello che in un certo senso si poteva definire come il suo lignaggio.
"Sì, giovane. Io sono Marcus della Fornace, un Cavaliere di Bronzo e Comandante della Guardia del Grande Tempio come lo è stato il mio Maestro prima di me. E per rispondere alla tua perplessità, il Cavaliere dell'Auriga lo hai conosciuto molto da vicino e gli hai, spero, voluto bene come ad un nonno... perché questo era, per te: il vecchio pavel era il Cavaliere d'Argento del'Auriga. E quello che hai trasportato fin qui è lo scrigno che contiene le sue vestigia."
Fece una pausa per lasciargli il tempo di reagire e di digerire almeno in parte la notizia: non doveva essere facile per lui prendere coscienza di quella verità, ma andava altresì affrontata e Marcus riteneva che a volte la verità andava affrontata nuda e cruda.
Dopo qualche momento gli avrebbe chiesto un altro particolare: "Tuo nonno, Pavel dell'Auriga... come ha saputo di me? Te lo ha detto?"
 
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view post Posted on 1/4/2017, 23:28
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Dan era come stordito dalle rivelazioni di Marcus ma così alcune cose si spiegavano: l'abilità di Pavel nella lotta, le sue fiabe sui paladini del bene, la vita solitaria che aveva condotto fino alla fine.
"Dunque mio nonno non mi raccontava delle fiabe..."
Mormorò il ragazzo assorto nei suoi pensieri, poi scrollò le spalle.
"Non ho idea di come potesse conoscerti, forse è riuscito a mantenere i contatti con questo posto... col Santuario."
Dan si ammutolì di nuovo per alcuni secondi, doveva riordinare le idee nella sua testa, poi realizzò una cosa.
"Mio nonno ha lasciato a me la sua corazza d'argento, voleva che io ereditassi la sua missione?"
Domandò anche se in cuor suo, ormai aveva già capito.
 
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view post Posted on 8/4/2017, 20:55
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Quando vide la reazione e sentì le parole del ragazzo, al Cavaliere sorse il dubbio che forse non era stata del tutto esatta la conclusione a cui era giunto: forse il defunto Auriga non aveva del tutto eliminato la sua leggenda dalla sua vita, ma l'aveva solo nascosta in attesa di scegliere il più degno a cui trasmetterla. E a quanto pareva, la selezione aveva portato proprio al nipote che si trovava in quel momento dinnanzi a lui.
Proprio al Cavaliere della Fornace toccava il compito più arduo: quello di perpetuare la vita ed il valore di un Cavaliere ormai scomparso, che molto aveva taciuto e che a lui affidava un compito arduo per motivi accennati, ma non ben esposti in una missiva consegnatagli postuma.
*Una maniera piuttosto inusuale... ma non sono io a dover essere d'accordo* concluse Marcus fra sé, lasciando al ragazzo il tempo di riprendersi.
Quando poi gli pose la domanda, il veterano italiano gli fornì una risposta che probabilmente non si sarebbe aspettato: "Non solo quella, ma molto di più: voleva che tu ereditassi tutto ciò che lui era e non solo tutto ciò che lui aveva. Voleva che tu fossi pronto a portare avanti il tuo nome prima ancora del suo. Voleva che tu fossi pronto a dmostrare il tuo valore alla sua Armatura prima ancora che a me. Io posso aiutarti in questo, ma prima di tutto, credo che sia il caso di chiedere il parere delle vestigia e sapere se queste ti considerino il degno erede del Cavaliere che ti ha preceduto." Senza dargli tempo di realizzare pienamente il significato delle sue parole e nella loro apparente irrazionalità, il Cavaliere gli diede un ordine: "Tira la catena dello scrigno e tocca l'Armatura."
Era una procedura inusuale, ma anche quella circostanza in fondo lo era. Era quindi curioso di vedere quale effetto avrebbe avuto quel contatto: se tutto andava come pensava, il ragazzo avrebbe sperimentato il primigenio risveglio del suo cosmo, segnando anche l'accettazione iniziale dell'Armatura.

Prosegui come indicato, ma non indossare l'Armatura. Descrivi liberamente le sensazioni del primo risveglio del tuo cosmo e da qui passeremo al lato più tecnico dell'addestramento.
 
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view post Posted on 9/4/2017, 00:18
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Dan annuì, vi era ancora un po' di incertezza nell'animo del ragazzo ma il suo desiderio di mostrarsi degno della fiducia di suo nonno era superiore. Dan fece come Marcus gli aveva ordinato: posò a terra lo scrigno d'argento e tirò con forza la maniglia.

Lo scrigno sacro sì aprì tra abbaglianti lampi di luce e scariche elettriche di un verde brillante rivelando l'armatura d'argento dell'Auriga in tutto il suo scintillante splendore.

"Questa è l'armatura che apparteneva a mio nonno?"
Dan allungò un braccio sfiorò con un dito le sacre vestigia d'argento che cominciarono ad emettere nuovamente delle scariche energetiche che poi si propagarono verso il corpo del giovane. Dan ne fu avvolto e sentì un gran calore propagarsi dentro di lui, era una sensazione che non aveva mai percepito in vita sua era un'esperienza fantastica e allo stesso tempo spaventosa.

Dan ritirò il braccio e si allontanò di qualche passo dalla corazza d'argento, sembrava alquanto scosso ed il suo respiro era pesante.
"Che cosa è stato? Ho sentito qualcosa dentro di me... qualcosa che non riuscivo a controllare. Mi ha spaventato!"
Dovette confessare Dan che di solito non temeva nulla.
 
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view post Posted on 13/4/2017, 20:03
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Come aveva sospettato, avvenne qualcosa di insolito eppure fu quello che aveva previsto.
Il Cavaliere non rispose alla domanda "retorica" di Dan e piuttosto aspettò che si riprendesse almeno a livello razionale dal fenomeno che aveva appena sperimentato, pur in via indiretta. Un'esperienza che proprio per tale ragioene era risultata quasi incontrollabile per il giovane allievo.
"Quello che è successo è stato il primo barlume del tuo cosmo. Ho voluto verificare se potevi essere considerato l'erede del precedente Auriga e così è stato, anche se solo come avvisaglia potenziale. Quello che è successo, in un certo senso, è stato il riconoscimento da parte dell'Armatura d'Argento come possibile Cavaliere e nel farlo ha risvegliato il tuo cosmo latente."
Marcus fece una pausa retorica, quindi soggiunse: "Ti chiederai quindi cosa sia il cosmo. Qualcuno lo definisce anche microcosmo ed è una forza presente in ogni individuo, sempre diversa e capace di realizzare veri e propri miracoli, ma che solo in pochissimi casi riesce a svilupparsi in un potenziale autonomo. In pochissimi riescono a svilupparlo in maniera autonoma e spontanea e quando ciò avviene, di norma è la realizzazione del detto che l'uomo sotto pressione rivela il suo massimo potenziale. Molto più spesso il risveglio del cosmo è un processo indotto tramite esercizio, cognizione e piena realizzazione, com'è stato anche per me... ma può richiedere molto tempo e non tutti riescono a farcela. E poi vi sono alcuni casi poco frequenti in cui il risveglio del cosmo è meno autonomo: è un caso come il tuo, in cui tale evenienza è indotta inizialmente da un evento o un agente esterno. Ma in ogni caso, questa forza ora è tua e devi solo prenderne maggiormente coscienza."
Fece un'altra pausa, onde permettere al ragazzo di assimilare quel concetto e di prepararsi alla sua prossima richiesta: "Ora devi imparare a controllare il tuo potenziale. Concentrati, scruta dentro te stesso, ritrova quella forza... e poi sviluppala, assorbila... comprendila. E una volta che l'avrai assimilata, descrivimela nelle sue caratteristiche intrinseche e in ciò che pensi ti potrebbe permettere di realizzare."

In altre parole, ora devi prendere confidenza con il cosmo, tenendo presente che sei ad energia bianca, e descrivere le potenzialità del tuo cosmo (derivanti dalla tua armatura)
 
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view post Posted on 20/4/2017, 23:44
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Le parole di Marcus erano criptiche ma se Dan non aveva capito male, l'uomo in armatura gli aveva chiesto di ricercare ancora una volta quella sensazione che aveva sperimentato poco prima. Dan però era ancora un po' scosso: in principio percepire il Cosmo lo aveva fatto sentire potente, ma subito dopo aveva avvertito di non riuscirne a mantenerne il controllo ed il giovane si era spaventato.
"Proverò ancora una volta!"
Rispose a Marcus.

Dan chiuse gli occhi, rilassò i muscoli e comincio a respirare piano, come suo nonno gli aveva insegnato a fare durante gli esercizi di meditazione. Gradualmente svuotò la mente da ogni pensiero focalizzandosi solo sul ricordo della sensazione che aveva provato sfiorando l'armatura d'argento.
Alla fine avvertì un senso di tepore espandersi nel suo corpo a partire dal centro del suo petto, Dan provò a focalizzarsi su quella sensazione svuotando completamente la sa mente e escludendo tutti i suoi sensi. Così facendo, quel tepore diveniva sempre più forte, trasformandosi in un potere ardente che faceva sentire Dan in grado di spaccare la roccia a mani nude.

Marcus poté osservare il corpo del giovane venire avvolto da una tenue aura verde brillante ma il fenomeno durò solo pochi istanti: la concentrazione di Dan si infranse bruscamente ed il giovane crollò a terra, ritrovandosi seduto sulle proprie gambe mentre ansimava a corto di fiato e col viso imperlato di sudore.
"Questa... è l'esperienza più sfiancante che abbia mai fatto...! Come posso controllarlo...?"
 
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view post Posted on 25/4/2017, 19:49
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Il ragazzo faceva progressi, ma riusciva lentamente in quello che doveva risultare naturale. Aver convissuto con un Cavaliere d'Argento senza apprenderne nemmeno la storia non doveva avere avuto un impatto positivo, ma ciò nondimeno l'Armatura dell'Auriga aveva espresso chiaramente la propria fiducia concedendo una possibilità al nipote dell'ultimo uomo che aveva vestito. E forse era anche quello un problema.
"Forse stai sbagliando approccio, Dan" ipotizzò Marcus. "Tu stai cercando di dominare qualcosa che ancora non conosci, ma che in realtà è una parte di te. Come ho detto prima, il cosmo fa parte di ogni individuo, sebbene sia una forza latente per la quasi totalità del genere umano e non solo..."
Cercò delle parole più adatte per spiegarsi meglio: "In un certo senso, si può dire che il cosmo sia un talento innato. Io sono un manipolatore del fuoco e forgiare i metalli mi viene più facile che non cucire un tessuto, per farti un esempio concreto. Tu invece stai cercando di controllare un qualcosa che ritieni alieno invece di esplorare le tue potenzialità ed il tuo talento nascosto, che può permetterti di fare ciò che prima non potevi neanche pensare di poter realizzare. Il punto è che non stai neanche provando a scoprire cosa puoi fare di nuovo. Una volta che avrai compreso questo, non c'è niente che potrà fermarti nel padroneggiare meglio questa tua sfaccettatura."
Sperò che quella nuova prospettiva aprisse le strade della conoscenza del tipo di cosmo che Dan possedeva e che era stato risvegliato, ma non ancora sviluppato.
 
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view post Posted on 22/7/2017, 23:08
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Le parole di Marcus sembrarono incoraggiare e mostrare la via al giovane apprendista cavaliere: se non doveva controllare quell'energia, allora cos'altro doveva fare? Forse accettarla e lasciarla scorrere liberamente? Marcus gli stava dicendo che doveva lasciarsi andare?
"Stai dicendo che non devo cercare di controllarla? Devo lasciare che fluisca liberamente?"
Domandò a Marcus per avere conferma della propria intuizione.

"Allora, lasciami fare un altro tentativo!"
Dan si rimise in piedi, chiuse gli occhi e rilasso tutto il suo corpo e ricorrendo ad una particolare tecnica di respirazione, il ragazzo sgomberò la mente da ogni pensiero. Dan ci mise molto a ritrovare quella calda e potente energia dentro di lui, questa volta il ragazzo non la contrastò come aveva tentato di fare poco prima invece si limitò a farla fluire liberamente, senza cercare di ottenerne il controllo.
Un'aura cosmica verde brillante avvolse nuovamente il corpo di Dan, ma questa volta, il ragazzo era sereno ed il suo cosmo era come un vento tiepido e placido che irradiava un piacevole tepore...
 
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view post Posted on 24/7/2017, 19:26
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Finalmente il ragazzo sembrava iniziare a capire qualcosa di più di quella sua risorsa fondamentale e da sempre latente e iniziò a palesarsi una tenue aura colorata attorno al suo corpo. Era l'inizio che stava aspettando e al veterano non ci volle molto per comprendere che quella era la strada giusta e che quel cosmo era compatibile con l'Armatura. Probabilmente l'anomalo risveglio del suo cosmo aveva qualche inerenza con quella compatibilità immediata.
Ad ogni buon conto, Marcus sapeva bene che ogni capacità andava esercitata per poter essere impiegata appieno e non intendeva perdere tempo. Prese un paio di dischi, riproduzioni di quelli dell'Armatura, glieli porse e disse all'allievo: "Bene, Dan. Adesso che hai iniziato a scoprire le tue potenzialità, è ora di capire come impigarle. Prova ad emanare il tuo cosmo e ad usarlo per sollevare questi dischi e a farli venire verso di te."
Quella prima abilità basilare sarebbe stata l'inizio del suo percorso.

Bene, ora inizia l'addestramento vero e proprio: da adesso, a cominciare da questo stesso post, verranno lasciati indizi su quale abilità o tecnica della tua scheda impiegare. Nei tuoi prossimi post dovrai citare l'abilità o la tecnica che ti chiederò di usere di volta in volta. Nel mio post successivo determinerò il tuo successo o il tuo fallimento.
 
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view post Posted on 29/7/2017, 13:55
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Con un cenno del capo, Dan annuì a Marcus. Ormai il ragazzo sapeva come attingere all'energia del proprio cosmo, anche se al momento, non poteva ancora definirsi come un'azione naturale e istintiva.
Dan protese le mani verso l'armatura d'argento dell'Auriga e come aveva fatto precedentemente, richiamò a se il potere del proprio Cosmo. Stavolta però, non si limitò a farlo fluire ma cercò invece di focalizzarlo sulla coppia di dischi che facevano parte della corazza d'argento.
"Venite a me... venite a me... venite a me..."
Continuava a mormorare Dan assorto in quel suo mantra mentre cercava di infondere la propria energia vitale nell'armatura d'argento.
 
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view post Posted on 30/7/2017, 14:11
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Marcus vide il ragazzo concentrarsi per cercare di richiamare a sé i dischi, riusciva a percepire il suo sforzo, ma lo vedeva frustrato dal nulla. All'inizio il Cavaliere si chiese il motivo di tanto accalorato insuccesso, ma poi comprese tutto quando comprese dove fosse stato rivolto: ai dischi originali invece di quelli che aveva in mano lui.
"Fermati, Dan, basta così! Stai indirizzando i tuoi sforzi nel modo e nella direzione sbagliata: non puoi pensare di poter già domina parte dell'Armatura dell'Auriga. Essa può anche costituire parte del tuo lascito, ma devi ancora farti riconoscere per davvero dalle tue vestigia. Non è un caso se con me in mano ho dei dischi che riproducono quelli dell'Auriga: è su questi che ti devi concentrare ed è questi che devi imparare a controllare prima di poterti dimostrare degno."
Fece una piccola pausa per permettergli di assimilare quell'informazione e comprendere la natura del suo errore, poi riprese: "Inoltre stai sbagliando il modo di usare il tuo cosmo: invece di farlo fluire semplicemente verso i dischi, devi usarlo per ampliare le facoltà della tua mente e permetterti così di esercitare il miglior controllo su queste riproduzioni delle tue future armi."
Quindi glieli protese di nuovo, aspettando che questa volta correggesse le sue azioni.

Inoltre, ti sei dimenticato di citare l'abilità che devi imparare ad usare. Provvedi anche in tal senso.
 
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view post Posted on 31/7/2017, 13:30
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OT: colpa mia, nella fretta di rispondere avevo letto male il tuo post...
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Dan capì subito il suo errore e a dire il vero, se ne vergognò abbastanza: era stato presuntuoso e avventato e l'unico risultato ottenuto era stato di sprecare energie preziose. Suo nonno non lo aveva educato con tanta severità affinché si comportasse a quel modo. Ma adesso lo aveva capito.
"Mi dispiace, ho fatto di testa mia ed ho sbagliato."
Si scusò il giovane accennando un inchino verso Marcus.
Poi, ancora una volta Dan protese le mani, adesso stava rivolgendo la propria attenzione ai dischi d'addestramento. Cercò di ottenere il controllo mentale dei dischi rotanti ma questa volta, anziché tentare di influenzare direttamente i dischi con la propria energia, cercò di sfruttare il Cosmo per ampliare le facoltà della propria mente e ottenere il controllo sulle armi d'addestramento mentre Marcus attendeva pazientemente sotto il caldo sole del Grande Tempio di Atena.

Abilità Dischi Rotanti: I due dischi rotanti dalla potenza devastante di cui l'armatura è dotata, sono l'arma principale del Cavaliere dell'Auriga che dopo averli lanciati contro il bersaglio, può controllarli come se fossero un'estensione del proprio corpo, decidendone in ogni momento la traiettoria.
 
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view post Posted on 31/7/2017, 21:53
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"Molto meglio" commentò il Cavaliere quando si ritrovò a commentare i nuovi risultati di Dan, stavolta più confacenti a quanto gli aveva richiesto.
Gli lasciò un po' di tempo per iniziare a prendere confidenza con quella sua nuova capacità prima di iniziare a chiedergli qualcosa di un po' più pratico: "Bene, farli volare e levitare può essere divertente e può attirare un pubblico piuttosto giovane, ma i tuoi avversari avranno ben poca voglia di scherzare e si approfitteranno di qualsiasi occasione e distrazione potranno trovare. E molti di essi non esiteranno a caricarti frontalmente, vedendo che sei equipaggiato per combattere a lungo raggio, facendosi anche beffe di ogni attacco diretto" soggiunse, ben pratico di diverse esperienze accumulate e di vari scontri vinti aggirando gli assalti diretti degli ormai innumerevoli nemici affrontati.
"Per questo devi imparare a manipolare i tuoi dischi in modo da non eseguire dei colpi con traiettoria diretta come potrebbe fare chiunque, bensì con metodi non convenzionali, come una triettoria a doppia elica, in modo da sorprendere l'avversario e colpirlo dove lui non si aspetta."
Quindi lo esortò: "Prova a colpimi in un modo non scontato. Non preoccuparti per la mia incolumità: concentrati solamente sul trovare un modo per colpire il bersaglio."
Dan ancora non sapeva molto del Cavaliere e delle sue risorse, ma non gli avrebbe ancorra rivelato nulla.

Bene, così va meglio. Ora cominciamo con le tecniche: ricordati sempre di citare ciò che impieghi.
 
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