| Man mano arrivarono quasi tutti i Cavalieri d'Oro, seppur con qualche defezione: non era infatto sfuggito perssoché a nessuno l'assenza di alcne Armature d'Oro, alcune giustificate, altre meno: Acquario e Pesci sapeva che era da tempo che erano prive di propri Cavalieri, tanto che uno non si era presentato alla sua prova finale, di cui lui stesso sarebbe dovuto essere testimone e prova, mentre il secondo, dopo averlo testato di persoona, era stranamente scomparso poco dopo l'elezione di Virgo a Grande Sacerdote. Altre assenze erano invece meno spiegabili: Shion di Aries infatti non si era presentato affatto ed in effetti non lo vedeva da un po'... e anche Ramked del Cancro era insolitamente assente, lui che normalmente sarebbe stato il primo ad arrivare anche quando non avrebbe potuto pontificare la sua autorità sugli altri Cavalieri. Del suo Maestro Shaija del Sagittario invece non si preccupava poi molto: lo conosceva da anni e sapeva che era abituato a fare sempre entrate sceniche al momento più inatteso e quindi una riunione di spiegazioni non doveva essergli parsa così fondamentale. *Contento lui...* si disse il Cavaliere di Bronzo. Al posto di uno degli assenti aveva già visto la sua ex allieva Elene di Cerbero, assurta in poco tempo ad un livello di forza notevole e che era entrata molto in confidenza con Vhan, attuale Cavaliere d'Oro del Toro, quando questi era ancora un suo parirango con le vestigia di Eracle. Poco dopo al posto di un altro degli assenti, di cui evidentemente chi di dovere era a conoscenza, vide che era stato convocato un altro suo potente e più problematico ex allievo: Loek di Cefeo, un fervente, se non addirittura fanatico Cavaliere d'Argento.
Quando tutti si furono presentati, più o meno in ritardo come Kambei di Libra, il Grande Sacerdote fu a dir poco lapidario nell'ordinare a tutti i Cavalieri d'Oro di tornare alle proprie Case e stare pronti a presiederle perché, evidentemente, c'era un pericolo in avvicinamento. Il Grande Sacerdote diede anche delle disposizioni ai tre Cavalieri non d'Oro lì presenti: Ad Elene venne dato il compito di vedetta alla Prima Casa, dopo aver adempiuto al quale avrebbe dovuto agire come supporto a Vhan. *Una coppia a dir poco prorompente!* valutò l'ex Maestro di tutti e due. In quel momento trovò quasi ironico come sotto il suo addestramento fossero passati ben tre dei Cavalieri lì presenti, di cui proprio uno d'Oro... A Loek venne affidato il Presidio dell'Undicesima Casa in vece del non esitente Acquario. Una mossa poco strategica, secondo lui, perché chiunque fosse stato in grado di superare la Decima Casa, avrebbe avuto poca difficoltà contro Cefeo: non che dubitassse del suo valore, ma Shiar era un avversario ancora più pericoloso. Per ultimo venne proprio lui, che venne dislocato a presidio dell'ultima Casa, dislocato come ultima risorsa, in tutti i sensi. Marcus ritenne dentro di sé appropriata la scelta, ma gli sorse anche un dubbio atroce. "Come ordinate, mio signore. Spero che la guardia del Grande Tempio riesca ad organizzarsi e a proteggere la popolazione anche senzadi me..." Quindi si alzò, chiese permesso, si infilò di nuovo l'elmo e si avvicinò a Loek, al quale disse sotovoce: "Il Grande Tempio ha bisogno di eroi, non di martiri: se capisci di non poter resistere lla Casa dell'Acquario contro chiunque riuscirà a battere Shiar, ritirati alla Dodicesima Casa e recupera le forze per poi arrivare di nuovo in mio supporto." Poi si avvicinò di nuovo a Vhan e ad Elene e disse loro: "In bocca al lupo là sotto. E non fate troppo gli orgogliosi voi due: se c'è bisogno di tutti, non esistate ad arretrare: di trincee ce ne sono dodici e non voglio aspettare di morire prima di rivedervi." Quindi lasciò tutti gli altri e si diresse verso la Dodicesima Casa... la discesa per lui era la più breve di tutte, ma era forse la più amara ed angosciata: troppi rischiavano di soffrire e a lui era stato ordinato di rimanere indietro! Nell'attesa che la tempesta cominciasse, Marcus si ritrovò a pregare per la salvezza di coloro a cui teneva e degli innocenti che potevano essere coinvolti in qualsiasi momento.
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